- Per aprire un’impresa di pulizie bisogna soddisfare alcuni requisiti, anche di capacità economico-finanziaria, per cui è richiesta l’apertura della Partita Iva.
- Il codice Ateco relativo all’attività è 81.21.00: “Pulizia generale non specializzata di edifici”.
- È anche possibile scegliere di aprire un’impresa di pulizie in franchising che garantisce l’assistenza in fase di avvio e durante la gestione dell’attività.
Aprire un’impresa di pulizie significa avviare un’attività fondamentale e indispensabile per le aziende, i negozi e i condomini. Essendo un lavoro molto richiesto per la pulizia e la disinfezione degli spazi interni di un’azienda o di un condominio, avviare una ditta di pulizie può essere un ottimo investimento.
Tuttavia, per poter avviare questo tipo di attività è necessario soddisfare alcuni requisiti e, soprattutto, adempiere ad alcuni obblighi burocratici.
In questa guida vedremo quali sono i passaggi da seguire per aprire un’impresa di pulizie che risulti in regola con il fisco, quali sono i requisiti da rispettare e qual è la soluzione più conveniente, tra avviare un’attività in autonomia e puntare sul franchising.
Indice
Cos’è un’impresa di pulizie
Ci sono alcune attività che sono fondamentali sia per le aziende che per i privati, e tra queste c’è proprio l’impresa di pulizie. Questo tipo di impresa si occupa della pulizia e della disinfezione degli spazi sia interni che esterni di uffici, condomini, appartamenti privati e così via.
In alcuni luoghi, tuttavia, la pulizia deve essere garantita da ditte specializzate, soprattutto per quanto riguarda la disinfezione di locali in qui è necessario mantenere un ambiente particolarmente pulito, come può essere il caso di laboratori, cucine e negozi alimentari.
Questo è un servizio molto richiesto, non solo dai condomini, ma anche dalle aziende che devono garantire la salute dei propri lavoratori.
Va considerato che gli addetti alle pulizie devono sapere come utilizzare in sicurezza i macchinari e i prodotti specifici per la pulizia. Per tale motivo è necessario che il personale di pulizia abbia anche una buona formazione professionale. Ma per avviare un’impresa di pulizie è necessario essere in possesso di alcuni requisiti. Vediamo quali.
Requisiti per aprire un’impresa di pulizie
Prima di andare a scoprire i passaggi necessari per aprire un’impresa di pulizie, è necessario verificare il possesso di requisiti morali e professionali. Senza questi requisiti, difficilmente si può avviare un’attività di questo tipo e continuarla nel tempo.
I requisiti previsti variano in base alla tipologia di pulizie, che sono due:
- ordinaria: comprende una serie di attività di pulizia con cadenza fissa, per mantenere l’igiene nei locali. Si tratta di una attività ripetitiva;
- straordinaria: una pulizia con trattamenti specifici, non ordinari, con interventi saltuari che puntano ad una pulizia più profonda.
Pulizia ordinaria
La pulizia ordinaria è quella che avviene con una cadenza settimanale o giornaliera, in modo ripetitivo. Si tratta di un tipo di pulizia che viene eseguita regolarmente per mantenere pulito e igienizzato uno spazio. I requisiti previsti per questo tipo di attività sono i seguenti:
- requisiti morali:
- non essere stati condannati per i reati elencati nell’art. 2 della legge n. 82/1994;
- non sia stata svolta o non sia in corso una procedura fallimentare;
- non bisogna essere sottoposti a misure di prevenzione antimafia;
- requisiti di capacità economico-finanziaria:
- la ditta deve effettuare regolare iscrizione all’INPS e all’INAIL per tutti gli addetti, compreso il titolare e i familiari e i soci prestatori d’opera;
- non devono esserci protesti cambiari negli ultimi 5 anni, salvo riabilitazione, o dimostrazione di avere completamente soddisfatto i creditori;
- esistenza di almeno un conto corrente bancario.
Pulizia straordinaria
La pulizia straordinaria si occupa della sanificazione e della disinfezione degli spazi in modo non ordinario. Per svolgere questo tipo di attività, oltre ai requisiti morali e di capacità economico finanziaria che abbiamo visto di sopra, è necessario essere in possesso di ulteriori requisiti.
