- I limiti di fatturato per accedere al regime forfettario e godere di agevolazioni fiscali e contabili sono stati modificati dall’ultima Legge di Bilancio.
- Le partite IVA che hanno conseguito ricavi o compensi complessivamente inferiori a 85.000 euro possono accedere al regime agevolato.
- Il superamento della soglia di 100.000 euro di ricavi e compensi comporta, per il professionista, il passaggio obbligatorio al regime ordinario nell’anno in corso.
A partire dal 1° gennaio 2024 sono entrati in vigore i nuovi limiti di fatturato per accedere al regime agevolato, come previsto dalla Legge di Bilancio 2023. Con l’ultima Manovra sono state modificate anche le condizioni di accesso, permanenza e fuoriuscita dal regime forfettario per le partite IVA che intendono godere delle agevolazioni fiscali e contabili previste da questo regime.
Le principali novità introdotte sono due: la soglia di ricavi e compensi conseguiti annualmente per aderire al regime agevolato è stata innalzata a 85.000 euro, mentre al superamento del limite di 100.000 euro di ricavi è prevista una fuoriuscita immediata dal regime forfettario.
L’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 32/E del 5 dicembre 20231, ha fornito alcune indicazioni in merito alle novità sui limiti di fatturato per aderire al regime forfettario.
Indice
Quali sono i nuovi limiti di fatturato nel Regime Forfettario
Tra i requisiti di accesso al regime forfettario ci sono anche degli specifici limiti di reddito che ogni professionista deve rispettare per poter godere delle agevolazioni fiscali e contabili previste da questo regime.
La Legge di Bilancio 2023 ha modificato i limiti di ricavi e compensi che un professionista può conseguire, innalzando la soglia limite da 65.000 euro annui fino a 85.000 euro annui. Ciò significa che la platea di potenziali beneficiari del regime agevolato si è allargata, ma anche la normativa connessa è stata modificata.
In particolare, oltre al limite di ricavi è necessario rispettare anche un limite di spese sostenute per il lavoro accessorio, il lavoro dipendente e i compensi a collaboratori fino a un massimo di 20.000 euro all’anno. Infine, è richiesto un limite di reddito derivante da lavoro dipendente o assimilato pari a 30.000 euro.
La mancata soddisfazione di uno solo di questi requisiti comporta la perdita del diritto di adesione al regime agevolato e il necessario passaggio al regime ordinario.
Limiti di fatturato nel Regime Forfettario: requisiti e novità 2024
Il limite di fatturato previsto per accedere al regime forfettario, ovvero 85.000 euro annui per tutti, indipendentemente dal codice Ateco della propria attività, deve essere ragguagliato per anno, ovvero ridotto in proporzione ai mesi di operatività. Per farlo basta dividere 85.000 per 365 (che sono i giorni in un anno completo) e moltiplicare il risultato per i giorni di attività effettiva.
Se una partita IVA decide di avviare la propria attività a partire dal 1° dicembre, per esempio, dovrà rispettare una soglia di compensi e ricavi pari a 7.219 euro, che derivano dalla seguente operazione: (85.000/365)*31.
Per calcolare il fatturato complessivo della tua attività, invece, dovrai sommare tutte le entrate, senza sottrarre o detrarre le eventuali uscite (affitto, strumentazione, dipendenti ecc). Se possiedi più attività diverse non dovrai fare altro che sommare ricavi e compensi ottenuti da ciascuna di esse.
Cosa succede superando 85.000 euro di ricavi
Che cosa accade nel momento in cui un professionista che aderisce al regime forfettario supera la soglia di 100.000 euro di ricavi o compensi? Il soggetto dovrà passare al regime ordinario nell’anno stesso, con la conseguente applicazione dell’Iva nelle fatture di vendita a partire dalle operazioni effettuate che determinano lo sforamento del tetto.
Le situazioni che possono verificarsi, quindi, sono le seguenti:
- se il contribuente ha conseguito ricavi e compensi inferiori a 85.000 euro può rimanere nel regime agevolato;
- se il contribuente ha conseguito ricavi e compensi superiori a 85.000 euro ma inferiori a 100.000 euro può rimanere nel regime agevolato per l’anno in corso, ma dovrà passare all’ordinario nell’anno successivo;
- se il contribuente ha conseguito ricavi e compensi complessivamente superiori a 100.000 euro è tenuto a uscire dal regime agevolato nell’anno corrente.
Se il lavoratore torna a rispettare i requisiti richiesti per l’adesione al regime forfettario (ovvero rispetta il limite di fatturato previsto e gli altri requisiti richiesti), può rientrarvi solo dopo due anni.
Limiti di fatturato nel Regime Forfettario – Domande frequenti
Con la Legge di Bilancio 2024 il limite di fatturato per operare nel regime forfettario è stato confermato a 85.000 euro, rispetto ai 65.000 euro previsti precedentemente.
I compensi percepiti dal professionista forfettario una volta superato il limite di 100.000 euro comportano per il cliente (se sostituto d’imposta) la necessità di operare e versare la ritenuta d’acconto IRPEF. Dall’anno successivo, inoltre, è obbligatorio il passaggio al regime ordinario.
Il regime forfettario con imposta sostitutiva agevolata al 5% dura, al massimo, per i primi 5 anni di ogni nuova attività. Successivamente si passa ad una tassazione agevolata del 15%.
- Circolare n.32/E del 5 dicembre 2023, Agenzia delle Entrate, agenziaentrate.gov.it ↩︎
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor