- I beni strumentali rappresentano un elemento cruciale per i lavoratori autonomi nel corretto svolgimento delle proprie attività lavorative.
- Essi consentono di migliorare l’efficienza e l’efficacia del lavoro autonomo, fornendo strumenti e attrezzature specifiche per ogni professione.
- Tuttavia, è importante considerare le regole fiscali e le opportunità che il regime forfettario e il credito d’imposta offrono.
L’esercizio di un’attività lavorativa come lavoratore autonomo richiede spesso l’utilizzo di strumenti e attrezzature specifiche per svolgere il proprio lavoro in modo efficiente ed efficace.
Questi strumenti, noti come beni strumentali, rappresentano un elemento essenziale per i lavoratori autonomi in diversi settori professionali.
Questo articolo vedremo il concetto di beni strumentali, il loro ruolo nell’ambito delle attività lavorative autonome e informazioni dettagliate sul regime forfettario e il credito d’imposta associato all’acquisto di tali beni.
Indice
Beni strumentali: ecco quali sono
I beni strumentali rappresentano l’insieme di tutti quei beni o prodotti che sono necessari per consentire ai lavoratori autonomi di svolgere le proprie attività nel modo più efficiente possibile.
Questi beni includono una vasta gamma di strumenti e attrezzature, come computer, stampanti, mobili per l’ufficio, tablet e smartphone, che sono comuni a molte professioni.
Tuttavia, va notato che esistono anche categorie specifiche di beni strumentali che sono strettamente legate alla tipologia di attività svolta dal lavoratore autonomo.
Ad esempio, una macchina fotografica professionale può essere un bene strumentale essenziale per un fotografo, ma non avrebbe la stessa importanza per un avvocato. Questo concetto si applica a molte altre professioni, dove l’attrezzatura e gli strumenti specifici diventano elementi fondamentali per svolgere il lavoro autonomo in modo adeguato.
Il regime forfettario e l’acquisto di beni strumentali
Il regime forfettario rappresenta una forma semplificata di regime fiscale per i lavoratori autonomi. In questo regime, non è previsto alcun limite per l’acquisto di beni strumentali al fine di mantenere i vantaggi fiscali.
Tuttavia, è importante sottolineare che, a differenza di altri regimi fiscali, in regime forfettario non è possibile scaricare il costo dei beni strumentali come deduzione fiscale. I costi associati all’attività lavorativa in questo regime sono determinati tramite l’applicazione di un coefficiente di redditività.
Questo coefficiente rappresenta una percentuale fissa, specifica per ogni codice ATECO adottato, che determina quale parte dell’incasso sarà tassata e quale parte sarà considerata come costo correlato all’attività.
Il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali
Per incentivare l’acquisto di beni strumentali, è stato introdotto il credito d’imposta. Il credito d’imposta rappresenta un credito verso lo Stato che può essere utilizzato per sottrarre l’importo delle tasse da pagare o può essere richiesto come rimborso attraverso la dichiarazione dei redditi.
I lavoratori autonomi possono richiedere un credito d’imposta del 6% del valore del bene al netto dell’IVA per tutti i beni strumentali acquistati entro il 31/12/2022.
È possibile beneficiare del credito d’imposta anche per i beni acquistati con un pagamento parziale, purché sia stato versato un anticipo minimo del 20% entro il 31 dicembre 2022 e il saldo venga regolato entro e non oltre il 30 giugno 2023.
Tuttavia, è importante sottolineare che il credito d’imposta ha una scadenza e non sarà più disponibile per gli acquisti effettuati dal 1 gennaio 2023.
Requisiti per ottenere il credito d’imposta
Per avere diritto al credito d’imposta sull’acquisto di beni strumentali, è necessario soddisfare alcuni requisiti specifici:
- il bene deve essere nuovo e di uso durevole, ossia destinato a essere utilizzato per un periodo di tempo prolungato nell’esercizio dell’attività lavorativa autonoma;
- il bene deve essere strettamente correlato all’attività di lavoro autonomo svolta;
- è richiesta l’indicazione del proprio numero di Partita IVA sull’acquisto e la fattura deve riportare una dicitura specifica che identifica i beni come agevolabili ai sensi dell’articolo corrispondente della legge fiscale.
In ogni caso è necessario che tutta la documentazione sia presente per poter dimostrare l’avvenuto acquisto di un determinato bene.
Calcolo del credito d’imposta
Il credito d’imposta ottenuto sull’acquisto di beni strumentali può essere utilizzato in compensazione in tre quote annuali. Questo significa che ogni anno è possibile sottrarre dalle tasse la quota di un terzo del credito d’imposta calcolato.
Ad esempio, un fotografo in regime forfettario che acquista una macchina fotografica e un software di fotoritocco per un totale di 5.000€, otterrebbe un credito d’imposta del 6% di tale importo, pari a 300€. Questo credito potrebbe essere utilizzato in tre quote annuali di 100€ ciascuna, da sottrarre dalle tasse negli anni successivi.
Beni strumentali non ammortizzabili
L’ammortamento rappresenta la modalità con cui le imprese possono distribuire il costo di un bene su più periodi contabili, riflettendo così il suo consumo nel corso del tempo. Tuttavia, non tutti i beni sono ammortizzabili.
I beni che non hanno un’utilità pluriennale e quelli che vengono solo utilizzati e non acquistati dall’impresa o dal professionista non possono essere ammortizzati.
Ciò significa che i beni che non hanno una durata d’uso prolungata o che vengono utilizzati attraverso forme di locazione, come il leasing, il noleggio o l’affitto, non possono beneficiare dell’ammortamento. Ad esempio, un’azienda che ha sottoscritto un contratto di leasing per un veicolo non potrà ammortizzare il costo del veicolo stesso.
Beni strumentali non soggetti a credito di imposta
Il credito d’imposta rappresenta un beneficio fiscale concesso alle imprese che effettuano determinati investimenti. Tuttavia, anche in questo caso, esistono dei limiti che devono essere presi in considerazione.
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite il modello F24, il documento fiscale utilizzato per il versamento di imposte e contributi.
Per quanto riguarda gli investimenti in beni strumentali, che sono materiali e nuovi, ci sono alcune eccezioni che non rientrano nel credito d’imposta.
In particolare, i veicoli e altri mezzi di trasporto a motore indicati nell’articolo 164 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), comma 1, sono esclusi dai benefici fiscali.
Beni strumentali e regime forfettario – Domande frequenti
I beni strumentali sono quei beni materiali che vengono utilizzati per svolgere l’attività d’impresa o professionale. Questi beni sono strumenti necessari per la produzione di beni o servizi, consentendo all’azienda di operare e generare ricavi.
Per determinare se un bene è considerato strumentale, è necessario valutare se viene utilizzato come strumento per svolgere l’attività d’impresa o professionale. Scopri qui come funzionano a livello fiscale per chi ha il regime forfettario.
Quando un’auto aziendale viene assegnata a un dipendente esclusivamente per l’esecuzione delle sue attività lavorative, si configura come un bene strumentale. In questo caso, l’auto è di proprietà dell’azienda e viene utilizzata esclusivamente per le necessità operative dell’organizzazione.
Francesca Di Feo
Redattrice Partitaiva.it