- Il commercialista è un professionista che svolge l’attività di consulenza fiscale ed economica per imprese e per le persone fisiche.
- Per diventare commercialista, è richiesto un iter formativo preciso con il conseguimento della laurea in economia o giurisprudenza, il praticantato e il superamento dell’Esame di Stato.
- I guadagni di un commercialista variano in base al suo percorso professionale, con un importo che può partire dai 24.000€ fino a superare gli 85.000€.
Oggi, tra le professioni considerate indispensabili e più ricercate in Italia vi è quella del dottore commercialista. Questa figura svolge la funzione di consulente in materia fiscale ed economica, e può lavorare per le imprese pubbliche e private di piccola, media e grande dimensione, sia per il singolo contribuente.
Diventare commercialista può essere una valida opportunità con diversi sbocchi lavorativi. Tuttavia, prevede una serie di step formativi obbligatori, che troverai all’interno della nostra guida.
Inoltre, per svolgere questa professione, dovrai aprire partita IVA e scegliere il codice ATECO adeguato. Leggendo il nostro articolo, avrai accesso a tutte le informazioni, e potrai valutare quali sono i possibili guadagni e le competenze necessarie per la crescita professionale.
Indice
- Commercialista: chi è e cosa fa
- Come si diventa commercialista: iter di studi
- Differenze tra commercialista e fiscalista
- Come svolgere l’attività di commercialista
- Aprire partita IVA come commercialista
- Quanto guadagna un commercialista
- Quali sono i compiti del commercialista
- Diventare dottore commercialista oggi: conviene?
Commercialista: chi è e cosa fa
Il commercialista è un professionista che opera nel settore fiscale, amministrativo ed economico. Data la sua ampia competenza è richiesto un iter formativo, con un esame per essere abilitato a svolgere questa professione.
La sua attività è richiesta sia dalle PMI e dalle aziende di grandi dimensioni, sia dal singolo contribuente. Ciò è dovuto per la sua ampia competenza in diversi comparti del settore finanziario ed economico. Infatti, i compiti del commercialista si possono raggruppare in 6 macro aree:
- adempimenti fiscali: dichiarazione dei redditi e del modello unico per persone fisiche e imprese;
- settore contabile: tenuta della contabilità di un’azienda e redazione dei bilanci;
- assistenza societaria: costituzione, gestione e sviluppo delle partita IVA;
- consulenza del lavoro: valutazione dei contratti e gestione dei dipendenti;
- assistenza tributaria: pagamento di tasse e tutela dalle sanzioni;
- gestione patrimoniale: insieme delle attività finalizzate a tutelare e migliorare il patrimonio aziendale o di una persona fisica.
Norme che regolano la professione
Dal punto di vista normativo, devi prendere in esame le seguenti leggi:
- Decreto Legislativo 139/2005;
- Decreto legislativo 327/1995 per i commercialisti che non rientrano nelle direttive della normativa del 2005.
In base a queste norme è stato stabilito il percorso formativo e le modalità di accesso alla professione. Inoltre, sono indicati i requisiti di iscrizione all’Albo Unico dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, conosciuto con l’acronimo ODCEC.
Quest’ultimo è nato dalla fusione dell’Albo dei Dottori Commercialisti con l’Albo dei Ragionieri e Periti Commerciali.
Come si diventa commercialista: iter di studi
Per diventare dottore commercialista devi seguire un percorso di studi ben definito, e che si sviluppa nei seguenti step:
- conseguimento della laurea;
- praticantato;
- esame di stato;
- iscrizione all’albo professionale.
Quindi se vuoi iniziare l’attività di commercialista non potrai farlo senza laurea, ma dovrai conseguire un diploma in Scienze dell’Economia e dalla Gestione Aziendale (L18) oppure una laurea triennale in Scienze Economiche (L33). Sono validi anche quei percorsi a durata triennale che ti permettono di raggiungere i crediti formativi necessari equiparati alle lauree magistrali.
