- Il wedding planner è una figura che si occupa dellâorganizzazione dei matrimoni, della pianificazione e della logistica dellâevento.
- Non è previsto secondo la Legge italiana un percorso formativo obbligatorio, ma è consigliabile frequentare corsi specifici offerti dai wedding planner professionisti.
- Per svolgere la professione di wedding planner in autonomia in modo continuativo è necessario aprire la Partita Iva. Il guadagno può andare dai 1.000 euro ad evento fino a raggiungere cifre anche molto piÚ elevate per singolo matrimonio.
Diventare wedding planner può essere unâottima idea per quelle persone che amano il mondo delle cerimonie e hanno uno spiccato gusto estetico, oltre ad unâelevata dote di organizzazione. Il wedding planner è una figura professionale in costante evoluzione, legata al mondo delle feste e delle cerimonie.
In genere, per diventare wedding planner e avviare unâattivitĂ in proprio diventa necessario aprire Partita IVA. Questa professione oggi è molto richiesta, soprattutto dalle giovani coppie che non hanno il tempo necessario e le competenze adatte per organizzare il proprio matrimonio. Per questo motivo preferiscono affidarsi ad unâagenzia specializzata o ad un professionista.
Indice
Chi è il wedding planner e cosa fa
Lâespressione inglese âwedding plannerâ indica la professione dellâorganizzatore di matrimoni, una figura che si sta espandendo in Italia negli ultimi anni, ma che è presente giĂ dagli anni Ottanta. Il wedding planner, tuttavia, non si occupa solamente di organizzare i matrimoni e offrire una consulenza alle coppie per il giorno del matrimonio, ma organizza anche feste e cerimonie private di altro tipo.
Di conseguenza, non solo si occupa di organizzare lâevento, ma fornisce anche una consulenza completa su tutti gli aspetti che riguardano la cerimonia, come lâaccoglienza degli ospiti, lâintrattenimento e tanto altro. Il wedding planner, quindi, individua la location piĂš adatta per i festeggiamenti e pianifica il ricevimento nuziale, dalla scelta del menĂš e alle bomboniere, dai fiori allâallestimento della chiesa.
Si tratta, quindi, di una figura professionale che aiuta gli sposi con la pianificazione, organizzazione e gestione del grande giorno. Il suo lavoro si basa sulla sua grande conoscenza del mercato, che consente di guidare gli sposi nella selezione e di suggerire i migliori fornitori, rispettando il budget previsto.
Cosa bisogna fare per diventare wedding planner: formazione
Per diventare wedding planner professionista non è prevista una formazione specifica. Tuttavia, per esercitare tale professione è molto importante, pur non essendo obbligatorio, seguire un corso di formazione. La Legge italiana non stabilisce un percorso formativo specifico, tuttavia è necessario seguire almeno un corso per imparare il mestiere, aprire la Partita Iva e fare esperienza nel settore.
Un bravo professionista deve formarsi e continuare ad aggiornarsi costantemente per scoprire o persino anticipare le nuove tendenze. Questo, infatti, è un settore che si evolve di anno in anno basandosi soprattutto sulle mode del momento.
I corsi di formazione non solo rilasciano un certificato di partecipazione o di frequenza, ma permettono anche ai professionisti di specializzarsi in un settore specifico. Infatti, in questo ambito si possono distinguere diverse professioni specializzate, come:
- wedding planner;
- wedding designer;
- event planner;
- wedding coordinator;
- destination wedding planner.
Pur essendoci oggi numerosi corsi disponibili dedicati alla professione di wedding planner, con nessuno di questi si ottiene una qualifica ufficiale per la professione, in quanto dallo stato non è ancora riconosciuta. Di conseguenza non è richiesto alcun requisito specifico per la formazione.
Ricordiamo, quindi, che ad oggi non è obbligatorio seguire dei corsi per diventare un professionista nellâorganizzazione dei matrimoni.
Diventare wedding planner: la Partita Iva
Ă molto raro che un wedding planner sia dipendente di unâazienda o di unâagenzia. Infatti, in genere lavora come freelancer, e svolge la professione in modo autonomo. Si rivolge, quindi, in modo diretto ai propri clienti. Nel momento in cui lâattivitĂ diventa continuativa bisogna aprire la Partita Iva.
Lâinquadramento fiscale del wedding planner, tuttavia, dipende dal modo in cui si sceglie di operare, se come consulente indipendente o creando unâagenzia. Si parla in quindi di libero professionista o ditta individuale.
Se decide di operare in autonomia come consulente, viene inquadrato come libero professionista, di conseguenza dovrĂ aprire Partita IVA, ma senza iscriversi al Registro delle Imprese.
Invece, il wedding planner che vuole avviare unâagenzia sarĂ inquadrato come ditta individuale con il vantaggio di poter offrire un servizio completo, operando come una vera e propria agenzia. In questo caso, però, la procedura è piĂš lunga e complessa, perchĂŠ oltre allâapertura della Partita Iva dovrĂ anche effettuare lâiscrizione al Registro delle Imprese.
Aprire la Partita Iva come wedding planner
In base allâinquadramento fiscale scelto, il procedimento e i costi legati allâapertura della Partita Iva come wedding planner cambiano. I liberi professionisti, infatti, non devono sostenere spese iniziali di grande entitĂ , e possono aprire la Partita Iva online in appena 24 ore. Invece, per le ditte individuali, è previsto un iter piĂš lungo che prevede anche un costo per lâiscrizione alla Camera di Commercio.
Ma per aprire la Partita Iva come wedding planner bisogna anche analizzare altri aspetti. Infatti, al momento della richiesta, attraverso il Modello AA9/12 per le ditte individuali o il Modello AA7/10 Comunicazione Unica, per le societĂ , è necessario comunicare allâAgenzia delle Entrate:
- il codice Ateco scelto;
- il regime fiscale adottato;
- la cassa previdenziale.
Codice ATECO da wedding planner: quale scegliere?
Il Codice Ateco è un codice numerico a cui corrisponde una specifica attivitĂ commerciale appartenente alla classificazione adottata dallâIstat. Per quanto riguarda la figura professionale del wedding planner, il codice Ateco da scegliere cambia in base allâinquadramento fiscale.
Per i wedding planner che lavorano come organizzatori di eventi in prima persona il codice Ateco da scegliere è:
Questo codice Ateco prevede un coefficiente di redditività pari al 67%. Invece, per i wedding planner che lavorano come consulenti freelance il codice Ateco piÚ adatto è:
Il coefficiente di redditività per il codice Ateco 74.90.99 è pari al 78%. Tra le attività incluse in questo codice Ateco ci sono:
- AttivitĂ di intermediazione aziendale, ad esempio per la compravendita di piccole e medie imprese, inclusi gli studi professionali;
- AttivitĂ di intermediazione per lâacquisto e la vendita di licenze dâuso;
- AttivitĂ peritali non inerenti al settore immobiliare o assicurativo (per antiquariato, gioielleria, ecc.);
- AttivitĂ dei periti calligrafici, sommelier, ecc.;
- Agenzie finalizzate alla ricerca di acquirenti tra gli editori, produttori eccetera per i libri, le opere teatrali, le opere dâarte e le fotografie dei propri clienti;
- Servizi di gestione dei diritti dâautore e loro ricavi;
- Gestione dei diritti connessi alla proprietĂ industriale: licenze, ecc.;
- AttivitĂ degli archeologi;
- AttivitĂ di informazione scientifica di prodotti farmaceutici (ad esempio, farmaci).
La tassazione del wedding planner
Sia i wedding planner liberi professionisti che coloro che istituiscono una ditta individuale possono aderire al regime forfettario e versare lâimposta sostitutiva. Questo regime fiscale prevede lâapplicazione di unâaliquota pari al 15% (5% per le startup nei primi 5 anni) sulla base imponibile.
La base imponibile si calcola in base al coefficiente di redditivitĂ che varia in base al codice Ateco dellâattivitĂ . Quindi, pur essendo uguali le aliquote applicate, i due Codici Ateco che abbiamo visto sopra, 74.90.99 e 96.09.05, prevedono due coefficienti di redditivitĂ differenti.
Il primo è pari al 78% mentre per i liberi professionisti è del 67%. Ma vediamo meglio in cosa consiste il regime forfettario e quali sono i vantaggi per i wedding planner.
Regime forfettario per il wedding planner
Come abbiamo appena visto, il regime forfettario offre il grande vantaggio di poter risparmiare sulle tasse. Ma questo non è lâunico aspetto positivo di questo regime contabile che, al contrario, offre un ventaglio molto ampio di agevolazioni.
Un altro aspetto interessante del regime forfettario è la franchigia IVA, che permette al wedding planner di non applicare la maggiorazione del 22% dellâIva, consentendo ai professionisti e alle ditte individuali di mantenere i prezzi concorrenziali.
Altri vantaggi riguardano anche la gestione della contabilitĂ e gli adempimenti burocratici previsti nel corso dellâanno. La Partita Iva forfettaria, infatti, prevede lâobbligo della fatturazione elettronica solamente se supera un fatturato annuo di 25.000 euro, almeno fino al 2024.
Ă anche esonerata dagli studi di settore, dalla presentazione dellâesterometro, dalla tenuta della contabilitĂ e dalla registrazione delle fatture. Infatti è sufficiente conservarle e numerarle in ordine progressivo.
Contributi previdenziali del wedding planner
Un’ulteriore differenza tra wedding planner che esercita la libera professione e colui che si costituisce come ditta individuale riguarda lâambito previdenziale.
Infatti, in base allâinquadramento, cambia la cassa previdenziale a cui fare riferimento. I wedding planner liberi professionisti devono iscriversi alla Gestione Separata INPS, invece il wedding planner che è inquadrato come ditta individuale deve iscriversi alla Gestione Artigiani e Commercianti.
Di conseguenza, sono anche differenti le modalitĂ di calcolo e di versamento dei contributi previdenziali. I wedding planner inquadrati come liberi professionisti devono iscriversi e versare i contributi alla Gestione Separata INPS che sono pari al 25,98% del reddito imponibile.
Invece, per le ditte individuali, i wedding planner con inquadramento da commerciante devono versare i contributi alla Gestione Commercianti e Artigiani dellâINPS. Questa prevede i seguenti contributi previdenziali:
- per i redditi fino a 15.953 euro: circa 3.850 euro di contributo fisso;
- per redditi superiori a 15.953 euro: 3.850 euro di contributo fisso piĂš un contributo pari al 24,09% della parte eccedente.
Quanto guadagna un wedding planner
Colui che esercita la professione di wedding panner può guadagnare cifre molto varie, sulla base di quanti matrimoni o cerimonie organizza durante il mese o annualmente. In Italia organizzare un matrimonio può costare da 10.000 a 50.000 euro, per cui il guadagno di un wedding planner può variare tra 1.000 e 75.000 euro a cerimonia.
Si possono quindi raggiungere guadagni molto elevati svolgendo questa professione, sia come freelance autonomo che come ditta individuale. Molto dipende all’esperienza dell’organizzatore, dal tipo di matrimonio, dal numero di servizi che si inseriscono nella cerimonia, come ad esempio il catering, o il servizio fotografico.
Per un wedding planner che è alle prime armi e vuole essere conosciuto, l’ideale è iniziare con il passaparola, e creare una pagina web in cui presentarsi al pubblico. Da questo momento in poi il guadagno è molto variabile anche in base alle capacitĂ di networking del professionista.
Diventare wedding planner â Domande frequenti
No, la Legge italiana non ha stabilito una formazione obbligatoria per diventare wedding planner professionista. Ecco la formazione consigliata.
Il guadagno di un wedding planner varia in base ai costi relativi allâorganizzazione del matrimonio, ma può andare dai 1.000 ai 75.000 euro per cerimonia.
Per diventare wedding planner bisogna frequentare un corso, anche se non è obbligatorio, e aprire la Partita Iva se lâattività è continuativa. Lâinquadramento fiscale può essere: libero professionista o ditta individuale. Nella guida trovi tutte le differenze.
Ilenia Albanese
Esperta di finanza personale e lavoro digitale