- Oltre ad una flat tax estesa per le partite IVA forfettarie, il governo attuale ha introdotto anche una flat tax incrementale.
- La flat tax incrementale è una tassa unica che viene applicata sul margine di guadagno superiore ottenuto da un lavoratore rispetto ai tre anni precedenti.
- Questa misura coinvolge solo i lavoratori con partita IVA, esclusi i forfettari.
- Non interessa invece i lavoratori con redditi da lavoro dipendenti.
Tra le diverse misure fiscali introdotte dal governo Meloni, c’è anche l’intervento della flat tax incrementale, ovvero di una tassa con aliquota unica da applicare al guadagno aggiuntivo percepito dai lavoratori rispetto ai tre anni precedenti.
In seguito alla Legge di Bilancio 2023, si può delineare il funzionamento di questa imposta, secondo le dichiarazioni del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti. Questa tassa viene applicata, come vedremo tra poco, solamente su una parte del reddito percepito dai lavoratori.
Ad essere coinvolti nella misura sarebbero i lavoratori individuali con partita IVA, ad esclusione di chi lavora con regime fiscale forfettario, purché si registri un aumento del reddito annuo. Bisogna tenere conto di questa flat tax nel momento in cui si compila il Modello Redditi 2024, in relazione ai ricavi conseguiti nel 2023.
Indice
- Cos’è la flat tax incrementale 2024
- Requisiti flat tax incrementale 2024
- Chi è escluso dalla flat tax incrementale
- Flat tax incrementale nel Modello Redditi 2024
- Come si calcola la flat tax incrementale
- Flat tax incrementale per l’impresa familiare
- I lavoratori dipendenti possono accedere alla flat tax incrementale?
- Rateizzazione della flat tax incrementale
- Flat tax e riduzione delle tasse
Cos’è la flat tax incrementale 2024
La flat tax incrementale interviene come misura fiscale aggiuntiva rispetto alle modifiche al sistema fiscale che riguardano i lavoratori autonomi e i professionisti applicate degli ultimi mesi, in termini di Irpef e flat tax.
La flat tax incrementale per il momento è prevista solamente per le partite IVA, escludendo quindi i lavoratori dipendenti sprovvisti di posizione IVA.
L’obiettivo del governo con questa misura è quello da un lato di alleggerire le imposte per gli autonomi e le imprese, dall’altro lato di garantire una tassa unica al 15% sui guadagni aggiuntivi cumulati durante l’anno. Questa tassa piatta viene applicata solamente sui redditi aggiuntivi rispetto al periodo precedente, in riferimento a tre anni prima.
Di fatto quindi l’imposta interviene solamente su una parte del guadagno, non su tutto il reddito percepito durante l’anno dal lavoratore. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, aveva spiegato in breve come funziona la misura.
Si tratta di un regime sostitutivo opzionale (quindi la sua applicazione non è obbligatoria) per chi percepisce redditi da lavoro o di impresa, ad esclusione delle partite IVA forfettarie, che possono accedere ad una aliquota del 15% sull’incremento di reddito registrato durante l’anno, in misura maggiore tra gli stessi redditi dei tre anni di imposta precedenti.
La prima caratteristica quindi della flat tax incrementale riguarda quindi la sua applicabilità al 15%, solamente a una parte del reddito, in aggiunta rispetto ai tre anni precedenti.
Requisiti flat tax incrementale 2024
Le partite IVA possono accedere a questa particolare misura se costituiscono un’attività di impresa, arti o professioni, ed è incluso anche il titolare di un’impresa familiare o azienda coniugale, non gestita in forma societaria.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che sono esclusi coloro che aderiscono al regime forfettario e chi percepisce redditi da società di persone o che svolge attività derivate da arti e professioni in forma associata.
Vediamo quindi da vicino quali sono i requisiti per aderire a questa agevolazione. Possono accedere coloro che hanno svolto l’attività autonoma per almeno un intero anno tra quelli del triennio di riferimento. I redditi su cui si applica sono quelli derivati da:
- svolgimento di attività di impresa;
- derivati dall’imprenditore agricolo individuale;
- da attività familiari (non in forma di società);
- lavoratori autonomi.
Per poter accedere a questa aliquota è necessario considerare la differenza tra il reddito prodotto nel 2023 con quello più alto ricavato nel triennio precedente, con franchigia del 5% sul valore più alto.
Chi è escluso dalla flat tax incrementale
Vediamo ora, oltre alle partite IVA forfettarie e in regime dei minimi, chi sono i soggetti ulteriormente esclusi dalla possibilità di accesso alla flat tax incrementale per i redditi prodotti nel 2023.
Ne sono tagliati fuori i redditi prodotti da società di persone, anche se queste sono condotte a livello coniugale o familiare, ma anche i redditi che derivano dall’esercizio di arti e professioni, se queste sono svolte in forma associata.
Ne sono esclusi anche coloro che hanno avviato l’attività autonoma nel 2023, in quanto non sono presenti redditi di questo tipo riferiti agli anni precedenti con cui fare il calcolo e valutare l’effettivo incremento di ricavo.
Flat tax incrementale nel Modello Redditi 2024
Chi aderisce alla flat tax si trova di fronte all’obbligo di compilazione del Modello Redditi PF in base alle disposizioni di questa agevolazione. In particolare questa aliquota viene considerata nel Quadro LM del documento. Nel dettaglio, anche con il supporto di un commercialista, bisogna compilare:
- rigo LM12: qui vanno indicati i redditi d’impresa e di lavoro autonomo dei tre anni precedenti, con il valore maggiore aumentato del 5%;
- rigo LM13 colonna 1: qui vanno indicati i redditi d’impresa e di lavoro autonomo percepiti nel 2023;
- rigo LM13 colonna 2: qui bisogna segnare qual è la quota in percentuale dell’impresa di possesso del titolare;
- rigo LM13 colonna 3: questa parte va compilata solo se il titolare esercita sia attività individuale sia familiare;
- rigo LM14 colonna 1: si calcola qui l’incremento reddituale lordo derivato dalla differenza tra i redditi conseguiti;
- rigo LM14 colonna 2: va indicato qui il reddito effettivamente agevolabile per il titolare.
Va ricordato che esiste una precisa soglia di reddito agevolabile, di 40.000 euro. Questo vuol dire che se l’importo calcolato è inferiore a questo limite, viene agevolato con la flat tax in modo completo, altrimenti solo fino alla soglia.
Come si calcola la flat tax incrementale
Vediamo ora da vicino qual è il calcolo da effettuare per individuare correttamente la base imponibile di reddito su cui applicare la flat tax incrementale al 15%, nel caso in cui si rientri tra i beneficiari dell’agevolazione. Abbiamo detto che l’aliquota si applica solamente sulla parte eccedente di reddito, ovvero quello che l’autonomo ha percepito in aggiunta rispetto al maggiore valore dell’anno precedente.
Il primo passaggio consiste proprio nell’individuare qual è questa quota incrementale, confrontando il reddito del 2023 con quello più alto percepito nei tre anni precedenti. Si conta quindi la differenza tra il reddito del 2023 e quello più alto.
Una volta ottenuta questa quota incrementale, si deve applicare una franchigia del 5%, ovvero sottrarre da questa quota il 5% calcolato sul valore più elevato del triennio precedente.
Individuata così la base imponibile del calcolo, si applica la percentuale del 15% della flat tax incrementale, tenendo la soglia di 40.000 euro come limite massimo.
In questo semplice modello di calcolo sviluppato in Power BI dal commercialista Danilo Gulizia, è possibile confrontare la tassazione ordinaria con la flat tax incrementale e conoscerne l’impatto fiscale.
Ecco come funziona:
- nella sezione in alto (dati da inserire), occorrerà inserire i dati dei redditi 2020, 2021 e 2022. Con questi primi 3 dati verrà determinato un valore chiamato “ottimo” (evidenziato in verde) che rappresenterà il valore, riferito al reddito 2023, che massimizzerà il risparmio fiscale;
- dopo aver inserito i redditi del triennio e consultato l’ottimo, si potrà concludere l’inserimento dati con la simulazione del reddito 2023;
- fatto ciò si potranno consultare i “calcoli flat tax” nella sezione centrale, ed apprenderne i “risultati” nella sezione in basso, con la verifica di un eventuale risparmio d’imposta.
Come sappiamo, la flat tax incrementale permette di detassare l’incremento di reddito 2023 rispetto al maggior reddito del triennio precedente. Tuttavia il legislatore ha posto dei limiti che, applicati al modello, individuano un valore oltre il quale il risparmio fiscale smette di crescere. L’ottimo è un semplice valore di riferimento basato quindi sui redditi 20-21-22.
Flat tax incrementale: un esempio
Per fare un esempio, si mettono a confronto i guadagni annui percepiti nel 2020, nel 2021 e nel 2022, individuando l’anno in cui il reddito è stato maggiore.
Questa cifra andrebbe poi comparata a quella guadagnata nel 2023 e se è superiore, verrà calcolata la differenza. Solamente su questa differenza si applica la flat tax incrementale, con aliquota al 15%, successivamente al conteggio della franchigia del 5%.