In questo modo si semplifica anche il processo formativo rendendolo più efficiente, dato che nelle lauree triennali è presente la possibilità di iniziare il tirocinio prima del conseguimento del diploma, ove presente un accordo con i relativi atenei, riducendo le tempistiche necessarie per acquisire il titolo di Dottore Commercialista.
Andiamo a considerare questo aspetto. Una volta conseguita la laurea, non potrai subito iniziare la tua professione, ma ti verrà richiesto di completare la formazione sotto il tutoraggio di un commercialista. Quest’ultimo deve essere regolarmente iscritto all’Albo ODCEC da almeno 5 anni.
Questo sistema ti permette di avere una consapevolezza pratica di quale saranno i tuoi compiti una volta diventato dottore commercialista, dato che il tirocinio ha sia carattere formativo, sia viene utilizzato dall’Ordine come sistema per ricerche e studi di settore.
La tempistica è stata ridotta da 2 anni a 18 mesi, che potranno essere a loro volta portati a 12 o a 6 nel momento in cui hai conseguito uno laurea triennale, in cui è prevista anche la pratica del tirocinio. Leggi anche la nostra guida su come funziona il contratto di tirocinio.
Esame di stato e registrazione all’albo
Una volta completato il tirocinio, conseguirai la qualifica di Abilitato Dottore Commercialista. Tuttavia, non potrai ancora iniziare la tua professione, dato che dovrai affrontare l’Esame di Stato. Le sessioni vengono effettuate due volte all’anno.
Per il 2022 sono state indicate le date del 17 luglio e del 22 novembre, con un’iscrizione pari a 100€ di tributo. Dovrai affrontare quattro prove di esame, ognuna necessaria per il conseguimento dell’abilitazione, come indicato nella seguente tabella.
Prova di esame | Contenuto |
Prima prova scritta | Ragioneria, revisione aziendale, tecnica bancaria e industriale, tecnica professionale, basi di finanza aziendale |
Seconda prova scritta | Diritto privato, commerciale, basi di diritto fallimentare, diritto tributario, diritto civile e processuale, diritto del lavoro |
Terza prova a contenuto pratico | Viene eseguita un’esercitazione sulle materie scritte |
Quarta prova orale | Saranno effettuate domande sulle materie scritte a cui si aggiungono altre tematiche come informatica, matematica, statistica, economia politica |
Per quanto riguarda la prima prova di esame, avrai la possibilità di ottenere l’esonero se hai conseguito una laurea triennale in cui è stata prevista una convenzione tra ordini territoriali e Università, oltre a un tirocinio che dovrà essere stato svolto per almeno 12 mesi dopo la laurea. Il voto finale sarà dato dalla somme di quelli conseguiti per ogni prova.
Superato l’esame acquisirai la qualifica di Dottore Commercialista e potrai iscriverti all’Albo Professionale presso l’Ordine Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, con riferimento alla città di residenza. A questo punto, potrai iniziare ad esercitare la tua professione.
Quali sono le competenze necessarie
Come tutte le attività professionali, devi considerare una serie di competenze che dovrai acquisire sia dal punto di vista tecnico, sia generale, nel percorso formativo per diventare commercialista. Abbiamo indicato in questa tabella le principali conoscenze da acquisire.
Aspetti tecnici | Conoscenze generiche |
Normativa fiscale | Comunicazione e capacità di ascolto |
Analisi finanziaria | Analisi e risoluzione dei problemi |
Competenza aziendale | Capacità di negoziazione |
Dritto civile | Continua formazione e aggiornamento |
Tecniche di analisi di bilancio | Lingua inglese |
Diritto commerciale e tributario italiano e Ue | Conoscenza dei sistemi informatici |
Conoscenza degli strumenti informatici | |
Economia aziendale | |
Standard internazionale di contabilità |
Le prime competenze sono indispensabili per svolgere in maniera professionale la tua attività. Nel secondo gruppo si considerano l’insieme di quelle competenze che non sono obbligatorie, ma utili per una crescita professionale e per aumentare il numero dei clienti.
