- Per scoprire chi paga la malattia al dipendente tra INPS e azienda bisogna considerare il settore di appartenenza, i giorni di malattia del lavoratore e il CCNL di riferimento.
- Generalmente, il dipendente in malattia non percepisce lo stipendio pieno, ma viene sempre pagato dall’azienda in percentuale variabile.
- Una parte dell’indennità pagata dall’azienda viene rimborsata dall’INPS, ma se la malattia supera i 180 giorni l’istituto non paga più.
Un lavoratore, nel corso della sua carriera, può assentarsi per periodi di malattia o infortunio che vengono comunque retribuiti da parte dell’azienda e dall’INPS. Lo stipendio di un dipendente in malattia non è lo stesso di un lavoratore in servizio e la percentuale dell’indennità spettante può variare in relazione ai giorni di malattia, al settore di riferimento (tra pubblico e privato) e al CCNL di appartenenza.
In linea generale, la malattia viene retribuita inizialmente dall’azienda, che chiede poi un rimborso in percentuale all’INPS: quest’ultimo avviene in riduzione dei contributi futuri. Decorsi alcuni giorni è l’Istituto a farsi carico dei pagamenti. Se la malattia supera 180 giorni, l’INPS non è più tenuta a pagare, mentre il datore di lavoro può decidere di licenziare il dipendente.
Chi paga la malattia al dipendente? Scopriamo la normativa vigente, come funziona l’indennità, come e quando viene pagata e quanto spetta al lavoratore.
Indice
Chi paga la malattia del dipendente? Normativa e regole
Chiedersi chi paga la malattia al lavoratore dipendente è lecito, considerando che la domanda dell’indennità deve essere effettuata all’INPS ma è poi il datore di lavoro a erogare l’indennizzo al dipendente (per lo meno nei primi giorni di assenza dal lavoro).
Per prima cosa, il lavoratore deve presentare la richiesta di indennità comunicando il problema di salute che lo affligge e recandosi dal proprio medico di base per ottenere il certificato attestante lo stato di salute attuale. A questo punto, l’INPS e l’azienda vengono tempestivamente informati dello stato di malattia del lavoratore.
In questo periodo di malattia il lavoratore percepisce un’indennità sostitutiva dello stipendio che non è sempre pari al 100% della retribuzione. Ma chi paga la malattia?
Per i primi 3 giorni, è il datore di lavoro a pagare l’indennità al proprio dipendente; mentre dal quarto giorno in avanti la normativa cambia in relazione al CCNL di riferimento. Solitamente è l’INPS a farsi carico del pagamento dell’indennità sostitutiva allo stipendio, nonostante l’azienda anticipi sempre tutto lo stipendio con successivo conguaglio. In alcuni casi e per alcune tipologie di lavoratori è previsto il pagamento diretto da parte dell’INPS.
Chi paga la malattia al dipendente tra INPS e azienda
Come abbiamo visto, i primi tre giorni di malattia (definiti “di carenza”) non vengono pagati dall’INPS ma dal datore di lavoro, che corrisponde uno stipendio pieno pari al 100% della retribuzione normale. Ciò vale anche per i lavoratori che prendono uno o due giorni di malattia, opportunamente certificati dal medico di base.
A partire dal quarto giorno, invece, l’indennità di malattia viene pagata dall’INPS e lo stipendio viene ridotto proporzionalmente secondo alcune tabelle:
- dal 4° al 21° giorno, la retribuzione media giornaliera del lavoratore è pari al 50%;
- dal 21° al 180° giorno, la retribuzione media giornaliera del lavoratore è pari al 66,66%.
Per i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato il periodo massimo per cui il dipendente verrà retribuito è pari al periodo lavorato nell’ultimo anno (con un limite di 6 mesi).
Quando avviene il pagamento della malattia da parte dell’INPS
CCNL | Malattia pagata (in parte) dall’INPS | Malattia pagata 100% dall’azienda |
---|---|---|
Commercio | • Operai • Impiegati • Lavoratori a domicilio | • Quadri • Dirigenti |
Metalmeccanico | • Operai • Lavoratori a domicilio | • Impiegati • Quadri • Dirigenti |
A partire dal quarto giorno di malattia, è l’INPS a pagare l’indennità al lavoratore, ma quest’ultima viene erogata solo dal quarantesimo giorno successivo a quello dell’inizio della malattia regolarmente certificata.
