- Il 17 aprile 2023 viene aperto il click day per ottenere il bonus trasporti 2023.
- Il bonus trasporti 2023 consiste in un sostegno economico fino a 60 euro per ogni richiedente, ed è rivolto a tutte le persone fisiche con reddito annuo inferiore a 20.000 euro.
- Per ottenere il sostegno è necessario essere muniti di una delle credenziali digitali per accedere al portale, come SPID o CIE.
Al 17 aprile 2023 apre il click day per accedere al bonus trasporti, un sostegno erogato a tutte le persone fisiche con un reddito annuo inferiore a 20.000 euro. Si tratta di un bonus rivolto quindi a tutti, che garantisce un risparmio sull’abbonamento per il trasporto pubblico.
Non è un sostegno del tutto nuovo, perché viene riproposto a seguito del successo che ha riscontrato lo scorso anno, tuttavia nel 2023 cambia il requisito di ingresso, per cui il sostegno viene riservato a chi ha un reddito inferiore a 20.000 euro, contro i 35.000 dello scorso anno.
Per accedere a tale sconto, che può arrivare fino a 60 euro a persona, è necessario procedere con la richiesta online, e il portale bonustrasporti.lavoro.gov.it ha comunicato l’apertura delle domande. Vediamo brevemente come richiedere l’accesso al sostegno.
Indice
Bonus trasporti, il click day
Il bonus trasporti può essere richiesto dal 17 aprile 2023, come riporta il sito ufficiale dell’iniziativa, bonustrasporti.lavoro.gov.it:
“Dalle ore 8:00 di lunedì 17 aprile è attiva la piattaforma digitale per richiedere il Bonus Trasporti 2023.”
Questo sostegno viene erogato per incentivare i cittadini ad utilizzare i mezzi pubblici, e può essere usato per acquistare un abbonamento per sé oppure per un familiare minorenne a carico. Al momento le diverse realtà urbane di trasporto stanno annunciando l’apertura delle domande per chiedere lo sconto, secondo un regolamento che segue le linee guida dello scorso anno.
Al momento è quindi attiva la piattaforma online per accedere al sostegno, che garantisce 60 euro di sconto su abbonamenti mensili oppure annuali. Come prevede il regolamento, non è possibile utilizzare questo bonus per acquistare biglietti singoli, ma è rivolto agli abbonamenti.
Il sostegno è rivolto a studenti, pensionati e lavoratori, purché rispettino il limite reddituale annuo di 20.000 euro: si può quindi dire che l’incentivo è garantito specialmente per una fascia di popolazione con il reddito più basso.
Come chiedere il bonus trasporti
Per richiedere il bonus trasporti è necessario disporre di una identità digitale, come lo SPID oppure la CIE (Carta di Identità Elettronica). Il sostegno non viene erogato in automatico, ma va richiesto dal beneficiario, per sé o per un figlio minorenne, attraverso l’apposita piattaforma online.
Nella richiesta deve essere indicato il codice fiscale del beneficiario, anche nel caso in cui si presenti una domanda per un soggetto minorenne. La piattaforma bonustrasporti.lavoro.gov.it viene messa a disposizione per la presentazione delle domande, e funziona in base all’ordine delle richieste.
La piattaforma gestisce un sistema di coda automatica degli utenti, per cui per ogni accesso si può presentare un’unica domanda. Questo vuol dire che se un genitore intende richiedere più di un bonus, per diversi componenti della famiglia, deve procedere con diversi accessi alla coda.
Oltre a disporre del codice fiscale, il soggetto richiedente deve indicare qual è il gestore di servizio di trasporto da cui intende acquistare un abbonamento utilizzando lo sconto. Va ricordato che questa scelta è vincolante, ovvero non è possibile cambiare in un secondo momento.
Ogni beneficiario di fatto può accedere ad un unico bonus al mese, entro la fine dell’anno, e fino all’esaurimento delle risorse.
La dichiarazione reddituale
Per poter ricevere il sostegno è necessario rispettare un unico requisito, ovvero avere un reddito inferiore di 20.000 euro. Tuttavia per dimostrare questo reddito non vanno presentati né l’ISEE corrente né altri documenti fiscali.
Per accedere è sufficiente un’autocertificazione dove il beneficiario conferma che il proprio reddito rientra entro il limite massimo consentito, tramite la spunta ad una casella dedicata. Chi ha già richiesto il sostegno lo scorso anno deve quindi fare attenzione alla differenza di requisito prevista nel 2023.
