- Il riscatto della laurea permette ai lavoratori di riconoscere gli anni di studio universitari ai fini previdenziali per andare in pensione prima.
- Ad oggi esistono due tipologie di riscatto, quello ordinario e quello agevolato: si possono recuperare fino a un massimo di 5 anni di università.
- Il costo del riscatto varia in relazione all’anzianità contributiva, all’età e alla retribuzione percepita nei 12 mesi precedenti alla richiesta.
Anche gli anni di studio hanno un valore ai fini pensionistici. Non tutti sanno, infatti, che con il riscatto della laurea si possono trasformare gli anni di formazione in anni contributivi per integrare la propria posizione ai fini del diritto e del calcolo di tutte le prestazioni pensionistiche.
I vantaggi di questo strumento sono parecchi, a partire dall’acquisizione di anzianità contributiva utile per anticipare l’uscita dal lavoro, fino alla possibilità di aumentare l’entità della pensione futura. I costi del riscatto variano in relazione a numerosi fattori, ma sono deducibili o detraibili.
Scopriamo come funziona il riscatto della laurea, a chi conviene, quanto costa nel 2024 e quali sono i vantaggi ai fini pensionistici.
Indice
Cos’è il riscatto della laurea ai fini pensionistici
Il riscatto della laurea permette ai lavoratori, autonomi o dipendenti, di trasformare gli anni universitari in anni contributivi per accedere alla pensione di vecchiaia anticipatamente o per aumentare l’assegno pensionistico spettante. I pluri-laureati possono anche riscattare due o più diplomi di laurea. La domanda si può effettuare nell’apposita sezione dedicata sul sito dell’INPS1.
Se hai conseguito un titolo di studio idoneo e ti mancano pochi anni per la soddisfazione dei requisiti contributivi di accesso alla pensione di vecchiaia (massimo 5 anni), puoi utilizzare questo strumento per recuperare gli anni di studio universitari.
Se invece hai periodi contributivi che risultano mancanti nel tuo estratto contributivo, per esempio quelli relativi al periodo in cui frequentavi l’università, puoi riconoscere questi anni ai fini pensionistici aumentando l’anzianità contributiva. Di fatto, tranne per i master, puoi riscattare ogni percorso di studio che hai concluso.
Chi può richiedere il riscatto di laurea
Per poter trasformare gli anni di studio in anni contributivi, cioè per richiedere il riscatto della laurea ai fini pensionistici, è necessario rispettare alcuni requisiti e condizioni fondamentali. La prima regola è quella di aver concluso regolarmente un percorso di studi e aver conseguito un titolo valido (laurea triennale o magistrale, a ciclo unico, specialistica biennale, dottorato, ecc).
I periodi per i quali si chiede il riscatto non devono essere coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa, né da riscatto. Infatti, questo strumento è utile per colmare i “buchi” nella carriera professionale e quindi coprire eventuali periodi di studi nei quali non si ha lavorato.
Possono richiedere il riscatto tutti i lavoratori, autonomi o dipendenti e persino gli inoccupati. La richiesta riguarda sia coloro che sono iscritti all’INPS, sia chi aderisce a casse private.
I lavoratori iscritti a due casse previdenziali diverse possono richiedere il doppio riscatto (uno da parte di INPS e uno da parte della cassa privata), senza però avere diritto alla doppia anzianità contributiva.
Riscatto della laurea agevolato: a chi spetta
Il riscatto agevolato, detto anche a forfait, spetta ai lavoratori che vogliono trasformare gli anni di studio, che si collocano a partire dal 1° gennaio 1996, in anni contributivi.
L’agevolazione prevista consente a questi soggetti di pagare un riscatto fisso, di importo variabile di anno in anno, a seconda delle modifiche al minimale contributivo. Sono esclusi i periodi soggetti al metodo di calcolo retributivo (per eventuali anni soggetti sia al sistema retributivo sia a quello contributivo è agevolabile solo la parte successiva al 1° gennaio 1996).
Possono accedere al riscatto della laurea agevolato tutti i lavoratori, senza limiti di età, che hanno versato almeno un contributo nella gestione INPS. Il costo del riscatto agevolato è pari a 6.076,95 euro all’anno (per il 2024).
