- Salario e stipendio sono due termini che identificano la retribuzione di un lavoratore dipendente, ma presentano delle sostanziali differenze.
- Originariamente il salario veniva corrisposto agli operai in base alle prestazioni di lavoro, mentre lo stipendio spettava ai funzionari sotto forma di compenso prestabilito.
- Ad oggi, la distinzione tra lavoro manuale e intellettuale è stata superata e si utilizza comunemente la parola “stipendio” per definire la retribuzione dei lavoratori subordinati.
Molto spesso i termini “salario” e “stipendio” vengono utilizzati indistintamente come se fossero dei sinonimi, ma in realtà la differenza che intercorre tra i due è storica e curiosa. Entrambi, infatti, indicano la remunerazione di un lavoratore assunto con contratto di lavoro subordinato, ma mentre il salario spettava, un tempo, ai colletti blu (gli operai), lo stipendio veniva erogato ai colletti bianchi (cioè i dipendenti o i funzionari).
Di fatto questa differenza tra lavoro manuale e lavoro impiegatizio è ormai superata e la distinzione tra salario e stipendio si basa, ad oggi, sulla natura del lavoro svolto: mentre il primo viene erogato in funzione delle prestazioni di lavoro (ore, giorni, unità produttive), il secondo costituisce un compenso prestabilito e fisso.
Scopriamo dettagliatamente cosa significa salario e qual è la differenza rispetto allo stipendio partendo dall’etimologia dei due termini e analizzando le varie componenti in gioco.
Indice
Salario e stipendio: il significato
Per comprendere la differenza tra salario e stipendio dobbiamo risalire alla definizione etimologica dei due termini:
- il salario era una parola che, ai tempi dell’antica Roma, si utilizzava per indicare la retribuzione con cui i soldati delle legioni venivano pagati (in sale appunto);
- lo stipendio, invece, indicava e tuttora indica il compenso fisso mensile che viene corrisposto a un lavoratore subordinato.
In passato il sale era considerato un prodotto molto prezioso e difficile da trovare sul mercato: per questo i soldati venivano ricompensati del proprio lavoro con il “salario”. Successivamente, anche i soldati riuscirono a ottenere un compenso sufficiente per potersi permettere l’acquisto del sale in autonomia.
In tempi più recenti i significati dei due termini sono cambiati, al punto che il salario veniva associato alla retribuzione corrisposta ai colletti blu (gli operai) per il loro lavoro manuale; mentre lo stipendio veniva pagato ai colletti bianchi, cioè i funzionari o le professioni più intellettuali.
Salario e stipendio: qual è la differenza
Salario | Stipendio |
---|---|
Operai (colletti blu) | Funzionari (colletti bianchi) |
Erogato su base oraria/giornaliera (variabile) | Compenso fisso mensile |
Non comprende riposi, ferie o indennità di malattia | Comprende riposi, ferie, indennità e altre tutele |
Da qui deriva la storica e sostanziale differenza tra i due termini: mentre il salario indica una retribuzione corrisposta in base alla prestazione lavorativa di un operaio (calcolata su base oraria e senza considerare i giorni di riposo), lo stipendio viene erogato in misura fissa e prestabilita (solitamente a cadenza mensile e comprende i giorni di riposo) a un lavoratore dipendente.
Il salario, dunque, può variare di mese in mese (o di settimana in settimana) in funzione delle ore di lavoro effettivamente svolte dall’operaio, mentre lo stipendio viene corrisposto in misura fissa ogni mese sulle basi di un accordo contrattuale. Bisogna poi sottolineare che, ad oggi, sono previsti anche bonus in busta paga, compensi straordinari, commissioni e altre forme di integrazione dello stipendio mensile.
Ad oggi per indicare la retribuzione mensile di un lavoratore dipendente sembra più corretto utilizzare il termine “stipendio”, che viene definito da apposite tabelle allegate ai Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro (CCNL).
Cos’è il salario e come si calcola
Al di là delle definizioni etimologiche e delle origini storiche del termine, il salario indica ancora oggi una forma di retribuzione del lavoro subordinato: spesso utilizziamo questo termine per indicare la paga oraria o giornaliera di un lavoratore.
Se un lavoratore ha concordato con il proprio datore di lavoro un pagamento in base alle ore effettivamente svolte nella settimana (per esempio nella misura di 10 euro all’ora), potrà dire di ricevere un salario corrispondente al lavoro effettivamente svolto (ovvero, nel nostro esempio, 80 euro per 8 ore giornaliere).
Se, invece, in una giornata lavorativa l’operaio svolge qualche ora di lavoro in più, riceverà un salario più elevato calcolato in relazione alle ore di straordinario svolte (cioè 100 euro per 10 ore giornaliere).
Questa tipologia di retribuzione, a ore o giornate di lavoro, non tiene conto del riposo settimanale e non dà diritto a giornate di malattia, ferie o altre tutele. Ad oggi viene utilizzata per retribuire baby-sitter, rider o altre professioni che si possono svolgere con contratto a chiamata.
Cos’è il salario minimo
Un’espressione sempre più comune anche al giorno d’oggi è quella di “salario minimo“, termine con cui si fa riferimento a una tariffa oraria minima valida per tutti i lavoratori, tale da garantire una vita dignitosa e da permettere di acquistare prodotti di prima necessità nonostante l’aumento del costo della vita.
A differenza del salario minimo, quando parliamo di reddito minimo facciamo riferimento a un sussidio statale che viene corrisposto ai soggetti che si trovano in condizioni di disagio economico.
Cos’è lo stipendio e come si calcola
Diversamente dal salario, lo stipendio è un compenso fisso che viene corrisposto al lavoratore dipendente o subordinato per il lavoro svolto: viene stabilito a livello contrattuale e corrisposto solitamente su base mensile. Lo stipendio comprende anche i riposi settimanali, le indennità di malattia e le ferie.
Parlando di stipendio si fa spesso riferimento alla busta paga che ricevono i lavoratori a fine mese: solitamente in un anno ci sono 12 mensilità di stipendio, ma molte forme contrattuali prevedono anche il pagamento di tredicesima e quattordicesima mensilità.
La differenza tra salario e stipendio – Domande frequenti
In linea generale, con il termine “salario” si indica la remunerazione del lavoro dipendente operaio (i cosiddetti colletti blu); mentre con il termine “stipendio” si indica la retribuzione sempre del lavoro dipendente, però di natura impiegatizia (i cosiddetti colletti bianchi).
Il salario può distinguersi in monetario (o nominale) e reale. Il primo corrisponde alla quantità di moneta che il lavoratore riceve quale corrispettivo del suo lavoro, mentre il secondo è dato dalla quantità di beni e servizi acquistabili con il salario monetario.
In mancanza di norme contrattuali, collettive o individuali tra le parti, la determinazione della retribuzione viene fissata dal giudice.
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor