- Eori è l’acronimo di Economic Operator Registration and Identification. Il codice Eori è un codice univoco di registrazione e identificazione dell’operatore economico.
- Il codice Eori è una sigla alfanumerica indispensabile nei rapporti con le autorità delle dogane degli Stati europei.
- In Italia il codice Eori corrisponde al numero di Partita Iva preceduto da “IT” o dal codice fiscale preceduto da “IT” per i soggetti privati.
Per identificare un operatore economico, le autorità delle dogane degli Stati europei utilizzano il cosiddetto codice Eori. Si tratta di una sigla alfanumerica che in Italia corrisponde al numero di Partita Iva anticipato dalla sigla IT (o al codice fiscale anticipato da IT per i soggetti privati).
Attraverso questo codice, quindi, i soggetti economici vengono registrati e identificati nei rapporti con le autorità doganali europee.
Questo sistema è stato introdotto nel 2009 nell’ambito di introduzione delle nuove procedure informatizzate. Ma vediamo come funziona, a cosa serve questo codice e come richiederlo.
Indice
Cos’è il Codice Eori
Il codice Eori è una sigla alfanumerica necessaria per i rapporti con le autorità delle dogane degli Stati europei. Introdotto con il regolamento numero 312 del 2009, il codice Eori è attivo dal primo luglio del 2009.
Si tratta, infatti, di un codice univoco di registrazione e identificazione dell’operatore economico assegnato alle attività economiche nell’ambito della Comunità europea.
Eori è l’acronimo di Economic Operator Registration and Identification, ovvero Registrazione e identificazione dell’operatore economico, ossia un codice assegnato nell’ambito della Comunità economica europea e che in Italia corrisponde:
- al numero di partita Iva preceduto da “IT” nei soggetti passivi Iva;
- al codice fiscale preceduto da “IT” nei soggetti privati non Iva.
Il sistema Eori oggi fa parte del più complesso sistema EOS, che unisce il sistema Eori e il sistema AEO (Authorised Economic Operator). Tale unione ha lo scopo di raccogliere e gestire in un unico repository, dati comuni ai costituenti sistemi e a quelli di futuro ingresso.
Chi deve richiedere il codice Eori
L’introduzione del codice faceva parte di un processo di rinnovamento e digitalizzazione dell’iter doganale avvenuto nel 2009. Nello specifico, questo codice è stato introdotto con l’obiettivo di rendere più semplice la procedura di registrazione degli operatori economici, in accordo con il CDU – il Codice Doganale dell’Unione.
A doversi dotare del codice Eori sono le persone giuridiche o che sono sprovviste di personalità giuridica ma hanno la capacità di agire e che si occupano di attività contemplate dalla normativa doganale, come specificato dalle linee guida dell’Agenzia delle dogane.
Di conseguenza, devono disporre di tale codice le attività che si occupano di import ed export di merce. In Italia, le figure giuridiche sono:
- le Srl – Società a responsabilità limitata;
- le Spa – Società per azioni;
- le Snc – Società in nome collettivo;
- le Sas – Società in accomandita semplice.
Tuttavia, anche i privati non dotati di Partita Iva possono richiedere il codice Eori.
Codice Eori: a cosa serve
L’utilizzo del codice Eori si limita a livello doganale, mentre non ha valore da un punto di vista fiscale o amministrativo.
Infatti, questo codice ha un triplice scopo:
- identificare gli operatori economici nei rapporti con le autorità doganali europee;
- fornire un punto di riferimento comune per scambiare comunicazioni tra le autorità delle dogane dei Paesi Europei;
- semplificare lo scambio di comunicazioni tra le dogane e altri enti.
Di conseguenza, questo codice serve per monitorare e tracciare tutte le spedizioni in entrata e in uscita dall’Unione europea. Questo codice va, quindi, indicato in ogni comunicazione con le autorità doganali dei diversi Stati membri dell’Unione europea.
