Quanto devo fatturare per guadagnare 4.000 euro al mese? Ecco il calcolo

Come calcolare l'incasso lordo necessario per ottenere un guadagno netto di 4000 euro al mese in regime forfettario e ordinario, con dettagli e specifiche su tasse e contributi.

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  • Guadagnare 4.000 euro al mese come titolare di Partita IVA richiede notevole dedizione e un pizzico di fortuna nel trovare collaborazioni vantaggiose, ma sapere come affrontare le complessità fiscali e contributive è fondamentale.
  • Tra i due regimi fiscali disponibili, il forfettario e l’ordinario, ciascuno offre specifici vantaggi e stabilisce degli obblighi e il forfettario attrae per la sua semplicità e minor carico fiscale.
  • Calcolare il reddito lordo necessario per guadagnare 4.000 euro netti implica considerare tassazione, contributi previdenziali e la possibilità di detrarre delle spese, aspetti che variano significativamente tra i regimi fiscali e influenzano direttamente l’incasso netto finale.

Con impegno e una buona dose di fortuna nel trovare collaborazioni vantaggiose, guadagnare 4.000 euro al mese può apparire come un traguardo possibile per un nuovo imprenditore che si specializza nel proprio settore di mercato.

Analizzando più da vicino le responsabilità fiscali e contributive, tuttavia, la situazione si rivela decisamente più intricata. Partiamo dalle basi: nel nostro paese, un freelance o un imprenditore ha la possibilità di scegliere tra due principali regimi fiscali:

  • il regime forfettario;
  • il regime ordinario.

Ciascun sistema fiscale presenta specifiche normative, aliquote di tassazione, oneri contributivi e requisiti. Il che rende cruciale avere una conoscenza dettagliata degli oneri che gravano sul guadagno lordo, per determinare accuratamente l’importo necessario a conseguire il reddito netto ambito.

Guadagnare 4000 euro in regime forfettario

Molti professionisti emergenti e imprenditori optano per il regime forfettario, attratti dalla facilità di gestione delle imposte e dalle aliquote fiscali vantaggiose.

Ma cosa significa realmente mirare a un guadagno netto mensile di 4.000 euro scegliendo questa opzione? Esploriamo i fattori chiave da valutare.

1. Calcolo delle tasse

Per aspirare a un introito netto mensile di 4.000 euro, è essenziale calcolare l’importo totale necessario a realizzare tale obiettivo. Sotto il regime forfettario, si applica un’imposta sostitutiva che varia a seconda della situazione:

  • 15% per chi è già titolare di attività;
  • 5% per i nuovi imprenditori, applicabile nei primi cinque anni di attività.

2. Coefficiente di redditività

Nel valutare l’impatto del regime forfettario, è cruciale tenere in conto il coefficiente di redditività. Questo parametro, espressivo in percentuale, differisce a seconda dell’attività svolta e influisce sulla base imponibile.

Ad esempio, per un wedding planner che opera con codice ATECO 96.09.05, il coefficiente di redditività è del 67%. Il che significa che solo il 67% dei ricavi totali sarà considerato come reddito imponibile. Di conseguenza, l’importo su cui si calcola l’imposta sostitutiva sarà inferiore, offrendo un vantaggio aggiuntivo al contribuente.

3. Contributi previdenziali

È fondamentale considerare anche l’aspetto dei contributi previdenziali. Per l’anno 2024, coloro che aderiscono alla Gestione Separata INPS devono far fronte a contributi che si attestano al 26,07% del reddito imponibile1. Pertanto, questi importi devono essere detratti dal totale incassato per determinare il reddito netto effettivo.

Per gli aderenti al regime forfettario, il costo dei contributi previdenziali rappresenta una voce di spesa significativa: benché non sia prevista una quota minima fissa annuale, rimangono comunque somme importanti da considerare nell’organizzazione finanziaria.

Con il regime forfettario inoltre è possibile essere iscritti alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS, che prevede una quota fissa di contributi da versare annualmente più una variabile, oppure aderire ad una cassa professionale specifica in base all’Albo di riferimento.

4. Esempio di calcolo

Prendiamo l’esempio di un wedding planner che ha appena iniziato ad operare in regime forfettario e che vuole raggiungere un guadagno netto mensile di 4000 euro al mese. Dovremo quindi applicare il 5% di tassazione, nonché il 26,07% di contributi INPS sull’imponibile, così da arrivare a calcolare il netto:

  • partiamo quindi calcolando l’imponibile su un fatturato mensile di 4000€. Il 67% di 4000 euro è 2.680€;
  • su questi 2.680 euro dovremo poi calcolare l’ammontare delle tasse, che in questo caso è il 5%. Il risultato è 134€;
  • calcoliamo anche l’importo dei contributi previdenziali, ovvero il 26,07% sull’imponibile di 2.680€, ottenendo 698,68€, arrotondando per eccesso.

Il totale degli adempimenti arriva quindi a 832,68€, che, aggiunti al netto desiderato di 4000€, determinano un incasso lordo di 4.832,68€.