Differenze tra commercialista e fiscalista
Prima di andare a vedere come iniziare la professione di dottore commercialista, è importante chiarire la differenza tra commercialista e fiscalista. Spesso si fa confusione su queste due figure professionali, anche perché sono ambedue soggetti che hanno superato l’Esame di Stato e sono iscritti all’Albo ODCEC e quindi sono dottori commercialisti.
La differenza sostanziale riguarda la loro competenza. Infatti, un dottore commercialista svolge una serie di attività più ampie, dato che interviene nell’esercizio del bilancio, nella gestione fiscale e nelle scelte contributive.
Ad esempio, può consigliare a una società o a un libero professionista di aderire al regime semplificato, al sistema ordinario oppure a quelli agevolati. Inoltre, un commercialista ha comunicazioni dirette con l’Agenzia delle Entrate, e deve redigere la dichiarazione dei redditi a fine anno. Invece, il fiscalista è un dottore commercialista che si è specializzato in materie inerenti:
- reddito;
- investimenti;
- risparmio;
- tasse.
Potrai offrire un servizio riguardante la gestione del patrimonio al tuo cliente, sia come contribuente in quanto persona fisica, sia come società.
Come svolgere l’attività di commercialista
Diventare dottore commercialista vuol dire avere la possibilità di lavorare per le PMI e nelle grandi aziende, ma anche crearsi un portafoglio clienti di contribuenti che vogliono essere aiutati per le loro dichiarazioni fiscali. Potrai svolgere la professione in diversi modi:
- attività da singolo soggetto;
- lavorare presso uno studio associato;
- entrare in una società tra professionisti.
Puoi lavorare in proprio e quindi offrire le tue competenze alle aziende o alle persone fisiche come libero professionista. In particolare, grazie alle nuove tecnologie, puoi svolgere questa professione anche sfruttando l’innovazione tecnologica e diventando un commercialista online.
L’attività autonoma, svolta sul web o in un ufficio, prevede un guadagno maggiore, ma anche un investimento iniziale, dato che dovrai allestire uno studio, e dotarti di strumenti tecnici necessari a dedicarti alla tua attività, come computer e software specifici.
L’altra possibilità è quella di entrare a far parte di uno studio associato come dipendente, oppure come professionista autonomo. Infine, potrai decidere di costituire una società di professionisti con altri commercialisti, avvocati e consulenti, al fine di offrire una varietà maggiore di servizi ai tuoi clienti. Ti potrebbe interessare la nostra guida su come aprire una società di professionisti.
Qualunque sia la strada che vorrai percorrere una volta diventato dottore commercialista, devi considerare che per esercitare la tua professione devi aprire partita IVA.
Aprire partita IVA come commercialista
In base alle direttive del Ministero dell’Economia e delle Finanze, a tutti coloro che sono iscritti agli albi professionali viene richiesta l’obbligatorietà di apertura della partita IVA. Ciò avviene sia se ti dedichi alla professione in maniera organizzata e continuativa, sia se la svolgi in modo occasionale.
Oggi la procedura è stata nettamente semplificata, dato che potrai aprire la partita IVA direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate e accedendo alla piattaforma Fisconline. La procedura richiede meno di 24 ore, dato che dovrai richiedere un codice IVA professionale.
Il passo successivo è quello di compilare i relativi moduli online individuando il codice ATECO di riferimento. Dal 1° aprile 2022 è stato proposto un aggiornamento da parte del CNDCEC, ovvero il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, che abbiamo riassunto nella tabella seguente.
Codice ATECO | Riferimento |
69.20.11 | Servizi forniti da dottori commercialisti |
69.20.12 | Servizi forniti da esperti contabili, ragionieri e periti commerciali |
A questo fine puoi consultare anche la nostra tabella sui codici ATECO per commercialista.
In base all’attività che vuoi svolgere e al suo fatturato, devi scegliere il regime fiscale più adatto. Infine, in quanto iscritto all’Albo professionale, devi registrati per il versamento dei contributi IVS alla Cassa Previdenziale di appartenenza.
Quanto guadagna un commercialista
Per rispondere al quesito di quanto puoi guadagnare diventando un Dottore Commercialista, devi per prima cosa valutare quale sarà il tuo percorso professionale.
