- Nel corso degli ultimi mesi il costo medio di un conto corrente è lievitato dell’8,65%.
- I maggiori aumenti sono stati registrati per le operazioni effettuate allo sportello.
- Continuano a rimanere vantaggiosi invece i conti online.
Il conto corrente diventa più salato. Famiglie, imprese e professionisti, per gestire la normale operatività quotidiana, tra il 2022 ed il 2023 devono pagare qualcosa in più quando scelgono i canali tradizionali. I costi crescono anche per i conti online ed innovativi, che rimangono, comunque vada, più vantaggiosi rispetto agli altri.
In estrema sintesi queste sono le conclusioni dell’indagine di Altroconsumo, realizzata per il quotidiano il Correre della Sera, che ha analizzato costi e servizi offerti dai principali istituti di credito del nostro paese. Gli esperti hanno messo a confronto l’operatività di un conto corrente allo sportello e online.
I dati messi in luce dall’indagine mostrano come sia stata registrata una crescita dell’ICC, ossia l’indicatore del costo complessivo, nel periodo compreso tra febbraio 2022 e lo stesso mese del 2023. L’aumento dei costi si nota principalmente nei cosiddetti conti tradizionali, che vengono utilizzati allo sportello, rispetto a quelli online ed innovativi. Ma cerchiamo di analizzare i dati nel dettaglio.
Indice
Conto corrente: i costi aumentano
Aprire un conto corrente oggi è fondamentale sia per le famiglie, per la gestione dei risparmi, sia per le imprese. Tuttavia si assiste a rincari non indifferenti tra il 2022 e il 2023.
I maggiori aumenti sono registrati dai cosiddetti conti correnti tradizionali. In questo caso è stata registrata una crescita, per tutti i profili, dell’8,65% nell’arco di un anno. Ad aumentare sono stati principalmente i costi fissi. Altroconsumo segnala che:
- per il Conto Xme di Intesa Sanpaolo la crescita, nell’arco di un anno, è stata pari a 45 euro, determinato dall’aumento del canone mensile e dei canoni delle carte. L’ICC per i giovani, invece, è rimasto fermo a zero;
- un aumento annuo da 24 euro a 48 euro per CheBanca!;
- Credit Agricole e Deutsche Bank hanno deciso di aumentare le spese fisse di liquidazione e canoni.
Sono aumentati i costi anche per altre tipiche operazioni bancarie, per le quali sono cresciute le commissioni: in questo caso, però, parliamo di costi variabili, che possono incidere in maniera diversa sulla spesa annua complessiva del conto corrente, in base al loro effettivo impiego.
Cambiano gli operatori
Nel corso degli ultimi dodici mesi, nel mercato bancario, inoltre, sono cambiati gli operatori. A febbraio, tra le banche innovative non troviamo più il gestore N26. Questo istituto, da qualche mese a questa parte, si è visto bloccare la possibilità di aprire nuovi conti correnti, per motivazioni legate all’antiriciclaggio.
Per le offerte online, nella comparazione effettuata da Altroconsumo, è stato sostituito da BBVA. Per le banche tradizionali, invece, non si trovano più i prodotti di Creval, che sono stati sostituiti da quelli del Credit Agricole.
Uno dei temi strettamente connessi con il conto corrente è quello degli interessi. Come molti ben sapranno, a partire dal mese di luglio 2022 la BCE ha alzato i tassi di interesse generali.
Tra i prodotti presi in esame dall’analisi, gli interessi riconosciuti ai clienti sulle giacenze sono zero o molto prossimi allo zero. Crescono, invece, gli interessi passivi che vengono applicati nel momento in cui il conto corrente va in rosso.
Questi costi sono lievitati, mediamente, del 4,15% e sono passati da una media del 17,08% nel 2022 al 17,8% del 2023. Questo significa che i tassi da pagare alle banche sono in aumento, mentre non crescono i tassi attivi relativi alle giacenze sui vari conti.
Quanto costa un conto corrente
Una domanda che molti consumatori si sono posti, è la seguente: quanto costa, quest’anno, un conto corrente? Solo poche persone sarebbero realmente in grado di dare una risposta. La banca, comunque vada, comunica queste informazioni all’interno del “Riepilogo annuale delle spese”.
Questo è un documento dove sono riportati tutti i movimenti, le spese e le eventuali condizioni del conto corrente nel corso dell’anno che si è concluso. Questo documento, generalmente, arriva tra gennaio e febbraio, online o per posta.
All’interno del riepilogo, gli utenti trovano tutte le spese, che sono state sostenute nel corso dell’anno. Vengono differenziate per tipologia e numerosità. Tra i costi fissi, ovviamente figura anche il canone mensile del conto e quello annuale della carta di debito e di quella di credito.
All’interno di questo documento, gli istituti di credito indicano le spese di gestione del conto titoli e le spese di liquidazione degli interessi. Le banche, per legge, applicano questi costi alla chiusura dell’anno, quando vengono tirate le somme tra le giacenze, gli interessi attivi, le spese e gli interessi passivi.
Vengono, inoltre, indicati i costi variabili, che dipendono direttamente dalle operazioni effettuate dal correntista. Tra queste rientrano le commissioni per i bonifici, quelle che sono applicate ai prelievi agli sportelli di altre banche e quelle per i pagamenti Cbill oppure PagoPA. Tra le spese, ovviamente ci sono anche le tasse, tra le quali vi è anche l’imposta di bollo pari a 34,20 euro l’anno.
Conto corrente: attenzione alle commissioni
Da tenere sotto controllo, tra i costi variabili per il correntista, ci sono le commissioni per effettuare i prelievi allo sportello di altre banche, attraverso il bancomat, e quelle per i pagamenti Cbill dei bollettini pago PA.
Questi sono dei costi spesso difficili da individuare, perché benché siano digitali, nella maggior parte dei casi le banche si fanno pagare delle commissioni particolarmente salate.
Ricordiamo, infine, che quando si preleva da uno sportello automatico (Atm) di una banca diversa da quella presso la quale si il proprio conto corrente, si paga spesso una commissione. Alcuni istituti, molti online, consentono di fare prelievi gratis sempre o sopra una certa soglia (in genere 100 euro).
Conto corrente – Domande frequenti
Premettendo che aumentato i costi per tutti i prodotti, quelli online permettono ancora di risparmiare. Ecco i dati dall’ultima ricerca Altroconsumo.
Ogni anno la banca, tra gennaio e febbraio, invia il “Riepilogo annuale delle spese“, nel quale sono contenute tutte le spese sostenute per il conto nel corso dell’anno precedente.
Sì, stando attenti alle operazioni che si effettuano e scegliendo, ad esempio, di prelevare solo dagli sportelli bancomat della propria banca.
Pierpaolo Molinengo
Giornalista