Riscatto della laurea per lavoratori autonomi
La Legge 26/2019 ha esteso la possibilità di effettuare il riscatto della laurea ai lavoratori autonomi per dare loro la possibilità di anticipare il pensionamento. Il meccanismo di riscatto è molto semplice: tramite il versamento di contributi volontari in misura equivalente agli anni di studio utilizzati per conseguire la laurea (a un costo forfettario) è possibile recuperare alcuni anni sulla pensione.
Per poter richiedere il riscatto della laurea, però, il lavoratore autonomo deve rispettare alcuni requisiti:
- possedere un titolo di studio idoneo;
- non essere già titolare di pensione;
- non aver versato contributi durante il percorso di studi;
- essere iscritto alla Gestione Separata INPS o alle casse private.
Sono esclusi da riscatto della laurea agevolato tutti i lavoratori autonomi che hanno conseguito il titolo prima del 1996 (che possono accedere invece al riscatto ordinario). Inoltre, se hai lavorato anche durante gli anni di studio e hai versato dei contributi, puoi calcolare solo gli anni in cui questi ultimi non sono presenti.
Quanto costa il riscatto della laurea
Il costo del riscatto della laurea ordinario varia in base a diversi fattori tra i quali: l’anzianità contributiva, l’età e la retribuzione percepita nei 12 mesi precedenti alla domanda di riscatto.
L’INPS mette a disposizione dei cittadini un simulatore per il calcolo dei costi relativi al riscatto, con quattro modalità:
- per gli anni di studio dopo il 1996 si applica il sistema contributivo. Il costo è commisurato al reddito e alla propria aliquota contributiva (33% per i dipendenti, 24% per gli autonomi), moltiplicati per il numero di anni da riscattare;
- per gli anni di studio prima del 1996 si applica il sistema retributivo. Il costo è calcolato in base alla maggior pensione che si riceverà con il riscatto di anni nel sistema retributivo;
- in misura agevolata per gli anni di studio dopo il 1996 o entro il 1995. In questo caso è previsto il pagamento di una quota fissa in funzione del numero di anni da riscattare;
- a quota fissa per chi non ha ancora iniziato a versare contributi. Il calcolo è lo stesso previsto per il riscatto della laurea agevolato.
Nei primi tre casi è il lavoratore a dover sostenere i costi per il riscatto della laurea, che è comunque rateizzabile fino a 120 rate mensili (cioè fino a dieci anni o comunque fino all’età di raggiungimento del requisito pensionistico), senza l’addebito di interessi.
Riscatto di laurea: è deducibile?
Il costo del riscatto della laurea ordinario è deducibile al 100% in base al proprio reddito, secondo le aliquote IRPEF (dal 23% al 43%). Ciò significa che lo Stato si fa carico di una parte dei costi sostenuti dal lavoratore erogando un rimborso in busta paga per i dipendenti o prevedendo minori tasse per gli autonomi. Il riscatto agevolato, invece, prevede una detrazione del 50% ripartita in 5 rate di pari importo.
Anche il genitore può farsi carico delle spese per il riscatto della laurea del figlio, che in alcuni casi è detraibile al 19% nella dichiarazione dei redditi.
Riscatto di laurea gratuito: è possibile?
Ad oggi nessun lavoratore può riscattare gli anni universitari gratuitamente, nonostante in passato sia stato presentato un emendamento per l’introduzione del riscatto della laurea gratuito per alcune categorie di lavoratori (per esempio il personale scolastico).
Nella Legge di Bilancio del 2023 era stato inserito un emendamento che avrebbe permesso ai giovani di età inferiore ai 36 anni di riscattare gratuitamente gli anni di laurea, con le spese a carico dello Stato. La misura non aveva trovato approvazione in quanto troppo onerosa per le casse statali.
Riscatto della laurea – Domande frequenti
Il riscatto di laurea serve principalmente ai lavoratori che vanno in pensione per anzianità contributiva per raggiungere i 20 anni di contribuzione minimi richiesti, avendo iniziato a lavorare presto.
In generale, il riscatto della laurea serve per provare ad anticipare l’età in cui si può andare in pensione. Ma questo conviene solo in due casi: se si è cominciato a lavorare prima dei 30 anni oppure se si è già vicini alla pensione.
Il costo del riscatto della laurea ha subito un incremento significativo: l’opzione a prezzo fisso costa quasi 6.100 euro all’anno. Negli altri casi, per conoscere l’importo bisogna eseguire una simulazione del riscatto di laurea sul sito INPS.
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor