- L’indirizzo di fatturazione è un insieme di dati fondamentali che identificano un’azienda nel Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate.
- Queste informazioni sono diverse per clienti privati, aziende italiane e aziende estere.
- Nel caso in cui si commetta un errore nella compilazione dell’indirizzo di fatturazione, ci sono diverse soluzioni percorribili, tra cui l’emissione di una nota di variazione.
Proprio come quando inviamo una lettera, anche in fase di fatturazione dobbiamo prestare molta attenzione all’indirizzo che scriviamo. Questo perché, con l’estensione della fatturazione elettronica a un numero sempre maggiore di clienti, l’accuratezza dei dati fiscali è diventata fondamentale per garantire la validità delle transazioni nel rispetto delle normative vigenti.
L’indirizzo di fatturazione è dunque un insieme di informazioni essenziali che identificano il destinatario di una fattura e varia a seconda della tipologia di cliente, che può essere:
- un privato cittadino;
- un’azienda italiana;
- un’entità estera.
Ma quali dati è necessario includere per assicurarsi che la fattura elettronica raggiunga correttamente il cliente tramite il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate? Vediamolo insieme.
Indice
Quali sono i dati per la fatturazione
La corretta compilazione di una fattura prevede l’inserimento di specifici dati, sia del venditore che dell’acquirente. Ciascuna tipologia di cliente, come abbiamo visto, richiede informazioni diverse. Per emettere una fattura ad un privato bisogna inserire:
- nome e cognome;
- indirizzo di residenza;
- codice fiscale;
- codice destinatario SDI: si utilizza il codice standard “0000000“ (sette zeri) per i privati.
Per le aziende con residenza in Italia, sarà invece necessario inserire:
- la ragione sociale o denominazione aziendale;
- l’indirizzo della sede legale;
- la partita IVA;
- il codice destinatario SDI: in questo caso, si tratta di un codice univoco fornito dal Sistema di Interscambio, da richiedere al cliente poiché è legato al servizio di fatturazione elettronica utilizzato.
Per le aziende estere, i dati da inserire saranno:
- denominazione dell’azienda estera;
- indirizzo della sede legale all’estero;
- codice fiscale estero, partita IVA intracomunitaria o VAT number;
- codice destinatario SDI, che per le aziende estere è “XXXXXXX” (sette volte la lettera X).
Ci sono regole precise poi da seguire se si sta fatturando all’estero, oppure per le fatture inviate all’amministrazione pubblica o ancora se non è presente una partita IVA. Si consiglia in ogni caso di chiedere il supporto ad un commercialista per eventuali dubbi specifici.
Dove trovare i dati di fatturazione
Il modo più semplice per trovare i dati di fatturazione di un’azienda è chiederli direttamente al cliente interessato, specialmente quando parliamo di codice SDI. Questo è infatti strettamente legato al servizio di fatturazione che l’azienda utilizza e potrebbe risultare difficile reperirlo autonomamente.
La cosa migliore è dunque inviare una mail al cliente, così da avere tutto per iscritto e incorrere in meno errori di trascrizione. Se parliamo di un cliente ricorrente, invece, l’indirizzo di fatturazione può essere reperito nei documenti precedenti.
Ma cosa accade quando facciamo difficoltà a metterci in contatto con il cliente? In questo caso, è consigliabile consultare il Registro delle Imprese o il sito dell’Agenzia delle Entrate per verificare la validità della partita IVA e altri dettagli societari. Il codice SDI può essere trovato invece sulla pagina dedicata del sito di Ufficiocamerale.it.
Ricordiamo che per trovare il proprio codice bisogna collegarsi al software di fatturazione elettronica specifico utilizzato e visualizzarlo in genere nei dati del profilo.
Cosa succede se sbaglio l’indirizzo di fatturazione?
Se hai commesso uno sbaglio nella compilazione di una fattura elettronica, non preoccuparti: esistono diverse soluzioni a seconda del momento in cui rilevi l’errore. Se, per esempio, la fattura non è ancora stata inviata, il problema è presto risolto: puoi modificarla direttamente.
1. Fattura inviata e rigettata dal SDI
Se ti accorgi dell’errore quando la fattura è già stata inviata, ma viene scartata dal Sistema di Interscambio, allora il discorso è leggermente diverso. In questo caso, riceverai una notifica di scarto con il codice e la descrizione dell’errore.
Entro 5 giorni dalla data della notifica, dovrai correggere la fattura e inviarla di nuovo al SDI con lo stesso numero e data. In alternativa, puoi emettere una nuova fattura con numero e data nuovi, seguendo le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate.
2. Fattura inviata e ricevuta dal destinatario ma errata
Il Sistema di Interscambio rileva però solo gli errori di forma. Se sbagli invece l’importo di una fattura o altri dettagli irrilevanti ai fini dell’SDI, il cliente riceverà comunque la fattura e questa non potrà essere modificata.
In questo caso, dovrai emettere una nota di variazione (nota di credito o di debito) per rettificare la fattura errata, e poi creare una fattura nuova. Si consiglia quindi di compilare con cura questi documenti, per evitare complicazioni di sorta.
Francesca Di Feo
Redattrice Partitaiva.it