Infatti, se decidi di iniziare un’attività autonoma, aprendo uno studio da solo, allora puoi ottenere introiti con un range di guadagno che va da 36.000€ a 85.000€. Ovviamente l’importo indicato dipende da una serie di fattori:
- numero di clienti;
- tipologia di clienti;
- luogo in cui apri la tua attività;
- funzioni svolte;
- modalità in cui svolgi la tua professione.
Ben diversa è la situazione se fai parte di uno studio associato come dipendente. In questo caso puoi avere un guadagno fisso che si aggira tra i 2.000€ e i 3.500€ al mese.
Infine, se aderisci a una società tra professionisti, potrai ottenere, oltre a un introito professionale personale, anche diversi utili collegati alla società, con guadagni che possono anche superare i 90.000€ all’anno.
Quali sono i compiti del commercialista
A questo punto della nostra guida sulla professione di commercialista, hai a disposizione una panoramica generale e completa dei compiti che potrai offrire all’interno di un’azienda o per persone fisiche:
- consulenza aziendale per le società e start-up;
- contabilità dei clienti;
- redazione di un bilancio societario;
- valutazione e gestione patrimoniale;
- chiusura società e liquidazione patrimoniale;
- rappresentare le aziende in caso di contenziosi;
- consulenza aziendale e patrimoniale.
1. Consulenza aziendale per le società e le start-up
Un imprenditore che vorrà creare un’attività d’impresa, si rivolgerà al commercialista. Infatti, tra i compiti maggiormente richiesti vi sono quelli legati alla consulenza aziendale, con l’individuazione delle forme societarie più adatte all’obiettivo da raggiungere, e con tutti i relativi adempimenti legislativi e amministrativi.
In questo gruppo si considerano le attività come la registrazione in Camera di Commercio e l’apertura delle relative posizioni fiscali e contributive.
In quanto commercialista, puoi intervenire anche nella progettazione della nuova società, redigendo il business plan. Infine, se crei una start-up, dovrai preventivare anche la crescita negli anni e la strategia di uscita conosciuta con il termine di start-up exit.
2. Contabilità dei clienti
La dichiarazione dei redditi è un documento che tutti i soggetti che generano un surplus economico, persone fisiche o giuridiche, devono compilare a fine anno. Come commercialista dovrai eseguire le registrazioni contabili del cliente, attraverso le fatture attive o passive.
Ti verrà richiesto di mantenere in ordine i registri contabili, quello IVA, ove presente, di redigere il bilancio di esercizio e di elaborare i resoconti sulla situazione finanziaria di un’impresa. Inoltre, dovrai gestire anche i rapporti con l’Agenzia delle Entrate, in caso di contestazione di cartelle esattoriali.
Per ciò che concerne le persone fisiche, tra i tuoi compiti vi è quello di valutare la situazione finanziaria del tuo cliente, suggerendo le migliori soluzioni per i pagamenti delle tasse. Infine, sarai responsabile della dichiarazione dei redditi, raccogliendo le varie informazioni riguardanti l’imponibile del cliente e con la compilazione del 730 o del modello Unico.
3. Redazione di un bilancio societario e revisione
Per le partite IVA in regime ordinario a fine anno viene richiesta la compilazione del bilancio. In questo documento vengono inserite tutte le attività economiche e finanziarie inerenti un’impresa. In base alla sua redazione, verrà definito anche l’utile da dividere ai soci, oppure da reinvestire per una crescita aziendale.
Quindi, avrai il compito di raccogliere tutti i documenti contabili e di presentare all’assemblea dei soci il bilancio, oltre ad effettuare la registrazione in Camera di Commercio per le società di capitali.
Potrai essere chiamato anche per svolgere una funzione di consulenza, ad esempio in quanto revisore contabile, esprimendo un giudizio sullo stato patrimoniale della società e sulle politiche di governance tenute dal singolo amministratore o dal consiglio.
4. Valutazione e gestione patrimoniale
Grazie alle ampie competenze in materie fiscale ed economica, potrai anche svolgere funzioni di amministrazione di aziende o dei patrimoni di persone fisiche.
