- Il ruolo del professore universitario in Italia non è contrattualizzato: questa è una categoria unica priva di un Contratto Collettivo Nazionale.
- Questo status permette una maggiore autonomia nella negoziazione contrattuale, anche se esistono comunque alcune condizioni imprescindibili.
- Il guadagno medio annuale di un professore universitario è superiore rispetto a quello dei lavoratori in altre professioni accademiche, ma varia significativamente tra le diverse categorie: professori ordinari, associati e a contratto.
La figura del professore universitario riveste un ruolo cruciale, non solo nel campo dell’educazione, ma anche in quello della ricerca e dell’innovazione.
Per una comprensione approfondita della posizione lavorativa e dei guadagni associati a questa professione, è necessario sottolineare che il professore universitario è considerato come un soggetto non contrattualizzato a livello nazionale.
Questa categoria, unica nel suo genere all’interno della pubblica amministrazione, si distingue per la mancanza di un Contratto Collettivo Nazionale che regoli il rapporto di lavoro.
Niente tabelle retributive fisse, quindi, ma ciò non significa che non vi siano particolari condizioni contrattuali da rispettare: vediamo quali sono e quanto guadagna un professore universitario in media in Italia.
Indice
Professore universitario e dirigenza non contrattualizzata
I docenti universitari sono lavoratori non contrattualizzati: ci si riferisce a una particolare categoria di dipendenti della pubblica amministrazione, la quale si distingue per l’assenza di un Contratto Collettivo Nazionale (CCNL) che ne disciplini i termini e le condizioni di impiego.
In pratica, ciò significa che i professori universitari non rientrano nell’ambito dei contratti standardizzati che regolano la maggior parte delle professioni all’interno del settore pubblico.
Questa distinzione pone i professori universitari in una posizione unica rispetto ad altre categorie professionali nella pubblica amministrazione. Mentre la maggior parte dei lavoratori pubblici opera sotto le direttive di un CCNL, che stabilisce parametri chiari in termini di retribuzione, progressione di carriera, ferie e altri diritti, i professori universitari seguono un percorso differente.
Condizioni contrattuali
Il loro status prevede una maggiore autonomia nella definizione dei termini contrattuali, che sono spesso oggetto di negoziazione individuale con l’istituzione universitaria di appartenenza. Ciò non significa però che non vi siano particolari condizioni contrattuali da rispettare1:
- lo stipendio base dei professori universitari è strettamente correlato a quello dei dirigenti generali di livello A dello Stato, come gli ambasciatori. A questo stipendio base è aggiunta l’indennità integrativa speciale, una somma volta ad adeguare lo stipendio al costo della vita. Entrambi questi componenti sono pensionabili, ovvero contribuiscono alla determinazione della pensione;
- per i professori che hanno optato per il regime a tempo pieno, viene prevista una maggiorazione dello stipendio base del 40%. Questa maggiorazione è finalizzata a riconoscere l’ulteriore impegno richiesto da questo regime di lavoro;
- il salario base di un professore di seconda fascia (professori associati) è pari al 70% di quello di un professore di prima fascia (professori ordinari);
- ogni tre anni, professori e ricercatori sono tenuti a presentare un report dettagliato delle loro attività di insegnamento, ricerca e gestione, utile alla richiesta di scatto stipendiale, ovvero per un aumento graduale dello stipendio basato sul merito e sulle prestazioni;
- per i professori a contratto, il trattamento economico nei casi di collaborazione onerosa è regolamentato a livello nazionale. La retribuzione oraria varia tra un minimo di 25 euro e un massimo di 100 euro, come stabilito dal DM 313/2011.
Quanto guadagna un professore universitario?
Secondo i dati forniti dall’ISTAT2, il guadagno medio annuale di un professore universitario in Italia è di 46.997 euro, che corrisponde a un importo medio mensile di circa 3.916 euro più la tredicesima. Questa cifra, sebbene rappresenti una media, offre una panoramica interessante dei redditi all’interno del settore accademico italiano.
