- Il numero REA sancisce l’iscrizione al Repertorio delle notizie Economiche e Amministrative, gestito dall’Ufficio del Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio.
- Il REA serve a raccogliere e aggiornare informazioni economiche, amministrative e statistiche, che non sono obbligatorie per l’iscrizione al Registro delle Imprese. Ogni impresa può avere più numeri per le diverse unità locali.
- Può essere un requisito necessario per accedere ad alcune agevolazioni, ed è reperibile sulla visura camerale.
Quando pensiamo al codice identificativo della nostra partita IVA, la prima cosa che ci viene in mente è la sequenza di 11 cifre che viene rilasciata al momento dell’apertura della posizione fiscale. Tuttavia, esiste un altro codice identificativo chiamato REA, acronimo di Repertorio Economico Amministrativo.
Sebbene meno conosciuto rispetto ad altri codici, il REA può però diventare molto utile in diversi contesti. In questo articolo, esploreremo cos’è il numero REA, a cosa serve e come è possibile ottenerlo.
Indice
Cos’è il numero REA
Partiamo dalla base. Con l’acronimo REA, intendiamo il Repertorio delle notizie Economiche e Amministrative, gestito dall’Ufficio del Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio, che serve a raccogliere informazioni sulle imprese, anche se non obbligatorie ai fini dell’iscrizione nel Registro delle Imprese.
Si tratta di due cose ben distinte, anche se è facile confondersi:
- il Registro delle Imprese è un registro ufficiale gestito dalla Camera di Commercio, dove sono iscritte tutte le imprese che operano in Italia, siano esse individuali o societarie. Ha valore legale e pubblicitario: certifica l’esistenza dell’impresa e le sue principali caratteristiche;
- il REA serve invece a raccogliere e aggiornare informazioni economiche, amministrative e statistiche, che non sono obbligatorie per l’iscrizione al Registro delle Imprese.
Ogni soggetto o impresa obbligato all’iscrizione al REA riceve dunque un codice numerico progressivo a sei cifre preceduto da una sigla che identifica la provincia o Camera di Commercio che lo ha assegnato, diverso per ciascuna provincia o Camera di Commercio in cui apre una sede o un’unità locale.
Pertanto, se ogni impresa ha un unico numero di iscrizione al Registro Imprese a livello nazionale, rilasciato dalla Camera di Commercio della provincia in cui si trova la sede legale, può ricevere più numeri REA a livello provinciale, uno per ogni Camera di Commercio di ciascuna provincia dove sono presenti sedi o unità locali.
Chi deve avere il numero REA?
Sono tenuti all’iscrizione nel REA:
- i soggetti già iscritti al Registro Imprese per le informazioni economiche relative all’azienda, come l’apertura o chiusura di unità locali;
- enti collettivi (ad esempio, associazioni, fondazioni, comitati e altri enti non societari) che svolgono un’attività economica non prevalente, non obbligati a iscriversi al Registro delle Imprese;
- imprese, individuali o societarie, con sede principale all’estero che aprono, modificano o chiudono un’unità locale in Italia.
Quali informazioni raccoglie il REA
Non tutte le imprese devono fornire gli stessi dati al Repertorio delle notizie Economiche e Amministrativa. Tutte le realtà organizzate in forma societaria, per le diverse tipologie previste dalla legge, devono comunicare:
- l’attività economica svolta;
- le unità locali operative;
- le iscrizioni ad albi, ruoli, elenchi e registri;
- licenze, autorizzazioni e altre concessioni;
- i soggetti che rivestono qualifiche o responsabilità tecniche.
Gli imprenditori individuali e i piccoli imprenditori, invece, non sono obbligati a comunicare dettagli sul tipo di attività svolta, mentre le altre informazioni devono riportarle.
Bisogna ricordare di fare attenzione ai termini di legge. Eventuali denunce al REA infatti devono essere presentate entro 30 giorni dal momento in cui si verificano i fatti da comunicare. In caso di ritardo, è prevista una sanzione amministrativa.
L’iscrizione al REA è obbligatoria?
Non tutte le partite IVA devono avere un numero REA: l’iscrizione riguarda principalmente le imprese, le società e gli enti che svolgono attività economiche o che operano attraverso unità locali. Partite IVA di liberi professionisti e lavoratori autonomi che non rientrano nella categoria di impresa non sono tenute ad averlo.
