Definizione agevolata per multe e tasse non pagate: come funziona la procedura online

Cos'è la definizione agevolata proposta per il 2023, come funziona e come accedere, secondo le modalità telematiche.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Definizione agevolata
  • La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto diverse misure di pace fiscale, tra cui la possibilità di rottamare le cartelle esattoriali che contengono multe e tasse non pagate.
  • Secondo le ultime conferme, i contribuenti potranno accedere alla definizione agevolata, e anche scegliere di pagare a rate, solamente tramite procedura online.
  • La definizione agevolata è un sistema che lo stato mette a disposizione dei cittadini per il pagamento dei debiti, come multe e tasse non pagate, a rate e con particolari sconti.

La Legge si Bilancio 2023 ha introdotto diverse misure di pace fiscale, mirate a garantire ai cittadini la possibilità di saldare i debiti con il fisco, o con una amministrazione locale, in modo agevolato. Non si parla solamente della cancellazione dei vecchi debiti di basso importo, ma anche di una nuova definizione agevolata per multe e tasse non pagate.

Questa procedura permette di pagare a rate, e in modo agevolato, i debiti che sono stati affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossioni da gennaio 2000 al 30 giugno 2022. Non tutti i debiti rientrano nella definizione agevolata, come vedremo tra poco.

Secondo una recente comunicazione dell’Agenzia delle Entrate Riscossioni, viene reso noto che per accedere alla definizione agevolata si dovrà procedere necessariamente online. Ecco come funziona questa agevolazione e come accedervi.

Definizione agevolata 2023: cosa prevede

Vediamo in cosa consiste la definizione agevolata, detta anche rottamazione quater, secondo le misure introdotte dal governo con la Legge di Bilancio 2023. Specifichiamo prima di tutto quali sono i debiti presi in considerazione da questa agevolazione. Come spiega l’Agenzia delle Entrate-Riscossione nella recente comunicazione apposita, sono presi in considerazione i debiti presi in carico dall’agenzia nel seguente periodo:

“La Legge n. 197/2022 stabilisce che i benefici previsti dalla Definizione agevolata
(“Rottamazione-quater”), siano applicati ai debiti risultanti dai carichi affidati all’Agente della
riscossione nel periodo dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.”

Chi rientra nella misura, potrà provvedere al pagamento delle somme dovute senza versare interessi o sanzioni, ad eccezione delle somme dovute come rimborso spese per procedure esecutive e diritti di notifica.

Per ciò che riguarda invece i debiti contratti per violazioni del Codice della Strada invece, vanno versate anche le sanzioni, sono invece al centro dell’agevolazione gli interessi.

A poter accedere alla definizione agevolata, secondo questi termini, sono tutti coloro che hanno contratto un debito, anche per cartelle esattoriali che non sono ancora state notificate, o per cui sono applicati interventi di sospensione o rateizzazione. Sono anche inclusi quei casi in cui sia stata applicata una precedente rateizzazione.

Le cose cambiano invece quando i debiti coinvolgono gli enti previdenziali, perché in questi casi l’ente deve adottare un preciso provvedimento entro la fine di gennaio 2023, inviarlo all’Agenzia delle Entrate-Riscossione e pubblicarlo online.

Rateizzazione dei debiti

Definizione agevolata: quali sono i debiti esclusi

Abbiamo visto che possono rientrare nella definizione agevolata tutti i debiti derivati da tasse non pagate, multe stradali non saldate e similari, inclusi quelli verso gli enti previdenziali, come visto sopra. Tuttavia alcuni tipi di debiti sono esclusi dalla definizione agevolata, ovvero:

  • i debiti che non sono stati affidati alla riscossione nel periodo indicato, ovvero quelli precedenti al primo gennaio 2000 e dopo il 30 giugno 2022;
  • recuperi degli aiuti di stato;
  • somme collegate a pronunce di condanna della Corte dei Conti;
  • sanzioni collegate a sentenze penali di condanna;
  • risorse dell’UE e IVA riscossa all’importazione;
  • somme affidate alla fiscalità locale tramite avvisi di pagamento GIA;
  • carichi affidati agli enti previdenziali, che non hanno adottato il provvedimento entro il 31 gennaio 2023, secondo la procedura prevista.

In questi casi non è possibile accedere alle misure di definizione agevolata, per cui chi deve saldare questi debiti dovrà provvedere al regolare versamento anche di sanzioni e interessi secondo quanto dovuto.

