Nuovo regolamento UE imballaggi: il parere di Confcommercio

Il nuovo regolamento UE sugli imballaggi desta alcune preoccupazioni sull'impatto economico che potrebbe avere sull'economia.

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  • Il Parlamento Europeo ha recentemente approvato un nuovo regolamento sugli imballaggi con l’obiettivo di mitigare l’impatto ambientale dei rifiuti di confezionamento, incoraggiando pratiche di riutilizzo e riciclaggio.
  • Il regolamento ha l’obiettivo di ridurre i rifiuti di confezionamento attraverso milestones specifiche per i prossimi anni, includendo il divieto di alcuni imballaggi monouso e l’uso di sostanze chimiche pericolose.
  • Nonostante i benefici ambientali, Confcommercio ha espresso preoccupazioni sulle potenziali ripercussioni economiche che tali normative potrebbero avere su vari settori.

Con 426 voti a favore, 125 contrari e 74 astensioni, il Parlamento Europeo ha votato a favore di un nuovo regolamento UE sugli imballaggi, adottando una risoluzione legislativa che mira a ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti di confezionamento e a promuovere pratiche di riutilizzo e riciclaggio.

Con l’obiettivo di affrontare la crescente problematica dei rifiuti e migliorare la sostenibilità nel ciclo di vita degli imballaggi, il regolamento rappresenta un ulteriore importante aggiornamento normativo verso un’Europa più green. Tuttavia, non sono mancate le polemiche.

Confcommercio ha infatti sollevato alcune preoccupazioni riguardo all’impatto che tali misure potrebbero avere su diversi settori dell’economia, segnalando la necessità di un approccio bilanciato che consideri gli oneri economici delle imprese insieme agli obiettivi ambientali. Partiamo dall’inizio.

Cosa prevede il nuovo regolamento Europeo sugli imballaggi

Il nuovo regolamento UE sugli imballaggi si propone come una risposta ambiziosa all’aumento dei rifiuti di confezionamento e mira a promuovere pratiche di riutilizzo e riciclaggio più sostenibili all’interno dell’Unione Europea, in linea con un concetto di economia circolare.

Esso propone una riduzione complessiva dei rifiuti prodotti dagli imballaggi, mirando a una diminuzione del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2040. Per le confezioni in plastica, gli obiettivi sono ancora più ambiziosi: una riduzione del 10% entro il 2030, del 15% entro il 2035 e del 20% entro il 2040.

Una delle misure chiave del regolamento è il divieto di vendita di sacchetti di plastica considerati come molto leggeri, ad eccezione di quelli necessari per ragioni igieniche o come confezioni per alimenti sfusi, per contrastare lo spreco alimentare.

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Il regolamento si impegna inoltre a limitare severamente l’uso di altri tipi di confezioni monouso, comprese quelle in miniatura per prodotti da toilette negli hotel e le pellicole termoretraibili per le valigie negli aeroporti. Vieta inoltre l’uso di sostanze chimiche pericolose, come le PFAS e il bisfenolo A, negli imballaggi che sono direttamente a contatto con gli alimenti.

Per promuovere un’economia più circolare, il regolamento sottolinea ancora una volta l’importanza del riutilizzo e delle opzioni di ricarica per i beni consumabili, incoraggiando i fornitori di cibi e bevande da asporto nel settore della ristorazione a offrire alternative sostenibili.

Infine, stabilisce che tutte le confezioni debbano essere riciclabili e rispettare criteri rigorosi, con l’obiettivo di garantire una raccolta differenziata del 90% dei materiali di imballaggio entro il 2029.

Nonostante i chiari benefici ambientali, il regolamento ha comunque suscitato preoccupazioni tra alcune associazioni di categoria, tra cui la nostrana Confcommercio, che temono possa imporre oneri economici insostenibili a diversi settori, in particolare quelli che dipendono fortemente dall’uso degli imballaggi. Vediamo nel dettaglio quali sono le argomentazioni.

Nuovo regolamento europeo sugli imballaggi: la posizione di Confcommercio

La posizione di Confcommercio1 si focalizza sull’idea che il regolamento UE sugli imballaggi, nella sua forma attuale, potrebbe non solo soffocare le attività economiche, ma anche portare paradossalmente a un aumento dei rifiuti da confezionamento, a causa di un mercato europeo frammentato e con normative inadeguate al contesto economico e sociale italiano:

“L’orientamento generale approvato dal Consiglio Ambiente risente di un approccio ideologico e ripropone norme inadeguate rispetto al contesto economico e sociale del nostro Paese. A subire i danni maggiori sarebbero tutti gli utilizzatori di imballaggi e, in particolare, le imprese della filiera alimentare, la piccola, la media e la grande distribuzione organizzata, gli operatori della ristorazione, del vending, dell’intrattenimento e del turismo e molti altri comparti.”

Tra le criticità maggiori, Confcommercio sottolinea l’obbligo per gli operatori HORECA di ritirare gratuitamente tutti gli imballaggi riutilizzabili, gestendo la restituzione nei depositi, una misura che comporterebbe costi economici significativi.

Inoltre, la possibilità concessa ai consumatori di portare i propri contenitori all’interno dei punti vendita per l’asporto viene vista come una minaccia alla salute e alla sicurezza alimentare.

Confcommercio critica tuttavia anche l’obbligo del sistema di cauzionamento per il riciclo e il divieto di utilizzare prodotti per l’igiene e la toilette nelle strutture ricettive, sostenendo che queste misure potrebbero non solo confliggere con le regole di protezione e conservazione degli alimenti e di tutela della salute del consumatore, ma anche generare un maggior inquinamento ambientale.

Nuovo regolamento europeo sugli imballaggi – Domande frequenti

A quale percentuale di riciclo si desidera arrivare entro il 2030 con i rifiuti di imballaggi?

Si mira a garantire che tutti gli imballaggi siano riciclabili o riutilizzabili, con l’obiettivo di raggiungere una raccolta differenziata e il riciclo del 90% dei materiali di confezionamento entro il 2029.

Quale direttiva si riferisce a rifiuti di imballaggio?

La direttiva che si riferisce ai rifiuti di imballaggio nell’Unione Europea è la Direttiva sugli Imballaggi e i Rifiuti di Imballaggio (94/62/CE), che è stata aggiornata e integrata nel tempo per rispondere alle crescenti esigenze di sostenibilità.

Come parte del EU Green Deal tutti gli imballaggi di plastica sul mercato dell’UE saranno?

Come parte del Green Deal europeo, l’obiettivo è che tutti gli imballaggi di plastica sul mercato dell’UE siano riciclabili o riutilizzabili entro il 2030, per promuovere un’economia più circolare e ridurre l’inquinamento da plastica.

  1. Comunicato Confcommercio, 27 febbraio 2024, confcommercio.it ↩︎
Autore
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Francesca Di Feo

Redattrice Partitaiva.it

Classe 1994, immediatamente dopo gli studi ho scelto di intraprendere una carriera nel Project Management in ambito di progetti Erasmus+ per EPS. Questo mi ha portato ad approfondire in particolare le tematiche inerenti alla fiscalità delle PMI, anche se la mia area di expertise risulta oggi molto più ampia in questo ambito. Oggi sono copywriter freelance appassionata di scrittura e di innovazione per le piccole e medie imprese.

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