- La manovra 2024 introduce importanti novità sulle pensioni, come la trasformazione di Quota 103 in Quota 104.
- Il Governo ha annunciato l’introduzione del Fondo per la flessibilità in uscita che ingloba l’APE Sociale e Opzione Donna.
- Viene approvato l’anticipo del conguaglio della perequazione dei trattamenti pensionistici già negli ultimi mesi del 2023.
La nuova Legge di Bilancio 2024 va a modificare alcune misure previdenziali introducendo importanti novità e sostituendo alcune indennità già in vigore. Ad esempio l’esecutivo ha deciso di trasformare Quota 103 in Quota 104. Ma non solo.
Infatti, la seconda novità riguarda l’assorbimento dell’APE Sociale e di Opzione Donna in un unico strumento di flessibilità in uscita. Si tratta di un fondo specifico, con un requisito anagrafico valido per tutti, salvo alcune eccezioni.
Il Governo introduce anche nuovi incentivi per i lavoratori che rimangono più a lungo al lavoro. Ma vediamo nel dettaglio tutte le novità introdotte dalla manovra 2024 relative alle pensioni.
Indice
Pensioni e Legge di Bilancio 2024: le novità
Il capitolo previdenza della manovra varata dal governo sulle pensioni porta due importanti novità:
- la trasformazione di Quota 103 in Quota 104;
- l’assorbimento dell’Ape Sociale e di Opzione Donna in un fondo per la flessibilità in uscita.
In più, il Governo ha stabilito, con il decreto legge fiscale varato il 16 ottobre dal Consiglio dei Ministri, il conguaglio delle pensioni e ha confermato la super rivalutazione delle pensioni minime per gli over 75 anni.
Le rivalutazioni vengono predisposte per garantire ai pensionati una somma mensile equilibrata alla situazione inflazionistica attuale, in base agli ultimi dati Istat.
Quota 103 diventa Quota 104
Con la nuova manovra verrà accantonata Quota 103, ossia la pensione anticipata flessibile introdotta dalla Legge di Bilancio 2023, che sarà sostituita da Quota 104. Di conseguenza, per uscire prima dal lavoro, a partire dal 2024 ci vorrà un anno in più rispetto al 2023. Nella pratica per richiedere l’uscita anticipata ci vorranno almeno 63 anni, e non più 62.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha, inoltre, chiarito in conferenza stampa che il governo ha alzato i requisiti di età anagrafica, sempre mantenendo 41 anni di contributi versati per accedere alla pensione.
Ma, nonostante la modifica del requisito, il ministro ha specificato che non si tratta di una “Quota 104 piena”. Infatti, è previsto un meccanismo di incentivi volti ai lavoratori che scelgono di continuare a lavorare, il cosiddetto Bonus Maroni, e una penalizzazione per quelli che decidono di andare in pensione in anticipo.
Questa misura è stata necessaria in quanto porta a costi più “accettabili” per il governo, che l’ha inteso come un intervento temporaneo. Nel frattempo la manovra 2024 stabilisce l’accorpamento di Ape Sociale e Opzione Donna in un unico fondo per la flessibilità in uscita dal lavoro e l’anticipo al primo novembre del conguaglio delle pensioni.
Come funzionerà Quota 104
La nuova Quota 104 prevede un’uscita anticipata, ma non per tutti, a 63 anni di età. Il requisito essenziale è che il lavoratore deve avere un’anzianità contributiva specifica, variabile a seconda della categoria in cui rientra. L’anzianità minima è pari a:
- 36 anni per gli uomini disoccupati, impegnati in attività “gravose”, caregiver o invalidi;
- 35 anni per le donne;
- 41 anni per la maggioranza dei lavoratori.
Il nuovo meccanismo sarà accompagnato da un sistema di premialità per chi deciderà di rimanere al lavoro, sulla falsariga del bonus Maroni. Con questo, infatti, viene lasciata nella busta paga del lavoratore una trattenuta contributiva del 9,19%.
Le “penalizzazioni” per chi decide di andare in pensione prima, invece, consisteranno probabilmente in un tetto alla misura massima della pensione erogabile, fino al raggiungimento del requisito di vecchiaia.
Con la nuova manovra del governo, il pensionamento di vecchiaia diventa più accessibile ai lavoratori interamente “contributivi”, ossia quelli privi di contribuzione fino al 31 dicembre 1995.
In più, a partire dal prossimo anno non ci sarà più il requisito relativo all’importo minimo della pensione maturata, o “importo soglia”, pari a 1,5 volte l’assegno sociale per l’uscita all’età di 67 anni.
Il governo ha, invece, mantenuto il vincolo di 2,8 volte l’assegno sociale per i lavoratori contributivi che decidono di utilizzare la via d’uscita alla soglia dei 64 anni.
