Calcolo pensione avvocati 2023: regole, contributi, pensione minima e novità

Come si calcola la pensione per gli avvocati? Scopri quali sono i contributi da versare, gli obblighi previsti dalla Cassa Forense e la pensione minima.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Calcolo pensioni avvocati
  • Il calcolo della pensione per gli avvocati è oggetto di una Riforma della Cassa Forense che entrerà in vigore il 1° gennaio del 2024.
  • L’importo della pensione, definito come montante contributivo individuale, viene calcolato con riferimento a una quota di base e a una modulare, prevedendo specifici requisiti di età e un importo minimo di versamenti contributivi.
  • È prevista una pensione minima pari a 12.237€, mentre in media un avvocato prende una pensione di vecchiaia intorno ai 39.000€.

Il 2023 si è aperto con diverse novità per ciò che concerne le pensioni per la professione di avvocato e l’importo dei versamenti dei contributi. Infatti, è stata approvata una Riforma della Cassa Forense finalizzata a ridurre l’impatto economico sui singoli professionisti, e che entrerà in vigore nel 2024. Tuttavia, per il 2023 valgono ancora le regole previste fino ad oggi per il calcolo previdenziale.

In questa guida siamo andati ad analizzare quali sono le novità e gli importi pensionistici che potrai ottenere in base ai diversi requisiti anagrafici e contributivi. In questo modo avrai una visione a 360° di cosa cambierà nel 2024 e quali sono i parametri che vanno a determinare il calcolo della pensione per gli avvocati.

Calcolo pensione avvocati 2023: novità

Una statistica da parte della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense (CNFA) ha evidenziato come negli ultimi 30 anni sono state diverse le problematiche di sostenibilità finanziaria di chi svolge la professione di avvocato. Tra le cause principali vi sono stati i cambiamenti demografici con riferimento agli iscritti all’Ordine.

In questa prospettiva per offrire un supporto ai professionisti, anche in ottica delle difficoltà economiche dovute al Covid-19 e alla crisi energetica, è stata messa in atto una Riforma della Cassa Forense che entrerà in vigore nel 2024. Sono diversi i punti su cui si interverrà. Tra quelli di maggiore interesse vi è:

  • introduzione di un calcolo contributivo per la pensione più equo tra versamenti e trattamenti pensionistici per i nuovi avvocati;
  • applicazione di un sistema di calcolo misto per coloro che hanno un’anzianità di iscrizione inferiore ai 18 anni;
  • riduzione del coefficiente di rendimento da 1,40% a 1,30% per chi ha un’anzianità di iscrizione pari o superiore ai 18 anni;
  • riduzione del contributo soggettivo minimo, dai 2.948€ ai 2.200€.

Inoltre, verrà adottata una modifica per ciò che riguarda l’obbligatorietà di iscrizione alla Cassa Forense. Infatti, dal 2024 questa non sarà più soggetto all’accertamento reddituale o di effettivo esercizio dell’attività forense, con un minimo di 5 cause che devono essere affrontate annualmente.

L’obbligo sarà applicato solo nel momento in cui vi è una registrazione all’Albo Forense. Infine, per il praticantato, l’iscrizione alla Cassa Forense sarà facoltativa.

Tuttavia, per il 2023 le regole riguardanti il calcolo dei versamenti contributivi saranno immutate. Vediamo quali sono le informazioni che devi conoscere.

Calcolo pensione 2023

Come si calcola la pensione degli avvocati

L’importo che viene generato come pensione, definito come montante contributivo individuale, deriva dalla definizione di due quote previste dalla Cassa Forense:

  • quota di base;
  • quota modulare.

La quota base viene calcolata con il metodo retributivo, applicando un coefficiente pari all’1,40% al reddito pensionabile individuale, per ogni anno che vi è stato regolare versamento della quota di iscrizione alla cassa e i relativi versamenti contributivi.

Invece, con la Riforma della Cassa Forense nel 2024 l’importo sarà ridotto all’1,30% al fine di andare incontro alle mutate condizioni demografiche della categoria.

In aggiunta, alla quota di base si andrà a sommare la quota modulare, calcolata invece con metodo contributivo. Quindi, l’importo del montante individuale sarà costituito dalla somma di tutti i versamenti che andrai a eseguire entro il 31 dicembre a cui applicherà un tasso annuo di capitalizzazione pari al 90%.

Questo in base alla variazione media in cinque anni del tasso di rendimento del patrimonio netto investito dalla Cassa Forense, con un valore minimo pari a 1,5%. Questo importo sarà garantito da un fondo di riserva costituito a sua volta dal 10% del rendimento non attribuito all’iscritto.

