- Continuano i controlli del fisco nel 2024: l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una guida specifica con le novità previste quest’anno.
- I controlli mirano a ridurre l’evasione fiscale e vengono svolti sulle dichiarazioni dei redditi sia dei dipendenti che degli autonomi.
- L’Agenzia delle Entrate in particolare avvia quest’anno alcune verifiche sulle dichiarazioni dei redditi dell’anno 2020, inviando delle lettere ai contribuenti in caso di omessi versamenti.
Proseguono i controlli del fisco sulla situazione dichiarativa degli italiani. In particolare per il 2024 sono previste alcune novità in base alle semplificazioni introdotte dal governo.
L’obiettivo rimane quello di abbassare l’evasione fiscale, fenomeno ancora diffuso largamente in Italia. Tuttavia arrivano alcune novità interessanti, a partire dallo stop ai controlli nei mesi di agosto e dicembre. Nel frattempo l’Agenzia delle Entrate inizia ad inviare ai contribuenti delle lettere a seguito delle verifiche sulle dichiarazioni dei redditi del 2020.
Rimangono attivi diversi strumenti di definizione agevolata, come la possibilità di pagare a rate con una diminuzione della sanzione, tramite ravvedimento operoso, mentre per le imprese si prevede il concordato preventivo biennale. Vediamo in cosa consisteranno i nuovi controlli del fisco.
Indice
Controlli dell’Agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni 2020
Un importante controllo avviato dall’Agenzia delle Entrate quest’anno è quello sulle dichiarazioni dei redditi del 2020. In particolare i contribuenti possono ricevere delle lettere in caso di omessi versamenti delle imposte, con la richiesta di sanare la situazione.
L’Agenzia infatti invia delle lettere di compliance specifiche ai contribuenti in caso di anomalie di diverso tipo individuate all’interno delle dichiarazioni. Da qui il cittadino può procedere dimostrando la correttezza dei dati inseriti, oppure risolvendo la situazione di debito tramite versamento di quanto dovuto.
In questo modo il contribuente può ancora accedere ad una sanzione ridotta, tramite strumenti di agevolazione nel versamento degli importi, come la riduzione di un sesto della multa. Sono coinvolti nei controlli diversi tipi di dichiarazioni in riferimento all’anno di imposta 2020: dichiarazione con il 730, dichiarazione IVA, fatture e così via.
Oggi i contribuenti possono risolvere eventuali omissioni direttamente online accedendo alla propria area riservata all’interno del sito dell’Agenzia delle Entrate, visionando i propri dati.
Tipologie di controlli del fisco
Nella recente guida dell’Agenzia delle Entrate “Comunicazioni sui controlli delle dichiarazioni1” sono presenti le indicazioni su come vengono effettuate le verifiche sulle dichiarazioni fiscali dei contribuenti, a partire dalle tipologie di controlli.
Viene infatti fatta una distinzione tra controlli formali e automatici, che funzionano in questo modo:
- controllo automatico: si tratta di un primo tipo di controllo che viene effettuato sul totale delle dichiarazioni, in base ai dati presenti all’interno delle stesse;
- controllo formale: controllo più approfondito, viene svolto unicamente sulle dichiarazioni a rischio evasione, viene fatto un confronto tra quanto dichiarato e quanto riportato su diversi documenti.
A seguito dei controlli approfonditi, l’Agenzia delle Entrate può procedere a chiedere chiarimenti al contribuente, che può eventualmente presentare dati in suo possesso. Solo successivamente l’Agenzia richiede l’eventuale pagamento di tasse, sanzioni o interessi eventualmente correlati.
Sospensione dei controlli
Un aspetto importante da considerare per il 2024 riguarda i periodi in cui vengono sospesi i controlli da parte del fisco sulle dichiarazioni dei redditi.
Con le ultime semplificazioni fiscali portate avanti dal governo si prevede lo stop all’invio delle comunicazioni ai contribuenti a seguito di verifiche nei mesi di agosto e dicembre.
