- Il sostituto di imposta trattiene le imposte dovute da stipendi, salari o pensioni e successivamente le versa allo Stato o alla Pubblica Amministrazione.
- Il sostituto d’imposta può essere un soggetto pubblico o privato che sostituisce i contribuenti negli adempimenti fiscali.
- Il compito del sostituto d’imposta è quello di semplificare i rapporti tra il fisco e i lavoratori e di garantire il pagamento dei tributi allo Stato.
I lavoratori dipendenti, così come i lavoratori occasionali che emettono la ricevuta di prestazione occasionale, si interfacciano con il sostituto di imposta. Ma chi è e di cosa si occupa? I lavoratori che abbiamo menzionato sono due esempi di soggetti che non si occupano direttamente di versare le tasse allo Stato o alle Pubbliche Amministrazioni competenti.
Eppure, anche loro pagano le imposte, indirettamente. Infatti, per semplificare i rapporti tra il fisco e i lavoratori, ossia i soggetti passivi d’imposta, è stata istituita la figura del sostituto d’imposta, che si fa carico del pagamento delle imposte allo Stato per conto del contribuente.
Ma chi è il sostituto di imposta e cosa fa? In questo articolo vedremo in quali casi è previsto il sostituto di imposta e come si occupa di pagare le imposte al fisco per conto dei lavoratori.
Indice
Chi è il sostituto d’imposta
Per dare una definizione, possiamo dire che il sostituto di imposta è quella persona fisica o giuridica che sostituisce totalmente o in parte un soggetto passivo nei confronti del Fisco e delle Pubbliche Amministrazioni.
Il soggetto obbligato al pagamento è quindi il “sostituto” mentre il soggetto titolare della situazione che genera l’obbligo dell’imposta è detto “sostituito”. Di conseguenza, si occupa di corrispondere allo Stato le imposte e i tributi trattenendo parte del compenso dovuto al soggetto passivo.
Il sostituto d’imposta di un lavoratore dipendente è quindi il datore di lavoro che trattiene una parte dello stipendio per pagare le imposte. Ma questo è solo uno degli esempi più comuni di sostituti d’Imposta. Questi, infatti, possono essere anche:
- l’Inps (per disoccupati che percepiscono sussidi e pensionati);
- la Pubblica Amministrazione;
- le società che generano i dividendi e/o interessi;
- il condominio;
- il committente (nella prestazione occasionale).
Il ruolo del sostituto di imposta è disciplinato dall’art. 64 del D.P.R. n. 600/1973. L’obiettivo di istituire questa figura è quello di agevolare il controllo sui percettori di determinate categorie di reddito con il sistema della cosiddetta ritenuta alla fonte.
Cosa fa il sostituto d’imposta
Il compito del sostituto d’imposta è quello di trattenere le somme relative alle tasse che i contribuenti devono pagare per versarle agli enti incaricati. Per fare ciò, trattiene una parte dello stipendio, della pensione o del compenso pattuito dall’importo lordo.
I lavoratori dipendenti e i pensionati, quindi, percepiscono mensilmente solamente il netto dello stipendio, ossia l’importo lordo meno una percentuale destinata alle tasse. Per versare le tasse al posto dei lavoratori vengono utilizzati due documenti:
- il Modello 770;
- la Certificazione Unica.
Il sostituto d’imposta può, appunto, sostituire il lavoratore nel pagare le imposte in due possibili modi:
- sostituzione a titolo d’imposta;
- sostituzione a titolo di acconto.
Il sostituto a titolo d’imposta trattiene l’intero valore dell’imposta e provvede a versarla. Di conseguenza il soggetto passivo non ha alcun debito con lo Stato. Invece, il sostituto a titolo di acconto procede al pagamento parziale dell’imposta e il soggetto passivo è obbligato a pagare la parte restante delle imposte aver dedotto quanto già pagato dal sostituto.
Sono assoggettati alla ritenuta d’acconto i redditi di:
- lavoro autonomo ed assimilati percepiti da soggetti residenti;
- lavoro dipendente.
Un esempio di sostituto a titolo di acconto è il committente di un lavoratore autonomo che paga la ritenuta d’acconto pari al 20% dell’imponibile, versandola entro il 16 del mese successivo a quello del pagamento della ricevuta.
Gli obblighi del sostituto d’imposta
Il sostituto di imposta è tenuto ad attuare quattro obblighi:
- ritenuta;
- rivalsa;
- versamento;
- dichiarazione.
Il ruolo di questa figura è piuttosto importante, ed è svolto generalmente dal datore di lavoro per quanto riguarda i dipendenti. Il sostituto d’imposta, quindi, versa le tasse per conto del contribuente, tra cui:
- imposta regionale;
- imposta comunale;
- IRPEF.
Il modello 770
Come abbiamo anticipato, il modello 770 è quel documento fiscale che il sostituto d’imposta deve presentare per la dichiarazione dei redditi. Il modello deve essere comunicato per via telematica all’Agenzia delle Entrate e deve riportare le ritenute effettuate su:
- redditi di lavoro dipendente e assimilati;
- redditi di lavoro autonomo, per provvigioni e redditi diversi;
- dividendi, proventi e redditi di capitale;
- locazioni brevi inserite all’interno della CU;
- somme liquidate per pignoramento presso terzi, a titolo di indennità di esproprio, percepite a seguito di cessioni volontarie nel corso di procedimenti espropriativi, somme derivanti da acquisizioni coattive conseguenti ad occupazioni d’urgenza.
Il contribuente è tenuto ad inviare il modello 770 entro il 31 ottobre dell’anno successivo a quello di riferimento. I soggetti interessati possono provvedere autonomamente tramite i canali dell’Agenzia delle Entrate e, in alternativa, possono:
- rivolgersi a CAF;
- rivolgersi ad altri soggetti incaricati (solo per le Amministrazioni dello Stato);
- agire tramite società appartenenti al gruppo.
Secondo quanto stabilito dal D. Lgs n. 471/1997, l’omessa presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta prevede una sanzione amministrativa che va dal 120% al 240% dell’ammontare delle ritenute non versate, con un minimo di 250 euro.
La Certificazione Unica
Oltre al modello 770, il sostituto d’imposta deve trasmettere all’Agenzia delle Entrate anche un altro documento: la Certificazione Unica, anche detta CU.
Questo documento serve ad attestare i redditi percepiti dal lavoratore dipendente e assimilati ma anche quelli del lavoratore autonomo. Nella Certificazione Unica vengono anche attestati i redditi derivanti da alcuni contratti di locazione.
Con la Certificazione Unica il lavoratore ha quindi la prova che certifica che il sostituto d’imposta ha versato i tributi. Il sostituto d’imposta deve trasmettere telematicamente la Certificazione Unica relativa all’anno precedente, generalmente entro il mese di marzo.
Il dipendente è tenuto a scaricare la Certificazione Unica e presentare poi la dichiarazione dei redditi.
Il modello 730
Il modello 730 è un modulo necessario per la dichiarazione dei redditi. Questo viene utilizzato da:
- lavoratori dipendenti;
- pensionati.
Il modello 730 deve essere presentato:
- al datore di lavoro o all’ente pensionistico, se abilitati alla raccolta ed alla trasmissione telematica;
- al centro di assistenza fiscale, o CAF;
- ad un professionista abilitato;
- personalmente, per via telematica, con il 730 precompilato.
Con il modello 730 i lavoratori dipendenti e i pensionati possono richiedere il rimborso delle imposte a credito. Se, invece, emerge un debito IRPEF, il contribuente dovrà procedere con il conguaglio versando la somma con il modello F24. Quando si compila il 730 precompilato bisogna indicare il sostituto di imposta scegliendo tra:
- quello proposto dall’Agenzia delle Entrate;
- aggiungere un nuovo sostituto d’imposta;
- indicare l’assenza del sostituto d’imposta.
