- La Legge di Bilancio 2024 in Italia ha introdotto il nuovo obbligo per le imprese di sottoscrivere un’assicurazione contro il clima, con sanzioni significative in caso di mancato adempimento.
- L’anno 2023 è stato uno dei più caldi mai registrati1 ed ha messo in luce la necessità urgente di affrontare la crisi climatica, responsabile di eventi meteorologici estremi con gravi ripercussioni economiche e sociali.
- Il governo ha recentemente confermato che il nuovo obbligo scatta da gennaio 2025 e coinvolge tutte le imprese con sede o organizzazione in Italia.
Dopo un 2023 all’insegna delle alte temperature, ormai sono frequenti le precipitazioni con alluvioni di grande entità, un segnale chiaro della crisi climatica che sta coinvolgendo anche l’Italia, con fenomeni atmosferici sempre più estremi.
Nel tentativo di affrontare questi problemi strutturali, la Legge di Bilancio 2024 ha introdotto una nuova misura: l’obbligo di assicurazione contro i rischi climatici per le imprese. Gli eventi naturali imprevedibili mettono infatti a rischio non solo le persone, ma anche intere aziende e reparti economici fondamentali per il paese.
Il governo ha confermato l’obbligo per tutte le imprese, che scatterà a gennaio 2025, di dotarsi di un’assicurazione apposita contro i rischi climatici, a tutela di terreni, fabbricati, impianti e attrezzature. Vediamo come funziona e come mettersi in regola.
Indice
Assicurazione contro il clima: cosa dice la Legge di Bilancio 2024
Nel contesto del cambiamento climatico e delle sue crescenti implicazioni, il Governo italiano è intervenuto con la manovra 2024 per aggiornare le leggi esistenti riguardanti le polizze assicurative obbligatorie per le imprese.
Un recente comunicato del MIMIT2 conferma l’arrivo dell’obbligo di assicurazione contro i rischi collegati al clima per tutte le imprese che hanno sede o organizzazione stabile in Italia, a partire da gennaio 2025.
Specificamente, le nuove assicurazioni dovranno fornire copertura per danni a beni di capitale fisso direttamente causati da eventi atmosferici anomali o disastri naturali, in un pacchetto ad hoc per le esigenze specifiche di ogni impresa.
Gli eventi calamitosi coperti dall’assicurazione dovranno includere una gamma ampia di fenomeni naturali, tra cui:
- terremoti;
- allagamenti;
- eruzioni vulcaniche;
- movimenti del terreno lenti e veloci;
- frane;
- inondazioni.
La sottoscrizione di queste polizze sarà un obbligo di legge a partire dal 1 gennaio 2025, quindi le imprese dovranno informarsi e adeguarsi alle normative entro la fine di quest’anno.
Inoltre, il rispetto di questa scadenza, sarà un requisito essenziale per le aziende che intendono beneficiare di ulteriori vantaggi finanziari. Questo include l’accesso a sovvenzioni, contributi o altri incentivi economici, specialmente quelli forniti in circostanze di emergenze naturali o disastri.
Sanzioni in caso di mancato adempimento
Secondo la Legge di Bilancio 2024, le compagnie assicurative saranno obbligate a conformare i loro contratti assicurativi a nuovi standard ben definiti.
In particolare, ogni polizza dovrà includere una franchigia o uno scoperto, che non dovrebbe eccedere il 10-15% del valore totale dei beni coperti dall’assicurazione. Inoltre, i premi assicurativi dovrebbero essere calcolati in modo proporzionale al livello di rischio associato.
In caso di mancato rispetto di queste nuove direttive, le sanzioni per le imprese potrebbero essere significative. Viene stabilita una sanzione amministrativa che varia da 200.000 euro fino a 1 milione di euro per le violazioni o tentativi di elusione dell’obbligo assicurativo, inclusi i rinnovi di polizze preesistenti.
Va notato anche che si prevede un ulteriore meccanismo di supporto per le imprese attraverso SACE, l’ente di assicurazione del credito italiano. Secondo la proposta, SACE offrirà una copertura che potrebbe arrivare fino al 50% degli indennizzi assicurativi.
Quanto costa il nuovo obbligo assicurativo alle imprese
Entro il prossimo anno le imprese dovranno preventivare una nuova spesa: quella per l’assicurazione contro eventi naturali, un costo che di fatto diventa obbligatorio. Si attende ancora un decreto ministeriale che dia alcune indicazioni operative, per cui si prevede che le imprese di assicurazione dovranno anticipare il 30% del danno per sinistri legati a eventi climatici estremi.