In questo ruolo, dovrai valutare quale attività finanziaria compiere, come proteggere i capitali nei momenti di crisi economica e dove investire il denaro al fine di permettere una crescita creando un surplus.
Inoltre, potrai valutare lo stato patrimoniale di un’azienda, un fattore molto utile in caso di vendita o cessione di un ramo di impresa.
5. Chiusura società e liquidazione patrimoniale
L’intervento di un commercialista è necessario anche nel momento in cui si decide di liquidare una società e chiuderla. Infatti, tra i tuoi compiti dovrai redigere lo stato patrimoniale, valutare la presenza di debiti e intervenire con la vendita dei beni e il saldo ai creditori.
In caso di un concorso fallimentare, sarai chiamato al fine di evitare eventuali procedure legali e ripartire l’attivo tra gli aventi diritti in modo congruo. Inoltre, dovrai espletare tutte quelle procedure amministrative che prevedono la chiusura dell’attività.
6. Rappresentare le aziende in caso di contenziosi
Avrai anche, come commercialista, un ruolo di rappresentanza da parte del contribuente, persona fisica o azienda, in caso di contenziosi amministrativi o di natura tributaria.
Infatti, presenterai eventuali opposizioni alle commissioni tributarie, oppure risponderai a richieste di informazioni riguardanti procedimenti di controllo e di verifica in atto, difendendo gli interessi del tuo cliente.
7. Consulenza aziendale e patrimoniale
Un altro ruolo in cui è richiesto l’intervento del commercialista è quello riguardante la consulenza. Potrai essere chiamato da una società per valutare un preciso investimento, come l’acquisizione di un’altra azienda, oppure un piano per ottenere nuova liquidità e ridurre eventuali perdite.
Inoltre, potrai esprimere pareri sull’utilizzo del patrimonio di una persona fisica in un preciso investimento, o stilare un giudizio riguardante l’operatività di una banca o di un consulente finanziario.
Diventare dottore commercialista oggi: conviene?
L’ultimo report della cassa Dottori Commercialista indica una crescita del numero di professionisti iscritti, con un +1,5% rispetto all’anno scorso, superando quota 120.000 iscritti, un valore che può essere indicativo di come questa professione sia sempre più richiesta e ti possa offrire diversi sbocchi lavorativi.
Tuttavia, devi considerare che ancora oggi per diventare commercialista è necessario seguire un iter abbastanza lungo, dato che dopo aver conseguito una laurea, dovrai comunque effettuare un praticantato dai 12 ai 18 mesi.
Inoltre, ti viene richiesto di superare un esame di stato e di iscriverti a un albo professionale con un costo annuo che si aggira tra i 200€ ai i 350€ in base all’età.
A questo devi aggiungere un profondo cambiamento nella figura del commercialista che si è avuto con l’avvento delle tecnologie e del web. Infatti, oggi una serie di attività possono essere svolte in maniera autonoma, anche senza il contributo di questo professionista.
Un esempio è il caso dell’apertura di una partita IVA, oppure la dichiarazione delle tasse per una persona fisica o per un’attività a regime forfettario.
In ogni caso quella del dottore commercialista rimane una professione, con diverse opportunità lavorative, che richiede una continua innovazione nelle competenze, aggiornamento e la capacità di adattarsi all’evoluzione del sistema finanziario italiano ed europeo.
Cosa fa il commercialista – Domande frequenti
La figura del commercialista prevede diverse responsabilità, date le sue ampie competenze in materia fiscale, legale e tributaria.
Il guadagno di un commercialista varia in base alle modalità con cui esegue la professione, prevedendo un importo che può andare da un minimo di 24.000€ fino anche agli oltre 85.000€ all’anno.
Per diventare commercialista dovrai conseguire una laurea in economia o in giurisprudenza, svolgere un praticantato di 18 mesi, superare l’esame di stato e iscriverti all’Albo ODCEC.
Gennaro Ottaviano
Esperto di economia aziendale e gestionale