Come farsi pagare in Bitcoin: guida step by step

I Bitcoin sono tra le criptovalute più utilizzate per concludere transazioni commerciali. Ecco come fare e quali sono gli strumenti necessari per farsi pagare in Bitcoin.

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Farsi pagare in bitcoin
  • Farsi pagare in Bitcoin in Italia è legale sia se disponi di Partita IVA, individuale o per le società.
  • Per ricevere le monete virtuali dovrai disporre di un wallet, una piattaforma di pagamento specifica per questo scopo.
  • La tassazione sui Bitcoin si applica nel caso di vendita, con un’aliquota del 26%, mentre se mantieni le monete virtuali nel portafoglio, saranno considerate come valuta estera e sommate al fatturato annuo.

Come farsi pagare in Bitcoin? È una domanda che ti sarai fatto se disponi di una Partita IVA e vuoi ampliare le tue opportunità di incasso. Questa criptovaluta è tra quelle a più alta capitalizzazione, oltre a mantenere il primato per essere quella più utilizzata nelle transazioni commerciali.

Infatti, negli Stati Uniti e in Europa sono sempre di più le aziende che hanno deciso di accettare i pagamenti in Bitcoin e nelle altre criptovalute. Esiste un sistema immediato e sicuro, attraverso cui potrai offrire un servizio in più ai tuoi clienti e ai fornitori.

Basta considerare che sono più di 50 milioni gli utenti online che utilizzano costantemente i Bitcoin. In Italia, già dal 2010 si sono aperte le porte a queste criptovalute con i primi ATM per il cambio. Inoltre, oggi sono sempre di più i brand che hanno integrato questa forma di pagamento.

Se vuoi disporre di un’azienda moderna e competitiva, conoscere come farti pagare in Bitcoin è fondamentale, valutando quali sono gli strumenti necessari e come comportarsi ai fini della tassazione. Di seguito avrai a disposizione una guida completa step by step.

Farsi pagare in Bitcoin in Italia: è possibile?

La nascita dei Bitcoin ha cambiato radicalmente il mondo economico. Infatti, disporrai di una valuta virtuale, che non viene stampata da un ente centrale e offre un certo anonimato nelle transazioni. Inoltre, puoi utilizzarla come moneta di scambio per effettuare acquisti o farti pagare una fattura elettronica o cartacea.

Avrai anche la possibilità di trasformare i Bitcoin subito in liquidità e quindi impiegare questa somma per le spese aziendali o per una distribuzione degli utili. Infine, i Bitcoin possono essere un valido investimento, data la loro alta volatilità.

Queste caratteristiche, se da un lato li hanno resi delle criptovalute molto ricercate, dall’altro sono considerati strumenti finanziari non molto apprezzati dai governi e dalla banche. E in Italia? Se hai una Partita IVA per attività professionale, un’azienda oppure gestisci un negozio o un e-commerce potrai farti pagare in Bitcoin in maniera legale.

Ovviamente, come vedremo più avanti, dovrai considerare l’aspetto fiscale, per non rischiare di trovarti a dover pagare sanzioni e di fronte ad accertamenti fiscali dell’Agenzia delle Entrate. Vediamo quali sono i passi da seguire.

Farsi pagare in Bitcoin in Italia
revolut business

Come farsi pagare in Bitcoin con Partita IVA

I Bitcoin sono valute virtuali, ciò significa che esistono solo sul web. Senza entrare nell’aspetto tecnico, gli scambi avvengono con un tecnologia innovativa chiamata rete blockchain. In base a essa per confermare una transazione verrà richiesta la convalidata da una serie di computer, che vengono definiti nodi. Un esempio può essere utile.

Quando ricevi un pagamento attraverso un sistema bancario tradizionale, come un bonifico o un POS, l’operazione viene registrata e convalidata sul server centrale della banca o dell’istituto di moneta elettronica di riferimento. Nel caso dei Bitcoin l’operazione sarà decentralizzata, venendo suddivisa tra diversi server. Questo permette di rendere ogni attività:

  • immutabile;
  • sicura;
  • unica;
  • immediata;
  • in parte anonima.

Infatti, una volta che un blocco ha confermato l’operazione, per modificarla sarà necessario intervenire su tutti i singoli nodi: qualcosa di praticamente impossibile. Questi fattori sono utili per farti valutare che, farsi pagare in Bitcoin, può essere una valida alternativa ai sistemi tradizionali. Dall’altro lato la tecnologia innovativa utilizzata richiede dei passaggi precisi per effettuare le transazioni con queste criptovalute. Ecco cosa devi considerare:

  • ottenere un indirizzo di un wallet;
  • disporre di un sistema di pagamento digitale;
  • pubblicizzare il servizio di pagamento Bitcoin;
  • fare attenzione all’ambito tassativo in Italia.

