Buongiorno, e grazie per questa opportunità.
Sono un dipendente a tempo indeterminato dal 2018. Per una serie di problemi, l’azienda dovrà licenziarmi in questo mese.
Nel 2022, contestualmente, ho aperto una Partita Iva in regime forfettario con la quale ho incassato 4.900 euro il primo anno, 18.000 euro circa nel 2023, e nell’anno in corso al momento non ho stime perché non ho nessuna commessa e quindi pari a zero.Mi interessa ovviamente beneficiare della disoccupazione, ma pare che quella mensile non rientra né tanto meno posso accettare solo il 20%. Valutavo quella in un’unica soluzione, così da poter anche investire qualcosa nella mia attività.
In ragione della mia situazione, gradirei avere un vostro parere sulla soluzione migliore da voi consigliata.
Spett.le, l’art. 8 del D. lgs. n. 22 del 2015 prevede che il lavoratore avente diritto alla corresponsione della NASpI può richiedere la liquidazione anticipata, in unica soluzione, a titolo di incentivo all’avvio di un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale.
Nel suo caso è possibile percepire la NASpI anche se al momento della perdita involontaria del lavoro subordinato stava già svolgendo un’altra attività di lavoro autonomo, ma a condizione di non perdere lo stato di disoccupato.
In caso di svolgimento di attività lavorativa in forma autonoma, di impresa individuale, dalla quale derivi un reddito inferiore ai 4.800, 5.500 Euro (dal 2022), utili alla conservazione dello stato di disoccupazione il soggetto beneficiario deve:
- informare l’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività attraverso il modello NASpI-COM;
- informare l’INPS entro un mese dalla domanda di NASpI se l’attività era preesistente, dichiarando il reddito annuo che prevede di trarre da tale attività anche se pari a zero.
Deve procedere ad effettuare la richiesta di NASpI anticipata INPS entro 30 giorni dalla domanda NASpI qualora sia già esistente la nuova attività lavorativa, iniziata durante il periodo in cui vi era il rapporto di lavoro subordinato.
Nella richiesta bisogna attestare, a seconda del caso:
- l’effettivo svolgimento dell’attività lavorativa autonoma o di impresa;
- la relativa autorizzazione o iscrizione ad albi professionali o di categoria (se presente).
Se un cittadino disoccupato che ha ottenuto la NASpI anticipata INPS avvia un nuovo rapporto di lavoro subordinato prima della scadenza del periodo per cui gli è stata riconosciuta la liquidazione, dovrà restituire l’intera somma ottenuta.
Buongiorno, un lavoratore dipendente che ha anche p.iva, nel caso venisse licenziato ha diritto alla NASPI.
Qualora volesse richiedere la NASPI anticipata, riceverebbe l’importo intero spettante (esempio i due anni) o questo verrebbe decurtato, perché il disoccupato ha già p.iva e quindi bisogna calcolare l’importo sul reddito presunto del lavoratore autonomo?
Vi ringrazio e vi porgo cordiali saluti.
Buongiorno,
Se titolare di partita iva, nel caso in cui venisse licenziato ha diritto a richiedere la Naspi anticipata, a condizione che il suo reddito da lavoro autonomo sia inferiore all’ importo di 4800,00 annui. Nel caso dì Naspi anticipata il reddito presunto proveniente dal lavoro autonomo non influisce sull’entità dell’ indennità.
Grazie per averci scritto