La Riforma Fiscale arriverà nel 2024: tutte le ipotesi

La riforma fiscale arriverà nel 2024 secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Economia Maurizio Leo: ecco quali sono tutti i provvedimenti previsti.

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  • Tra le ipotesi che riguardano la riforma fiscale in arrivo nel 2024 ci sono importanti novità sulle aliquote Irpef e lIVA a zero su alcune categorie di prodotti essenziali.
  • Un’altra novità che il Governo punta di introdurre nei prossimi mesi è l’introduzione della cedolare secca per gli immobili commerciali.
  • La riforma fiscale, coordinata dal ministro dell’economia Maurizio Leo, metterà mano sui tributi e sui crediti d’imposta già esistenti.

Il Ministero dell’Economia è al lavoro per predisporre la nuova riforma fiscale che arriverà nel 2024. Questo è quanto ha dichiarato il ministro dell’economia, Maurizio Leo, in un’intervista concessa a ItaliaOggi.

Il ministro ha, infatti, fatto il punto della situazione e ha anticipato alcune delle misure che saranno protagoniste della riforma. Alcuni dei temi sono già noti, come l’allargamento del regime della cedolare secca anche agli immobili commerciali, mentre altri sono ancora da definire.

In questo articolo di approfondimento vedremo quali sono ad oggi le principali manovre che faranno parte della riforma fiscale in arrivo.

Riforma fiscale 2024: cosa prevede

Il governo ha già annunciato che nel prossimo anno arriverà la nuova riforma del Fisco. Questa spazierà dalle nuove aliquote IRPEF alla revisione dell’IVA. Bisognerà quindi aspettare fino al 2024.

Intanto, il ministro Maurizio Leo, a capo del Dicastero, ha fatto il punto della situazione spiegando quali saranno i temi caldi su cui si dibatterà nei prossimi mesi, e che potrebbero subire importanti modifiche.

Ma per poter attuare una nuova riforma fiscale ci si chiede dove si troveranno le risorse per finanziarla. Tuttavia, su questo punto il ministro non è riuscito a dare una risposta chiara, poiché bisognerà ancora attendere la Nadef, la nota di aggiornamento del documento di economia e finanza.

Tuttavia, giungono buone notizie dai dati preliminari dell’Istat sul Pil del primo trimestre, che hanno registrato una crescita dello 0,5%, con una dinamica dell’1,8% sull’intero anno. Un risultato migliore rispetto all’1% previsto nel Def.

Altre risorse potrebbero, inoltre, giungere dalla tassazione sugli extraprofitti del settore energetico, che potrebbero andare a finanziare la riforma.

Ciò che si sa intanto della riforma è che sarà composta da testi unici e da un codice tributario. Tra le novità più importanti che saranno apportate con la riforma del fisco ci sono:

  • le nuove aliquote IRPEF;
  • il riordino dell’IVA;
  • abbassamento dell’aliquota IRES;
  • eliminazione dell’IRAP;
  • revisione delle tax expenditures;
  • introduzione della no tax area unica;
  • semplificazioni per altri tributi;
  • la lotta all’evasione fiscale.

1. Aliquote IRPEF

Una delle novità più importanti che saranno introdotte con la riforma fiscale riguarda le aliquote IRPEF, che da quattro scenderanno a tre, e lo stesso vale per gli scaglioni. Attualmente la suddivisione delle aliquote e degli scaglioni è la seguente:

  • primo scaglione: per redditi compresi tra 0 e 15.000 euro l’aliquota IRPEF è pari al 23%;
  • secondo scaglione: per redditi compresi tra 15.001 e 28.000 euro l’aliquota IRPEF è pari al 25% sul reddito;
  • terzo scaglione: per redditi compresi tra 28.001 e 50.000 euro l’aliquota IRPEF è del 35%;
  • quarto scaglione: per redditi di oltre 50.001 euro l’aliquota IRPEF è pari al 43%.

