- L’assegno unico sostiene economicamente le famiglie con figli.
- Tutte le famiglie con figli fino a 21 anni di età possono richiedere l’assegno unico.
- L’assegno unico sostituisce diverse misure che in precedenza sostenevano le famiglie.
A marzo 2022 è scattata quella che è a tutti gli effetti una vera e propria rivoluzione dell’assegno familiare. La grande novità è che il contributo per il nucleo familiare è arrivato non solo ai lavoratori dipendenti, ma anche ai liberi professionisti e agli autonomi, che sono iscritti alla gestione separata.
Sono, inoltre, cambiati i requisiti per ottenere l’assegno familiare: tutti i nuclei familiari possono chiedere all’INPS l’assegno unico universale per i figli, presentando la propria attestazione ISEE. Procedendo quest’anno entro il 30 giugno 2023, è possibile recuperare anche i mesi arretrati.
Indice
Assegno unico 2023: a chi spetta
Dal 1° marzo 2022, la normativa prevede che l’assegno unico universale spetti, in misura di una cifra appositamente calcolata in base all’ISEE, ai seguenti lavoratori o soggetti:
- dipendenti settore privato;
- autonomi e liberi professionisti;
- agricoli;
- percettori Naspi.
Assegno Unico per le Partite Iva
La caratteristica fondamentale di questo assegno è la sua universalità: è infatti rivolto a tutti i lavoratori, dipendenti o autonomi, o disoccupati. Per questo motivo il sostegno è interessante anche per chi lavora con Partita Iva.
Il funzionamento dell’assegno è identico rispetto a quello erogato ai lavoratori dipendenti, per cui anche chi lavora in autonomia può presentare una apposita richiesta di accesso alla misura. Anche in questo caso la misura consiste nell’erogazione di una cifra che può arrivare a qualche centinaio di euro al mese.
L’assegno viene erogato a vantaggio di chi si trova in una situazione economica più difficoltosa, in base all’ISEE, anche nel caso di lavoro autonomo con Partita Iva.
Requisiti per accedere all’assegno unico
Vediamo di quali requisiti è necessario essere in possesso per poter richiedere l’assegno unico. Una delle condizioni fondamentali per poter ottenere il contributo è che nella famiglia siano presenti dei minori o comunque dei ragazzi che stiano studiando. Ferme restando alcune eccezioni. Il nucleo familiare può essere composto da coniugi legati da matrimonio, ma anche da genitori singoli separati o divorziati.
Il nucleo familiare dovrà, inoltre, essere in possesso dei seguenti requisiti:
- figlio minorenne a carico;
- figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, che stia seguendo un corso di formazione scolastica o universitaria. In alternativa a questo, dovrà possedere un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro l’anno o essere registrato come disoccupato;
- nel caso in cui il figlio a carico sia disabile, viene meno il limite d’età.
Assegno unico 2023: scadenza ISEE per gli arretrati
Per poter ottenere l’assegno unico 2023, i diretti interessati devono presentare la propria attestazione Isee. Le prestazioni iniziano ogni anno, a partire dal mese di marzo.
Se è stata presentata entro la fine di giugno, vengono riconosciuti anche gli arretrati per l’anno in corso. Altrimenti il contributo partirà dalla data nella quale la domanda è stata inviata.
Per questo motivo va tenuta presente la scadenza del 30 giugno 2023 per la presentazione dell’Isee, che consente di accedere all’importo corretto dell’assegno. In questo caso vengono ricevuti anche gli arretrati, mentre se l’Isee viene presentato successivamente, gli arretrati vengono persi.
L’assegno unico viene messo in pagamento il 15 di ogni mese. Nel caso in cui sia stata presentata la domanda per la prima volta e si stia aspettando il primo accredito, questo dovrebbe arrivare nel corso del mese successivo entro il quale è stata presentata la richiesta.
Come viene erogato l’assegno unico
L’assegno unico non arriva all’interno della busta paga. Quindi è inutile cercarlo in quella sede. Arriva, invece, direttamente sul conto corrente attraverso un bonifico. È possibile chiederne la domiciliazione anche sulla carta di credito, se questa lo consente, purché la stessa sia intestata o cointestata al richiedente.
Lo stesso discorso vale anche per il conto corrente. L’Iban deve rientrare in un circuito Sepa (conto corrente bancario/postale, carta di credito o di debito, libretto di risparmio).
L’assegno unico consiste in una cifra aggiuntiva ogni mese per le famiglie con figli, che si attesta, in base al caso specifico, intorno a qualche centinaia di euro.
