- La Retribuzione Annua Lorda (RAL) rappresenta il totale dell’importo lordo a beneficio del lavoratore nel corso di un anno, prima di qualsiasi detrazione fiscale o versamento per contributi previdenziali.
- Calcolare la RAL e lo stipendio netto effettivo richiede di tenere conto di vari elementi, tra cui la retribuzione mensile lorda, le detrazioni fiscali e i contributi previdenziali.
- Tra gli elementi da considerare per il 2023, ci sono le modifiche degli scaglioni Irpef, le detrazioni per i figli a carico e alcuni tagli del cuneo fiscale, che influenzano la busta paga. Anche nel 2024 alcuni di questi aspetti cambieranno in base alla manovra 2024.
La busta paga è più di un semplice assegno mensile: è un documento complesso che necessita di una decodifica attenta per essere pienamente compreso. Uno dei concetti che più frequentemente si incontrano e che spesso suscitano domande riguarda la sigla RAL, ovvero la Retribuzione Annua Lorda.
Questa cifra rappresenta il punto di partenza per calcolare lo stipendio netto che verrà effettivamente versato al lavoratore, dopo tutte le detrazioni e i contributi obbligatori accantonati.
Sapere cosa significa RAL, come viene calcolata e come utilizzarla per determinare il proprio stipendio netto è importante in diverse situazioni. Altrettanto importante è sapere quali sono le novità con la Legge di Bilancio 2024.
Indice
Cos’è la RAL
La sigla RAL sta per Retribuzione Annua Lorda. Si tratta di una cifra che rappresenta l’importo totale di denaro che un lavoratore dovrebbe ricevere dal proprio datore di lavoro nell’arco di un anno, prima di qualsiasi detrazione fiscale o contributo previdenziale.
La RAL è un parametro fondamentale nella contrattazione salariale e serve come indicatore chiave per comprendere quanto un lavoratore sarà retribuito. Nel dettaglio, il salario lordo include:
- la retribuzione mensile lorda, cioè la paga prima delle tasse e dei contributi previdenziali;
- le ritenute previdenziali e assistenziali, come i contributi INPS, che sono a carico del lavoratore;
- le trattenute IRPEF, ovvero le tasse sugli stipendi dei dipendenti, che variano in base allo scaglione di reddito in cui si rientra.
La RAL si negozia generalmente al momento dell’assunzione e può essere rivista in fasi successive, come per esempio durante la negoziazione di un aumento salariale o il passaggio a un ruolo differente all’interno della stessa azienda.
Come si calcola la RAL
Calcolare la RAL non è un processo particolarmente complicato, ma richiede una conoscenza degli elementi che compongono la retribuzione di un lavoratore. Se si desidera calcolare la RAL a partire da una singola busta paga, è possibile seguire questi passaggi:
- identificare la retribuzione mensile lorda, ovvero la cifra che si trova in busta paga come salario lordo, prima di qualsiasi detrazione fiscale o contributo previdenziale;
- moltiplicazione per le mensilità: a seconda del contratto, il numero di mensilità potrebbe variare. Per la maggior parte dei lavoratori a tempo indeterminato, il numero standard è 13 o 14 mensilità all’anno (comprensive di tredicesima ed eventualmente quattordicesima).
Se il contratto prevede bonus, premi, o altri emolumenti che vengono erogati su base annuale, questi vanno aggiunti al totale.
Va ricordato che la RAL è un valore al lordo delle detrazioni. Pertanto, eventuali detrazioni fiscali, contributi previdenziali e assistenziali, come quelli INPS, non vanno sottratti dalla RAL, ma piuttosto considerati per calcolare lo stipendio netto, che è differente dalla RAL.
Come calcolare lo stipendio netto dalla RAL
La Retribuzione Annua Lorda (RAL) non tiene conto di certi emolumenti aggiuntivi che potrebbero essere esentasse, come il cosiddetto ex Bonus Renzi o delle detrazioni fiscali legate al lavoro dipendente. Questi elementi incrementano l’importo netto che il lavoratore riceve in busta paga, ma non influenzano la RAL.
Pertanto, non è raro che sorgano interrogativi su come si calcola lo stipendio netto effettivo a fronte di una specifica RAL offerta dal nuovo datore di lavoro. Anche in caso di una richiesta di aumento salariale, questa valutazione è importante, perché solitamente la negoziazione avviene in termini di RAL.
Tuttavia, è possibile eseguire i calcoli manualmente seguendo questi passaggi:
- calcolo della base imponibile per l’IRPEF, ottenuta sottraendo dalla RAL le ritenute previdenziali e assistenziali;
- calcolo dell’IRPEF dovuta, in base allo scaglione di reddito in cui il lavoratore rientra;
- sottrazione dalla RAL delle ritenute previdenziali e assistenziali, nonché dell’IRPEF calcolata;
- sottrazione delle addizionali IRPEF a livello comunale e regionale;
- divisione del risultato ottenuto, che rappresenta lo stipendio netto annuale, per il numero di mensilità previste nel contratto di lavoro o nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL). È importante anche considerare eventuali extra, come la tredicesima e la quattordicesima mensilità;
- aggiunta di bonus o detrazioni fiscali a cui il lavoratore ha diritto.