Disporre di un wallet

Le criptovalute non si presentano come una moneta reale, simile a quella che spesso si vede in foto, ma la loro esistenza è collegata a un codice alfanumerico, chiamato chiave privata, che identifica il possesso di un certo numero di Bitcoin. Questo valore viene generato da un particolare algoritmi matematico.

Quindi non avrai un conto corrente in cui potrai visualizzare i tuoi soldi e il pagamento effettuato, ma necessiterai di una tecnologia specifica, il portafoglio Bitcoin o comunemente chiamato wallet. Questo strumento presenta all’interno un software o un hardware che permette di collegarsi alla blockchain e  di leggere la chiave privata.

Il wallet è indispensabile se vuoi farti pagare in cripto-monete. Infatti, attraverso di esso potrai, custodire, visualizzare ed effettuare operazioni sui Bitcoin. Chiariamo quest’ultimo aspetto.

Se vuoi essere pagato in monete digitali dovrai fornire, a chi deve effettuare l’operazione, il link del tuo wallet. È una sorta di indirizzo elettronico in cui verrà spedito un certo numero di Bitcoin in rapporto al controvalore della tua fattura o del prodotto. Questo ci porta al secondo STEP.

Scegliere un sistema di pagamento Bitcoin

Oggi sono presenti diverse tipologie di wallet Bitcoin per ottenere pagamenti diretti online oppure fisicamente nel tuo ufficio o al tuo negozio fisico. Vediamo quali sono le opportunità principali:

  • scegliere una piattaforma di pagamento;
  • utilizzare PayPal;
  • disporre di un servizio POS Bitcoin.

Nel primo caso, sono diverse le piattaforme di pagamento che ti permettono di accedere a un wallet digitale attraverso cui ricevere i Bitcoin. Tra quelle più ricercate vi sono gli exchange come Coinbase e Binance. Potrai impiegare il loro wallet interno oppure collegarne uno tuo in pochi passaggi. Scegliere questi sistemi può essere molto vantaggioso.

In primo luogo, le piattaforme prevedono tecnologie di crittografia molto sicure, un fattore utile dato il valore odierno di queste criptovalute, che si aggira sui 30.000€. Inoltre, potrai sfruttare i servizi di cambio della piattaforma e trasformare subito i Bitcoin in valuta FIAT. Infine, le commissioni applicate per le transazioni sono molto competitive.

Un’altra opportunità è quella di disporre di un conto PayPal Business, dato che dal 2020 è stato implementato questo servizio. Devi però considerare che per adesso in Italia non è ancora possibile ricevere pagamenti in Bitcoin, dato che il servizio è stato abilitato solo negli Stati Uniti.

Infine, potrai utilizzare una piattaforma che ti offra un terminale POS o mobile abilitato anche ad accettare i pagamenti virtuali in Bitcoin. Il sistema è abbastanza semplice, dato che per effettuare il pagamento verrà generato un Codice QR letto dal terminale.

Come farsi pagare pubblicizzando i Bitcoin

Se vuoi ricevere Bitcoin come forma di pagamento, dovrai far conoscere ai tuoi fornitori e ai clienti che questa tipologia di sistema è accettato dalla tua azienda: un aspetto spesso sottovalutato. Quindi, se hai un negozio fisco, potrai esporre presso la cassa o all’esterno l’icona in cui specifichi che in questo esercizio si accettano Bitcoin.

Lo stesso vale se disponi di un e-commerce: ti baserà inserirlo tra le varie modalità di pagamento. Invece, se vuoi ricevere un pagamento di una fattura in Bitcoin, dovrai indicarlo all’interno del tuo documento fiscale. Ti consigliamo di valutare se l’azienda a cui ti rivolgi sta adottando a sua volta questo sistema.

Criptovalute bitcoin

Bitcoin, Partita IVA e tassazione

I Bitcoin che otterrai come forma di pagamento, sono soggetti a tassazione? Rispondiamo subito di sì, ma devi distinguere tra:

  • deposito di Bitcoin;
  • vendita delle criptovalute.

Se sei interessato a questo argomento ti rimandiamo alla nostra guida su tasse e Bitcoin. In questa sede ci soffermeremo sugli aspetti principali. In base alla Risoluzione Ministeriale 72/E 2016 i Bitcoin vengono considerati alla stregua di una valuta estera. Quindi se li mantieni sul wallet come forma di deposito, dovrai inserirli all’interno del bilancio, andando a completare l’utile annuale.