Le persone giuridiche, quindi, non hanno un sostituto d’imposta in quanto pagano in autonomia le imposte sui redditi.
Categorie di lavoratori come colf, badanti e lavoratori domestici, invece, pur non avendo un sostituto d’imposta, sono tenuti ad effettuare la dichiarazione dei redditi con il modello 730. Questo perché sono lavoratori privi di un datore di lavoro tenuto ad effettuare le operazioni di conguaglio fiscale.
Modello 730 presentato dal sostituto d’imposta
Nel caso in cui il sostituto d’imposta presenti il modello 730 per conto del contribuente, questo riceve una copia con il prospetto di liquidazione con i rimborsi e le trattenute.
Per presentare il modello tramite sostituto d’imposta, il contribuente deve consegnare:
- la delega per l’accesso al modello 730 precompilato;
- il modello 730/1.
Nel modello 730/1 deve essere indicata la scelta per destinare l’8, il 5 e il 2 per mille. Successivamente, il sostituto d’imposta consegnerà al contribuente una copia della dichiarazione elaborata e il prospetto di liquidazione.
Come si cambia il sostituto d’imposta
Nel caso in cui hai cambiato lavoro, il sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio sarà diverso da quello proposto dall’Agenzia. In tal caso, potrai scegliere il sostituto d’imposta tra quelli proposti dall’Agenzia delle Entrate o indicare il nuovo sostituto di imposta.
In quest’ultimo caso bisogna inserire i seguenti dati relativi al nuovo sostituto d’imposta scegliendo l’opzione “Nuovo sostituto” e compilando la sezione “Dettagli del sostituto” inserendo i seguenti dati:
- codice fiscale;
- nome e cognome o denominazione.
Se, invece, non hai alcun sostituto tenuto a effettuare il conguaglio, ad esempio nel caso in cui si perde il lavoro, basta selezionare la voce “Nessun sostituto”. In questo caso, se si è a credito il rimborso viene erogato direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Al contrario, se si è a debito bisogna effettuare il pagamento con il modello F24.
Se invece devi cambiare il sostituto d’imposta da un modello 730 precompilato già inviato, è possibile procedere con la rettifica. Per modificare i dati del sostituto di imposta basta inviare un nuovo modello 730 integrativo in cui effettuare le opportune correzioni per le operazioni di conguaglio fiscale e indicare sul frontespizio del modello “Codice 2”.
Sostituto di imposta – Domande frequenti
Il sostituto d’imposta è quel soggetto che si fa carico del pagamento delle imposte. In genere è il datore di lavoro per i lavoratori dipendenti e l’Inps per i pensionati. Per i lavoratori autonomi è il committente.
Il sostituto d’imposta per un lavoratore dipendente è il datore di lavoro, e per i dipendenti pubblici in genere è il Ministero dell’Economia. Il datore di lavoro è obbligato a fare il sostituto d’imposta per legge, nel caso di un’azienda con dipendenti.
I dati del sostituto d’imposta si trovano nella Certificazione Unica.
Buongiorno, sono dipendente pubblico e quest’anno (2024 inoltrato) ho cambiato datore di lavoro (da Ministero della Giustizia a Ministero Economia). Ho già inviato il 730 precompilato senza curarmi di modificare i dati del sostituto d’imposta. Mi è venuto tuttavia un dubbio… avrei dovuto aggiornarli?
Ho verificato e il sostituto indicato è sempre lo stesso (direzione centrale sistemi inf. e inn.) di tutti gli anni precedenti.
E’ un errore e quindi ci saranno problemi col rimborso (che ho sempre avuto con lo stipendio di luglio), oppure il sostituto è davvero sempre lo stesso per tutti i dipendenti statali (non è quindi cambiato da Ministero della Giustizia a Ministero dell’Economia e Finanze)?
Grazie
Buongiorno,
dovrebbe verificare se non è cambiato il codice fiscale e contattare il suo attuale datore di lavoro.
Grazie per averci scritto