- La riforma fiscale portata avanti dal governo Meloni interviene anche sulle cartelle esattoriali, per cui diversi debiti diventano immediatamente esecutivi.
- Con la riforma fiscale il governo ha di fatto semplificato l’attuale sistema di tassazione, ma è anche intervenuto con diverse misure di condono e modifiche all’attuale sistema di riscossione.
- Il D. Lgs. n. 110/2024 del 7 agosto 2024 conferma le ultime novità in materia di recupero dei crediti, con la scomparsa delle cartelle esattoriali in diversi casi.
La riforma fiscale del governo Meloni si è concentrata sul sistema di tassazione italiano, con l’obiettivo di semplificare il panorama di imposte presenti, degli adempimenti e delle dichiarazioni. Anche il sistema di riscossione è stato al centro dei cambiamenti, per cui da un lato sono state introdotte diverse forme di condono, dall’altro le cartelle esattoriali subiscono profonde modifiche.
Al centro ci sono i debiti che i cittadini hanno verso il fisco o gli enti locali. Gli obiettivi sono: incentivare la trasparenza e ridurre l’evasione, semplificando anche le procedure per il saldo dei debiti. Da gennaio 2025 in particolare sarà attivo il discarico automatico delle cartelle esattoriali dopo cinque anni.
Nel frattempo con un apposito decreto viene confermato l’addio alle cartelle esattoriali in diversi casi, con recupero immediato delle somme, senza passare da questo tipo di documentazione. Vediamo di cosa si tratta.
Indice
Il problema delle cartelle esattoriali
Al centro delle misure previste in materia di riscossione, c’è il problema dei 1.153 miliardi di euro di cartelle esattoriali non riscosse, per cui sono stati contati lo scorso anno almeno 174 milioni di cartelle inesigibili, ovvero per cui il recupero è particolarmente difficoltoso.
La questione dell’enorme mole di debiti fiscali dei cittadini verso lo stato, o verso enti previdenziali e locali, non è nuova: già con la Legge di Bilancio 2023 il governo era intervenuto per favorire una maggiore trasparenza tra cittadini e fisco, con l’obiettivo di abbattere l’evasione fiscale.
Il mancato pagamento di tasse, imposte e tributi solitamente comporta la trasformazione di queste somme in cartelle esattoriali a carico dei contribuenti, che per il sistema di riscossione non sono sempre semplici da recuperare. La Legge di Bilancio 2023, ma anche misure precedenti, ha semplificato il pagamento di queste somme ai cittadini, tramite agevolazioni specifiche.
Si tratta di misure di stralcio delle cartelle esattoriali, di possibilità estese di rateizzazione dei debiti, sconti sulle sanzioni e altri interventi di pace fiscale, che sono continuati anche nel 2024. Negli ultimi anni il fisco è riuscito a recuperare grosse somme rispetto al periodo prevedente, ma prosegue l’opera di semplificazione del sistema di riscossione.
Addio cartelle esattoriali: in quali casi
A decretare l’addio delle cartelle esattoriali in diversi casi è il decreto legislativo n. 110/2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 184 del 7 agosto 2024. Oltre a prevedere una programmazione annuale delle operazioni svolte dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, questo testo va ad ampliare le possibilità di accertamento esecutivo.
Di fatto diversi avvisi dell’Agenzia diventano subito esecutivi, senza passare, dopo la notifica, alla cartella esattoriale. Sono inclusi tutti gli atti di recupero che coinvolgono crediti non spettanti o inesistenti che sono stati utilizzati in compensazione in modo illecito, ma anche atti che riguardano il recupero di tasse e imposte non pagate, includendo i contributi e le agevolazioni che sono state percepite in modo illecito o le cessioni di crediti di imposta non dovute.
L’obiettivo qui è quello di velocizzare le procedure, evitando il cumulo di cartelle esattoriali al fisco. Diventano esecutivi anche gli atti di irrogazione delle sanzioni, avvisi di rettifica e liquidazione per l’imposta di registro e di successione, per assicurazioni private e contratti vitalizi.
Si dovrà dire addio alle cartelle esattoriali anche per gli avvisi che riguardano l’omesso, insufficiente o tardivo versamento relativo alle dichiarazioni o nel caso in cui non siano dovute agevolazioni per l’imposta di registro, ipotecaria e catastale, sulle successioni e donazioni, per l’imposta sostitutiva sui finanziamenti e per l’imposta di bollo.
Diventano esecutivi anche gli atti che riguardano il tardivo o insufficiente versamento del bollo auto e del superbollo. Ricordiamo che anche queste imposte, se non pagate, in precedenza potevano rientrare in una cartella di pagamento.
Nella pratica, dopo che il cittadino è stato notificato del debito, l’Agenzia può procedere subito con un atto esecutivo, senza passare attraverso la cartella esattoriale, dopo la scadenza dei 30 giorni previsti per il saldo.
Discarico automatico delle cartelle esattoriali dopo 5 anni
Un’altra importante novità, che riguarda le cartelle esattoriali, sarà attiva da gennaio 2025: si tratta del discarico automatico previsto dopo 5 anni per tutte le cartelle non recuperate dal fisco. Nella sostanza, dopo che l’Agenzia delle Entrate avrà tentato di recuperare le somme dovute per un periodo di cinque anni, senza successo, la gestione di tali debiti ritornerà all’ente che li ha segnalati.
Se ad esempio un cittadino ha un debito verso una cassa previdenziale, se questo non viene recuperato dall’Agenzia delle Entrate entro 5 anni, torna alla gestione della cassa, che potrà scegliere come agire. Questi enti potranno anche rivolgersi a ditte private per portare avanti il recupero, in modo indipendente rispetto all’Agenzia.
Di fatto questa novità ha l’obiettivo di snellire la quantità elevata di cartelle esattoriali detenute dal fisco italiano, andando a dirottare la loro gestione agli enti che si trovano a credito. Questo non vuol dire che le cartelle verranno annullate: il cittadino avrà il debito fino a quando non lo salderà del tutto.
Riforma fiscale e cartelle esattoriali – Domande frequenti
Le cartelle esattoriali cambieranno con la riforma fiscale e molti atti diventeranno subito esecutivi, senza passare per la cartella di debito.
Le cartelle esattoriali contengono i debiti non ancora riscossi dei cittadini verso il fisco o verso altri enti pubblici. Per snellire la quantità di cartelle cumulate, il governo attuale è intervenuto con diverse misure di condono e di rinnovamento del sistema di riscossione.
Le cartelle vanno in prescrizione dopo un certo periodo di tempo, che cambia in base al debito contratto. Secondo la riforma del sistema di riscossione, dal 2025 dopo 5 anni la loro gestione passerà dall’Agenzia delle Entrate all’ente che le ha emesse.
Valeria Oggero
Giornalista