Diventare logopedista: formazione, requisiti e guadagno

Per diventare logopedista è necessario rispettare alcuni requisiti. Come fare a diventare liberi professionisti? Leggi la guida all’apertura della Partita Iva, e scopri qual è il guadagno medio dei logopedisti.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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  • Per diventare logopedista bisogna avere una laurea triennale in logopedia e l’abilitazione alla professione.
  • Il logopedista può operare sia con gli adulti che con i bambini, indipendentemente dall’età, e può esercitare la professione come libero professionista o come dipendente in strutture pubbliche o private.
  • Il logopedista percepisce in genere tra i 1.100 e i 1.800 euro lordi il mese all’inizio dell’attività lavorativa. Nei cinque anni successivi la retribuzione sale tra i 1.400 e i 2.200 euro lordi al mese.

Il logopedista è quella figura professionale che interviene sui disturbi fonetici e dell’apprendimento. Per diventare logopedista è necessario completare la formazione prevista ed essere in possesso di alcuni requisiti. Questa figura professionale lavora a contatto con adulti e bambini dopo aver completato il percorso di istruzione.

Il logopedista può scegliere di lavorare nel settore pubblico o in quello privato, con la possibilità di aprire uno studio e, di conseguenza, la Partita Iva. Negli ultimi anni questa figura professionale è sempre più richiesta, tanto che nel 2021 si contavano oltre 15.000 logopedisti in tutta Italia.

In questa guida vedremo quali sono i passaggi da compiere per intraprendere la professione di logopedista, quanto guadagna, e come fare per aprire la Partita Iva.

Di cosa si occupa il logopedista?

Il logopedista è una figura professionale che si occupa dei disturbi fonetici e dei disturbi evolutivi del linguaggio. Di conseguenza, tratta i problemi di linguaggio della comunicazione, della voce e dell’apprendimento.

Secondo quanto stabilito dall’articolo 1 del Decreto Ministeriale 14 settembre 1994, n.742:

“Logopedista è il professionista sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, svolge la propria attività nella prevenzione e nel trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica”

Offre i suoi servizi sia a bambini che agli adulti che presentano difficoltà di linguaggio, ma anche a bambini con disturbo di apprendimento.

La professione del logopedista si rivolge anche alle persone che a causa di patologie neurologiche presentano problemi nella masticazione, nella deglutizione e nel linguaggio. Supportano inoltre le persone balbuzienti, e trattano pazienti di ogni età.

Nello svolgimento della mansione il logopedista effettua test e valutazioni logopediche volte a stabilire i bisogni dell’utente. Tutto questo deve avvenire nel rispetto del Codice Deontologico. Le patologie trattate dal logopedista sono principalmente:

  • neurologiche e neuropsicologiche;
  • neurocomportamentali;
  • otorinolaringoiatriche e foniatriche;
  • disturbi miofunzionali.

Spesso per il trattamento di alcune patologie i logopedisti lavorano in equipe collaborando con medici e psicologi.

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Diventare logopedista: istruzione e formazione

Il primo passo da compiere per diventare logopedista è quello di conseguire la Laurea Triennale in Logopedia, che rientra nelle professioni sanitarie della riabilitazione. L’indirizzo fa parte del corso di laurea di Medicina e Chirurgia ed è un corso a numero chiuso a livello nazionale. Infatti, non esistono ad oggi università che propongono questo corso di studi a numero aperto.

Per conseguire la laurea in logopedia è previsto, durante i tre anni di studio, il tirocinio formativo dalla durata variabile in base all’università di appartenenza. Tuttavia, generalmente il monte ore è di circa 3.000 ore suddivise in tre anni.

Una volta completato il primo passo con il triennio universitario, le alternative percorribili sono principalmente tre:

  • conseguire la Laurea Magistrale in Logopedia;
  • iscriversi ad un Master di I livello;
  • superare l’Esame di Stato per ottenere l’abilitazione.

Diventare logopedista: requisiti

Per poter esercitare la professione di logopedista è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • conseguire la laurea triennale;
  • superare l’Esame di Stato per ottenere l’abilitazione;
  • iscriversi all’albo Federazione Italiana Logopedisti.

Una volta in possesso di questi requisiti, il professionista ha la possibilità di sceglie se esercitare nel settore pubblico o nel settore privato. Va ricordato che il logopedista può lavorare sia come dipendente che aprendo una Partita Iva come professionista autonomo.

Diventare logopedista: sbocchi lavorativi

I logopedisti possono lavorare:

  • in strutture del servizio sanitario nazionale e regionale;
  • in strutture private accreditate e convenzionate con il SSN;
  • presso cliniche, strutture e centri di riabilitazione;
  • in Residenze Sanitarie Assistenziali;
  • a domicilio dai pazienti;
  • in stabilimenti termali;
  • in ambulatori medici o polispecialistici;
  • in cooperative di servizi.

Un’ulteriore alternativa è quella di esercitare come libero professionista in uno studio individuale o associato. In più, i logopedisti possono scegliere di svolgere attività di studio, di ricerca, di didattica e di supporto nelle aree in cui è richiesta questa figura professionale.

Federazione Logopedisti Italiani – FLI

La Federazione Logopedisti Italiani, o FLI, è l’associazione che rappresenta i logopedisti a livello nazionale. La federazione è stata istituita nel 1989 ed è riconosciuta dal Ministero della Salute per la rappresentatività della categoria nelle varie istituzioni.

Per effettuare l’iscrizione è richiesta la compilazione di un modulo sul sito della FLI. Essere iscritti alla FLI comporta diversi vantaggi, come:

  • sconti ai corsi e convegni patrocinati FLI;
  • mette in contatto il professionista con gli utenti del sito;
  • sostenere il CPLOL, ovvero il Comitato Europeo dei Logopedisti.

Sono previsti i pagamenti di alcune quote di iscrizione:

  • 50 euro fino al 28 febbraio;
  • 55 euro fino al 30 aprile;
  • 60 euro fino al 31 dicembre.

Possono iscriversi alla FLI anche gli studenti dei corsi di laurea triennali in logopedia pagando un’unica quota d’iscrizione di 10 euro.

Quanto guadagna un logopedista

I guadagni del logopedista possono variare in base a numerosi fattori, a partire dagli anni di esperienza e dalla zona in cui esercitano l’attività. Va tenuto in considerazione che, come per altre professioni, più si cumula esperienza più è possibile ottenere un guadagno maggiore.

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Tuttavia, in genere per i primi cinque anni di attività il logopedista guadagna tra i 1.100 e i 1.800 euro mensili lordi. All’aumentare degli anni di esperienza aumenta anche il guadagno. Infatti, dai successivi anni il logopedista guadagna mediamente tra i 1.400 e i 2.200 euro lordi al mese.

Un altro fattore che incide sul guadagno è la modalità con cui viene svolta la professione, ovvero in strutture pubbliche, private, o con un proprio studio. Il ricavato è quindi molto variabile.

Diventare logopedista: la Partita Iva

Per svolgere la professione di logopedista da privato aprendo uno studio individuale o associato è necessario aprire la Partita Iva.

L’apertura della Partita Iva non ha costi elevati, e può essere effettuata direttamente online. Il primo passo per entrare nel mondo della libera professione è quello di compilare il Modello AA9/12 inserendo tutti i dati relativi alla professione e al professionista, tra cui:

  • il codice Ateco;
  • il regime contabile adottato;
  • l’iscrizione alla cassa previdenziale.

Il modello dovrà, poi, essere inoltrato all’Agenzia delle Entrate per via telematica o recandosi fisicamente nella sede di competenza. In alternativa si può inviare una raccomandata a/r con tutti i documenti necessari.

