- La Legge di Bilancio 2024 introdurrà una nuova forma di decontribuzione per le lavoratrici madri.
- La nuova misura prevede importanti differenze in base al numero di figli, che devono essere minimo due.
- Il beneficio si attesta a circa 1.700 euro su una retribuzione lorda di 27.500 euro.
Il Governo ha lavorato sulla stesura della nuova Legge di Bilancio 2024, che introdurrà, tra le tante novità, anche una nuova decontribuzione per le lavoratrici madri.
L’intervento prevede un beneficio economico riservato alle madri lavoratrici con almeno due figli, di cui uno di età inferiore ai 10 anni. Ma entreremo meglio nel dettaglio dei requisiti in un apposito paragrafo.
In cosa consiste la nuova misura e quali sono gli obiettivi? La decontribuzione si somma al taglio del cuneo fiscale e si rivolgerà a una fetta delle lavoratrici dipendenti nel privato e nel pubblico. Diventa necessario, secondo le previsioni, uno stanziamento di circa 450 milioni di euro.
Indice
Cos’è la decontribuzione per lavoratrici madri 2024
Da gennaio 2024 potrebbe arrivare, salvo modifiche alla Legge di Bilancio, una nuova forma di decontribuzione riservata alle madri lavoratrici.
Questa misura prevede vantaggi diversi in base al numero di figli, che devono essere almeno due. Di conseguenza, vi saranno differenze sulla decontribuzione nel caso di lavoratrici dipendenti con due o più figli.
In più, nel triennio 2024-2026 la Legge di Bilancio introduce un esonero totale, del 100%, della quota dei contributi previdenziali a loro carico per invalidità, vecchiaia e superstiti, anche detti contributi IVS. Questa misura è applicata a carico del lavoratore fino al mese in cui il figlio più piccolo compie 18 anni. Il limite stabilito è di 3mila euro ripartito su base mensile.
In più, per redditi fino a 35.000 euro, la misura si aggiunge al già previsto taglio del cuneo fiscale. L’obiettivo è quello di ridurre i contributi in busta paga per le madri lavoratrici con almeno due figli e, di conseguenza, aumentare lo stipendio netto percepito mensilmente.
Decontribuzione lavoratrici madri 2024: i requisiti
L’esonero contributivo previsto per il triennio 2024-2025-2026 sui contributi previdenziali sopracitati è valido a partire dal 1° gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2026. Come anticipato, tale sgravio è previsto, entro il limite di 3mila euro, fino al diciottesimo compleanno del figlio più piccolo.
Di conseguenza, per poter usufruire di tale beneficio, le madri lavoratrici devono avere almeno un figlio minorenne e i figli devono essere almeno tre. Tuttavia, solamente per il 2024, la misura è prevista in via sperimentale anche per le lavoratrici con due figli di cui almeno uno di età inferiore ai dieci anni.
Questa misura è prevista indipendente dal livello di retribuzione, ed è applicabile sia per le dipendenti private che per quelle pubbliche. In base a tali requisiti, sarà comunque ristretta la platea di beneficiarie. Nel privato infatti si parla di 571.000 madri lavoratrici con due figli tra cui uno con età inferiore a 10 anni e di 111.000 madri con tre o più figli.
A quanto ammonta la decontribuzione
Ma a quanto ammonta il beneficio economico di cui godranno le madri lavoratrici che rispettano i requisiti sopracitati?
Dato che il valore cresce progressivamente, se la misura non subirà modifiche, si attesterà ad un massimo di 1.700 euro su una retribuzione lorda media di 27.500 euro. Il beneficio economico è calcolato al netto delle imposte.
Il valore resta pressoché simile in caso di retribuzioni maggiori. Inoltre, una contribuzione inferiore delle lavoratrici genera un maggiore gettito per l’erario che andrà, in base a questo meccanismo, a compensare la differenza generata dalle minori entrate.
In base ai numeri indicati nella relazione tecnica della Legge di Bilancio 20241, questa misura costerà all’erario circa 450 milioni, al netto della maggiore Irpef e delle addizionali locali.
Come accedere al bonus mamme lavoratrici
Il sostegno è stato anche soprannominato come bonus mamme lavoratrici: alcuni parlano di un impatto in busta paga pari a quasi una mensilità aggiuntiva.
In base alla normativa, proprio come per il taglio generalizzato del cuneo, le lavoratrici madri non dovranno presentare alcuna domanda per ottenere la decontribuzione in busta paga.
Infatti, sarà lo stesso datore di lavoro che applicherà il taglio dei contributi. Questo meccanismo, di conseguenza, porterà ad un aumento dell’importo netto in busta paga per le madri lavoratrici.
Decontribuzione lavoratrici madri 2024 – Domande frequenti
La decontribuzione prevista a partire dal 2024 è rivolta alle madri di almeno due figli, di cui uno di età inferiore a 10 anni. Per il triennio 2024-2026, la decontribuzione dei contributi è prevista per le madri con almeno tre figli, di cui almeno uno minorenne.
La nuova decontribuzione prevista dalla Legge di Bilancio 2024 consiste in un esonero totale del pagamento dei contributi previdenziali per invalidità, vecchiaia e superstiti, entro un massimo di 3.000 euro ripartiti su base mensile.
In base alla relazione tecnica, le lavoratrici con almeno due figli di cui uno di età inferiore a 10 anni sono circa 571mila, mentre le lavoratrici con almeno tre figli di cui almeno uno minorenne sono circa 111mila. Questi numeri rappresentano il 10% delle lavoratrici.
Come il taglio del cuneo fiscale generalizzato, anche in questo caso non è necessario effettuare alcuna richiesta. Sarà il datore di lavoro ad applicare il taglio dei contributi in busta paga. Ciò comporterà un aumento dell’importo netto percepito dalla lavoratrice.
- Atto Senato n.926, senato.it ↩︎
Ilenia Albanese
Esperta di finanza personale e lavoro digitale