- Secondo la disciplina del Decreto Lavoro, i beneficiari del nuovo assegno di inclusione dovranno accettare un’offerta di lavoro, se hanno figli under 14, a distanza di 120 minuti con i mezzi di trasporto pubblico. Nessuna soglia viene invece applicata per le altre categorie di beneficiari.
- Queste modifiche al reddito di cittadinanza sono volte a promuovere l’inclusione lavorativa e ad adattare la normativa alle esigenze dei beneficiari dell’assegno.
- L’assegno di inclusione andrà a sostituire quello che attualmente è il reddito di cittadinanza, a partire dal 2024.
La Commissione Affari Sociali del Senato ha recentemente approvato degli emendamenti che portano importanti modifiche alla disciplina dell’assegno di inclusione, un sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, introdotto come misura nazionale in sostituzione del reddito di cittadinanza.
L’assegno di inclusione è uno dei temi centrali del Decreto Lavoro, e delle recenti novità portate avanti dalle diverse modifiche alla bozza del testo. La misura arriverà non prima del 2024, tuttavia si possono già delineare le sue caratteristiche.
Tra le modifiche apportate, un punto chiave riguarda le caratteristiche dell’offerta di lavoro non rifiutabile per i beneficiari di tale assegno. Vediamo i dettagli nell’articolo.
Indice
Cos’è ‘Assegno di Inclusione e requisiti
L’assegno di inclusione è una misura di sostegno introdotta per favorire l’integrazione sociale e professionale di individui e famiglie in condizioni di disagio economico.
Esso rappresenta un’evoluzione del reddito di cittadinanza: andrà infatti a sostituire quest’ultimo a partire dal 1 gennaio 2024. L’obiettivo è quello di fornire un supporto economico mirato a chi si trova in situazioni di svantaggio sociale, incluse persone con disabilità, minori, ultrasettantenni o persone con invalidità civile.
Per accedere all’assegno, i nuclei familiari dovranno soddisfare determinati requisiti economici:
- ISEE del nucleo familiare del richiedente non superiore a 9.360 euro e reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui (7.560 euro in casi particolari) moltiplicati per la scala di equivalenza;
- valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 150.000 euro (valore ai fini IMU);
- assenza di possesso di navi, imbarcazioni, autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc;
- essere cittadini italiani almeno da 5 anni.
Una volta approvata la richiesta presso l’INPS, i beneficiari sono tenuti a sottoscrivere un patto di attivazione digitale e aderire al sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL).
Il beneficio economico viene erogato mensilmente per un periodo massimo di 18 mesi, con la possibilità di rinnovarlo per ulteriori periodi di 12 mesi, previa sospensione di un mese. L’assegno di inclusione viene erogato attraverso una “Carta di inclusione“, uno strumento di pagamento elettronico ricaricabile.
Assegno di Inclusione, lavori non rifiutabili
Secondo le nuove modifiche, i beneficiari dell’assegno di inclusione che hanno figli sotto i 14 anni di età saranno obbligati ad accettare un’offerta di lavoro, se il luogo di lavoro è raggiungibile entro 120 minuti, utilizzando i mezzi di trasporto pubblico.
Viene confermata quindi anche la distanza massima per questi soggetti consentita, di 80 chilometri dal domicilio. Questa modifica, stando a quanto dichiarato, ha l’obiettivo di incentivare l’inclusione lavorativa e garantire una maggiore disponibilità di opportunità occupazionali per i beneficiari dell’assegno con figli.
Anche le proposte a tempo determinato avranno la stessa distanza, in termini di km oppure di tempo percorso con i mezzi pubblici.
Non viene stabilita invece una distanza massima per tutti gli altri beneficiari, per proposte di lavoro a tempo indeterminato. Nessuna modifica è arrivata quindi per le restanti categorie di lavoratori.
Assrgno di inclusione 2023 e novità con il Decreto Lavoro
Con il Decreto Lavoro vengono introdotte alcune importanti novità che riguardano l’assegno di inclusione, ma anche altre misure dedicate al lavoro. In particolare la misura viene estesa anche a persone con grave svantaggio che si trovano in cura presso i servizi socio sanitari, che siano certificati dalla Pubblica Amministrazione.
60 milioni di euro vengono destinati dal governo alle famiglie con figli disabili, che si trovano in una condizione di povertà. Rimangono invariate le condizioni per l’inserimento lavorativo, per cui le famiglie con figli minori di 14 anni dovranno accettare la prima offerta di lavoro, che si trovi a 80 km di distanza dal domicilio o 120 minuti di viaggio con i mezzi pubblici.
L’assegno di inclusione vede arrivare anche alcune novità a proposito delle donne vittime di violenza, che potranno presentare un proprio ISEE indipendente per accedere alla misura.
Oltre alle modifiche riguardanti l’offerta di lavoro non rifiutabile, il nuovo regolamento menziona anche altri emendamenti che riguardano i fringe benefit e la proroga dello smart working.
Per quanto riguarda i fringe benefit, si parla di una soglia detassata con limite a 3.000 euro per tutti i lavoratori che hanno figli a carico, mentre rimane sulle soglie standard per gli altri lavoratori.
Questa misura ha lo scopo di fornire ulteriori incentivi economici ai beneficiari e alle loro famiglie, tuttavia l’emendamento ha confermato la soglia di 3.000 euro per i fringe benefit esentasse esclusivamente per i lavoratori con figli.
Per quanto riguarda lo smart working semplificato, che avrebbe scadenza il 30 giugno 2023, viene prorogato fino a fine anno solo per i lavoratori fragili e i genitori con figli di età inferiore ai 14 anni del settore privato. Per il settore pubblico, viene prorogato solamente per i lavoratori fragili.
Ulteriori novità con il decreto arrivano per la contribuzione dei badanti, ovvero la decontribuzione totale per un periodo di tre anni per chi assume o stabilizza questi lavoratori quando assistono persone anziane non autosufficienti.
Assegno di Inclusione – Domande frequenti
L’assegno di inclusione è un sostegno economico e sociale destinato a persone in condizioni di svantaggio, per favorirne l’inclusione sociale e professionale.
I requisiti per avere l’assegno di inclusione includono un ISEE inferiore a 9.360 euro, un reddito familiare annuo inferiore a 6.000 euro e specifiche restrizioni sul patrimonio immobiliare e i possedimenti di veicoli. Scopri i dettagli qui.
La domanda per l’assegno di inclusione può essere presentata presso l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) dal prossimo anno.
Francesca Di Feo
Redattrice Partitaiva.it