PMI innovative e startup innovative: cosa sono e quali sono le differenze

Le PMI innovative operano nel campo dell’innovazione tecnologica, proprio come le startup innovative, ma presentano requisiti differenti e godono di diversi benefici fiscali. Leggi la guida per conoscere tutte le differenze tra i due tipi di impresa.

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  • Le PMI innovative sono piccole o medie imprese che investono in ricerca e sviluppo, impiegano personale altamente qualificato e/o hanno registrato almeno un brevetto.
  • Le startup e le PMI innovative sono iscritte in sezioni speciali del Registro delle Imprese, ma hanno importanti differenze che riguardano anche i vantaggi a loro dedicati.
  • Le startup innovative possono diventare PMI innovative se presentano tutti i requisiti richiesti a partire dal quinto anno dalla costituzione.

Le PMI innovative sono tipologie particolari di imprese che godono di particolari benefici fiscali e agevolazioni e operano nel campo dell’innovazione tecnologica. Molto simili sono, poi, le startup innovative, che anche in questo caso operano nel campo dell’innovazione, ma sono costituite da meno di cinque anni.

Le caratteristiche di queste due tipologie di imprese sono somiglianti, ma come vedremo tra poco, tra le due forme di impresa vi sono anche importanti differenze che riguardano principalmente quattro aspetti: la data di costituzione, l’oggetto sociale, le dimensioni e i benefici fiscali di cui godono.

Di conseguenza, è importante non utilizzare indistintamente le due parole come se fossero sinonimi ma, al contrario, è necessario conoscerne sia le caratteristiche che le differenze.

Con l’Investment Compact (D.L. 24 gennaio 2015 n.3), convertito in Legge il 24 marzo 2015, vengono definiti quelli che sono i requisiti necessari per poter definire la PMI “innovativa”. In questa guida vedremo, quindi, non solo cosa sono le PMI innovative e le startup innovative, ma ci soffermeremo soprattutto sulle differenze che intercorrono tra le due tipologie di imprese.

Cosa sono le PMI innovative

A dare una definizione di PMI innovativa è il D.L. n.3/2015, noto anche come Investment Compact. La PMI innovativa è una società di capitali, che può essere costituita anche in forma di cooperativa e che rispetta i seguenti requisiti:

  • residenza in Italia, o in altro Paese dello Spazio Economico Europeo, ma con sede o filiale in Italia;
  • certificazione dell’ultimo bilancio e dell’eventuale bilancio consolidato;
  • non deve essere quotata in un mercato regolamentato;
  • non è iscritta alla sezione speciale delle startup innovative.

Per essere definita innovativa, la PMI deve essere in possesso di almeno due dei seguenti tre requisiti:

  • sostiene spese in R&S e innovazione pari ad almeno il 3% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione;
  • impiega personale altamente qualificato (almeno un terzo di dipendenti con una laurea magistrale oppure un quinto deve essere impegnato in un dottorato di ricerca);
  • è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto, o titolare di un software registrato.
Startup e PMI innovative

I requisiti delle PMI innovative

Per essere considerate innovative, le PMI devono rispettare una serie di requisiti. Le PMI innovative sono società di capitali, costituite anche sotto forma di cooperativa, e quindi possono essere:

  • S.r.l.;
  • S.p.A.;
  • S.a.p.a.;
  • S.r.l.s..

Tuttavia, uno dei requisiti principali è che queste società non siano quotate in borsa. Come abbiamo anticipato, le PMI devono avere la loro sede principale in Italia o nell’Unione Europea, in questo caso devono però avere almeno una filiale o sede produttiva sul territorio italiano.

Un altro requisito è che l’ultimo bilancio sia certificato da parte di un revisore contabile o una società di revisori iscritti all’apposito registro. Ma le PMI innovative devono anche presentare le seguenti caratteristiche:

  • composte da meno di 250 persone;
  • fatturato annuo che non superi i 50 milioni di euro;
  • bilancio che non superi i 43 milioni di euro.
Requisiti imprese innovative
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Cosa sono le startup innovative

Le startup innovative non vanno confuse con le PMI innovative. Ad esempio, le startup innovative devono necessariamente avere un oggetto sociale ben definito e che si riferisca alla realizzazione di prodotti o servizi innovativi dal punto di vista tecnologico.

A dare una definizione di startup innovative è il Decreto Legge n.179/2012 che stabilisce che la startup innovativa è:

“una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano oppure Società Europea. Società le cui azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione. Società che ha come oggetto sociale lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico”

Si tratta, quindi, di imprese di recente costituzione che operano nell’ambito dell’innovazione tecnologica. La normativa non stabilisce particolari limitazioni alla tipologia settoriale. In questa definizione vi rientrano diverse forme societarie come:

  • S.r.l.;
  • S.p.A.;
  • S.a.p.a.;
  • S.r.l.s..

Per poter essere definita innovativa, la startup deve essere in possesso dei requisiti stabiliti dal Decreto Legge n.179/2012.

I requisiti delle startup innovative

Le startup innovative presentano le seguenti caratteristiche:

  • sono costituite da meno di 5 anni;
  • hanno la sede principale in Italia o in uno degli Stati Membri, purché mantengano sede produttiva o filiale nel nostro Paese;
  • produzione annuale di un valore inferiore ai 5 milioni di euro;
  • non distribuiscono o hanno distribuito utili;
  • producono e vendono prodotti o servizi innovativi altamente tecnologici.

Inoltre, le startup innovative devono possedere almeno uno dei seguenti tre requisiti:

  • sostengono spese in R&S e innovazione pari ad almeno il 15% del fatturato aziendale;
  • impiega personale altamente qualificato (almeno un terzo di dipendenti con un dottorato di ricerca oppure i due terzi hanno una laurea magistrale).
  • essere titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto industriale.
requisiti PMI e startup innovative

PMI innovative e startup innovative: le differenze

Quando un’impresa si iscrive alla sezione speciale del Registro delle Imprese, deve non solo verificare di essere in possesso dei requisiti sopracitati, ma deve anche conoscere tutti i vantaggi e benefici dedicati alle startup e alle PMI innovative.

Ma le sezioni speciali, dedicate alle PMI e alle startup, prevedono alcune differenze e le stesse imprese presentano alcune caratteristiche differenti. Le principali differenze tra le PMI e le startup innovative sono:

  • data di costituzione: le PMI innovative non hanno delimitazioni temporali, mentre le startup devono essere costituite da non più di 5 anni. Per le PMI l’unico requisito temporale è quello di avere almeno un bilancio certificato.
  • oggetto sociale: le startup innovative hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Per per le PMI innovative non vi sono particolari restrizioni;
  • dimensione e limiti: il valore annuo di produzione delle startup innovative non deve superare i 5 milioni di euro, mentre le PMI innovative devono essere imprese di piccola e media dimensione, per cui il fatturato annuo non deve superare i 50 milioni di euro o il bilancio totale non deve essere superiore ai 43 milioni di euro, e il numero di dipendenti deve essere inferiore a 250 persone;
  • requisiti di innovatività: le startup e le PMI innovative devono rispettare alcuni requisiti specifici che riguardano l’innovatività tramite brevetti, titolarità del personale e volume degli investimenti in ricerca e sviluppo.
  • benefici fiscali: sono previsti maggiori benefici e agevolazioni alle startup rispetto alle PMI.

Quali sono i benefici fiscali per startup e PMI innovative

Un’ulteriore differenze tra PMI e startup innovative riguarda i benefici e le agevolazioni fiscali di cui godono. Infatti, le startup innovative sono esonerate dal pagamento annuale per l’iscrizione alla Camera di Commercio e usufruiscono del credito d’imposta per l’assunzione di personale qualificato.

Inoltre, sono riservate alle startup deroghe in materia di diritto del lavoro. In più, in caso di fallimento fanno riferimento a una disciplina speciale. Le PMI, invece, non prevedono trattamenti speciali in caso di assunzione di personale qualificato o di fallimento.

Sia le startup che le PMI sono, tuttavia, esonerate da pagamento dell’imposta di bollo e dai diritti di segreteria, oltre a godere di incentivi per pagare fornitori e dipendenti in equity. Inoltre, entrambe le tipologie di imprese possono lanciare campagne di crowdfunding.

PMI innovative – Domande frequenti

Quali sono le differenze tra PMI innovative e startup innovative?

Le differenze tra startup e PMI innovative riguardano la data di costituzione, che per le startup non deve essere superiore ai 5 anni, e l’oggetto sociale, che nella startup innovativa deve essere la realizzazione e vendita di prodotti e servizi con alto valore innovativo e tecnologico.

Cosa sono le PMI innovative?

Le PMI innovative sono società di capitali, piccole e medie imprese costituite anche in forma cooperativa, che operano nel campo dell’innovazione tecnologica. Ecco tutti i dettagli.

Come fare una PMI innovativa?

Le PMI innovative devono presentare un’apposita richiesta al Registro delle Imprese in cui allegano una dichiarazione che attesta il possesso dei requisiti, che abbiamo elencato all’interno della guida.

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.

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