Puoi anche eseguire il calcolo dello stipendio netto online, grazie al nostro tool gratuito.
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Quanto è il mio stipendio netto?
Qual è il netto su 30.000 euro di RAL
In termini generali, tenendo presenti l’aliquota fiscale e i contributi previdenziali per i lavoratori del settore privato in Italia, si potrebbe stimare che con un reddito annuo lordo di 30.000 euro, il reddito netto si aggirerebbe intorno ai 22.500 euro.
Ciononostante, il reddito netto concreto può essere influenzato da una serie di elementi, inclusi il regime fiscale vigente e le detrazioni fiscali per cui si è idonei, oltre al trattamento integrativo a cui si ha diritto.
Per questo motivo, è sempre consigliabile consultare un commercialista o un esperto in materia fiscale per determinare con esattezza il proprio reddito netto. Inoltre, è importante tener conto di eventuali agevolazioni INPS o tagli al cuneo fiscale.
La RAL in busta paga
Il concetto di RAL (Retribuzione Annuale Lorda) spesso compare nei contratti di lavoro, ma non è generalmente visualizzato in maniera esplicita nelle buste paga mensili. Tuttavia, è possibile dedurre la RAL a partire dai dati presenti in busta paga, che fornisce dettagli sullo stipendio mensile, sui contributi previdenziali e fiscali e su eventuali altri componenti retributivi.
Nella busta paga si trovano di solito le seguenti voci:
- stipendio base, ovvero lo stipendio lordo mensile prima di qualsiasi deduzione. Per calcolare la RAL, questa cifra va moltiplicata per il numero di mensilità previste (di solito 13 o 14);
- contributi previdenziali: sono dettagliati i contributi dovuti sia dal lavoratore sia dal datore di lavoro. Solo la parte a carico del lavoratore va sottratta dalla RAL per avere un’idea del netto;
- ritenute fiscali (IRPEF): anche queste sono dettagliate e vengono sottratte dallo stipendio lordo per arrivare al netto;
- detrazioni e deduzioni, che possono variare da un dipendente all’altro e incidono sul netto finale;
- trattenute varie, che includere premi di produzione, bonus o altre voci che variano in base al contratto di lavoro e al tipo di azienda;
- totale netto, ovvero la cifra che effettivamente viene accreditata sul conto del dipendente e rappresenta lo stipendio netto mensile.
La busta paga rappresenta una vera e propria “fotografia” mensile del rapporto di lavoro e della situazione economica del dipendente. La RAL, invece, è una cifra annuale che può variare per diversi fattori come aumenti salariali, bonus e altro.
RAL, tutte le novità
Nel panorama delle novità fiscali degli ultimi anni che influenzano la busta paga, diversi elementi meritano attenzione. Prima fra tutti, la revisione degli scaglioni IRPEF e delle detrazioni legate al lavoro.
Nel 2023 gli scaglioni sono passati da 5 a 4 e si prevede che con la nuova Legge di Bilancio 2024 passeranno a 3, modificando ancora la tassazione. Inoltre, già nel 2023 le detrazioni per i figli a carico sono state integrate nell’Assegno Unico.
Un altro cambiamento significativo applicato quest’anno riguarda la formula per il calcolo dell’ex Bonus Renzi, insieme all’aggiornamento delle addizionali regionali.
A chiudere l’elenco delle novità, c’è il taglio del cuneo fiscale. Il governo attuale infatti intende procedere per il 2024 per i lavoratori dipendenti con alcune misure che vanno a diminuire in termini percentuali le tasse corrisposte. In questo modo la busta paga potrà essere leggermente più alta.
RAL – Domande frequenti
RAL sta per “Retribuzione Annua Lorda”, che rappresenta la somma totale del salario annuale e di tutti i componenti variabili associati, inclusi gli oneri fiscali e i contributi previdenziali.
Una RAL di 30.000 euro annui si traduce in uno stipendio lordo di 30.000 euro e in uno netto di circa 22.400 euro, ovvero 1860 euro circa di retribuzione mensile effettiva per il lavoratore.
La RAL in busta paga rappresenta la Retribuzione Annuale Lorda. Si tratta del totale del salario annuale a cui vanno aggiunti eventuali elementi variabili, come bonus e premi, prima delle trattenute fiscali e previdenziali.
La RAL si può calcolare partendo dallo stipendio netto e tenendo presenti diverse variabili: ecco come funziona il conteggio.
Sì, la RAL include lo stipendio lordo annuale del dipendente, quindi anche la tredicesima e eventualmente la quattordicesima.
Francesca Di Feo
Redattrice Partitaiva.it