Tutte le informazioni relative al codice vengono conservate in un sistema elettronico centrale, che permette agli agenti doganali di risalire al codice e alle informazioni in modo rapido e semplice, per identificare facilmente gli operatori economici.
Il mancato possesso di un codice Eori quando le merci arrivano in dogana non comporta multe o sanzioni e la merce non verrà sequestrata. Tuttavia, i tempi di rilascio della merce potrebbero diventare più lunghi del previsto, causando disagi sia per l’operatore economico che per fornitori e clienti.
Di conseguenza, in assenza del codice Eori le merci potrebbero essere trattenute in dogana finché l’operatore economico non faccia richiesta del proprio codice.
Come richiedere il codice Eori
Per ottenere il codice bisogna presentare una specifica richiesta. Tale procedura potrebbe richiedere diversi giorni per essere evasa. La richiesta di attribuzione deve essere presentata da:
- operatori non stabiliti nell’Unione Europea che devono svolgere operazioni doganali in territorio comunitario;
- operatori italiani che necessitano dell’attribuzione del codice per svolgere la prima operazione doganale in altro Stato membro.
Gli operatori economici devono avviare e concludere la procedura prima di svolgere attività che ricadono sotto la normativa doganale.
Il codice viene assegnato direttamente dall’autorità doganale dello Stato riferimento, ma la sua validità si estende a tutta l’Unione Europea. Inoltre, l’assegnazione del codice è gratuita e non ha una scadenza.
L’Agenzia delle Dogane italiana ha precisato che i nuovi codici che vengono prodotti durante il giorno vengono inviati alla Comunità Europea nel corso della notte. Tale elaborazione da parte dell’istituzione europea richiede alcune ore per essere evasa, e solamente una volta conclusa l’operazione i nuovi codici diventano disponibili online.
Di conseguenza, per fare la richiesta e concludere l’intera operazione potrebbero volerci in tutto circa ventiquattr’ore.
La richiesta di attribuzione del codice Eori si può effettuare direttamente presso un qualsiasi Ufficio dell’Agenzia delle Dogane presentando l’apposito modulo di richiesta, insieme al documento di riconoscimento del legale rappresentante.
Modulo di richiesta
Il modulo di richiesta, disponibile presso l’Agenzia delle dogane, è composto da diverse sezioni che devono essere compilate inserendo le apposite informazioni sull’operatore.
Le sezioni da compilare sono le seguenti:
- dati del richiedente (dati anagrafici, dati dell’attività, tipo di attività economica);
- codici identificativi attribuiti al richiedente in Paesi terzi;
- informazioni di contatto;
- documento di identità o di iscrizione nel Registro delle Imprese.
Per verificare invece un codice Eori, basta andare sul portale istituzionale della Commissione Europea e inserire il proprio codice.
Il portale specifica che a partire dal 1° gennaio 2021, i numeri Eori e le autorizzazioni AEO del Regno Unito, che iniziano con “GB”, non sono più consultabili sul database online della Commissione Europea.
Codice Eori – Domande frequenti
Gli operatori devono fare richiesta del codice Eori che corrisponde, per i titolari di Partita Iva, al codice di Partita Iva preceduto da “IT”. Invece, per i soggetti non titolari di Partita Iva, il codice Eori corrispondente al codice “IT” seguito dal codice fiscale.
Per effettuare la richiesta di attribuzione del codice Eori bisogna compilare l’apposito modulo da presentare presso un qualsiasi Ufficio dell’Agenzia delle Dogane, insieme al documento di riconoscimento del legale rappresentante.
Il codice Eori è obbligatorio per effettuare importazioni ed esportazioni via mare, via terra o via aerea. Tuttavia, l’assenza del codice non comporta sanzioni o multe, ma solamente il ritardo nella consegna della merce finché non si otterrà il codice.
Ilenia Albanese
Esperta di finanza personale e lavoro digitale