Per mettere in prospettiva questo guadagno, è utile effettuare un confronto con altre professioni accademiche nella pubblica amministrazione.
In generale, i professori universitari tendono a guadagnare più di altre figure professionali nel settore dell’istruzione, come i docenti di scuola secondaria, che guadagnano in media 29.368€ l’anno, o i ricercatori, con 40.649€ di retribuzione media annuale.
Tuttavia, rispetto ad altre posizioni dirigenziali nella pubblica amministrazione, il loro reddito può variare notevolmente. Questo è dovuto in parte alla già menzionata flessibilità contrattuale, che può comportare significative differenze retributive tra individui, anche all’interno dello stesso settore accademico.
Categorie di Professori Universitari
Esistono principalmente tre categorie di professori universitari: i professori ordinari, i professori associati e i professori a contratto. Ognuna di queste categorie ha caratteristiche, responsabilità e livelli retributivi distinti.
1. Professori ordinari
I professori ordinari rappresentano il livello più alto nella gerarchia accademica. Questi docenti hanno il compito di guidare la ricerca, supervisionare dottorati di ricerca e dirigere dipartimenti o facoltà. Hanno anche un ruolo centrale nell’insegnamento e nel definire l’orientamento accademico dell’istituto.
A causa della loro esperienza e posizione, i professori ordinari tendono ad avere i salari più elevati tra le categorie accademiche, con retribuzioni che possono variare significativamente in base all’anzianità, alla reputazione e all’istituzione di appartenenza.
2. Professori associati
Questa categoria rappresenta una posizione intermedia tra i professori ordinari e i ricercatori o docenti a inizio carriera. I professori associati svolgono sia attività di ricerca sia di insegnamento, ma con minori responsabilità amministrative rispetto ai professori ordinari.
Il loro salario è generalmente inferiore a quello dei professori ordinari, ma superiore a quello dei ricercatori e dei docenti a contratto. Anche in questo caso, il guadagno può variare a seconda dell’istituzione e dell’esperienza individuale.
3.Professori a contratto
I professori a contratto sono esperti e professionisti che vengono ingaggiati per insegnare specifici corsi o moduli, spesso su base temporanea o part-time. Questi docenti possono provenire sia dal mondo accademico sia dal settore privato.
La loro retribuzione è generalmente calcolata su base oraria o per corso e tende ad essere significativamente inferiore rispetto a quella dei professori ordinari o associati. Talvolta, alcune collaborazioni sono a titolo volontario.
Quanto guadagna un professore universitario – Domande frequenti
Lo status di “dirigente non contrattualizzato” implica che i professori universitari non siano soggetti a un Contratto Collettivo Nazionale standard. Questo permette loro una maggiore flessibilità nella negoziazione dei termini contrattuali con l’istituzione universitaria. Scopri di più qui.
I professori ordinari, essendo al vertice della gerarchia accademica, hanno generalmente i salari più alti, seguiti dai professori associati che guadagnano meno, ma più dei ricercatori. I professori a contratto, spesso ingaggiati per insegnare specifici corsi o moduli, hanno una retribuzione oraria o per corso, tendenzialmente inferiore rispetto alle altre due categorie.
La retribuzione per la supervisione di tesi di laurea non è prevista per i professori universitari, in quanto tale attività è considerata parte integrante delle loro responsabilità lavorative ordinarie.
Secondo i dati forniti dall’ISTAT, il guadagno medio annuale di un professore universitario in Italia è di 46.997 euro, che corrisponde a un guadagno medio mensile di circa 3.916 euro più la tredicesima.
- Condizioni si servizio del personale accademico, Commissione Europea, eurydice.eacea.ec.europa.eu ↩︎
- Retribuzioni contrattuali, istat.it ↩︎
Francesca Di Feo
Redattrice Partitaiva.it