In questo modo le aziende che stipulano l’assicurazione avranno la certezza di copertura e di liquidazione nel caso di eventi di questo tipo, in vista della ripresa. In attesa dell’apposito decreto che vada a chiarire alcuni aspetti del nuovo obbligo, salgono le preoccupazioni per i costi che le imprese dovranno sostenere per assicurarsi.
C’è chi parla infatti di una vera e propria tassa occulta aggiuntiva a tutti gli oneri che le aziende italiane pagano quotidianamente. In questo caso però, ricordiamo, si tratterebbe di una somma versata a tutela di perdite economiche più ingenti, causate da eventi non prevedibili.
L’impatto del cambiamento climatico sulle imprese
Il cambiamento climatico rappresenta una minaccia sempre più pressante per la stabilità globale e l’Italia non è esente da questa crisi ambientale. L’Osservatorio Città Clima di Legambiente3 aveva evidenziato un aumento del 135% degli eventi climatici estremi in Italia dall’inizio del 2023 rispetto ai primi cinque mesi del 2022.
Nello specifico, il numero di tali eventi è salito da 52 a 122, con un incremento significativo degli allagamenti da piogge intense (+87,5%). Le regioni più colpite sono state:
- Emilia-Romagna;
- Sicilia;
- Piemonte;
- Lazio;
- Lombardia;
- Toscana.
Questa tendenza crescente rappresenta non più solo un’emergenza isolata, ma un fenomeno sistemico che richiede risposte strutturali. Secondo un rapporto di IVASS, tra il 2010 e il 2020, i costi legati a disastri climatici in Italia sono infatti stati di 36,5 miliardi di euro, con una tendenza all’aumento del 2% annuo, secondo dati di Eurostat.
Tra il 2019 e il 2021, le spese legate agli incidenti originati da fattori climatici hanno visto un incremento approssimativamente del 30%, toccando la cifra di 440 milioni di euro. Nel contempo, gli introiti nel settore assicurativo sono rimasti pressoché invariati, oscillando da 1,9 a 2,1 miliardi di euro nel medesimo arco temporale.
Assicurazione contro il clima: solo il 7% delle imprese ce l’ha
Nonostante l’urgente necessità di affrontare i rischi climatici, IVASS mostra un quadro piuttosto preoccupante sul fronte assicurativo italiano.
Appena il 6% dei premi pagati nel settore dei danni è effettivamente dedicato alla mitigazione dei rischi climatici. Inoltre, la maggior parte di questi premi, precisamente il 92%, è concentrata nei primi cinque grandi gruppi assicurativi del Paese.
Un’altra ricerca, effettuata nel 2022 da IIA in collaborazione con CRIF e RED Risk, rivela inoltre che, in Italia, quasi un terzo delle imprese rischia di subire perdite economiche dovute a disastri naturali. Nonostante ciò, soltanto circa il 7% di queste aziende ha un‘assicurazione contro il clima.
Questa bassa penetrazione delle polizze legate al clima è imputabile a una serie di fattori: primo fra tutti, una scarsa educazione finanziaria da parte dei cittadini.
A questo si aggiungono la mancanza di chiarezza nei contratti di assicurazione e l’aspettativa di un intervento pubblico in caso di catastrofi. Infine, vi è un marcato senso di “overconfidence” da parte della clientela, che tende a sottostimare i rischi effettivi.
Questa combinazione di fattori rappresenta un ostacolo significativo all’adozione di misure assicurative adeguate, nonostante l’evidente aumento dei rischi climatici e le crescenti incertezze ambientali. Da qui, l’obbligo.
Assicurazione climatica per imprese – FAQ
La Legge di Bilancio 2024 prevede che le imprese siano obbligate a sottoscrivere assicurazioni che coprano i danni legati a disastri e eventi naturali entro il 1 gennaio 2025.
Le nuove polizze assicurative copriranno una vasta gamma di eventi naturali, tra cui terremoti, allagamenti, eruzioni vulcaniche, frane e inondazioni. L’obiettivo è di fornire una copertura completa per danni a beni di capitale fisso causati da fenomeni atmosferici anomali o disastri naturali.
Le sanzioni per le imprese che non rispettano l’obbligo di sottoscrivere le nuove polizze assicurative possono variare da 200.000 euro fino a 1 milione di euro.
- Copernicus Climate Change Service, climate.copernicus.eu ↩︎
- Mimit, rischi catastrofali: presentato alle categorie produttive il decreto sull’obbligo assicurativo per le imprese, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, mimit.gov.it ↩︎
- Bilancio 2022 dell’Osservatorio CittàClima, cittaclima.it ↩︎
Francesca Di Feo
Redattrice Partitaiva.it