Partita Iva ciglista: come aprirla, codice Ateco, costi, tasse e contributi

Sei una ciglista e vuoi metterti in proprio o aprire un salone di bellezza specializzato nella lash art? Allora è necessario aprire la Partita Iva. Leggi la guida per scoprire tutti i dettagli.

Revisione a cura di Rosario EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Partita Iva ciglista
  • La professione del ciglista, o lash maker, offre l’opportunità di lavorare in proprio e di aprire un salone dedicato all’estetica, per cui è necessaria l’apertura della Partita Iva.
  • Aprendo la Partita Iva da ciglista è possibile aderire al regime forfettario con una tassazione al 5% per i primi cinque anni di attività.
  • La figura del ciglista, o lash maker, è specializzata nella cura delle ciglia e dell’applicazione di apposite extension, per cui è necessario conseguire una qualifica di estetista e ottenere l’attestato di frequenta ad un corso certificato sulle tecniche di lash art.  

Oggi il settore dell’estetica ricopre un ruolo importante nella nostra società, e nel corso degli anni sono nate nuove specializzazioni, come quella del ciglista, professionista esperto nell’applicazione di extension per ciglia. Ma è necessario aprire la Partita Iva per svolgere questa professione?

Se sei un’estetista e stai pensando di specializzarti come lash maker per metterti in proprio e aprire un salone è importante conoscere tutti gli adempimenti e le informazioni necessarie per avviare questa nuova attività.

La figura del ciglista è sempre più richiesta presso i saloni di bellezza, le Spa, o nelle grandi catene di hotel, ma per aprire un salone o lavorare in autonomia, anche da casa, è necessario aprire la Partita Iva.

In questa guida vedremo in quali casi è necessario aprire la Partita Iva per essere in regola con il fisco, quale codice Ateco è quello più adatto alla professione e tutti gli aspetti burocratici da definire prima di avviare l’attività autonoma.

Ciglista: di cosa si occupa e come diventarlo

Sempre più persone dedicano maggiore attenzione e cura al proprio aspetto fisico e alla cura estetica in tutti i suoi aspetti. Una delle ultime tendenze in campo estetico riguarda la cura delle ciglia, seguendo i trend dell’ultimo periodo, grazie all’utilizzo di extension delle ciglia.

Ed è proprio di questo che si occupa la figura del ciglista, o lash maker. Così come i make-up artist e gli estetisti in generale, anche il ciglista è molto richiesto presso i centri estetici.

I ciglisti, quindi, sono specializzati nell’applicazione delle extension per ciglia e nella cura dello sguardo. Per questa professione è necessario seguire un percorso formativo, oltre ad avere una grande passione ed esperienza nel campo. Aiuta, poi, avere una mano ferma, una buona vista e esperienza con gli strumenti tecnici specifici.

Per diventare lash maker non è previsto un percorso stabilito, ma prima di tutto è necessario ottenere la qualifica di estetista per poi frequentare un corso certificato specializzato nelle tecniche di lash art e ottenere un attestato di frequenza.

Adempimenti ciglista

Chi è obbligato ad aprire la Partita Iva come ciglista?

Diventare ciglista non porta necessariamente all’apertura della Partita Iva. Infatti, come molte altre figure professionali, nel momento in cui si lavora da dipendente, in questo caso di un centro estetico, ad esempio, non sarà necessario aprire la Partita Iva.

L’apertura della Partita Iva sarà necessaria, invece, se il professionista o la professionista decide di:

  • aprire un centro estetico o un salone specializzato nella hash art;
  • lavorare da autonomo.

In questi casi, quindi, per poter pagare i contributi bisogna aprire la Partita Iva. Ma è possibile lavorare come ciglista con prestazione occasionale? La risposta è no, perché la legge italiana stabilisce che tutti i lavori legati al settore dell’estetica non prevedono questa possibilità.

Partita Iva ciglista: come aprirla

Per svolgere l’attività di ciglista in proprio è necessario possedere le opportune qualifiche di estetista e frequentare i corsi di specializzazione necessari.

Tuttavia, trattandosi di una figura professionale nuova, non sono previste normative e adempimenti burocratici specifici ,per cui è sempre consigliabile verificare con la Camera di Commercio competente per provincia o con il SUAP del proprio comune. In genere, quindi, si fa riferimento alle figure professionali similari come quella dell’estetista, per stabilire quelli che sono gli obblighi, i contributi e gli altri aspetti burocratici a cui adempiere per svolgere questo tipo di attività.

Dal punto di vista fiscale e contributivo, la figura del ciglista viene inquadrata come ditta individuale. Per aprire la Partita Iva è prima di tutto necessario stabilire alcuni aspetti, tra cui:

  • il codice Ateco più adatto all’attività svolta;
  • il regime contabile a cui aderire (se forfettario, semplificato o ordinario);
  • la cassa previdenziale di appartenenza.