Infatti, il responsabile tecnico deve possedere i requisiti tecnico-organizzativi. Il responsabile tecnico dell’impresa, per esercitare l’attività di derattizzazione, disinfestazione e sanificazione deve avere:
- un diploma universitario o una laurea in materia;
- un diploma di scuola secondaria superiore;
- un attestato di qualifica professionale attinente l’attività;
- aver assolto all’obbligo scolastico;
- lavorato per almeno tre anni in un’azienda del settore.
Una volta verificato il rispetto di tutti i requisiti, si può procedere con l’apertura vera e propria dell’attività.
Passaggi per aprire una impresa di pulizie
Il primo passo per avviare un’impresa di pulizie è quello di aprire la Partita Iva. Questo passaggio è completamente gratuito e si può effettuare online. Per l’apertura della Partita Iva è anche necessario, dal 2013, essere in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata, o PEC.
I successivi adempimenti amministrativi prevedono, tramite l’utilizzo della procedura online “Comunica”:
- l’iscrizione all’albo artigiani;
- l’apertura della posizione Inps Gestione Artigiani;
- l’apertura della posizione Inail.
Prima di iniziare ad esercitare l’attività, un ulteriore passaggio è quello della richiesta della SCIA, o Segnalazione certificata di inizio attività, al Comune di riferimento, ossia dove è situata la sede della ditta. La SCIA va presentata per via telematica, con la procedura Impresa In Un Giorno oppure tramite la piattaforma SUAP. Infine, bisogna iscrivere l’attività al Registro delle Imprese della Camera di Commercio.
Partita Iva per un’impresa di pulizie
Una impresa di pulizie può essere costituita sia come ditta individuale sia nella forma di società di persone o capitali.
Per l’apertura della ditta sotto forma di ditta individuale va compilato il modello AA9/12 per comunicare l’apertura della Partita Iva all’Agenzia delle Entrate.
Il modello va presentato entro 30 giorni dall’inizio dell’attività. Nel documento vanno inserite le seguenti informazioni:
- nome e cognome dell’imprenditore o della ditta individuale;
- dati del soggetto titolare;
- dati del soggetto rappresentante;
- codice Ateco dell’attività svolta.
Dopo aver aperto la Partita Iva e, bisogna poi effettuare l’iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti all’INPS e l’iscrizione all’INAIL versando le contributive in base alla classe di rischio.
Codice Ateco di un’impresa di pulizie
Il codice ATECO è un codice numerico che indica in modo univoco il tipo di attività svolta dall’impresa e determina la tassazione tramite il valore imponibile, ma va anche a determinare i valori ISA nel caso dei regimi fiscali ordinari e l’applicazione di sgravi o contributi.
Per l’impresa di pulizie, il codice ATECO più adatto è: “81.21.00, pulizia generale (non specializzata) di edifici“. Il coefficiente di redditività corrispondente è del 67%. Per la scelta del codice Ateco, per l’assistenza fiscale e contabile è consigliato sempre rivolgersi a commercialisti professionisti che possono assistere l’imprenditore fin dai primi passi dell’attività.
Regime contabile per un’impresa di pulizie
Dopo aver aperto la Partita Iva con il giusto codice Ateco, è anche necessario, sempre con l’appoggio di un commercialista, scegliere il regime contabile da adottare. Questo stabilisce l’insieme dei documenti da conservare e degli obblighi da osservare da parte dell’impresa. I regimi contabili sono tre:
- forfettario;
- semplificato;
- ordinario.
Il regime forfettario è il regime fiscale più conveniente per le nuove attività, poiché prevede una serie di agevolazioni per l’apertura di nuove Partite IVA e la loro gestione. I requisiti per adottare questo tipo di regime sono:
- fatturato annuo fino a €65.000;
- spese per il personale fino a €20.000.
Inoltre sussistono dei requisiti particolari di non continuità rispetto ai lavori svolti in precedenza. L’agevolazione principale del regime forfettario riguarda la tassazione. Infatti, il regime forfettario prevede, al posto dell’IRPEF, il pagamento dell’aliquota sostitutiva pari al 5% per le nuove attività, per i primi 5 anni, e del 15% per gli anni successivi.
Il calcolo delle tasse parte dalla base imponibile che si basa sul coefficiente di redditività. Questo, come abbiamo visto, per le imprese di pulizie equivale al 67%. Di conseguenza, del totale dei ricavi generati, il 5% (o il 15%) si calcola sul 67% di quanto guadagnato. Inoltre, tra gli altri vantaggi previsti dal regime forfettario ci sono:
- nessuna applicazione dell’Iva in fattura;
- fatturazione elettronica solamente se si superano i 25.000 euro di fatturato;
- nessun obbligo di conservazione delle scritture contabili.