Addio Ape Sociale e Opzione Donna
La Legge di Bilancio 2023 aveva rinnovato l’Ape Sociale per come era stata introdotta nel 2022, ampliando alcune categorie di beneficiari. Tuttavia, durante la conferenza stampa del Consiglio dei Ministri n.541, la premier Meloni ha dichiarato che Ape Sociale e Opzione Donna verranno superate e accorpate in un unico fondo per la flessibilità in uscita.
Il nuovo strumento consente di andare in pensione a 63 anni con 36 anni di contributi, ed è rivolto a caregiver, disoccupati, occupati in lavori gravosi e disabili. Invece, per le donne sarà possibile andare in pensione con 35 anni di contributi.
Conguaglio anticipato delle pensioni
Con il decreto legge fiscale del 16 ottobre del Consiglio dei Ministri è stato anche stabilito l’anticipo del conguaglio della perequazione dei trattamenti pensionistici.
Nel dettaglio, lo 0,8% del conguaglio, necessario per recuperare l’inflazione effettiva del 2022, dell’8,1%, con tanto di arretrati, sarà pagato in via eccezionale al primo dicembre 2023 e non al 2024, come era stato precedentemente stabilito.
Questo non è altro che il conguaglio dell’indicizzazione dei trattamenti. Lo 0,8% è la somma necessaria a recuperare l’inflazione effettiva del 2022 a dicembre, anziché a gennaio, come da consuetudine.
Il conguaglio introdotto dal governo Meloni nella sua prima manovra funzionerà “a fasce”. Ciò significa che sarà riconosciuto per intero solo alle pensioni fino a 4 volte la minima, ovvero 2.100 euro lordi mensili.
Superato questo limite, il recupero scende progressivamente all’aumentare dell’assegno. La riduzione applicata è la seguente:
- tra 2.101,53 e 2.626,90 euro: 85% del tasso, quindi l’aumento sarà dello 0,68%;
- tra 2.626,91 e 3.152,28 euro: 53% del tasso, quindi lo 0,424%;
- tra 3.152,29 e 4.203,04 euro: 47% del tasso, quindi lo 0,376%;
- tra 4.203,05 e 5.253,80 euro: 37% del tasso, quindi lo 0,296%;
- sopra i 5.253,81 euro: 32% del tasso, che quindi lo 0,256%.
Il conguaglio riguarderà circa 16 milioni di pensionati e sarà compreso tra i 5 e i 20 euro al mese. Ciò permetterà di risparmiare circa 10 miliardi di euro in tre anni.
Il Governo ha, inoltre, confermato la super rivalutazione delle pensioni minime per gli over 75. Durante la conferenza stampa relativa alla manovra 2024 la premier Giorgia Meloni ha chiarito che nella Legge di Bilancio sarà prevista la rivalutazione delle pensioni in rapporto all’inflazione, una misura da circa 14 miliardi di euro.
Il governo punta, quindi, a rivalutare al 100% le pensioni fino a quattro volte il minimo, al 90% quelle tra 4 e 5 volte il minimo e poi a scendere man mano che aumenta l’importo della pensione.
Pensioni e manovra 2024 – Domande frequenti
La Legge di Bilancio 2024 punta a sostituire l’attuale Quota 103 con la nuova Quota 104, che permette di fare domanda di uscita anticipata a 63 anni e non più a 62. In più, viene introdotto il Fondo per la flessibilità in uscita che ingloba l’APE Sociale e Opzione Donna.
Il Fondo per la flessibilità in uscita ingloba l’APE Sociale e Opzione Donna: è uno strumento che consente di andare in pensione a 63 anni con 36 anni di contributi e con 35 anni di contributi per le donne.
Con la Legge di Bilancio 2024 il governo apporta delle modifiche ad alcuni sistemi di prepensionamento già esistenti: ecco quali sono le misure previste.
Con la manovra 2024 viene anticipato il conguaglio sulle pensioni degli italiani, già al 2023, per sostenere i pensionati nel periodo di inflazione.
La misura, insieme all’Ape Sociale, verrà sostituita da un unico Fondo per la flessibilità in uscita, a partire dal 2024.
- Conferenza Stampa del Consiglio dei Ministri n.54 , 16 ottobre 2023, Governo.it ↩︎
sul fondo unico di flessibilità in uscita vorrei capire questo: per le donne sarà possibile il pensionamento con 63 anni di età e 35 di contributi: ma per tutte le donne? o solo per quelle delle particolari e restrittive categorie?
inoltre: avranno diritto ad un assegno provvisorio per 12 mesi fino ai 67 anni di età e poi verrà fatto il ricalcolo misto se se ne ha diritto?
nei vari siti trovo informazioni contrastanti…
grazie a chi vorrà rispondermi
Buongiorno,
gli interventi previsti saranno oggetto di modifica. Conviene seguire l’argomento e analizzare le prossime interpretazioni da parte dell’INPS.
Grazie per averci scritto