Supplenze nelle scuole: l’interpello sostituisce il modello MAD, ecco come funziona

Addio al sistema delle MAD: a partire dal 19 agosto, le supplenze possono essere coperte solo tramite procedura di interpello. Ecco come funziona e come partecipare.

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  • Da agosto 2024 vengono introdotti gli interpelli, a sostituzione delle MAD: sono avvisi ufficiali pubblicati dalle scuole per coprire le supplenze quando le graduatorie d’istituto sono esaurite.
  • I candidati dovranno inviare la propria candidatura seguendo le modalità indicate nel concorso e in caso di più risposte viene stilata una graduatoria.
  • La presa di servizio deve avvenire entro 24 ore dall’accettazione e la mancata adesione comporta l’esclusione dalle graduatorie per l’anno in corso.

Settembre incombe e con esso non solo il consueto fermento scolastico, ma una rivoluzione sottile e inevitabile. L’ordinanza ministeriale 88/2024 manda in frantumi il vecchio sistema delle Messe a Disposizione (MAD), finora utilizzate per coprire le supplenze nelle scuole in tempo reale.

La flessibilità, che permetteva alle scuole di agire rapidamente, cede il posto a un meccanismo burocratico più rigido e intricato, che impone passaggi formali, interpelli pubblici e tempistiche stringenti, costringendo scuole ed aspiranti docenti a navigare in un mare di regole. Vediamo in dettaglio cosa cambia e come si articola la nuova gestione delle supplenze attraverso gli interpelli.

MAD o interpello? Cosa cambia con l’OM 88/2024

A partire dal 19 agosto di quest’anno, l’OM 88/2024 1 mette fine a una prassi consolidata che ha reso le MAD un sistema di reclutamento agile e discrezionale. In passato, gli aspiranti supplenti potevano inviare direttamente le candidature alle scuole, che godevano di un ampio margine di autonomia nel selezionare i docenti.

Il Dirigente Scolastico, in situazioni di emergenza, poteva infatti attingere da queste candidature, garantendo risposte rapide, spesso nel giro di 24-48 ore, in un approccio basato sulla chiamata diretta, priva di vincoli burocratici, con una gestione rapida delle assenze.

L’OM 88/2024 sovverte questo meccanismo, imponendo alle scuole l’obbligo di pubblicare avvisi ufficiali, consultabili online e di inviare gli stessi all’Ufficio Scolastico Territoriale (ATP), che a sua volta provvede alla pubblicazione.

La discrezionalità nel contattare direttamente i candidati viene quindi sostituita dall’interpello pubblico, una procedura che rende obbligatoria la trasparenza ma che inevitabilmente dilata i tempi di assegnazione delle supplenze nelle scuole.

Ora il sistema si allinea maggiormente alle procedure concorsuali, con l’obiettivo dichiarato di garantire equità e trasparenza, seppure le conseguenze operative di questo cambiamento preoccupano non poco: la velocità di copertura delle supplenze rischia infatti di essere compromessa, soprattutto nei casi in cui le esigenze emergono in modo improvviso e urgente.

Come funziona la nuova procedura di interpello

La procedura delineata dall’OM 88/2024 si articola in più fasi, ognuna delle quali sottoposta a vincoli ben precisi. Quando le graduatorie d’istituto sono esaurite, le scuole devono innanzitutto pubblicare un interpello, un avviso formale attraverso il quale si cercano candidati per le supplenze.

L’interpello deve essere pubblicato sul sito dell’istituto e inoltrato all’ATP, che lo rende disponibile nella sua sezione dedicata e dovrà contenere una serie di dettagli precisi:

  • la data di inizio della supplenza;
  • la durata;
  • l’orario settimanale;
  • la sede di servizio;
  • il titolo di studio richiesto per il posto, con la preferenza per docenti abilitati e, in subordine, per quelli in possesso del solo titolo di studio di accesso.

