- Grazie al Decreto Legge Aiuti Ter arriva un nuovo bonus da 150 euro per lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati.
- I titolari di Partita Iva lo potranno ricevere insieme al bonus da 200 euro.
- Per poter richiedere il sostegno è necessario avere un reddito inferiore a 20.000 euro.
Recentemente il Governo ha approvato Decreto Legge Aiuti Ter, nella cui bozza è contenuto il bonus 150 euro riservato ai lavoratori autonomi, ai dipendenti ed ai pensionati. Ma non solo, anche altre categorie che hanno già beneficiato di altri sussidi potranno richiederlo, con una soglia più bassa.
A decretare, sostanzialmente, il via libera al bonus 150 euro è stato il Consiglio dei Ministri, che nella seduta di venerdì 16 settembre 2022, con l’approvazione del Decreto Aiuti ter, ha ufficializzato le misure a sostegno delle famiglie e delle imprese.
I sussidi hanno lo scopo di aiutare i potenziali beneficiari ad affrontare il caro bollette. Per permettere l’avvio di questa misura, ma anche per realizzare alcune proposte contenute nel PNRR, sono stati stanziati qualcosa come 14 miliardi di euro.
Indice
Bonus 150 euro: a chi sarà destinato
Per il momento si è ancora in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Aiuti Ter. Quella che è emersa, comunque, è un’importante novità: un nuovo bonus da 150 euro, che sarà completamente esente dall’Irpef, che sarà modulato sulla falsariga di quello da 200 euro, che al momento è già in erogazione.
Come già il precedente sussidio, anche il bonus 150 euro è destinato ai seguenti contribuenti:
- lavoratori autonomi;
- pensionati;
- lavoratori dipendenti;
- lavoratori a termine dello spettacolo;
- collaboratori sportivi;
- lavoratori domestici.
Bonus 150 euro: limiti di reddito
Per poter accedere al bonus 150 euro sono stati fissati dei limiti di reddito più bassi, rispetto ad altre misure simili.
Per poter ottenere il bonus è necessario avere una retribuzione imponibile annua pari a 20.000 euro, che corrispondono a circa 1.538 euro mensili. Possono accedere a questo sussidio anche gli incapienti.
Si ritiene che i potenziali soggetti beneficiari possano essere almeno 22 milioni. Il contributo dovrebbe essere erogato utilizzando le stesse modalità di pagamento che sono state usate in precedenza.
Come funziona il bonus per gli autonomi
Il bonus 150 euro, per i lavoratori autonomi, andrà ad aggiungersi direttamente al precedente da 200 euro, per il quale i diretti interessati sono ancora in attesa della pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta ufficiale. Per riuscire ad ottenere questo contributo, i diretti interessati dovranno essere iscritti alle seguenti gestioni:
- artigiani e commercianti;
- separata Inps;
- agricoltura;
- alle casse private.
Nel caso in cui i diretti interessati dovessero essere in possesso anche di quest’ultimo requisito, potranno ricevere il contributo in un’unica soluzione da 350 euro. Per il momento, comunque, questa informazione è contenuta all’interno della bozza di decreto, che per il momento non è stata ancora pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale.
Requisiti per accedere al bonus 150 euro
Per il momento, come abbiamo anticipato, è necessario basarsi sulla bozza del Decreto Legge Aiuti Ter per capire quali siano i requisiti per riuscire ad accedere alla misura. Nella bozza si legge:
L’indennità una tantum prevista dal decreto di cui all’articolo 33 del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50 convertito, con modificazioni, con la legge 15 luglio 2022, n. 91 è incrementata di 150 euro a condizione che, nel periodo d’imposta 2021, abbiano percepito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro.
Questo sostanzialmente significa che, a tutti gli effetti, non si tratterebbe di una nuova indennità, ma semplicemente di un’integrazione di quella originaria. Per riceverla è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:
- essere un libero professionista od un lavoratore autonomo, non titolare di una pensione;
- non percepire la stessa indennità, sotto un’altra formula;
- per l’anno d’imposta 2021 aver percepito un reddito complessivo inferiore a 20.000 euro;
- essere iscritto, dalla data dell’entrata in vigore del Decreto Legge n. 50 del 17 maggio 2022, ad una delle gestioni previdenziali gestite dall’Inps o da uno degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza ed assistenza di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e al decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103.
Bonus da 350 euro per le Partite Iva
A questo punto, però, è necessario sottolineare alcuni aspetti operativi della nuova misura. Sono diversi mesi che i diretti interessati stanno aspettando il decreto attuativo del primo bonus 200 euro, il quale, si spera, possa arrivare in Gazzetta Ufficiale in brevissimo tempo. Non appena verrà pubblicato, l’Inps e le altre casse previdenziali avranno la possibilità di avviare la macchina organizzativa in pochi giorni.
Per questo nuovo sussidio, sembra che il legislatore abbia voluto accorpare i due bonus ed accorciare i tempi, quanto meno sotto il profilo dell’erogazione delle somme stanziate, per cui possono essere erogati ai professionisti con Partita Iva fino a 350 euro in un’unica soluzione.
Adesso, comunque, si attendono soltanto le istruzioni per presentare le domande e permettere ai diretti interessati di accedere ad entrambe le misure. La speranza, a questo punto, è che la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DL Aiuti Ter ed il successivo decreto attuativo non rallentino di troppo la procedura.
Bonus 150 euro – Domande frequenti
La misura è rivolta ai lavoratori dipendenti, agli autonomi ed ai pensionati con un reddito inferiore a 20.000 euro all’anno. Ecco come funziona per le Partite Iva.
Per il momento la misura ha ricevuto il via libera dal Consiglio dei Ministri. Manca ancora la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ed il decreto attuativo. I tempi non saranno brevi.
Il sussidio dovrebbe essere accorpato al bonus 200 euro. I diretti interessati potrebbero ricevere un contributo complessivo pari a 350 euro.
Pierpaolo Molinengo
Giornalista