Con l’apertura della Partita Iva è quindi possibile emettere le fatture ma anche versare i contributi e le imposte. Va ricordato che per la gestione contabile e fiscale è possibile rivolgersi ad uno studio di commercialisti.

L’apertura della Partita Iva deve essere effettuata entro 30 giorni dall’inizio dell’attività. Anche per effettuare questo adempimento è utile fare affidamento su un commercialista o un consulente per evitare di commettere errori.

Codice Ateco per logopedista

Il codice Ateco è un codice che identifica un’attività economica. Nel caso della professione del logopedista, il codice Ateco è: 86.90.29 Altre attività paramediche indipendenti nca.

In questo codice rientrano le seguenti attività:

  • servizi di assistenza sanitaria non erogati da ospedali o da medici o dentisti: attività di infermieri, o altro personale paramedico nel campo dell’optometria, idroterapia, massaggi curativi, terapia occupazionale, logopedia, chiropodia, chiroterapia, ippoterapia, ostetriche eccetera;
  • attività del personale paramedico odontoiatrico come gli specialisti in terapia dentaria, gli igienisti.

Sono, invece, escluse le attività di:

  • Fisioterapia;
  • Attività svolta da psicologi.

Il coefficiente di redditività assegnato a questo codice Ateco è del 78%. Con questa percentuale i logopedisti con Partita Iva forfettaria calcolano la base imponibile. Da questa si calcola, di conseguenza, l’ammontare dei contributi previdenziali e dell’imposta sostitutiva.

Diventare logopedista: regime contabile

All’apertura della Partita Iva il logopedista può scegliere tra tre regimi contabili che rappresentano l’insieme degli obblighi e delle scritture da tenere nell’esercizio dell’attività. I regimi contabili, che presentano diversi requisiti, sono:

Il regime forfettario è caratterizzato dalla presenza dell’aliquota sostitutiva (o flat tax) al 15% (5% per i primi 5 anni di attività se si è in possesso dei requisiti) sulla base imponibile calcolata con il coefficiente di redditività, ossia il 78% del fatturato.

Invece, per i regimi semplificato e ordinario prevedono il pagamento annuale dei contributi calcolati con l’aliquota IRPEF a scaglioni. Altre differenze riguardano le scritture contabili da conservare. Infatti, con il regime forfettario il logopedista non è tenuto alla registrazione delle fatture e all’esterometro.

Tra gli obblighi previsti per i logopedisti titolari di Partita Iva forfettaria c’è l’applicazione della marca da bollo di €2 sulle parcelle superiori a 77,47 euro.

Diventare logopedista: contributi previdenziali

Un altro obbligo per i logopedisti è quello di effettuare l’iscrizione alla Cassa di Previdenza di riferimento. Pur avendo un albo professionale, la figura del logopedista non ha una sua Cassa.

Di conseguenza, il logopedista libero professionista deve iscriversi alla Gestione Separata INPS. A questa dovrà, quindi, versare i contributi previdenziali che ammontano al 33% della base imponibile. Anche per ricevere assistenza sul versamento dei contributi all’ente previdenziale, è possibile chiedere il supporto ad un commercialista.

Diventare logopedista – Domande frequenti

Come fare per diventare logopedista?

Per diventare logopedista bisogna conseguire la Laurea Triennale in Logopedia e ottenere l’abilitazione. È anche possibile effettuare l’iscrizione all’albo Federazione Italiana Logopedisti.

Quanto guadagna un logopedista?

I logopedisti guadagnano tra 1.100 e 1.800 euro lordi il mese nei primi cinque anni di attività lavorativa. Successivamente la retribuzione può salire tra i 1.400 e i 2.200 euro lordi al mese.

È obbligatoria la Partita Iva per diventare logopedista?

L’apertura della Partita Iva è obbligatoria per i logopedisti che decidono di aprire uno studio in forma individuale o associata. Leggi la guida per sapere come aprire la Partita Iva e qual è il codice Ateco.

Autore
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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.
Fact-Checked
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 25 Ottobre 2022
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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