Quest’anno infatti la soglia si è abbassata, passando da 35.000 euro massimi a 20.000, per cui è possibile che una parte dei beneficiari dello scorso anno non potrà accedere nuovamente al bonus. Il sostegno inoltre non è cedibile ad altri soggetti, e non rientra nella formazione dell’ISEE.
Cosa comprare con il bonus trasporti
Con il bonus trasporti è possibile acquistare unicamente abbonamenti ai mezzi pubblici, e sono ammessi allo sconto i seguenti pacchetti:
- abbonamento annuale (o mensile) per il trasporto pubblico locale;
- abbonamento annuale (o mensile) per il trasporto pubblico regionale;
- abbonamento annuale (o mensile) per il trasporto pubblico interregionale;
- abbonamento annuale (o mensile) per il trasporto ferroviario nazionale.
Non è possibile utilizzare questo sconto per l’acquisto di abbonamenti a servizi di prima classe, premium, executive, o similari. Come anticipato, è possibile acquistare un abbonamento con lo sconto anche per soggetti minorenni a carico.
Come funziona il bonus trasporti per i figli a carico
Come visto prima, i genitori possono presentare una richiesta di accesso al bonus per i figli minorenni a carico, presentando il codice fiscale di questi ultimi.
Nel caso di figli di maggiore età invece, anche se a carico, la domanda deve essere presentata dai figli stessi, e non da parte dei genitori. I figli maggiorenni quindi devono procedere in autonomia alla richiesta accedendo al portale dedicato e utilizzando le proprie credenziali digitali di accesso.
Il portale dedicato al sostegno offre alcune specifiche anche per figli minori non a carico dei propri genitori, ovvero:
“Se il minore non è a carico dei propri genitori, anche avente reddito proprio e con reddito inferiore a 20.000 euro, la richiesta va fatta da chi esercita la patria potestà (curatore, amministratore).”
Rimane anche per i figli a carico il limite annuo di reddito di 20.000 euro, tuttavia non viene richiesto l’ISEE dell’intero nucleo familiare. Ogni nuova richiesta del bonus comporta un nuovo accesso alla piattaforma.
Il successo del bonus trasporti
Ad oggi secondo l’associazione dei consumatori Assoutenti, sono almeno 5,4 milioni i cittadini che utilizzano i trasporti pubblici quotidianamente per spostarsi e raggiungere il luogo di lavoro o la scuola. Questo sostegno aveva quindi riscontrato un discreto successo l’anno scorso, incentivando i cittadini a utilizzare i mezzi pubblici.
Il fondo istituito dal Ministero del Lavoro garantisce fondi per la misura per 100 milioni di euro a disposizione, e Marina Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, spiega:
“Abbiamo mantenuto la promessa di accogliere le domande immediatamente dopo il nulla osta della Corte dei Conti, per garantire il sostegno del Governo a chi ha più avvertito il peso della crisi a causa di redditi limitati e utilizza il trasporto pubblico per i propri spostamenti”
Il sostegno ha riscontrato successo lo scorso anno, quando erano stati messi a disposizione 190 milioni di euro per la misura: erano stati richiesti 730.000 contributi per l’acquisto degli abbonamenti al trasporto pubblico. Con l’apertura della piattaforma digitale per il 2023 si attende una ulteriore affluenza.
Già nelle prime ore dall’apertura del portale online, gli accessi sono stati moltissimi, per avere accesso al codice per lo sconto, e si prevedono code presso gli sportelli per l’acquisto del biglietto.
Bonus trasporti, click day – Domande frequenti
dalle 8:00 del 17 aprile 2023 sono aperte le domande per chiedere il bonus trasporti, tramite apposita piattaforma online bonustrasporti.lavoro.gov.it.
Il bonus trasporti 2023 può essere richiesto al portale ufficiale dell’iniziativa bonustrasporti.lavoro.gov.it accedendo con SPID o CIE e dimostrando un reddito annuo inferiore a 20.000 euro. Ecco tutti i dettagli.
I genitori possono presentare la richiesta di accesso al bonus trasporti per figli a carico indicando il codice fiscale dei figli, mentre i maggiorenni devono procedere in ogni caso in autonomia.
Valeria Oggero
Giornalista