Un catalizzatore delle unioni professionali, sia nelle convivenze formalizzate che in quelle di fatto, è la condivisione della spesa.
Nello studio professionale, storicamente, la condivisione della spesa avviene in modo spontaneo e naturale, da sempre. Questo crea rapporti basati su un uso degli spazi comuni e l’assegnazione di uno spazio individuale, che è lo studio del professionista.
Ripartire le spese di locazione, le utenze e le spese di un software per commercialisti (che diventa sempre più una voce fondamentale del bilancio) è una dinamica normale.
In alcuni casi la condivisione delle spese riguarda i collaboratori, soprattutto per le attività amministrative e di segreteria.
La scelta di condividere la spesa non è programmata e sistematica, ma viene valutata di volta in volta, a seconda del beneficio che ogni singolo professionista ritrae dal costo comune.
Il risparmio che si realizza con l’economia di scala sulla spesa non è duraturo, ma limitato nel tempo, senza una precisa prospettiva.
Modificando la prospettiva di visione, muta l’approccio e, probabilmente, anche il risultato.
Condividere le spese digitali
Uno dei temi da affrontare per i commercialisti è quello della sfida tecnologica e digitale che sta mettendo a dura prova gli studi professionali e la loro tenuta nel mercato attuale.
Per stare sulla cresta dell’onda è necessario investire tempo e risorse economiche in software e formazione per sé e per il personale, con costi che potrebbero diventare onerosi e dal risultato incerto.
Spesa come investimento futuro
In questo panorama il costo non può essere visto come tale, ma dovrebbe essere declinato come un investimento sul futuro.
La programmazione, l’analisi, la ricerca di focalizzarsi sugli obiettivi da raggiungere, la stima del tempo e dei risultati dell’investimento, sono passaggi essenziali per rendere fruttuoso l’impiego delle risorse economiche.
La condivisione con gli altri commercialisti, in questa nuova visione, non è un risparmio di spesa, ma la ricerca di una soluzione ottimale per realizzare un investimento che, nel tempo, dia i risultati sperati.
L’aggregazione in funzione delle attività di
- innovazione;
- digitalizzazione;
- comunicazione.
Attività indispensabili per uno studio di commercialisti, al fine di resistere e svilupparsi in un mercato sempre più competitivo.
La condivisione degli investimenti può essere il nuovo collante, che tiene insieme i professionisti, a caccia di un futuro nel quale essere ancora protagonisti del mercato della consulenza.
Il progetto è essenziale e l’allineamento di visione stimola la creazione di strutture aggregative che, nella rete professionale, trovano una espressione ideale.
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista