- Alcuni contribuenti stanno ricevendo degli avvisi bonari errati dall’Agenzia delle Entrate, che riguardano i controlli automatizzati.
- Al centro di questi avvisi bonari errati vi è una dimenticanza sulla proroga 2020 per l’acconto INPS di novembre 2020 relativamente alla Gestione Separata.
- In caso di errore, è possibile contattare l’Agenzia delle Entrate, e solamente in caso di cartella esattoriale procedere tramite autotutela oppure fare ricorso.
L’avviso bonario è una comunicazione specifica inviata dall’Agenzia delle Entrate al contribuente, per segnalare un controllo da cui è risultata una mancanza nel pagamento delle imposte, dei contributi o nell’adempiere ad un obbligo di legge.
Questo avviso non è ancora una cartella esattoriale, ma una semplice comunicazione che l’Agenzia invia per informare il contribuente sulla situazione riscontrata. In questi casi, è possibile per il contribuente entro 30 giorni rispondere all’Agenzia con la documentazione che attesta eventualmente la correttezza del suo operato.
Secondo un recente riscontro di ItaliaOggi, molti contribuenti stanno ricevendo degli avvisi bonari errati relativi al versamento contributivo di novembre 2020: vediamo perché sono da considerarsi errati e cosa fare in questi casi.
Indice
Avvisi bonari e controlli automatizzati
Gli enti preposti a controllare le dichiarazioni dei redditi, e il versamento di tasse e contributi da parte dei cittadini e delle imprese, spesso utilizzano sistemi informatici e dati incrociati per procedere. Gli avvisi bonari vengono inviati come comunicazione al contribuente in caso di situazioni a rischio, a seguito di controlli automatizzati.
I controlli automatizzati nello specifico non sono casi in cui l’Agenzia va a verificare nel dettaglio una precisa situazione di rischio, ad esempio per evasione fiscale, ma sono controlli che vengono effettuati “di rito” periodicamente su un numero ampio di contribuenti.
I controlli possono così essere effettuati ad esempio sulle dichiarazioni dei redditi, tramite i modelli presentati dai contribuenti (ad esempio Modello 730 e Modello Redditi PF). A seguito dei controlli, l’Agenzia delle Entrate può inviare ai contribuenti degli avvisi bonari a cui i cittadini possono rispondere presentando eventuale documentazione che attesta la correttezza dei versamenti.
Avvisi bonari errati, il caso della proroga dimenticata
Come ha segnalato ItaliaOggi recentemente, alcuni avvisi bonari sono stati recapitati in modo errato a contribuenti soggetti ISA, relativamente all’anno 2020. Si tratta nel dettaglio dell’acconto INPS relativo a novembre 2020 per la Gestione Separata.
Questo versamento è stato fatto da molti in un periodo successivo, al 30 aprile 2021, a seguito della proroga introdotta dal Decreto Agosto e dal Decreto Ristori. Si tratta di una proroga che è stata applicata nel periodo emergenziale di pandemia, e ha riguardato questi versamenti contributivi.
Secondo quanto riscontrato, molti contribuenti stanno ricevendo avvisi bonari collegati al ritardo nel versamento di questi contributi, tuttavia tali avvisi, emersi da controlli automatizzati, non tengono conto delle proroghe introdotte in quel periodo.
Con il Decreto Agosto e il Decreto Ristori, il governo aveva stabilito infatti lo slittamento al 30 aprile 2021 del seguente versamento:
“termine di versamento della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’Irap, dovuto per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019.”
Va considerato che il versamento dei contributi INPS segue da tempo il pagamento delle imposte, per cui anche questi contributi sono da slittare nel versamento. Nello specifico, le proroghe sono state introdotte per i soggetti ISA che hanno visto diminuire il proprio fatturato almeno del 33% nei primi sei mesi del 2020, rispetto al 2019, a causa della pandemia.
Il versamento dei contributi va di pari passo alle imposte
Uno dei punti centrali intorno a questi avvisi bonari è quello che riguarda il versamento dei contributi in simultanea al pagamento delle imposte. L’INPS ha sempre previsto e riconosciuto infatti la possibilità di pagare i contributi insieme alle tasse.
Questo è stabilito anche dall’Art.18 comma 4, del Dlgsl 241/97:
“I versamenti a saldo e in acconto dei contributi dovuti agli enti previdenziali da titolari di posizioni assicurativa in una delle gestioni amministrate da enti previdenziali sono effettuati entro gli stessi termini previsti per il versamento delle somme dovute in base alla dichiarazione dei redditi”
Lavoratori autonomi con Partita Iva e imprese infatti periodicamente versano sia le tasse che i contributi a fini previdenziali, nello stesso periodo. In questo caso particolare inoltre la possibilità è stata sancita anche dalla proroga della misura, per cui gli avvisi bonari in questione sono errati secondo queste disposizioni.
Cosa fare in caso di avvisi bonari errati
Dato che in questi casi ci si riferisce solamente ad un avviso bonario, e non ad una cartella esattoriale, le operazioni per non riconoscerne la validità sono piuttosto semplici. Se si riceve un avviso bonario che si ritiene essere errato, è possibile infatti procedere in diversi modi:
- utilizzare il canale di assistenza Civis nel caso in cui si è abilitati a Fisconline o Entratel;
- telefonare al canale apposito di assistenza, ovvero al numero verde 800.90.96.96 oppure allo 0696668907;
- andare presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate spiegando qual è l’errore riscontrato sull’avviso bonario. Si consiglia di procedere entro 30 giorni dalla ricezione dell’avviso bonario.
In questi casi trovare una soluzione all’errore è piuttosto semplice, mentre se il presunto debito è già stato convertito in una cartella esattoriale, il procedimento è più complesso.
Nel caso in cui riceviate una cartella esattoriale, per opporsi a questa richiesta di saldo è necessario procedere in un primo momento con l’autotutela, comunicando con l’Agenzia delle Entrate, e in un secondo caso è possibile fare ricorso, con l’aiuto di un avvocato.
Avvisi bonari errati – Domande frequenti
L’avviso bonario è una comunicazione inviata dall’Agenzia delle Entrate al contribuente, per segnalare un controllo da cui è risultata una mancanza nel pagamento delle imposte, dei contributi o nell’adempiere ad un obbligo di legge.
Per opporsi ad un avviso bonario ritenuto errato è possibile procedere contattando l’Agenzia delle Entrate, tramite questi canali.
Un avviso bonario è una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate emersa da un controllo automatizzato, che segnala al contribuente una irregolarità. Una cartella esattoriale invece contiene un debito vero e proprio cumulato dal contribuente.
Valeria Oggero
Giornalista