- Con l’avvicinarsi della riforma fiscale, arrivano nuove proposte per il testo definitivo, come quella di portare a zero le sanzioni e gli interessi per i creditori della PA.
- La proposta di Massimo Garavaglia permetterà a chi ha un credito con la PA non saldato di vedersi azzerate le sanzioni e gli interessi sulle imposte non pagate.
- Nel testo della riforma potrebbero arrivare anche alcuni elementi di federalismo fiscale.
Il Governo italiano sta valutando una misura che potrebbe rappresentare un sollievo per i creditori della Pubblica Amministrazione, permettendo loro di evitare il pagamento di multe e interessi in determinate circostanze.
Secondo quanto emerso dalle ultime notizie, i creditori non dovranno pagare sanzioni o interessi se vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione. Questa novità sarà probabilmente contenuta all’interno del testo della riforma fiscale.
Questa iniziativa potrebbe costituire una risposta ai problemi di morosità che spesso affliggono coloro che lavorano con la Pubblica Amministrazione, e che sono in difficoltà a causa dei ritardi nei pagamenti. Vediamo i dettagli nell’articolo.
Indice
Zero sanzioni e interessi per i creditori delle PA
Coloro che lavorano con la Pubblica Amministrazione, e che maturano un credito non ancora saldato, saranno sgravati dalla necessità di pagare sanzioni e interessi su imposte non corrisposte a causa dei ritardi nei pagamenti.
L’emendamento, che se approvato rientrerà nella prossima riforma fiscale, è stato proposto da Massimo Garavaglia, e per il momento non si tratta di una vera e propria norma, ma di una indicazione di cui tenere conto nella stesura del testo definitivo della riforma fiscale.
Questo provvedimento viene incontro alle numerose problematiche riscontrate dai creditori nel pagamento da parte della PA italiana, spesso in ritardo.
Riforma fiscale e Pubblica Amministrazione
Oltre al piano per favorire i creditori della Pubblica Amministrazione, il Governo sta anche prendendo in considerazione la semplificazione delle obbligazioni dichiarative e dei metodi di pagamento relativi alle tasse locali.
Questa misura mira a rendere il processo più chiaro e accessibile per i contribuenti, riducendo al contempo il rischio di errori e ritardi nei pagamenti. Con un sistema più snello e comprensibile, si spera di incentivare anche una maggiore conformità fiscale da parte dei cittadini e delle aziende, contribuendo così a migliorare la riscossione delle entrate locali.
Inoltre, è in corso una valutazione per permettere alle entità locali di introdurre forme di agevolazioni fiscali simili a quelle previste per le tasse statali.
Questa possibilità potrebbe rappresentare un ulteriore incentivo per i contribuenti ad adempiere ai propri obblighi fiscali e, allo stesso tempo, consentirebbe alle amministrazioni locali di sostenere specifici settori o iniziative di interesse pubblico.
Riforma fiscale e federalismo fiscale
La linea seguita da queste modifiche è quella di un federalismo fiscale, che autorizza le diverse regioni a procedere in modo indipendente in determinate situazioni.
Tra le altre proposte contemplate dal piano del Governo, vi è la possibilità per le Province e le Città Metropolitane di istituire tasse proprie per finanziare le funzioni fondamentali.
Questa opzione fornirebbe un’opportunità per queste entità locali di disporre di risorse aggiuntive e, allo stesso tempo, garantirebbe un maggiore grado di autonomia nella gestione delle proprie finanze. Si ipotizza che Provincie e Città Metropolitane potranno stabilire un proprio tributo specifico.
Per il momento comunque si attende la conferma definitiva di questa proposta con la riforma fiscale, il cui arrivo è previsto per il 2024, e per conoscere i dettagli degli interventi.
Riforma fiscale, zero sanzioni – Domande frequenti
Con la riforma fiscale si prevede che per i creditori delle PA non verranno applicate sanzioni o interessi di fronte al mancato pagamento delle imposte, che riguardano il credito non ancora pagato.
La riforma fiscale del governo Meloni arriverà nel 2024, tuttavia il governo sta lavorando ad alcuni emendamenti: ecco l’ultima proposta fiscale.
Con la nuova riforma potrebbero essere introdotte delle misure in linea con il federalismo fiscale, che danno ad esempio maggiore autonomia alle regioni e alle provincie nella gestione delle imposte. Scopri di più qui.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it