Aprire una impresa di pulizie in franchising
Per chi non vuole aprire un’attività da zero, un’alternativa è quella di aprire un’attività in franchising. Questa è un’opzione valida per chi desidera un servizio più completo, attrezzato anche per la sanificazione.
I costi di un’attività in franchising partono dai 5.000 euro e arrivano fino ai 20.000 euro, ma variano anche in base alla specializzazione dell’attività. Tieni presente che se vuoi aprire un’attività di questo tipo, sarà più semplice risparmiare sui costi complessivi con un franchising.
Il vantaggio principale dell’apertura di un’impresa di pulizie in franchising è la completa assistenza sia in fase di avvio che nella gestione dell’attività. In più, la formula del franchising permette anche di usufruire di servizi di marketing già consolidati, e di conoscenze e metodi di lavoro già utilizzati nel tempo.
Costi per aprire un’impresa di pulizie
Per aprire un’impresa di pulizie è importante considerare quelli che sono i costi fissi e i costi variabili previsti per l’apertura e l’avvio dell’attività. I principali costi da affrontare sono i seguenti:
- acquisto delle attrezzature di pulizia;
- spese di registrazione all’albo Artigiani;
- costo annuale dei diritti camerali;
- spesa per il commercialista;
- contributi previdenziali fissi annuali;
- pubblicità e marketing;
- tasse e imposte annuali in base al fatturato.
Per aprire un’impresa di pulizie, quindi, possono volerci tra i 20.000 e i 30.000 euro. Tuttavia, come abbiamo visto, i costi si riducono in caso di apertura di un’attività di pulizie in franchising.
Trattandosi di un’attività molto richiesta da aziende, privati e condomini, anche richiedendo un investimento iniziale importante, l’impresa di pulizie può rappresentare un’attività conveniente e profittevole, in termini di guadagni.
Aprire una impresa di pulizie – Domande frequenti
Per aprire una ditta di pulizie bisogna essere in possesso dei requisiti che abbiamo visto nella guida, aprire una Partita IVA, iscriversi all’Albo degli Artigiani, al Registro delle Imprese, effettuare l’iscrizione all’INPS e all’INAIL. Ecco come procedere, passo a passo.
Per avviare una ditta di pulizie, considerando il costo iniziale per macchinari, materiali, canone di affitto e spese burocratiche per l’avvio dell’attività, i costi si aggirano intorno ai 20.000 e i 30.000 euro. I costi sono più bassi se si opta per un’attività in franchising.
Per l’impresa di pulizie, il codice ATECO più adatto è il 81.21.00: pulizia generale (non specializzata) di edifici, con coefficiente di redditività del 67%.
Buonasera, sono settimane che cerco di trovare,sia online che di presenza, un corso abilitativo di pulizia e sanificazione per apertura partita IVA. Chiedo gentilmente a chi mi posso rivolgere. Grazie
Buongiorno,
le consigliamo di rivolgersi a una associazione datoriale di categoria come ad es. CNA oppure Confartigianato.
Grazie per averci scritto
Buongiorno sono Tommaso. Vorrei sapere se per aprire un impresa di pulizia straordinaria di devono rispettare tutti questi requisiti: “ un diploma universitario o una laurea in materia;
un diploma di scuola secondaria superiore;
un attestato di qualifica professionale attinente l’attività;
aver assolto all’obbligo scolastico;
lavorato per almeno tre anni in un’azienda del settore.” o solamente un solo requisito tra quelli appena elencati.
Grazie
Cordiali saluti
Tommaso
Buonasera,
serve un requisito di competenza qualificata, solo uno.
– Diploma universitario o laurea in materia tecnica utile ai fini dello svolgimento dell’attività;
– Diploma di scuola secondaria superiore conseguito in una materia attinente l’attività;
– Attestato di qualifica professionale attinente l’attività che si intende svolgere;
– Assolvimento dell’obbligo scolastico assieme ad un periodo di lavoro di almeno tre anni in un’azienda del settore in qualità di titolare/amministratore, socio partecipante, collaboratore familiare, dipendente qualificato.
Da verificare previamente con la camera di commercio dove ha sede l’attività.
Grazie per averci scritto
Insomna per lavorare devi essere gia’ mikiardario