- Disporre del Codice Identificativo Nazionale (CIN) sarà presto un obbligo di legge per tutte le attività che operano nel settore turistico, compresi coloro che hanno immobili destinati all’affitto breve.
- Il termine ultimo per dotarsi del CIN è stato spostato dal Ministero del Turismo al 1 gennaio 2025, per dare più tempo a tutti i soggetti obbligati per aggiornarsi.
- Dal prossimo anno bisognerà quindi esporre questo codice sia all’esterno degli immobili sia negli annunci online in cui si fa promozione agli utenti, pena l’applicazione di sanzioni in denaro.
Più tempo per aggiornarsi con i recenti obblighi di apposizione del CIN, il Codice Identificativo Nazionale: questa è la decisione comunicata recentemente dal Ministero del Turismo1.
Questo adempimento è obbligatorio per tutti coloro che sono titolari di una struttura turistico-alberghiera e anche per chi, utilizzando piattaforme online di intermediazione, propone un immobile in affitto per un breve periodo ai turisti.
L’obbligo del CIN rientra tra le nuove regole sugli affitti brevi volute per mettere ordine in un mercato spesso caratterizzato da denaro nero, poca trasparenza e concorrenza sleale. Vediamo brevemente come aggiornarsi entro la nuova scadenza.
Cos’è il CIN, Codice Identificativo Nazionale
Il Codice Identificativo Nazionale è un numero che viene associato alla struttura specifica destinata ad uso turistico, da esporre presso hotel, B&B, agriturismi, ostelli, affittacamere e immobili utilizzati per gli affitti brevi. Questo codice va a regolamentare un intero settore nel nostro paese, mettendo ordine e incentivando la trasparenza di questo mercato.
A questo si affianca una Banca Dati Nazionale in cui sono indicate tutte le informazioni delle strutture, con un meccanismo che permette maggiori controlli. La decisione di introdurre questo obbligo è stata sancita dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale relativa all’apposizione del CIN, il 3 settembre 2024. Da qui, l’obbligo di disporre di questo codice era stato impostato a partire dal 2 novembre 2024.
Questa data tuttavia è ulteriormente slittata, secondo le recenti disposizioni del Ministero del Turismo, per cui i soggetti obbligati avranno tempo ancora fino al 1 gennaio 2025 per richiedere il codice. Questo numero infatti non viene assegnato in modo automatico, ma bisogna farne domanda per via telematica.
Obbligo del CIN da gennaio 2025: come mettersi in regola
Per essere in regola con i nuovi obblighi, i titolari delle attività e i proprietari degli immobili devono presentare una domanda presso la piattaforma online ufficiale, cliccando su “Ottieni CIN”. La procedura prevede l’inserimento di diversi dati e informazioni che riguardano il titolare e l’immobile, compilando i campi mancanti.
Da questo sito è possibile individuare gli immobili che sono già associati al codice fiscale del titolare o in alternativa aggiungere nuove strutture. Sono richieste ad esempio la ragione sociale e la partita IVA, i dati catastali dell’edificio, l’autocertificazione sulle disposizioni di sicurezza.
Una volta inseriti tutti i dati, è possibile ottenere il proprio CIN da associare all’immobile. Questi passaggi però da soli non bastano per mettersi in regola: bisogna anche apporre il codice all’esterno della struttura, in modo che sia ben visibile e riconoscibile dall’esterno.
Inoltre, tutti coloro che utilizzano le note piattaforme online di intermediazione, come Booking o Airbnb, per pubblicizzare il proprio immobile, devono indicare il codice CIN all’interno dell’annuncio o in un apposito spazio fornito da questi siti web. Questo passaggio è fondamentale per comunicare agli utenti che si è in regola con i nuovi adempimenti.
A partire dal 1 gennaio 2025 scatterà quindi l’obbligo, per cui da questa data i trasgressori potranno incorrere in multe salate in denaro, anche solamente per il mancato inserimento del CIN in un annuncio online.
- CIN: termine per l’acquisizione spostato al 1 gennaio 2025, Ministero del Turismo, ministeroturismo.gov.it ↩︎
Valeria Oggero
Giornalista