Per il 2023, a partire dal 1° marzo, l’INPS verserà in automatico l’AUU 2023 per i figli a carico, mentre solamente per richiedere l’Assegno Unico per la prima volta sarà necessario presentare la domanda.
Assegno Unico più alto da luglio 2023
L’Assegno Unico subisce un incremento di prezzo a partire da luglio 2023, secondo quanto ha stabilito la Legge di Bilancio 2023, a causa della rivalutazione dei dati Istat sull’inflazione. Le nuove cifre avranno valore fino al 30 giugno 2024, e coinvolgeranno tutti i beneficiari dell’assegno.
L’INPS ha infatti portato avanti la rivalutazione sui “livelli di reddito familiare ai fini della corresponsione dell’Assegno per il nucleo familiare“, ovvero tenendo in considerazione un +8,1% di perequazione in base ai dati aggiornati Istat sull’aumento dei prezzi al consumo.
Anche a causa di queste rivalutazioni, è aumentata la soglia massima di erogazione accessibile alle famiglie, passando da 175 a 189,20 euro. Aumenta anche la soglia massima ISEE per poter accedere alla misura, da 40.000 a 43.240 euro, a seguito delle ultime decisioni su questa misura.
In sostanza poi, i nuclei familiari con ISEE minore di 15.000 euro, avranno una maggiorazione di circa 30 euro per ogni figlio, che andrà a diminuire all’aumentare dell’ISEE. Ricordiamo che gli importi sono già stati incrementati da gennaio 2023 per le famiglie con figli di età minore di un anno, del 50% in più.
Come chiedere l’assegno unico: l’ISEE
Ricordiamo che l’importo dell’assegno familiare è strettamente legato all’Isee del nucleo familiare. Quindi ricordarsi di presentarlo aggiornato ogni anno deve diventare una regola fondamentale. Ricordiamo, infatti, che:
- nel caso in cui l’Isee non dovesse venire presentato, si riceverà la soglia minima che spetta per l’assegno familiare;
- quanti dovessero presentare l’Isee aggiornato entro il mese di giugno, riceveranno il conguaglio dell’importo spettante nei mesi precedenti, calcolato dal mese di marzo;
- se l’Isee viene presentato successivamente a giugno, l’importo dell’assegno viene determinato in base al valore Isee per il proprio nucleo familiare per i mesi a seguire.
Quindi, per i mesi di febbraio e marzo 2023, l’assegno riconosciuto è stato calcolato in base all’Isee del 2022, o a quello del 2023, ove presente. Invece, da marzo per tutti viene calcolato l’importo sull’Isee del 2023, e in assenza di questo sarà calcolato con riferimento ai valori minimi previsti dalla norma, salvo conguaglio se l’Isee viene presentato entro il 30 giugno 2023.
Importi dell’assegno unico 2023
L’importo riconosciuto dipende dall’Isee e per quanto riguarda i figli minorenni l’importo è di 175 euro al mese, ossia 2.100 euro annui, per ogni figlio, se l’Isee è inferiore a 15.000 euro, ma può arrivare anche a 196 euro mensili.
All’aumentare dell’Isee diminuisce anche il contributo previsto per ogni singolo figlio minorenne, fino ad un Isee di 40.000 euro. Oltre i 40.000 euro di Isee viene riconosciuto il valore minimo di circa 54 euro mensili per ogni figlio.
Per figli a carico di età compresa tra i 18 e i 21 anni, invece, l’importo va dai 25 euro fino a 85 euro al mese per figlio.
Inoltre, dal terzo figlio in poi si aggiunge una quota extra che parte da 15 euro per redditi superiori a 40.000 fino a 85 euro per Isee inferiori a 15.000 euro. In più, per famiglie con almeno quattro figli viene riconosciuta una maggiorazione forfettaria di circa 100 euro.
Il contributo può essere richiesto nel corso di tutto l’anno. Se la richiesta arriva entro il mese di giugno si ha diritto anche agli arretrati. Altrimenti si riceveranno solo le mensilità a venire.
Generalmente viene pagato intorno al 15 del mese, direttamente sul conto corrente comunicato nell’atto della domanda. Scopri di più qui.
L’Isee aggiornato non è obbligatorio. Ma presentarlo serve per ottenere un assegno più alto, nel caso in cui se ne ha diritto. Altrimenti viene erogato come se si avesse un Isee pari a 40.000 euro l’anno.
Pierpaolo Molinengo
Giornalista