Controlli del fisco: quando scattano
I controlli fiscali, specialmente quelli sulle dichiarazioni, diventano più approfonditi nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate rilevi dei potenziali rischi evasione connessi ad una dichiarazione o adempimento. Il contribuente quindi riceve come abbiamo anticipato una comunicazione specifica con la richiesta di chiarimento.
La ricezione può avvenire tramite raccomandata oppure con la Posta Elettronica Certificata o con Entratel. Se il contribuente non risponde alla prima richiesta con un chiarimento specifico, l’Agenzia gli invia il documento di richiesta di pagamento delle somme eventualmente non versate, che risultano dalle dichiarazioni e dai controlli.
Nella recente guida a disposizione dei cittadini, l’Agenzia delle Entrate va a specificare che le prime comunicazioni, in quanto esiti di controlli automatici o formali, non consistono in atti impositivi veri e propri, per cui il contribuente può ancora scegliere di avvalersi dei diversi strumenti per regolarizzare la situazione e accedere ad agevolazioni nel pagamento come riduzione di sanzioni o interessi.
Come regolarizzare la propria posizione con l’Agenzia delle Entrate
Comunicazione dell’AdE | Sanzione |
Richiesta di chiarimento per errori formali | Nessuna |
Esito di un controllo automatico | 10% dell’imposta |
Comunicazione per l’imposta sui redditi a tassazione separata | Nessuna |
Esito di un controllo formale | 20% dell’imposta |
Nel caso in cui sia rilevato un mancato o tardivo pagamento delle tasse, il cittadino può accedere a diverse riduzioni delle imposte se provvede al versamento entro un certo periodo di tempo.
Oltre i 90 giorni di ritardo invece si applica la sanzione ordinaria al 30% rispetto all’imposta.
Il cittadino può scegliere di pagare quanto dovuto a rate, con un limite di 20 quote trimestrali della stessa cifra. Gli interessi si applicano dalla seconda rata al 3,5%. Per il pagamento, l’Agenzia mette a disposizione dei codici tributo specifici.
Concordato preventivo biennale per le imprese
Con la recente riforma fiscale è arrivata una misura specifica per le imprese, un’agevolazione nel pagamento delle imposte disponibile per tutte le partite Iva, che siano imprese o lavoratori autonomi.
Non viene applicato il requisito che prevedeva un indice di almeno 8 in riferimento agli ISA, ovvero che stabiliva una soglia minima di affidabilità fiscale per poter accedere allo strumento del concordato. Tutte le partite Iva possono quindi richiedere questa misura, purché non abbiano debiti fiscali o abbiano estinto quelli che superano 5.000 euro.
Sono invece esclusi da tale possibilità coloro che hanno commesso reati specifici nei 5 periodi di imposta precedenti, oppure coloro che non hanno presentato una dichiarazione dei redditi valida. Con il concordato preventivo biennale viene stabilito a monte qual è l’importo delle tasse da pagare per il periodo di due anni, in base ai dati ricavati dalla situazione degli ultimi anni della partita Iva.
In sostanza, chi poi andrà a guadagnare maggiormente, ricaverà un vantaggio da questo strumento, perché si ritroverà di fatto a versare meno imposte.
Controlli del fisco – Domande frequenti
L’Agenzia delle Entrate applica dei controlli di tipo automatico e altri di tipo formale sulle dichiarazioni dei redditi. Ecco quali sono le differenze.
Si prevedono diversi tipi di controlli, in particolare sulle dichiarazioni dei redditi. L’Agenzia delle Entrate ha recentemente pubblicato una guida dettagliata su queste verifiche.
Oltre agli strumenti ordinari, come il ravvedimento operoso, il fisco nel 2024 predispone anche la misura del concordato preventivo biennale, che si applica a imprese e autonomi in base a questi requisiti.
- “Comunicazioni sui controlli delle dichiarazioni”, agenziaentrate.gov.it ↩︎
Valeria Oggero
Giornalista