Per avviare l’attività come lash art è necessario seguire alcuni passaggi fondamentali, che sono:

  • iscrizione alla Camera di Commercio;
  • iscrizione all’Albo delle imprese artigiane;
  • presentazione SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio di Attività) al Comune (o in Camera di Commercio);
  • iscrizione alla Gestione Artigiani INPS;
  • aprire la posizione INAIL.

Contestualmente, si procede attraverso la Comunicazione Unica ad aprire la Partita Iva all’Agenzia delle Entrate. Si tratta di una pratica informatica che unisce tutti i file e i documenti necessari per un’impresa per l’apertura della Partita Iva semplificando i rapporti tra Pubblica Amministrazione e imprese.

La Comunicazione Unica

Con la Comunicazione Unica è possibile:

  • effettuare la richiesta dell’iscrizione al Registro Imprese
  • fare richiesta di Codice Fiscale e Partita IVA
  • richiedere l’iscrizione all’INPS dei dipendenti o dei lavoratori autonomi
  • l’apertura della posizione assicurativa presso l’INAIL
  • SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per il SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive).

Per questo ultimo passaggio è necessario avere la firma digitale ed una casella di Posta Elettronica Certificata, o PEC. Nella Comunicazione Unica bisogna inserire tutte le informazioni riguardanti:

  • il codice Ateco dell’attività;
  • il regime contabile;
  • l’iscrizione alla cassa previdenziale;
  • i dati del richiedente.

Partita Iva ciglista: il codice Ateco

Ad oggi non esiste un codice Ateco dedicato alla figura del ciglista, di conseguenza in genere si sceglie il seguente codice Ateco relativo anche alle altre professioni legate all’estetica:

  • 96.02.02 – Servizi degli istituti di bellezza

Questo codice, infatti, comprende tutte quelle attività legate ai servizi di estetica e ai trattamenti di bellezza al viso, make up e così via. Con questo codice Ateco il coefficiente di redditività è fissato al 67%. Questo codice Ateco può essere utilizzato sia se si svolge l’attività in uno studio di proprietà, sia come collaboratore esterno, sia se si svolge a domicilio.

Partita IVA ciglista e fisco

Partita Iva ciglista: regime contabile

Il regime contabile di un’attività stabilisce quelli che sono i documenti da conservare e le tasse che si andranno a pagare per essere in regola con il Fisco.

La figura del ciglista, in quanto inquadrata come ditta individuale, se rispetta i requisiti può aderire al regime forfettario. Questo regime è in genere la soluzione ideale perché sono previsti costi e obblighi inferiori rispetto al regime ordinario o semplificato.

Per aderire al regime forfettario bisogna rispettare principalmente i seguenti requisiti:

  • fatturazione annua inferiore a 65.000 € lordi;
  • fatturazione annua inferiore a 30.000 € lordi per i lavoratori dipendenti;
  • spese per il personale inferiori a 20.000 € annui.

Il regime forfettario presenta le seguenti caratteristiche:

  • nessun obbligo di fatturazione elettronica fino a 25.000 € di ricavi;
  • contributi con imposta sostitutiva al 15% (5% per i primi 5 anni);
  • nessun obbligo di applicazione dell’Iva in fattura;
  • nessun obbligo di registrazione e tenuta delle scritture contabili.

Se non si rispettano i requisiti che abbiamo visto di sopra, una volta aperta la Partita Iva da ciglista si aderisce al regime ordinario o semplificato.

Partita Iva ciglista: cassa previdenziale

L’attività del ciglista è considerata come attività artigianale, di conseguenza è necessario effettuare l’iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS. Il ciglista dovrà pagare annualmente i contributi previdenziali alla cassa previdenziale rivolta agli imprenditori individuali che operano nel settore dell’artigianato.

Le aliquote contributive del 2022 sono fissate al 24% per i titolari e i collaboratori di età superiore ai 21 anni. L’aliquota scende al 22,80% per i collaboratori di età inferiore ai 21 anni. I contributi minimi ammontano a 3.905,76 € per i ciglisti con più di 21 anni di età, altrimenti scendono a 3.710,84 €.

I contribuiti vengono versati mediante il pagamento degli F24 divisi in quattro rate con le seguenti scadenze:

  • 16 maggio 2022;
  • 22 agosto 2022;
  • 16 novembre 2022;
  • 16 febbraio 2023.

Per le Partite Iva forfettarie è possibile ottenere una riduzione del 35% sui contributi fissi e variabili. Per ottenere lo sconto bisogna presentare la richiesta all’INPS.

Costi Partita IVA ciglista

Quali sono i costi della Partita Iva?

Aprire la Partita Iva ha un costo stimato di 35,50 euro circa oltre ai costi per il professionista (eventuale), e inoltre potrebbero essere previste alcune spese legate all’apertura della PEC e alla richiesta della Firma digitale. Bisogna, inoltre, considerare il diritto camerale di circa 100-150 € annui.

