- Le imprese e gli autonomi che accantonano liquidità e non la utilizzano immediatamente, possono pianificare di condurre degli investimenti a basso rischio per far fruttare queste somme.
- Gli investimenti a breve termine possono essere i più vantaggiosi per un’impresa, perché hanno una durata generalmente inferiore a 18 mesi.
- Esistono diversi strumenti di investimento a cui le imprese possono avvicinarsi, a partire dai BOT, conti deposito, ETF e altri tipi di obbligazioni.
Per un’impresa o un lavoratore autonomo avere a disposizione tanta liquidità è sempre un vantaggio: questa può essere reinvestita per far crescere l’azienda, per condurre un’espansione oppure può essere accantonata per altre iniziative. Avere a disposizione della liquidità è sempre un fattore positivo per un’attività, che ottiene così un margine di manovra più ampio.
Tuttavia accantonare una certa quantità di denaro senza investirlo può portare ad una perdita economica nel tempo, dati i diversi fattori che possono impattare sul denaro fermo (ad esempio i costi fissi del conto e della sua gestione).
Per questo motivo decidere di investire della liquidità accantonata dall’impresa è una valida soluzione per ottenere delle rendite aggiuntive. A questo proposito è possibile condurre degli investimenti a basso rischio e qui vi rientrano specialmente quelli a breve termine.
Indice
Cosa sono e come individuare gli investimenti a basso rischio
Per un’impresa che si affaccia per la prima volta al mondo degli investimenti, o per un lavoratore con partita Iva, è molto importante avere presente qual è il rischio potenziale che si intende affrontare quando si sceglie uno strumento di investimento. Investire in strumenti a basso rischio è consigliato per non perdere la liquidità aziendale accantonata e poter invece ottenere un ricavo interessante.
Prima di tutto quindi bisogna capire qual è la propensione al rischio su una certa somma e definire degli obiettivi nel tempo. Per farlo è possibile anche chiedere la consulenza di un esperto nel settore. Informarsi è quindi importantissimo per capire come muoversi, specialmente all’inizio.
Osservare l’andamento del mercato e valutare quali sono gli strumenti tra cui è possibile scegliere è indispensabile per cominciare. Oggi è possibile procedere con investimenti sicuri oppure diversificare il rischio tramite diversi strumenti.
Ottenere una rendita passiva specifica nel tempo può essere un obiettivo concreto da cui cominciare. Un fattore molto importante da considerare è la durata dell’investimento, ovvero per quanto tempo una certa somma di denaro verrà impiegata con l’obiettivo di ottenere un certo guadagno.
Investimenti a basso rischio per le imprese: la durata
Risulta importante quindi stabilire per quanto tempo si intende occupare una certa somma di denaro in uno strumento specifico di investimento. Oggi infatti è possibile classificare:
- investimenti a breve termine: durano in genere meno di 18 mesi e garantiscono all’impresa un ricavo immediato in un tempo breve da poter riutilizzare;
- investimenti a medio termine: possono essere di qualche mese fino a diversi anni, questa soluzione è più equilibrata;
- investimenti a lungo termine: possono durare anche 10-15 anni e sono ideali per chi ha un obiettivo a lungo termine e vuole ottenere dei ricavi da utilizzare in futuro.
La scelta tra queste opzioni è da valutare ovviamente in base alle necessità specifiche dell’impresa: se si prevede di sostenere una spesa per l’azienda (ad esempio per l’acquisto di macchinari) in un periodo successivo, può essere più vantaggioso scegliere un investimento a breve termine, anziché uno a lungo termine.
Non c’è una formula adatta per tutte le situazioni, per cui è necessario valutare bene le esigenze specifiche dell’impresa. Tuttavia si può dire che gli investimenti a breve termine e a basso rischio siano quelli più semplici da portare avanti, con ricavi pressoché immediati.
Strumenti di investimento a basso rischio per imprese
Andiamo più nel dettaglio a vedere quali possono essere gli strumenti offerti dal mercato finanziario oggi per investire con un basso grado di rischio la liquidità aziendale. Ogni strumento ha le proprie caratteristiche e conoscerne le differenze consente una scelta più consapevole.
1. Investire in azioni
Un’impresa può a sua volta investire della liquidità nelle azioni di una o più società e può farlo con operazioni a breve termine e in modo piuttosto sicuro. Per farlo è possibile rivolgersi a società di intermediazione oppure ottenere l’aiuto di un consulente bancario o in alternativa tramite siti di trading online, molto in voga negli ultimi anni.
Optare per questo tipo di investimento può essere vantaggioso per un autonomo o un’impresa soprattutto se si scelgono società quotate solide, con una storia economica stabile e prospettive per il futuro favorevoli. Tuttavia i rendimenti in questo caso non saranno altissimi. Aumentando infatti il rischio si possono ottenere risultati migliori.
Chi vuole rischiare di più può infatti decidere di investire in aziende emergenti, startup, progetti nuovi oppure imprese di piccola dimensione. Per iniziare comunque è consigliato informarsi a dovere sul mercato azionario per avere dati importanti su come muoversi.
2. Investire in titoli di stato
I titoli di stato possono essere considerati strumenti a basso rischio e ne esistono di diverse tipologie. questi possono essere a breve, medio o lungo periodo e fruttano in modo differente in base alle caratteristiche specifiche e ai rendimenti.
Il tasso di interesse in particolare può cambiare in base alla durata dell’investimento. Si tratta di strumenti emessi dallo Stato con l’obiettivo di finanziare le diverse attività nel paese. Nella pratica l’impresa che decide di investire garantisce una certa quantità di denaro allo Stato, che la utilizzerà per diversi scopi.