Con la riforma fiscale, invece, tre aliquote IRPEF che verranno introdotte potrebbero essere le seguenti:

  • primo scaglione: per redditi fino a 28 mila euro l’aliquota IRPEF sarà del 23%;
  • secondo scaglione: per redditi da 28 mila euro a 50 mila euro l’aliquota IRPEF sarà del 27%;
  • terzo scaglione: per i redditi di oltre 50 mila euro l’aliquota IRPEF sarà del 43%.

2. Riordino dell’IVA

L’esecutivo vuole introdurre un nuovo sistema di applicazione dell’IVA. Infatti, mediante il riordino dell’IVA, con la riforma del Fisco verrà introdotta l’aliquota zero dell’IVA, vale a dire un meccanismo di esenzione riservato ad alcune categorie di beni di prima necessità. Si tratta di un’esenzione con diritto alla detrazione, già introdotto per i vaccini contro il Covid-19.

Intanto il ministro dell’Economia spiega che:

“Con l’inizio del nuovo anno potremo avere i primi provvedimenti di attuazione della delega”

Questo a patto che il Parlamento approvi il disegno di legge prima della pausa estiva. Tuttavia, ancora oggi non si conoscono i beni a cui verrebbe applicata l’esenzione dell’Imposta sul Valore Aggiunto.

In più, la riforma potrebbe prevedere ulteriori modifiche alle aliquote dell’imposta indiretta, in modo da armonizzare le attuali aliquote, soprattutto nel settore alimentare.

riforma fiscale 2024

3. Aliquote IRES

Tra le altre misure che potrebbero vedere la luce con la prossima riforma fiscale ci sarebbe anche la riduzione dell’aliquota IRES, l’imposta sul reddito delle società.

Con l’obiettivo di favorire la crescita e gli investimenti delle società, il governo ha in cantiere una misura che punta ad abbassare l’aliquota dall’attuale 24% al 15%, in accordo con la Direttiva UE sulla global minimum tax, che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2024.

Altra novità riguarda il bonus IRES, un’agevolazione riservata alle imprese che investono in nuove assunzioni o in beni innovativi, senza fare la ripartizione degli utili. Questa misura, che rientra nel bonus tasse, non è stata ancora formalizzata ma fa parte delle proposte che il governo prevede di attuare per il nuovo anno.

Nella pratica, successivamente alla riforma potrebbero essere introdotti di fatto due scaglioni differenti per l’applicazione di questa tassa.

4. Eliminazione dell’IRAP

A partire dal 2024 con la riforma fiscale potremmo dire addio all’Imposta regionale sulle attività produttive, o IRAP.

Infatti, la riforma del fisco prevede l’abrogazione dell’IRAP e, contestualmente, l’introduzione di una sovraimposta IRES, in modo tale da assicurare un gettito fiscale che andrà a finanziare:

  • il finanziamento del fabbisogno sanitario;
  • il finanziamento delle Regioni che presentano squilibri di bilancio sanitario o che sono sottoposte a piani di rientro.

5. Revisione delle tax expenditures

La nuova riforma fiscale punta ad una profonda revisione delle tax expenditures. Infatti, durante l’intervista concessa a ItaliaOggi il ministro Leo ha spiegato che ad oggi i crediti di imposta sono 226 e valgono circa 36 miliardi di euro.

Con la riforma, quindi, si punterebbe ad un importante alleggerimento del sistema di deduzioni, detrazioni e sgravi attualmente esistente. Il ministero si sta muovendo, tuttavia, in modo da preservare gli sconti che sono davvero utili e necessari ai contribuenti.

In più, si prevede di introdurre la possibilità, per tutti i contribuenti, di portare in deduzione i contributi previdenziali obbligatori in sede di determinazione del reddito di categoria. In tal modo, questo meccanismo consentirebbe, in caso di incapienza, di dedurre l’eccedenza dal reddito complessivo.