Ma prendiamo invece in considerazione, con le stesse condizioni, l’esempio di un professionista che ha avviato la sua attività da più di cinque anni. In questo caso, le tasse saliranno al 15%, risultando in un onere di 402 euro. Per mantenere il guadagno netto di 4.000€, l’imprenditore dovrà quindi incassare 5.100,68 euro. Fino a 85.000 euro annui è possibile rimanere nel regime fiscale forfettario.

Guadagnare 4000 euro al mese in regime ordinario

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Il regime ordinario viene selezionato da numerosi professionisti e imprenditori quando il loro giro d’affari eccede determinate soglie di ricavo o quando si rende necessario poter detrarre le spese. Tuttavia, quale sarebbe l’approccio per mirare a un reddito netto mensile di 4.000€ euro in tale regime?

Una valutazione approssimativa suggerisce che per raggiungere tale cifra netta, l’ingresso lordo necessario si aggirerebbe intorno al doppio del netto. Questo calcolo, però, si complica a causa delle diverse variabili coinvolte. In ogni caso conviene adottare per queste cifre il regime fiscale forfettario.

1. Calcolo delle tasse

Nel regime ordinario, la tassazione segue una logica progressiva, basata sugli scaglioni IRPEF, che prevede aliquote che variano dal 23% al 43%.

Di conseguenza, stimare l’importo lordo necessario per ottenere un netto di 4.000 euro mensili risulta essere un’operazione più articolata e, generalmente, comporta la necessità di un guadagno superiore a quello prevista per il regime forfettario. Di seguito si presenta la tabella degli scaglioni IRPEF, indispensabile per il calcolo del reddito imponibile.

ScaglioniAliquote
Fino a 28.000€23%
Da 28.001€ fino a 50.000€35%
Oltre 50.000€43%

2. Detrazione delle spese

Una peculiarità favorevole del regime ordinario risiede nella facoltà di dedurre le spese affrontate nell’esercizio dell’attività. Ciò può mitigare, almeno in parte, il peso di una tassazione più elevata.

Il reddito annuo lordo si vedrà diminuito dalle spese sostenute, determinando così una base imponibile inferiore su cui verrà calcolata l’IRPEF.

Di conseguenza, chi opera con una Partita IVA in regime ordinario ha la capacità di abbattere l’imponibile fiscale mediante la deduzione di varie spese professionali.

3. Contributi previdenziali

All’interno del regime ordinario, l’ammontare dei contributi previdenziali può variare significativamente in base all’ente di previdenza di appartenenza:

  • se sei iscritto a un ente previdenziale privato, le tue quote contributive sono stabilite secondo le normative specifiche che puoi consultare direttamente sul sito dell’ente;
  • per chi è iscritto alla Gestione Separata INPS, è importante notare che la quota contributiva viene aggiornata ogni anno. Per l’anno 2024, la percentuale è fissata al 26,07% del reddito imponibile;
  • i contribuenti aderenti alle casse previdenziali INPS dedicate agli artigiani e ai commercianti sono soggetti a un sistema contributivo a due livelli: per l’anno corrente, il contributo fisso annuo ammonta a 4.292,42€ per i commercianti e 4.208,4€ per gli artigiani, indipendentemente dal volume di affari. Oltre a questo, vi è un contributo variabile calcolato su un’imponibile che supera i 17.504€: per i commercianti, tale aliquota è del 24,48%, mentre per gli artigiani è del 24%.

Guadagnare 4.000 euro da Partita IVA – Domande frequenti

È possibile cambiare da regime forfettario a regime ordinario, o viceversa?

Sì, è possibile cambiare regime fiscale in base alle proprie esigenze, ma tale cambiamento può essere effettuato solo all’inizio dell’anno fiscale. È importante valutare attentamente i requisiti e le conseguenze di ogni regime fiscale prima di prendere una decisione.

Come si calcolano i contributi previdenziali nel regime forfettario?

Nel regime forfettario, i contributi previdenziali sono calcolati come una percentuale fissa (26,07% per il 2024) dell’imponibile, determinato dall’applicazione del coefficiente di redditività sul fatturato. Questo calcolo favorisce una gestione semplificata delle obbligazioni contributive.

Posso detrarre le spese professionali se sono in regime forfettario?

No, nel regime forfettario non è possibile detrarre le spese sostenute per l’attività professionale. Questo regime offre il vantaggio di una tassazione semplificata e ridotta, ma non consente la detrazione delle spese, a differenza del regime ordinario dove le spese professionali deducibili possono significativamente ridurre l’imponibile fiscale.

  1. Circolare numero 24 del 29-01-2024, inps.it ↩︎
Autore
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Francesca Di Feo

Redattrice Partitaiva.it

Classe 1994, immediatamente dopo gli studi ho scelto di intraprendere una carriera nel Project Management in ambito di progetti Erasmus+ per EPS. Questo mi ha portato ad approfondire in particolare le tematiche inerenti alla fiscalità delle PMI, anche se la mia area di expertise risulta oggi molto più ampia in questo ambito. Oggi sono copywriter freelance appassionata di scrittura e di innovazione per le piccole e medie imprese.

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