Calcolo pensione avvocati: quanti anni servono?

Con il sistema previdenziale odierno, se svolgi la professione di avvocato avrai diritto alle prestazioni pensionistiche se si andranno a verificare determinate condizioni, come il raggiungimento di specifici requisiti anagrafici e di un importo minimo di versamenti contributivi e assicurativi. In base a questi due fattori si applicano attualmente le seguenti forme pensionistiche:

  • pensione di vecchiaia;
  • pensione anticipata;
  • pensione di vecchiaia contributiva;
  • pensione di anzianità;
  • pensione retributiva di vecchiaia anticipata.

Vediamo nella seguente tabella quali sono i requisiti di accesso per queste tipologie di pensione.

Sistema previdenzialeRequisiti anagraficiRequisiti contributivi
Pensione di vecchiaia70 anni35 anni
Pensione anticipataTra i 70 e i 65 anni40 anni di contributi
Pensione di vecchiaia contributiva70 anniDai 5 ai 35 anni
Pensione di anzianità62 anni40 anni
Pensione retributiva di vecchiaia anticipataDa 65 anni al compimento di 7035 anni di contributi

A partire dal 1° gennaio 2021 per ottenere la pensione di vecchiaia è richiesto il raggiungimento di 70 anni anagrafici e un minimo di 35 anni di contributi versati. Tuttavia, puoi andare in pensione anche prima.

Tuttavia al compimento dei 65 anni e fino al compimento dei 70 si può anticipare il pensionamento con almeno 35 anni di contributi, secondo la pensione retributiva di vecchiaia anticipata. L’iscritto deve produrre domanda e l’importo della pensione verrà decurtato dello 0,41% per ogni mese di anticipo rispetto all’età anagrafica prevista per la normale pensione di vecchiaia.

Chi ha maturato invece almeno 40 anni di contributi, ha diritto alla pensione piena al compimento del 65° anno di età. Questa pensione consente la prosecuzione dell’attività professionale.

Invece, se hai comunque aggiunto i requisiti anagrafici dei 70 anni e hai ottenuto un minimo di 5 anni di versamenti fino a un massimo di 35 anni, potrai richiedere il pensionamento di vecchiaia contributivo.

Infine, con 40 anni di contributi versati e il raggiungimento dei 62 anni di età, dal 1° gennaio 2020, puoi richiedere la pensione di anzianità, previa cancellazione dall’Albo professionale.

Va tenuto presente che secondo la riforma della previdenza forense, da gennaio 2024 le pensioni di tipo retributivo saranno del tutto sostituite da quelle di tipo contributivo.

Pensione di invalidità e inabilità avvocati

La Cassa Forense prevede anche la pensione di inabilità e quella di invalidità. Per richiederla dovrai possedere specifici requisiti, che abbiamo riepilogato nella tabella seguente.

Requisiti per inabilitàRequisiti di invalidità
Presenza di malattia o infortunio che causi in modo permanente inabilità lavorativaRiduzione a 1/3 della capacità lavorativa in modo continuativo
Malattia o infortunio sopravvenuti dopo l’iscrizione alla Cassa ForenseInvalidità sopravvenuta dopo l’iscrizione alla Cassa o aggravata successivamente
Iscrizione con data anteriore al compimento del 40esimo anno di etàIscrizione con data anteriore al 40° anno di età
Cancellazione da tutti gli Albi ForensiRegolarità della posizione contributiva presso la Cassa Previdenziale
Regolarità dei versamenti alla Cassa ForenseEffettiva iscrizione alla Cassa con un versamento minimo di 5 anni di contributi

La pensione di inabilità è concessa solo nel momento in cui la capacità di un avvocato di svolgere la sua professione viene compromessa al 100%. Quindi dovrai avere un’inabilità totale. In questo caso, come richiedente, sarà necessario anche effettuare la cancellazione da tutti gli Albi Forensi.

L’importo della pensione di inabilità viene determinato seguendo le stesse regole di quella di vecchiaia. Inoltre, non potrà essere inferiore al valore della pensione minima, come indicato dall’art 48 del Regolamento per le Prestazioni Previdenziali, e quindi con un ammontare di 12.237€.

Invece, la richiesta della pensione di invalidità non comporta l’obbligo di cancellazione dall’Albo. L’importo sarà pari al 70% di quello previsto per quella di inabilità.