Per quanto riguarda i soggetti collettivi che non hanno forma societaria (ad esempio associazioni, fondazioni o comitati) e che svolgono attività economica, l’iscrizione al REA è richiesta solo se rispettano i seguenti criteri:
- hanno una partita IVA;
- esercizio di un’attività agricola o commerciale (come definito dagli articoli 2135 e 2195 del Codice Civile);
- lo svolgimento dell’attività verso terzi, inclusi i non associati;
- l’attività economica non deve essere prevalente rispetto a quella istituzionale del soggetto, altrimenti il soggetto deve iscriversi nel Registro delle Imprese;
- l’attività deve essere economicamente sostenibile, coprendo i costi attraverso i proventi;
- l’attività deve essere esercitata in modo professionale, non occasionale.
A cosa serve il numero REA
L’importanza del numero REA è in realtà indiretta. Cosa intendiamo con questo? Ufficialmente, questa serie di lettere e cifre sancisce semplicemente l’iscrizione e la partecipazione al Repertorio Economico Amministrativo.
Questo permette alla Camera di Commercio di monitorare e aggiornare informazioni importanti come l’inizio o la cessazione dell’attività, le variazioni dell’insegna, la nomina di responsabili tecnici, o l’apertura e chiusura di unità locali, con l’obiettivo di fornire un quadro aggiornato e completo dello stato e delle attività delle imprese presenti su un territorio, per fini statistici, amministrativi e di controllo.
Seppure non abbia valenza fiscale, il numero REA è però anche utile per ottenere diverse agevolazioni, partecipare ai bandi e accaparrarsi sovvenzioni, poiché rappresenta una certificazione ufficiale dell’iscrizione dell’impresa alla Camera di Commercio di riferimento, requisito fondamentale per sbloccare determinate opportunità.
Pensiamo ai fondi erogati da enti pubblici, o addirittura quelli europei mirati a determinate tipologie di impresa: tramite il numero REA, l’ente erogatore può verificare lo storico completo dell’impresa e determinarne anche, ad esempio, l’affidabilità.
Il REA non deve però essere confuso con la partita IVA, che ha invece uno scopo fiscale. Mentre la partita IVA è obbligatoria per le transazioni economiche e deve essere riportata su documenti come fatture, il numero REA è utilizzato principalmente per fini amministrativi e informativi. Proprio per questo motivo, conoscerne l’esistenza e l’utilità non è scontato.
Dove si trova il numero REA
Il numero REA è reperibile in vari documenti ufficiali aziendali, ma anche attraverso piattaforme digitali istituzionali. Attenzione però: è facile che esistano più attività con la stessa ragione sociale, quindi nel reperire il REA è consigliabile utilizzare l’identificativo unico della partita IVA. Ecco dove trovarlo:
- la visura camerale, rilasciata dalla Camera di Commercio, che contiene tutte le informazioni fondamentali relative all’azienda, come la sua denominazione, la sede legale, i soci e, naturalmente, il numero REA;
- il Certificato di iscrizione al Registro delle Imprese, utilizzato spesso in ambito legale o per partecipare a bandi, conferma l’avvenuta registrazione dell’impresa e include il REA insieme a altre informazioni societarie;
- le Camere di Commercio provinciali, tramite portali online che permettono di cercare e consultare le informazioni relative alle imprese iscritte, incluso il numero REA;
- il sito ufficiale RegistroImprese.it, che offre la possibilità di effettuare ricerche online sugli operatori economici italiani.
Si può chiedere anche la consulenza di un commercialista per richiedere questo numero.
Numero REA e codice univoco sono la stessa cosa?
No. È importantissimo non confondere il numero REA con il codice univoco, anche conosciuto come SDI, poiché hanno funzioni e ambiti di applicazione molto diversi.
Il codice univoco è infatti strettamente legato alla fatturazione elettronica. Composto da un codice alfanumerico di 7 caratteri, viene utilizzato per inviare e ricevere fatture elettroniche attraverso il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate.
La principale differenza tra i due codici riguarda dunque la loro finalità: il REA è un codice amministrativo, mentre il codice univoco è uno strumento fiscale legato alla gestione della fatturazione elettronica. Inoltre, il REA è univoco per ciascuna Camera di Commercio provinciale, mentre il codice SDI è utilizzato su scala nazionale per tutte le imprese che emettono fatture elettroniche.
Francesca Di Feo
Redattrice Partitaiva.it