6. Introduzione della no tax area unica

Tra le altre misure previste nella riforma fiscale c’è l’introduzione della no tax area unificata per dipendenti e pensionati.

Si tratta di una forma di esonero dal pagamento delle tasse legate al reddito entro una certa fascia reddituale. Nello specifico, l’esenzione ad oggi riguarda:

  • lavoratori dipendenti con redditi fino a 8.174 euro annui;
  • pensionati con redditi fino a 8.500 euro annui;
  • lavoratori autonomi con redditi fino a 5.500 euro annui.

I soggetti che rientrano in queste fasce di reddito, quindi, sono esentati dal versare imposte come l’Irpef, l’Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche.

Con la riforma potrebbe aumentare il limite di reddito imposto per i lavoratori dipendenti, in modo da semplificare e equilibrare le soglie per tutti. La riforma, tuttavia, non riguarderà la modifica della soglia prevista per i lavoratori autonomi, che rimane fissa a 5.500 euro annui.

Invece, sarà elevata la soglia prevista per i lavoratori dipendenti che potrebbe arrivare a 8.500 euro annui, proprio come la soglia stabilita per i pensionati. In questo modo un numero maggiore di lavoratori dipendenti potrà rientrare in questa agevolazione a partire dal prossimo anno.

riforma fiscale 2023

7. Semplificazioni per altri tributi

La riforma del Fisco prevede anche la razionalizzazione della disciplina dei singoli tributi. Infatti, prevede l’accorpamento o la soppressione di alcuni tributi attraverso una revisione della base imponibile o della misura dell’imposta applicabile.

Tra le novità previste ci sarà un sistema di autoliquidazione per l’imposta sulle successioni e per l’imposta di registro, oltre alla semplificazione della disciplina dell’imposta di bollo e dei tributi speciali.

Si ipotizza, inoltre, l’introduzione di un’imposta sostitutiva, probabilmente in misura fissa, che andrà a sostituire:

  • l’imposta di bollo;
  • le imposte ipotecaria e catastale;
  • i tributi speciali catastali;
  • le tasse ipotecarie.

Il governo, con la nuova riforma fiscale, punta anche a ridurre e semplificare gli adempimenti a carico dei contribuenti attraverso l’implementazione di nuove soluzioni digitali e introducendo nuovi servizi telematici.

Anche il pagamento dei tributi potrebbe subire delle modifiche mediante l’implementazione di sistemi più efficienti di riscossione. Con la riforma fiscale si prevede anche di modificare le modalità di applicazione dell’imposta di registro agli atti giudiziari.

8. Lotta all’evasione fiscale

Il governo punta anche ad implementare sistemi per la lotta all’evasione fiscale, e per questo nella riforma fiscale si prevede di:

  • snellire la documentazione da conservare, presentare, inviare e ridurre le sanzioni in caso di mancato adempimento;
  • digitalizzare i processi in modo da ridurre i tempi sui pagamenti fiscali;
  • ridurre gli obblighi e razionalizzare le dichiarazioni.

Riforma fiscale – Domande frequenti

Quando ci sarà la riforma fiscale?

Il governo è al lavoro per realizzare una riforma fiscale che potrebbe arrivare nel 2024, salvo approvazione del Parlamento.

Cosa prevede la nuova riforma fiscale 2023?

La riforma fiscale 2023 prevede la riduzione a tre aliquote IRPEF, l’introduzione dell’IVA a zero per alcune categorie di beni di prima necessità, l’ampliamento della no tax area per i lavoratori dipendenti e altro ancora. Scopri tutte le altre novità in arrivo.

Come saranno le nuove aliquote IRPEF 2023?

Con la riforma fiscale 2023 le nuove aliquote IRPEF potrebbero essere: per redditi fino a 28 mila euro del 23%, per redditi da 28 mila euro a 50 mila euro del 27%, per i redditi di oltre 50 mila euro del 43%.

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.

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