Pensioni avvocati

Pensione superstiti         

Infine, è prevista anche la pensione superstiti. È una pensione indiretta che verrà attribuita agli eredi di un avvocato nel caso del suo decesso. Anche in questo caso sono richiesti dei requisiti minimi:

  • iscrizione alla Cassa Forense per almeno 10 anni continuativi;
  • versamenti contributivi per un minimo di 10 anni.

Inoltre, in caso di cessazione dell’iscrizione dalla Cassa Forense, questa non deve essere avvenuta nei 3 anni precedenti il decesso.  Con il termine superstiti si vengono a identificare gli eredi come il coniuge, anche se separato legalmente, e i figli minorenni, quelli maggiorenni fino al compimento dei 21 anni di età e gli inabili a carico del genitore.

Le quote per i superstiti a titolo di pensione sono pari all’intero importo già liquidato al lavoratore o a quello che gli sarebbe spettato. Per un solo erede si prevede il 60% della quota, per due l’80% mentre per tre o più soggetti il 100%.

Calcolo pensione avvocati: contributi

I versamenti dei contributi devono essere effettuati a favore della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense (CNF). Gli importi versati si distinguono in quattro diverse tipologie:

  1. contributo minimo oggettivo;
  2. contributo integrativo;
  3. contributo soggettivo modulare;
  4. contributo di maternità.

Il contributo minimo è una somma che dovrai versare alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense in quota fissa ogni anno, indipendentemente dallo svolgimento o meno della tua professione. È un sistema simile a quello previsto dalla Gestione INPS Commercianti o da altri Albi professionali come quello dei Commercialisti, dei Geometri e degli Psicologi. L’importo minimo soggettivo sarà pari:

  • al 15% del reddito professionale dichiarato ai fini IRPEF fino a 107.000€ e con un importo da versare minimo di 2.945€;
  • 3% nel caso in cui il reddito IRPEF superi il limite di 107.000€.

Il versamento è obbligatorio, salvo alcune eccezioni, come nel caso delle agevolazioni per i giovani. In questo caso si avrà una riduzione del 50% del contributo soggettivo minimo per i primi 6 anni se hai effettuato l’iscrizione alla Cassa Forense prima del compimento dei 35 anni di età. Inoltre, sarai esente dal contributo minimo anche durante il periodo di praticantato.

Invece, l’importo del contributo integrativo sarà pari al 4% dei corrispettivi assoggettati IVA, mentre quello modulare si aggira tra l’1% al 10% calcolato in rapporto al reddito IRPEF, con un massimale pari a 107.000€. Infine, per il contributo di maternità la cifra è stata fissata a 95€.

Il versamento contributivo prevede anche la possibilità di richiedere un periodo di sospensione temporaneo dai versamenti. Infatti, in base all’art 27 del Regolamento Unico Della Previdenza Forense, puoi interrompere per un solo anno i pagamenti alla Cassa Forense, senza ripercussioni sull’iscrizione all’Ordine e mantenendo la validità contributiva per l’anno in corso. Il numero di anni in caso di maternità o di adozione sarà invece di tre.

Sanzioni per mancati versamenti contributivi

Quanto prende di pensione un avvocato

Come riportato da una statistica Istat, in media un avvocato percepirà una pensione di invalidità e vecchiaia pari a 39.287€, mentre per quella di anzianità la somma spettante si aggira sui 36.126€.

Invece, per la pensione minima, nel 2023, è previsto un importo rivalutato in base al coefficiente dell’11,9%, pari al 12.237,00€, in rispetto all’art 48 del Regolamento Unico della Previdenza Forense.

Pensioni avvocati: sanzioni per mancati contributi versati

Cosa succede nel momento in cui vi è un’omissione del versamento dei contributi previdenziali, o un ritardo? L’avvocato sarà soggetto a:

  • sanzioni pecuniarie;
  • atti disciplinari.

Nel primo gruppo si prevedono una serie di sanzioni amministrative che variano in base alla tipologia di irregolarità. Nella tabella seguente abbiamo riassunto quelle principali.

Tipologia di irregolaritàSanzione amministrativa
Ritardo invio modello 5 con Iva pari a zero88€
Mancato invio entro 30 giorni dalla scadenza del modello 588€
Ritardo invio modello 5, ma entro il 31 dicembre dell’anno in corso179€
Invio del modello 5 oltre il 31 dicembre270€
Omesso invio modello 5448€

Le irregolarità fanno riferimento a un ritardo o alla mancata consegna del modello 5 avvocati, utilizzato per comunicare il proprio reddito. Infatti, attraverso questa dichiarazione verrà calcolato l’importo contributivo da versare.

