- La Legge di Bilancio 2023 aveva stabilito specifiche proroghe per la definizione delle liti pendenti.
- I termini per perfezionare la definizione agevolata delle liti pendenti sono fissati al 2 ottobre 2023.
- Il contribuente può scegliere di pagare in un unico versamento oppure a rate.
Le misure di pace fiscale messe in campo dal governo Meloni hanno garantito a imprese e cittadini diversi strumenti agevolati per saldare i debiti con il fisco, e per risolvere situazioni pendenti con l’Agenzia delle Entrate.
La tregua fiscale è stata poi portata ancora in avanti, garantendone l’accesso ad una platea di beneficiari maggiore. Diverse opzioni sono state prorogate, che consentono ai contribuenti di rimediare ad una situazione di debito, come la definizione delle liti pendenti, il ravvedimento speciale e le violazioni formali.
Il 2 ottobre 2023 diventa quindi la data da segnare per procedere al versamento delle somme dovute, sia in un unico importo, sia nel caso in cui si scelga di pagare a rate, per cui la prima rata dovrà essere versata entro questa data. Ma vediamo tutti i dettagli.
Indice
Definizione liti pendenti: come funziona
La definizione delle liti pendenti è una delle opzioni di pace fiscale previste dal governo per agevolare i contribuenti nel sanare determinate situazioni di debito verso il fisco. Sono pendenti le liti per cui l’atto introduttivo di giudizio è già stato notificato al contribuente entro gennaio 2023, e per cui il processo non sia già terminato con una pronuncia definitiva.
La misura introdotta dal governo permette ai contribuenti di risolvere i contenziosi con il fisco versando le somme dovute per il valore della controversia, ovvero il tributo, al netto degli interessi e delle sanzioni eventualmente previste.
Il Decreto Bollette aveva introdotto una specifica proroga a questa possibilità, posticipando i termini per aderirvi al 30 settembre 2023. Successivamente, la data è stata spostata al 2 ottobre 2023 perché il 30 cade nel weekend.
Per sanare la situazione, il contribuente deve effettuare due passaggi:
- presentare la domanda di definizione delle liti pendenti (una domanda per ogni atto);
- versare quanto dovuto in un unico importo oppure a rate (per importi superiori a 1.000 euro).
La scadenza che si avvicina del 2 ottobre 2023 si riferisce sia al versamento delle somme in un unico versamento, sia alla prima rata in caso di rateizzazione.
Definizione liti pendenti: quando scadono le rate
In base alle proroghe previste dal Decreto Bollette, chi sceglie la rateizzazione (per un massimo di 54 rate) dovrà seguire le seguenti scadenze:
- prima rata entro il 2 ottobre 2023;
- seconda rata: entro il 31 ottobre 2023;
- terza rata: entro il 20 dicembre 2023;
- rata successiva per ogni anno: 31 marzo;
- rata successiva per ogni anno: 30 giugno;
- rata successiva per ogni anno: 30 settembre;
- rata successiva per ogni anno: 20 dicembre.
La data del 2 ottobre 2023 è importante anche per ciò che riguarda la conciliazione speciale, per liti pendenti alla corte di giustizia tributaria, con l’Agenzia delle Entrate, con atti di primo e secondo grado. L’Agenzia delle Entrate ha tempo entro la stessa data per pronunciare il diniego alla definizione agevolata.
L’Agenzia entro il 31 ottobre 2023 deve depositare alla Corte di Cassazione l’elenco delle controversie per cui i contribuenti hanno presentato domanda di definizione, con i dettagli sui pagamenti previsti.
Casi di sospensione delle liti pendenti
In alcuni casi è possibile procedere con la sospensione della lite pendente. Se il contribuente è incerto sull’applicazione della definizione delle liti pendenti, può chiederne la sospensione fino al massimo del 10 ottobre 2023.
In questi casi non si applicherà la definizione delle liti pendenti, ma il giudizio proseguirà nel modo ordinario. Per ciò che riguarda invece i termini di impugnazione della lite, si passa da 9 a 11 mesi per le scadenze tra gennaio 2023 e il 31 ottobre 2023.
Rimangono invece invariati i termini per proporre il ricorso con scadenza di 60 o 150 giorni in caso di istanza di adesione per gli avvisi di accertamento.
Definizione liti pendenti in Cassazione
La recente riforma della giustizia tributaria aveva introdotto alcune norme e limiti sulla definizione delle liti pendenti in Cassazione. L’art. 5 della legge 130/2022 in particolare prevedeva la definizione sui processi pendenti in Cassazione al 16 settembre 2022, in base alla posizione dell’Agenzia delle Entrate:
- se l’Agenzia è integralmente soccombente, nei precedenti gradi di giudizio, con valore fino a 100.000 euro, il contribuente va a pagare solo il 5% delle imposte;
- se l’Agenzia è soccombente, in uno dei gradi di merito, per valore inferiore a 50.000 euro, il contribuente paga il 20% del valore della lite.
Con la Legge di Bilancio 2023 tuttavia non vengono più previste particolari soglie al valore della lite, per cui la definizione ha ampliato i termini ad un maggior numero di beneficiari.
Se l’Agenzia è soccombente in tutti i gradi di giudizio precedente, l’importo rimane del 5% ma dilazionabile in 20 rate, se invece l’Agenzia ha vinto in primo grado ma perso in appello, la definizione avviene secondo il 15% del valore della controversia e non più con il 20%.
Definizione agevolata: tutte le scadenze
Nel dettaglio, le proroghe introdotte negli scorsi mesi dal governo sono applicate a diverse misure di pace fiscale, ovvero:
- definizione delle liti pendenti: al 2 ottobre 2023;
- ravvedimento speciale: al 2 ottobre 2023;
- sanatoria di violazioni formali: al 31 ottobre 2023.
Intorno a queste proroghe, va evidenziato che i pagamenti delle somme dovute possono essere effettuati dal contribuente in un’unica soluzione, oppure in diverse rate.
Definizione liti pendenti – Domande frequenti
Sono pendenti le liti per cui l’atto introduttivo di giudizio è già stato notificato al contribuente entro gennaio 2023, e per cui il processo non sia già terminato con una pronuncia definitiva.
I contribuenti possono chiedere la definizione agevolata delle liti pendenti con pagamento delle somme, in un unico versamento o con prima rata entro il 2 ottobre 2023.
La proroga prevede più tempo per presentare la domanda di definizione agevolata delle liti pendenti, entro il 2 ottobre 2023. Qui tutti i dettagli.
Valeria Oggero
Giornalista