L’intero processo si configura come una vera e propria selezione pubblica, con tanto di graduatorie in caso di risposte multiple. Il che introduce un nuovo livello di complessità che, se da un lato garantisce maggiore trasparenza, dall’altro rischia di rallentare le tempistiche di assegnazione, allontanando il sistema dalle sue originarie finalità di efficienza.

Supplenze nelle scuole: come partecipare a un interpello

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Per partecipare a un interpello scolastico è fondamentale essere pronti ad agire con rapidità. Sarà infatti necessario monitorare costantemente i siti istituzionali delle scuole e degli Uffici Scolastici Territoriali, dove vengono pubblicati gli avvisi per la copertura delle supplenze.

La partecipazione richiede il possesso dei requisiti specificati nel bando. Solitamente si tratta di abilitazione per la classe di concorso indicata o, nel caso di posti di sostegno, della specializzazione necessaria per lavorare con alunni disabili. Qualora non fossero disponibili docenti abilitati, l’interpello può accettare candidati con un titolo di studio che dia accesso alla seconda fascia delle GPS.

Una volta verificato di possedere i requisiti, bisognerà inviare la candidatura seguendo scrupolosamente le modalità indicate. Il termine per l’inoltro della domanda è tassativo, così come l’obbligo di utilizzare esclusivamente i canali indicati, solitamente tramite posta elettronica.

La velocità di risposta è cruciale: dall’accettazione dell’incarico, infatti, la presa di servizio deve avvenire entro 24 ore, rendendo indispensabile la massima prontezza.

Attenzione però: se da un lato in molti potrebbero essere propensi ad accettare immediatamente un incarico, date le tempistiche strettissime, un’eventuale successiva rinuncia all’incarico o l’abbandono del servizio possono comportare l’esclusione dalle graduatorie per l’anno scolastico in corso, penalizzando così la possibilità di ottenere future supplenze.

Chi può partecipare agli interpelli e quali sono le restrizioni?

Possono prendere parte agli interpelli i docenti che non sono già stati destinatari di proposte di supplenza per l’anno scolastico in corso.

Questo implica che chiunque abbia già ricevuto un incarico a tempo determinato, anche se rifiutato, non può partecipare agli interpelli successivi, esclusione che riguarda anche coloro che hanno rinunciato a proposte di incarico da GPS o che sono stati individuati per la chiamata veloce da GPS prima fascia.

La ratio è evitare la sovrapposizione di incarichi e garantire che le supplenze siano distribuite in modo equo tra gli aspiranti docenti. Tuttavia, una regolamentazione rigida rischia di creare sacche di inefficienza. Ad esempio, in zone dove le graduatorie sono esaurite e vi sono pochi candidati, l’esclusione di chi ha già ricevuto una proposta potrebbe creare difficoltà nel coprire tempestivamente le cattedre vacanti.

Le restrizioni limitano inoltre la possibilità di utilizzare le MAD come strumento di emergenza, riducendo il bacino di candidati disponibili e sottoponendo il sistema a un regime più formalizzato.

Si tratta quindi di una trasformazione che, pur giustificata dall’esigenza di maggiore trasparenza, non considera appieno la flessibilità che, in molte occasioni, aveva reso le MAD uno strumento efficace. La conseguenza immediata è che molte scuole ancora non si sono adeguate a questa novità, continuando ad accettare le MAD inviate dai candidati.

  1. Ordinanza ministeriale n. 88 del 16 maggio 2024, Ministero dell’Istruzione e del Merito, miur.gov.it ↩︎
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Francesca Di Feo

Redattrice Partitaiva.it

Classe 1994, immediatamente dopo gli studi ho scelto di intraprendere una carriera nel Project Management in ambito di progetti Erasmus+ per EPS. Questo mi ha portato ad approfondire in particolare le tematiche inerenti alla fiscalità delle PMI, anche se la mia area di expertise risulta oggi molto più ampia in questo ambito. Oggi sono copywriter freelance appassionata di scrittura e di innovazione per le piccole e medie imprese.

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