Infine, il mancato versamento dei contributi alla Cassa Forense può comportare anche un intervento disciplinare da parte dell’Ordine degli Avvocati. In ogni caso, hai sempre la possibilità di regolarizzare la posizione contributiva, in modo spontaneo. Tuttavia, l’operazione deve avvenire prima della contestazione da parte della Cassa Forense: otterrai la riduzione del 50% delle sanzioni.

Come verificare la posizione contributiva alla Cassa Forense

In ogni momento hai l’opportunità di verificare la tua posizione contributiva e i versamenti che devi ancora eseguire. La procedura potrà essere fatta direttamente online accedendo all’Area Riservata sul sito della Cassa Forense. A questo punto dovrai seguire questi step:

  • accedi alla sezione “Info Previdenziali“;
  • seleziona dal menù a tendina la voce “Dati Previdenziali“;
  • clicca sull’icona “Estratto Conto Contributivo“.

A questo punto potrai visualizzare il prospetto delle somme totali dovute e versate per ogni anno di iscrizione. Inoltre, potrai anche scegliere di visionare nel dettaglio i relativi versamenti, ottenendo così lo schema dell’importo dei dati reddituali e di quelli contributivi.

Calcolo pensione avvocati 2023 – Domande frequenti

Quanti contributi paga un avvocato?

I contributi che dovranno essere versati da un avvocato prevedono un importo minimo a cui si aggiungono quelli integrativi e di maternità. Leggi la guida per scoprire gli importi previsti.

Qual è la pensione minima di un avvocato?

Per il 2023 la pensione minima di un avvocato, aggiornata con un coefficiente di valutazione dell’1,9% è pari a 12.237€.

Quanti anni servono per la pensione da avvocato?

Per ottenere la pensione come avvocato devi possedere un requisito anagrafico e uno contributivo. Scopri quali sono nella nostra guida.

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Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 27 Marzo 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

12 commenti su “Calcolo pensione avvocati 2023: regole, contributi, pensione minima e novità”

  1. Buongiorno Avvocato,
    Ho 19 anni di contributi.
    Con almeno 5 anni si ha diritto alla pensione di vecchiaia contributiva (Min 5 max 35), al compimento del 70° anni d’etá.
    A quanto ammonterebbe l’importo annuo della mia pensione?
    Grazie

    Rispondi
    • Buongiorno,
      per calcolare la pensione da Avvocato può accedere al simulatore di calcolo sul sito della Cassa Nazionale Forense.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  2. Buonasera,volevo sapere se posso effettuare il cumulo dei contributi per pensione di invalidità. Ho 66 anni compiuti il 4 gennaio 2023 sono un invalido già riconosciuto al 100/100 per patologia grave.Ho lavorato presso l’ente locale aa.17 e iscritto alla cassa da 23 anni ,quindi per un totale di 40 anni. Grazie

    Rispondi
    • Buonasera,
      ci dispiace non poter rispondere ma il quesito è molto complesso e richiederebbe un approfondimento con la presa visione di documentazione. Consigliamo di analizzare la situazione con il delegato alla cassa nazionale forense competente per territorio.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  3. Buongiorno,
    ogni anno l’Avvocato deve fatturare un importo minimo affinché tale anno gli venga, poi, riconosciuto dalla Cassa Forense ai fini pensionistici?

    Rispondi
    • Buonasera,
      non dovrebbe essere necessario, solo versamento del contributo minimo. Per avere certezze in merito a questo argomento, vista anche la riforma in corso, dovrebbe rivolgersi al delegato alla cassa.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  4. l’ integrazione al minimo della pensione e’ prevista anche nel caso in cui si vada in pensione per anzianita’ a 62 anni e 40 di contributi?e se si in base a quale norma? grazie

    Rispondi
    • Buonasera,

      attualmente le norme riguardanti l’integrazione al minimo per gli avvocati sono contenute nell’art. 48 della CNF. Con la riforma previdenziale, potrebbe esserci qualche variazione.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  5. Pensione vecchiaia piena età 70 anni e 40 anni contributi. Pensione minima se i propri redditi sommati a quelli del coniuge non siano più di 3 volte al valore della pensione minima (ovvero non più di circa 36.000 attuali)

    Rispondi
    • Buonasera Avvocato,
      la ringraziamo per il contributo e le puntualizzazioni, che abbiamo integrato nell’articolo.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi

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