Il vantaggio consiste nel risparmio sulle imposte su questo guadagno aggiuntivo, non sul totale di quanto guadagnato (per fare un esempio, se ipotizziamo che l’Irpef normalmente per un lavoratore viene applicata al 35%, verrà portato al 15% per la differenza sul guadagno).
Flat tax incrementale per l’impresa familiare
Abbiamo anticipato che anche le imprese familiari possono accedere a questa agevolazione fiscale, ma solamente se non costituiscono una società. Nei casi consentiti, va considerato per i requisiti di ammissione tutto il reddito conseguito dall’impresa nel 2023, a prescindere da quello spettante al titolare.
Invece per calcolare l’imposta sostitutiva si deve considerare solo il reddito conseguito dal titolare. Va inoltre considerato che l’importo della flat tax deve sommarsi in fase di dichiarazione dei redditi anche agli altri ricavi percepiti, secondo quanto indicato nella colonna 1 del rigo RN1.
In sostanza, l’incremento reddituale viene conteggiato tenendo conto di tutto il reddito prodotto dall’impresa, mentre l’aliquota si applica solamente sui ricavi del titolare, in quanto partita IVA che non costituisce una società.
Bisogna tenere anche presente che secondo le normative dell’impresa familiare, i collaboratori possono percepire solo il 49% dei ricavi totali, mentre il 51% è destinato al titolare, per cui l’incremento della parte destinata al titolare, con l’obiettivo di beneficiare maggiormente della flat tax, è di fatto un illecito.
I lavoratori dipendenti possono accedere alla flat tax incrementale?
Secondo quanto detto fino ad ora, i soggetti inclusi nella flat tax incrementale sono professionisti o imprenditori che lavorano con una partita IVA e non percepiscono altri redditi da lavoro dipendente.
Vengono coinvolti quindi solo coloro che sono soggetti all’Irpef, in base ai guadagni percepiti durante l’anno a confronto con i tre anni precedenti e che non costituiscono società.
La misura, contrariamente a quanto annunciato all’inizio, non include quindi coloro che svolgono lavori come dipendenti ma possiedono anche partita IVA. Invece infatti esclusa del tutto per il momento la possibilità di istituire una flat tax incrementale anche per i dipendenti.
Rateizzazione della flat tax incrementale
Un altro dubbio che potrebbe sorgere riguarda la possibilità di rateizzare il pagamento della flat tax incrementale: è possibile? Su questo punto l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che qualora il titolare di partita IVA decida di procedere alla rateizzazione delle tasse da versare allo Stato, anche la quota della flat tax incrementale può essere inclusa nel pagamento dilazionato.
Ricordiamo che la prima scadenza da rispettare, con limite massimo di sei rate, è al 31 luglio 2024, a cui seguono le date delle scadenze ordinarie.
Per la flat tax incrementale si può utilizzare il codice tributo 1731: “Imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali flat tax incrementale – Art.1 commi da 55 a 57, della legge 29 dicembre 2022, n.197”.
Flat tax e riduzione delle tasse
Uno degli obiettivi principali del governo attuale è quello di incentivare l’imprenditorialità, riducendo principalmente le tasse a carico di professionisti e autonomi. Si prospetta l’introduzione della flat tax incrementale come primo tassello verso l’obiettivo generale di una flat tax per tutti.
Accanto alla flat tax incrementale infatti, è stata estesa la tassa fissa dedicata a chi lavora con una partita IVA con regime fiscale forfettario, con il beneficio fino a 85.000 euro di reddito annuo.
Sia la flat tax estesa per le partite IVA che la flat tax incrementale sono contenute tra i provvedimenti della Legge di Bilancio 2023, mantenuti anche nel 2024, per cui sono stati impiegati almeno 30 miliardi di euro. Inoltre, la manovra fiscale ha presentato anche altre misure:
- la pace fiscale per i pagamenti dei debiti verso il fisco;
- misure di tutela contro il caro energia;
- una revisione delle tasse sugli extraprofitti delle aziende che forniscono energia;
- nuovi fringe benefit esentasse per i dipendenti con figli;
- revisione del reddito di cittadinanza;
- revisione del superbonus.
Flat tax incrementale – Domande frequenti
La flat tax incrementale è una misura dell’attuale governo che interviene con una tassazione al 15% solamente sui guadagni aggiuntivi del lavoratore autonomo rispetto ai tre anni precedenti.
La flat tax incrementale al 15% è applicata sui redditi dei lavoratori autonomi con partita IVA, ad esclusione dei forfettari e delle società.
Valeria Oggero
Giornalista