Per quanto riguarda le indennità pagate ai dipendenti privati, l’INPS prevede il pagamento del 50% dello stipendio fino al 21esimo giorno di malattia e poi del 66,66% fino al 180esimo giorno. Diversa è la situazione per i dipendenti pubblici, che percepiscono il 100% della retribuzione per i primi nove mesi e poi il 90% nei tre mesi successivi.
Ci sono comunque casistiche diverse in base al CCNL di riferimento: di seguito abbiamo riportato l’esempio delle tipologie contrattuali più diffuse, quella del Commercio e della dei Metalmeccanici.
Quanto e come viene pagata la malattia al dipendente
Per capire quale percentuale di malattia paga l’azienda e quanto paga l’INPS al dipendente, in base al periodo di assenza dal lavoro, occorre valutare la posizione contrattuale del dipendente stesso.
Ogni CCNL prevede regole diverse e non sempre è facile identificare la normativa con certezza: per questo motivo, potrebbe essere utile affidarsi a un consulente del lavoro oppure a un intermediario autorizzato.
Di seguito riportiamo due esempi relativi al pagamento della malattia al dipendente per i seguenti contratti:
- CCNL del Commercio;
- CCNL Metalmeccanico.
1. CCNL Commercio
Giorni di malattia | Stipendio | Quanto paga l’azienda | Quanto paga l’INPS |
---|---|---|---|
1° – 3° | 100% per le prime 2 volte | 100% | 0% |
4° – 20° | 75% | 25% | 50% |
21° – 180° | 100% | 34% | 66% |
Se il lavoratore, con contratto nel settore indicato, chiede un periodo di malattia all’INPS viene indennizzato al 100% per i primi tre giorni di assenza, ma solo per le prime due richieste di malattia. Lo stipendio è completamente a carico dell’azienda.
Dal quarto giorno l’indennità si riduce proporzionalmente e viene pagata in parte dal datore di lavoro e in parte dall’INPS. L’azienda, comunque, anticipa sempre il pagamento per poi recuperare una percentuale dall’INPS in riduzione dei contributi futuri (in compensazione F24). Superati i 180 giorni di malattia, non è prevista alcuna indennità aggiuntiva.
2. CCNL Metalmeccanico
Per quanto riguarda il contratto per Metalmeccanici, come abbiamo visto, l’INPS copre una parte della malattia solo a operai e lavoratori a domicilio. Tale percentuale varia in relazione all’anzianità di servizio e ai giorni di malattia che il lavoratore ha richiesto.
Anche se per ogni livello le cose cambiano leggermente, in generale l’importo economico spettante varia in base all’anzianità di servizio del lavoratore, in questo modo:
- oltre ai 6 anni: 4 mesi al 100% e 8 mesi al 50%.
- fino a 3 anni: 2 mesi al 100% e 4 mesi al 50%;
- da 3 anni a 6 anni: 3 mesi al 100% e 6 mesi al 50%;
Per tutte i lavoratori Quadri o Dirigenti, sempre in base all’anzianità, è l’azienda a farsi carico del pagamento dell’indennità di malattia in misura variabile tra l’80% e il 100% della retribuzione media mensile.
Chi paga la malattia al dipendente – Domande frequenti
L’indennità di malattia viene erogata dall’INPS, ma è anticipata dal datore di lavoro per la quasi totalità dei lavoratori. I primi tre giorni di malattia sono considerati di “carenza” e non vengono indennizzati dall’INPS ma, se previsto dal contratto di lavoro, devono essere indennizzati dal datore di lavoro.
I primi 3 giorni di solito sono a totale carico dell’azienda, mentre per il periodo successivo si prendono in considerazione i seguenti parametri: per i primi 21 giorni di malattia (successivi al terzo) viene corrisposto il 50% della retribuzione media giornaliera, mentre a partire dal 21esimo si passa al 66,66%.
La malattia non retribuita non è altro che un periodo di aspettativa in cui il rapporto di lavoro è congelato e non si riceve alcuna retribuzione.
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor