Diventare una PMI innovativa nel 2024: requisiti e opportunità

Diventare una PMI innovativa può avere diversi vantaggi, tuttavia bisogna rispettare dei requisiti. Ecco tutto quello che c'è da sapere.

Adv

Diventare PMI innovativa
  • Avviare una startup come PMI innovativa riserva alcuni importanti vantaggi, di natura fiscale, contabile, e nell’accesso a particolari fondi.
  • Per le PMI innovative vengono riservati alcuni incentivi fiscali in Italia come agevolazioni sull’Irpef e sull’Ires.
  • Per diventare una PMI innovativa, un’attività deve rispettare alcuni requisiti specifici.

Nel 2012 è stata introdotta una nuova normativa per le startup innovative che, negli anni successivi, è diventata un concetto ben noto nel settore delle imprese. Costituire una startup innovativa presenta molti vantaggi, come agevolazioni fiscali e accesso a diversi incentivi.

Tuttavia, essere considerati come una startup innovativa comporta alcuni svantaggi, che, sebbene non universalmente, possono essere percepiti come tali in relazione alle caratteristiche di molte imprese esistenti.

In primis, le startup innovative sono realtà giovani, e quindi molte imprese già esistenti sono escluse dalla loro categoria. Inoltre, le attività delle startup innovative sono limitate all’innovazione in via esclusiva o prevalente, che deve essere esplicitamente indicata nell’oggetto sociale, altrimenti la Camera di Commercio non procederà all’iscrizione, e sarà necessario recarsi da un notaio per apportare la modifica.

Come funziona una startup innovativa

Costituire una startup innovativa presenta molti vantaggi, tra cui:

  1. incentivi fiscali per gli investimenti nel capitale delle startup;
  2. accesso facilitato e gratuito al Fondo di Garanzia per le PMI;
  3. finanziamenti agevolati attraverso Smart & Start Italia;
  4. esenzione dai diritti camerali e dalle imposte di bollo;
  5. possibilità di raccogliere capitali tramite equity crowdfunding;
  6. servizi di internazionalizzazione forniti da ICE;
  7. deroghe alla normativa societaria ordinaria;
  8. proroga del termine per la copertura delle perdite;
  9. deroghe alla disciplina sulle società in perdita sistematica e di comodo;
  10. remunerazione attraverso la partecipazione al capitale;
  11. esenzione dall’obbligo di apporre il visto di conformità per compensare i crediti IVA;
  12. possibilità di utilizzare le procedure semplificate “Fail Fast” in caso di insuccesso della propria attività.

La normativa sulle startup innovative prevede un limite massimo di ricavi annui di 5 milioni di euro, che potrebbe rappresentare un vincolo per alcune imprese.

Inoltre, le startup innovative possono incontrare limitazioni, come la mancata possibilità di distribuire utili ai soci, nonostante l’obiettivo principale sia raggiungere un’exit e non la distribuzione annuale dei dividendi.

Tuttavia, è importante sottolineare che ci sono anche molte opportunità e incentivi per i potenziali investitori, come la detrazione del 50% fino a 100.000 euro di investimento, a patto che vengano rispettate determinate restrizioni.

Costituire PMI innovativa come fare
tot business

I vantaggi della PMI innovativa

Mi concentro ora sui vantaggi della PMI innovativa, che sono tuttora poco conosciuti dalla maggior parte delle persone. Credo fermamente che una maggiore conoscenza di questo strumento potrebbe portare ad un aumento del numero di iscrizioni di imprese, considerando il fatto che moltissime aziende italiane possiedono i requisiti necessari per diventare PMI innovative.

Attualmente, in Italia ci sono oltre 2.000 PMI innovative, il che è pochissimo se si considera che in Italia ci sono più di 5 milioni di imprese, di cui circa 1 milione e 700 mila sono Srl o Srl semplificate. Prima di entrare nel dettaglio su cosa sia una PMI innovativa, è importante sottolineare questo dato.

Non c’è differenza con la startup innovativa. Si tratta sempre di una società di capitali, pertanto le imprese individuali e le società di persone sono automaticamente escluse. In sostanza, questo significa che la PMI innovativa può essere una Srl, Srls, Spa o cooperativa.

Tuttavia, si può affermare che almeno l’80% delle società di capitali è in forma di Srl o Srl semplificata, pertanto questo sarà il focus di questo corso in futuro.

In conformità alla normativa di riferimento (DL 3/2015, art. 4), una PMI innovativa è una società di capitali, comprese quelle costituite come cooperative, che soddisfa i seguenti requisiti oggettivi:

  1. residenza in Italia o in un altro paese dell’Area Economica Europea, ma con una sede produttiva o filiale in Italia.
  2. ha ottenuto la certificazione per l’ultimo bilancio e per eventuali bilanci consolidati.

Questo è un punto molto importante. Il possesso di una certificazione di bilancio è un requisito fondamentale per essere considerati una PMI innovativa. Cos’è la certificazione? È un documento rilasciato da un revisore legale iscritto nell’apposito albo, tenuto presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che certifica il bilancio della società sulla base di determinati parametri.

Le caratteristiche di una PMI innovativa

È necessario tuttavia fare una distinzione tra l’esercizio di iscrizione al Registro speciale e gli esercizi successivi. Parlerò di questo in modo più dettagliato in seguito, quando vi spiegherò come iscrivere la nostra PMI innovativa. Vediamo le sue caratteristiche:

  1. non è quotata su un mercato regolamentato;
  2. non è contemporaneamente iscritta alla sezione speciale per le startup innovative;
  3. occupa meno di 250 persone. In questo caso, il requisito è soddisfatto con riferimento alle cosiddette ULA, ovvero, per semplificare, al numero medio di dipendenti annui.

In merito alla soglia di fatturato e bilancio, una PMI innovativa non deve superare i 50 milioni di euro di fatturato annuo, o i 43 milioni di euro di attivo di stato patrimoniale, come indicato nel bilancio dell’anno precedente.

È importante notare che non è possibile essere sia una startup che una PMI innovativa allo stesso tempo, poiché l’iscrizione a un registro comporta l’esclusione automatica dall’altro.

Adesso vediamo i requisiti alternativi per l’iscrizione, che rispetto a quelli per le startup innovative, hanno un vantaggio e uno svantaggio. Il vantaggio è che i requisiti sono stati modificati e le soglie sono state abbassate, rendendoli più accessibili. D’altro canto, lo svantaggio è che sono necessari due requisiti invece di uno solo per le startup innovative.

Ricerca e sviluppo

Uno dei tre requisiti richiesti è che la società abbia sostenuto spese in ricerca e sviluppo e innovazione pari almeno al 3% del valore più elevato tra fatturato e costo di produzione. Questo concetto di spese in ricerca e sviluppo è molto tecnico e richiede conoscenze specifiche nel settore.

Tuttavia, l’obiettivo del legislatore è stato quello di estendere la base di utilizzatori del requisito, ponendo solo vincoli specifici sulle spese di locazione. Ciò non significa che qualsiasi tipo di spesa possa essere inclusa come spesa in ricerca e sviluppo, ma solo che esistono alcuni limiti specifici su quale tipo di spese possono essere incluse.

Le spese che sono considerate in linea con i requisiti riguardano diverse aree, ma sono tutte finalizzate all’acquisizione e allo sviluppo di nuove conoscenze per la creazione di prodotti e servizi innovativi. Queste spese vengono ulteriormente estese nella descrizione successiva, che si basa sui principi contabili (specificamente il principio contabile OIC 24).

Inoltre, merita una menzione a parte lo “sviluppo software”, che di solito rientra nei costi coperti dai requisiti. Tuttavia, per seguire strettamente il concetto di sviluppo software definito dal Ministero dello Sviluppo Economico (riferendosi al credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo), possiamo considerare i costi di ricerca e sviluppo legati al software solo in alcuni casi specifici, come lo sviluppo di un nuovo sistema operativo o di un nuovo linguaggio di programmazione, o la progettazione di un software specifico.

Personale qualificato

Il secondo requisito, che riguarda l’impiego di personale altamente qualificato, è una questione che spesso consiglio di evitare ai miei clienti all’inizio della loro attività. Ci sono due motivi principali per questo.

In primo luogo, come specificato dall’Agenzia delle Entrate, i soggetti che devono essere considerati per soddisfare questo requisito devono avere un rapporto formale con la società, ad esempio come dipendenti o soci lavoratori, e quindi devono versare i relativi contributi previdenziali.

Spesso, il requisito viene autocertificato senza considerare questo aspetto, ma bisogna fare attenzione per evitare problemi. In secondo luogo, all’inizio della società, sembra abbastanza contraddittorio poter autocertificare il possesso del requisito anche se non ci sono ancora dipendenti che soddisfino i requisiti richiesti.