Se disponi di un regime fiscale ordinario si applicherà un’aliquota IRAP e IRES in base al reddito imponibile. Inoltre, se effettui la distribuzione degli utili, dovrai considerare anche l’applicazione della tassazione IRPEF per i soci. Invece, se vai ad effettuare la vendita diretta dei Bitcoin trasformandoli in moneta FIAT, dovrai considerare l’applicazione di un tassazione pari al 26%.

Farsi pagare in Bitcoin: pro e contro

Ricevere un pagamento in Bitcoin può essere un sistema alternativo per concludere una transazione commerciale, soprattutto per importi di una certa consistenza, o se effettui molte operazioni mensili. Infatti, il trasferimento è immediato, oltre ad essere sicuro e con costi vantaggiosi. A questo si aggiunge che potrai mantenere questa moneta nel tuo portafoglio e a tua volta utilizzarla per effettuare acquisti verso altre aziende, oppure scegliere di trasformali in valuta reale e quindi ottenere liquidità.

I Bitcoin possono essere anche una forma di investimento per la tua attività imprenditoriale, dato il valore intrinseco di queste monete. Basta considerare che oggi sono considerati una sorta di bene rifugio come l’oro. Una considerazione è d’obbligo: anche se il pagamento in Bitcoin è un’operazione sempre più diffusa, devi valutare che sono dei beni virtuali.

In quanto tali, il loro valore è soggetto a una variazione che alle volte è anche elevata, come quella avvenuta negli ultimi mesi, passando dalla quotazione di 70.000€ a quella di 30.000€. Per questo, se decidi di utilizzare questo sistema di pagamento, può essere utile farti affiancare da un consulente esperto o da uno studio di commercialisti al fine di valutare il momento più adatto per farsi pagare in Bitcoin.

Come farsi pagare in Bitcoin – Domande frequenti

Cosa serve per farsi pagare in Bitcoin come azienda?

Per ricevere un compenso in Bitcoin, dovrai disporre di un wallet fornito da un gestore di pagamento o di un POS adibito a questa tipologia di transazione. Scopri di più nella nostra guida.

Come accettare Bitcoin nel proprio negozio?

Se vuoi farti pagare in Bitcoin nel tuo negozio può essere conveniente sottoscrivere un contratto con una piattaforma di pagamento che ti offra un POS reale o digitale.

Conviene farsi pagare in Bitcoin in Italia?

Sì, dato che è una tipologia di transazione, veloce, sicura, e potrai trasformare i Bitcoin in ogni momento in moneta FIAT. Scopri come farti pagare in moneta virtuale, qui.

Autore
Foto dell'autore

Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.

4 commenti su “Come farsi pagare in Bitcoin: guida step by step”

  1. Articolo interessante….ma ancora di piu sarebbe capire come comportarsi con l INPS visto che nessuno ne parla….una persona apre una partita iva per farsi pagare in btc o criptovalute e per quanto riguarda le tasse vanno pagate solo nel caso di cashout ritornando in FIAT (26%). Ma se io rimango in criptovaluta, come ti comporti con l INPS? Sei esentato? o va pagato ugualmente? e nel caso, che percentuale viene applicata?

    Saluti

    J.

    Rispondi
    • Buongiorno,
      l’inps è calcolata a monte, il pagamento della fattura con bitcoin non modifica la sorte dell’inps e non è prevista una successiva applicazione di contributi, oltre alle imposte sul reddito da capitale del 26%.
      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  2. Non mi è chiara una cosa ovvero se io compro un bene a 10 k in euro e lo rivendo a 20k facendomi pagare in crypto poi trasformo le crypto in Euro per poterne disporre sul conto aziendale e fare altri acquisti ai fini aziendali li devo pretassare del 26% ?? Quindi non mi conviene farmi pagare in crypto ,oppure il 26 % si calcola sull’eventuale rendita al momento della trasformazione in euro (10k diventano 12k e pago il 26% sui 2k)? Grazie in anticipo per il chiarimento

    Rispondi
    • Buongiorno,

      una maggiore chiarezza sulla tassazione delle criptovalute dalla Legge di Bilancio 2023, con la quale si supera l’interpretazione della prassi che assimila le cripto alle valute estere e crea una nuova categoria reddituale denominata cripto-attività. Articoli da 30 a 34.

      Grazie per averci scritto.

      Team partitaiva.it

      Rispondi

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