Come chiedere la definizione agevolata: la procedura online

A poter accedere alla definizione agevolata sono tutti coloro che hanno contratto un debito che ha i requisiti visti prima, affidato all’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Per poter accedere a queste agevolazioni tuttavia è necessario presentare una apposita domanda.

Secondo le recenti comunicazioni, questa domanda deve essere presentata esclusivamente in modalità telematiche, utilizzando i sistemi specifici per ottenere la definizione agevolata. In particolare, è possibile utilizzare il sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione www.agenziaentrateriscossione.gov.it, accedendo con le proprie credenziali, come lo SPID, CIE o CNS.

In alternativa è possibile procedere anche senza effettuare l’accesso, dall’area pubblica, al servizio dedicato alla definizione agevolata. Per ricevere il beneficio, bisogna indicare le cartelle o gli avvisi per cui ci si trova a debito, e il numero di rate per il pagamento. Il soggetto interessato può scegliere se:

  • pagare il debito in un unico versamento, accedendo alle agevolazioni su sanzioni e interessi;
  • pagare tramite rateizzazione, fino a 18 rate, con scadenza delle prime due al 31 luglio 2023 e al 30 novembre 2023. In questo caso dal mese di agosto si applica una percentuale di interesse del 2%.

Bisogna tuttavia rispettare una scadenza, ovvero procedere entro il 30 aprile 2023. Entro il 30 giugno 2023, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione comunicherà all’interessato l’accoglimento o il respingimento della domanda, per cui il soggetto deve convalidare il link che riceve via email entro 72 ore.

Seguirà una ulteriore comunicazione per cui verrà validata la correttezza di tutta la documentazione, con le specifiche sulle somme da versare e l’importo delle rate.

Va ricordato che, con la rateizzazione, si perde il diritto alla definizione agevolata nel caso di mancato pagamento di una rata con ritardo superiore a 5 giorni.

Per il pagamento delle somme, è possibile procedere in diversi modi: sul sito istituzionale, oppure con domiciliazione sul conto corrente, oppure ancora tramite home banking, uffici postali, banca, sportelli bancomat e postamat, tabaccai, sportelli dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Come funziona la rateizzazione

Vediamo nel dettaglio come funziona la rateizzazione dei pagamenti. Abbiamo visto che il limite massimo per cui è possibile il pagamento a rate, prevede il versamento in 18 parti, ovvero per 5 anni. Tuttavia sono stabiliti dei precisi limiti per tali versamenti, ovvero:

  • 31 luglio 2023: scadenza della prima rata, con pagamento del 10% delle somme dovute;
  • 30 novembre 2023: scadenza della seconda rata, con pagamento del 10% delle somme dovute;
  • 28 febbraio di ogni anno dal 2024;
  • 31 marzo di ogni anno dal 2024;
  • 31 luglio di ogni anno dal 2024;
  • 30 novembre di ogni anno dal 2024.

In ogni caso la scelta di rateizzare gli importi comporta l’aggiunta di un interesse, calcolato sul 2% delle somme. Il contribuente può scegliere in quante rate provvedere al pagamento.

Definizione agevolata – Domande frequenti

Cos’è la definizione agevolata?

La definizione agevolata è un meccanismo con cui è possibile per il contribuente che ha contratto un debito accedere a particolari sconti su sanzioni e interessi, oltre alla rateizzazione.

Come chiedere la definizione agevolata?

Si potrà richiedere entro il 30 aprile 2023, presentando una apposita domanda esclusivamente online. Ecco come procedere.

Quando si perde l’accesso alla definizione agevolata?

Si perde nel caso di mancato pagamento di una rata, o con ritardo superiore a 5 giorni. Ecco come funziona la definizione agevolata.

Autore
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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 25 Gennaio 2023
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

2 commenti su “Definizione agevolata per multe e tasse non pagate: come funziona la procedura online”

  1. Unica soluzione ,o pagamento in 18 parti: come faccio a decidere se non so il debito che mi verrà comunicato? Dopo richiesta di definizione agevolata?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      prima di decidere dovrebbe fare una simulazione di quanto dovuto, in base alle norme che disciplinano la definizione agevolata. Può recarsi allo sportello della agenzia delle entrate/della riscossione per farsi assistere gratuitamente.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi

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