Successivamente lo Stato restituirà questa somma con l’aggiunta di opportuni interessi, in base alla durata e alla caratteristica specifica dello strumento. Anche in questo caso ci si può rivolgere per l’acquisto alla propria banca o a intermediari qualificati. Facciamo qui qualche esempio di titoli di stato:
- BOT, i Buoni Ordinari del Tesoro, da cui è possibile ricevere quote derivate da interessi periodicamente, hanno una durata breve ma il rendimento è contenuto;
- BTP, Buoni del Tesoro Pluriennali, a durata media o lunga, con cui è possibile incassare una quota, la cedola, ogni sei mesi e per cui esistono diverse tipologie in base agli obiettivi;
- BTP Valore: è uno strumento recente e specifico a disposizione dei piccoli risparmiatori retail, con una durata di sei anni, un premio fedeltà e tassi di interesse variabili in base all’edizione;
- CTZ, Certificati del Tesoro Zero Coupon, ovvero titoli di stato senza il pagamento delle cedole. Sono a tasso fisso e hanno una durata massima di 24 mesi.
Investire in titoli di stato offre una maggiore sicurezza rispetto a procedere con altri strumenti finanziari, il rendimento è fisso e stabilito in modo preciso, per cui il rischio è limitato.
3. Conti deposito a breve termine
Il conto deposito è una soluzione interessante per chi ha della liquidità ferma da far fruttare. Si tratta di uno strumento di investimento ad alto rendimento, che deve essere collegato al conto corrente principale. Alla pari di quest’ultimo, permette di accantonare delle somme specifiche, tuttavia non è possibile fare diverse operazioni.
Sul conto deposito infatti non si possono accreditare stipendi o pensioni, effettuare bonifici, prelevare o effettuare la domiciliazione delle spese. Le somme qui depositate hanno unicamente l’obiettivo di percepire una rendita, tuttavia esistono due tipologie di conto deposito:
- conto deposito vincolato: le somme sono “bloccate” e non si possono ritirare fino al termine dell’investimento, tuttavia le rendite sono più elevate;
- conto deposito libero: le somme si possono ritirare in qualunque momento, tuttavia le rendite sono decisamente inferiori.
Questi strumenti sono generalmente di breve durata, quindi possono offrire dei vantaggi non indifferenti alle imprese o agli autonomi che vogliono investire liquidità. Un vantaggio da non trascurare è la protezione data su queste somme dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, fino a 100.000 euro di investimento.
4. Fondi comuni di investimento
Un ulteriore strumento che un’impresa potrebbe considerare è costituito dai Fondi comuni di investimento, coordinati da apposite società di gestione del risparmio. Questi soggetti lavorano con diverse somme, disposte dagli investitori, utilizzandole per azioni, titoli di stato, obbligazioni e così via, con l’obiettivo di ottenere un rendimento e ridurre i rischi.
In questo caso ci sono quindi dei professionisti esperti che investono nei diversi strumenti disponibili, per conto dei soggetti che hanno la liquidità. Esistono diversi tipi di fondi, con diversi gradi di rischio o possibilità di rendimento.
Questi fondi infatti possono essere azionari, obbligazionari, bilanciati, monetari, in base allo strumento maggiormente utilizzato. Si possono poi distinguere:
- fondi armonizzati: la legge dispone di precise regole per limitare il rischio;
- fondi non armonizzati: non vi sono vincoli normativi, per cui è possibile una maggiore libertà di investimento ma si incorre anche a maggiori rischi.
Anche in questo caso conviene informarsi in modo preciso per non rischiare di andare incontro a delle perdite economiche. Inoltre sono maggiormente consigliati per le imprese i fondi monetari, che hanno un basso rischio e una durata breve.
Come scegliere gli investimenti a basso rischio per le imprese
Le imprese e gli autonomi che intendono investire liquidità devono quindi tenere presenti le caratteristiche dei diversi strumenti a disposizione, consultando un esperto quando serve. Anche se non esiste alcuno strumento di questo tipo completamente privo di rischi, si può comunque optare per gli strumenti più vantaggiosi.
Una tutela maggiore potrebbe essere data dai conti deposito, protetti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, tuttavia in questo caso la rendita è piuttosto bassa. Altri strumenti a rendimento maggiore invece potrebbero portare ad un rischio più elevato.
Oltre alle caratteristiche degli strumenti bisogna anche valutare i fattori macroeconomici che influiscono sul costo del denaro, ad esempio l’effetto dell’inflazione o la volatilità (collegata al rischio elevato di oscillazione). Bisogna quindi conoscere il contesto e mettere in piedi una strategia specifica con obiettivi definiti.
Investimenti a basso rischio per imprese – Domande frequenti
Ci sono diversi strumenti a basso rischio: dai conti deposito ai fondi comuni di investimento, dalle obbligazioni agli investimenti nelle azioni. Ogni strumento ha delle caratteristiche specifiche da valutare in base agli obiettivi dell’impresa.
Un investimento a basso rischio è piuttosto sicuro, perché è molto ridotta la possibilità di perdere le somme di denaro investite o non ottenere alcuna rendita.
Quest’anno è possibile investire in diversi strumenti finanziari, a partire dai conti deposito fino ad arrivare ai titoli di stato. Tra questi spicca il BTP Valore, uno strumento vantaggioso da cui è possibile ottenere in sei anni una rendita e anche un bonus aggiuntivo.
Valeria Oggero
Giornalista