Brevetti o software registrato

Il terzo requisito per la qualificazione come startup innovativa riguarda la proprietà di brevetti o di un software registrato. Nel caso più comune, una startup possiede un brevetto depositato per un’invenzione legata alla sua attività. Tuttavia, l’ultima parte del requisito riguarda la registrazione dei diritti relativi a un software originale presso la SIAE.

Questa procedura consiste nel pagamento di una tassa di circa 100 euro e nella consegna di un CD con il codice del software insieme ai dati informativi. Tuttavia, questa procedura può essere considerata aleatoria e difficile da verificare.

Il mio consiglio è di fare attenzione all’effettiva innovazione apportata dal software registrato, anche in termini di linguaggio utilizzato o di attività di ricerca e sviluppo specifiche legate al software stesso.

Tutte le agevolazioni per PMI innovative
blank business

Agevolazioni fiscali per le PMI innovative

Le PMI innovative hanno alcuni vantaggi rispetto ad altre forme di imprese. Uno di questi è il diritto all’esenzione dalla tassa di bollo per l’iscrizione al Registro delle Imprese, ma le PMI saranno comunque tenute a pagare i costi per le procedure di iscrizione e una tassa annuale per le Camere di Commercio. Tuttavia, rispetto alle start-up innovative, questi costi sono piuttosto ridotti, intorno a 250-300 euro all’anno.

Inoltre, le PMI innovative possono avere una gestione societaria più flessibile, poiché l’atto costitutivo può prevedere categorie di quote senza diritti di voto o con diritti di voto non proporzionali alla partecipazione. Inoltre, possono effettuare operazioni sulle loro quote, emettere strumenti finanziari partecipativi o offrire quote di capitale al pubblico.

In caso di perdite costanti, le PMI innovative godono di un regime speciale per ridurre il capitale sociale, che include una moratoria di un anno per il ripianamento delle perdite superiori al terzo del capitale (il termine viene posticipato al secondo esercizio successivo).

Infine, le PMI innovative possono incentivare i propri collaboratori e fornitori esterni con piani di equity. Queste assegnazioni sono esenti da tasse e contributi per i destinatari.

Le PMI innovative possono accedere al Fondo Centrale di Garanzia, un fondo governativo che agevola l’ottenimento di credito con una garanzia gratuita del 80% sui prestiti bancari, in modo semplice, gratuito e diretto. Inoltre, vi sono incentivi fiscali per gli investimenti in PMI innovative.

Per quanto riguarda i privati, viene riconosciuta una detrazione ai fini dell’IRPEF del 50% dell’importo investito, fino a un massimo di 300.000 euro all’anno, e successivamente del 30% fino a 1.000.000. Se invece a investire è una società, c’è una deduzione dell’IRES del 30% (precedentemente era del 20%) su un massimo di investimento di 1.800.000 euro.

L’Agenzia ICE offre anche sostegno specifico alle PMI innovative nella loro internazionalizzazione, fornendo assistenza in materie come la normativa, la gestione societaria, la fiscalità, l’immobiliare, i contratti e il credito. Le PMI innovative possono partecipare gratuitamente alle principali fiere internazionali e incontrare potenziali investitori grazie all’attività dell’Agenzia.

Diventare una PMI innovativa – Domande frequenti

Cos’è una PMI innovativa?

Si tratta di una nuova attività costituita come società di capitali, o cooperativa, che rispetta alcuni requisiti, che abbiamo analizzato in questa guida.

Quali sono le agevolazioni fiscali per una PMI innovativa?

In Italia è possibile accedere a particolari agevolazioni su Irpef e Ires, e all’esenzione di alcune imposte, come la tassa di bollo.

Quali sono le caratteristiche di una PMI innovativa?

Una PMI innovativa non è quotata sul mercato regolamentato, non è anche iscritta alla sezione speciale delle startup innovative, occupa meno di 250 persone.

Autore
Foto dell'autore

Rosario Emmi

Dottore commercialitsa

Dottore commercialista specializzato in startup e PMI innovative e in digitalizzazione processi aziendali con metodologie no-code. E' socio di Proclama SPA tra professionisti, prima società per azioni fra dottori commercialisti del sud Italia

Lascia un commento

Continua a leggere

Iscriviti alla Newsletter

Il meglio delle notizie di Partitaiva.it, per ricevere sempre le novità e i consigli su fisco, tasse, lavoro, economia, fintech e molto altro.

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.