Per esercitare l’attività è previsto anche il pagamento delle tasse, che nel caso del regime forfettario sono rappresentate dall’imposta sostitutiva pari al 15%, bloccata per i primi 5 anni di attività al 5%.

È poi previsto il pagamento dei contributi previdenziali da corrispondere alla cassa previdenziale di appartenenza, ossia alla Gestione Commercianti e Artigiani INPS. Infine, per i professionisti che decidono di affidarsi ad un commercialista è previsto anche il costo legato a tutti i servizi resi, a partire dall’apertura della Partita Iva. Vediamo un esempio di calcolo dei costi su un fatturato annuo di 20.000 euro:

  • coefficiente di redditività: 67%
  • aliquota imposta sostitutiva: 5%
  • aliquota Gestione Artigiani INPS: 3.905,76€ + 24%

Da questo possiamo quindi calcolare:

  • reddito imponibile: € 20.000 x 67% = € 13.400;
  • imposta sostitutiva : € 13.400 x 5% = € 670.

Partita Iva ciglista – Domande frequenti

È obbligatorio aprire la Partita Iva per un ciglista?

Se l’attività di ciglista non si svolge come lavoratore dipendente, ma aprendo un’attività o lavorando in proprio è necessario aprire la Partita Iva. Scopri come, qui.

Qual è il codice Ateco della Partita Iva per ciglista?

Non esiste un codice Ateco che identifica nello specifico la figura del ciglista, perciò si fa riferimento alle attività e alle professioni nel settore dell’estetica, con il codice Ateco 96.02.02 – “Servizi degli istituti di bellezza”.

Quali sono i costi della Partita Iva per ciglista?

Aprire la Partita Iva prevede alcuni costi iniziali, ad esempio per l’apertura della PEC e per la firma digitale., bolli e diritti camerali, costo per il professionista eventuale I costi principali previsti per l’esercizio dell’attività sono: le tasse, i contributi previdenziali e il diritto camerale. Ecco un calcolo esaustivo delle spese totali.

Autore
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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.
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Rosario Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 17 Giugno 2022
Dottore commercialista specializzato in startup e pmi innovative, operazioni di equity crowdfunding, e-commerce, food and casual dining. Con uno sguardo sempre rivolto al futuro, trova sistemi innovativi nello sviluppo dell’attività professionale.

8 commenti su “Partita Iva ciglista: come aprirla, codice Ateco, costi, tasse e contributi”

  1. Senza diploma da estetista non si puo lavorare come ciglista( legale) ma , puoi fare un contratto di colaborazione con un estetista.( così puoi lavorare tranquilla😉

    Rispondi
  2. Buongiorno,

    non sono estetista, ma ho frequentato corsi per applicazione ciglia estension e corso Onicotecnica regionale, per apertura centro Nails Lazio. Vorrei sapere se, quando aprirò il centro nails, che avrà un determinato codice ATECO, posso inserire anche l’altro codice ATECO scritto nel vostro testo: 09.02.02. o anche altro codice ATECO generico riguardante i servizi alla persona, in modo tale da poter lavorare anche come lashmaker. Ripeto, non ho diploma da estetista ma vorrei sapere ciò che si può fare lecitamente senza.incorrere in problemi. Vorrei sapere se ci sono degli escamotage fattibili ovviamente legalmente.

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  3. Per aprire un salone dove si effettua il servizio di extension ciglia e laminazione è necessario avere la specializzazione estetica?

    Rispondi
        • Buonasera,
          la risposta non può essere puntuale senza un approfondimento del caso concreto anche con analisi del contesto e della documentazione.

          Il rischio di violazione di una norma cogente è molto probabile per questo tipo di attività.

          Grazie per averci scritto

          Rispondi
      • Buongiorno,

        non sono estetista, ma ho frequentato corsi per applicazione ciglia estension e corso Onicotecnica regionale, per apertura centro Nails Lazio. Vorrei sapere se, quando aprirò il centro nails, che avrà un determinato codice ATECO, posso inserire anche l’altro codice ATECO scritto nel vostro testo: 09.02.02. o anche altro codice ATECO generico riguardante i servizi alla persona, in modo tale da poter lavorare anche come lashmaker. Ripeto, non ho diploma da estetista ma vorrei sapere ciò che si può fare lecitamente senza.incorrere in problemi. Vorrei sapere se ci sono degli escamotage fattibili ovviamente legalmente.

        Rispondi
        • Buongiorno,
          nel rispetto delle regole sanitarie l’attività è fattibile. Per avere contezza del perimetro entro il quale muoversi, è opportuno rivolgersi a una figura professionale specializzata che possa in materia igienico sanitaria, specifica per queste attività che possa consigliarla in modo idoneo (ingegnere, architetto, geometra, biologo, medico, ecc.). Dipende molto dalla autorizzazione che riceve (SCIA) e dal luogo di esercizio, ogni Comune potrebbe avere delle regole specifiche, più o meno cogenti.

          Grazie per averci scritto

          Rispondi

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