Diventare musicoterapista: come funziona, codice ATECO e costi

La figura di musicoterapista è sempre più ricercata, perché si tratta di un professionista specializzato in nuovi approcci terapeutici. Come svolgere questo lavoro? Quando serve la Partita IVA? In questa guida, tutte le indicazioni.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

Adv

  • La Partita IVA per musicoterapista è necessaria se svolgi questa attività in maniera organizzata, continuativa e producendo reddito.
  • La richiesta di apertura della Partita IVA può essere fatta online, e per svolgere la professione di musicoterapista dovrai inserire il codice ADA 19.02.20.
  • Il codice ATECO consigliato è 86.90.29. Un altro codice che è possibile utilizzare è 88.99.00.
  • Il regime forfettario è possibile anche per la Partita IVA come musicoterapista, con il pagamento di un’aliquota unica del 5% per i primi 5 anni.

Scegliere di aprire una Partita IVA come musicoterapista può essere un’idea valida se la tua passione è la musica e hai un’attitudine a lavorare con le persone. Infatti, la musicoterapia, già diffusa negli anni 70’ negli Stati Uniti e in altri Paesi europei, oggi è riconosciuta anche in Italia come approccio terapeutico.

La musica è utilizzata con lo scopo di ottenere un risultato in ambito rieducativo e riabilitativo, ed è molto adatta per risolvere alcune problematiche psico-fisiche, da coadiuvare o alternare alle terapie  tradizionali.

Ciò ha portato a una richiesta di figure professionale specializzate. Oggi in Italia sono circa un migliaio i musicoterapisti, con una domanda crescente che lascia ampi spazi per intraprendere questa professione. Qual è il percorso formativo? È necessaria la Partita IVA per svolgere questa attività? Dove si applica la musicoterapia? Sono alcune delle domande a cui troverai risposta nel nostro articolo.

Come diventare musicoterapista

Chi è il musicoterapista? È una figura professionale che ha competenze in materia musicale oltre ad avere delle basi di psicologia e nella riabilitazione. Il suo lavoro è quello di mettere in pratica un percorso terapeutico che utilizza i suoni e le musica per migliorare la qualità di vita delle persone, portando dei benefici dal punto di vista fisico e psicologico.

Il suo ruolo è differente dal musicoterapeuta. Questa figura è quella che effettua una specifica diagnosi rilevando la presenza di una patologia e stabilendo il percorso riabilitativo. Si tratta di un ruolo svolto da un medico che ha acquisito una specializzazione anche in ambito delle terapie musicali. Invece, il musicoterapista è colui che mette in pratica la terapia che è stata concordata con il musicoterapeuta.

Ciò comporta delle competenze differenti che si riflettono nel programma di studi che dovrai seguire se vuoi svolgere questa professione. Chiariamo subito che, rispetto ad altri Paesi europei dove si sono sviluppate delle lauree triennali in musicoterapia, in Italia tale condizione non è ancora presente. Qual è il percorso di studi che dovrai effettuare?

Dovrai avere conseguito una laurea in ambito socio-sanitario come quella di educatore e infermiere, oppure una laurea in medicina o psicologia. Inoltre, è necessario avere una competenza in ambito musicale, con un diploma di strumento, oppure una passione personale per la musica. A questo punto potrai iscriverti a un corso per diventare musicoterapista in una delle scuole abilitate e riconosciute in ambito regionale e nazionale.

Musicoterapia P.Iva

Dove lavora il musicoterapista

Una volta conseguito il diploma di musicoterapista avrai diverse opportunità per svolgere la tua professione in ambito pubblico e privato. Ecco tutte le possibilità:

  • asili e scuole;
  • centri di riabilitazione;
  • studi medici;
  • cliniche private;
  • penitenziari;
  • centri di assistenza pedagogica;
  • enti specializzati nel recupero dei soggetti a rischio.

Lavorerai quasi sempre all’interno di un team e sotto la guida di un medico o psicologo che ha acquisito una specializzazione in musicoterapia. Ciò comporta che la tua figura professionale può essere equiparata a quella di un fisioterapista o di un osteopata. Infine, potrai lavorare con i singoli pazienti oppure in attività di gruppo.

Quando è necessaria la Partita IVA come musicoterapista

Oltre alle competenze professionali, dovrai valutare come intraprendere la professione di musicoterapista. Le opportunità sono due:

  • lavoro occasionale;
  • aprire una Partita IVA.

Rientri nel primo caso se svolgi la tua attività di musicoterapista in modo saltuario. Un esempio è il caso in cui vieni chiamato sporadicamente da uno studio per svolgere una serie di sedute di terapia. In questa condizione non dovrai aprire un Partita IVA come musicoterapista, ma rientrerai in quelle prestazioni occasionali che prevedono l’emissione di una ricevuta non fiscale.

Dovrai emettere una fattura con ritenuta d’acconto pari al 20% del totale della prestazione effettuata, che verrà versata direttamente all’erario da parte della società per cui hai svolto l’attività. Potrai utilizzare questa tipologia di prestazione se non svolgi questa attività con carattere di abitualità.

In questo caso non dovrai aprire Partita IVA. Se ti interessa questo argomento, ti invitiamo a leggere la nostra guida completa sul lavoro occasionale 2022. Si tratta di una soluzione molto adatta soprattutto agli inizi della tua professione, e se non la svolgi a tempo pieno, dato che potrai ridurre le spese e acquisire una certa esperienza nel tuo lavoro.

Se  però la tua attività diventa regolare e organizzata dal punto di vista professionale, allora sarà necessario aprire una Partita IVA per musicoterapista. Vediamo come.

Come aprire Partita IVA per musicoterapista

Oggi la procedura per aprire una Partita IVA per musicoterapista si svolge in poche ore, grazie al sistema telematico dell’Agenzia delle Entrate. Se da un lato il sistema online ti offre l’opportunità, in maniera autonoma, di disporre nel giro di 24/48 ore del tuo codice IVA, richiede però una certa attenzione.

Infatti, soprattutto nella fasi iniziali, ti consigliamo di farti affiancare da uno studio di commercialisti o da un consulente esperto. In questo modo avrai la certezza di evitare eventuali errori che possono verificarsi nel valutare:

  • codice AETCO per musicoterapista;
  • regime fiscale;
  • posizione contributiva.

Leggi anche la nostra guida su come aprire Partita IVA nel 2022. Di seguito andiamo a evidenziare gli step principali.

Codice ATECO per musicoterapista

Il codice ATECO per musicoterapista è composto da 3 coppie di numeri che vanno a identificare l’attività che vuoi svolgere. Infatti, in base ad esso si individua la specifica professione, e ciò comporta anche delle scelte e conseguenze dal punto di vista fiscale e contributivo.

Quindi si avrà un codice specifico per svolgere qualsiasi professione. Viene previsto infatti un codice ATECO specifico che raggruppa le attività con riferimento ai laboratori di musicoterapia, arteterapia e teatroterapia. Ecco quale inserire:

  • 86.90.29: altre attività paramediche indipendenti n.c.a.

Tieni in considerazione che se questa attività è affiancata ad un’altra, puoi comunque aggiungere codici ATECO alla tua Partita Iva, anche successivamente.

Regime forfettario per musicoterapista

Come attività regolare attraverso cui produci reddito, dovrai scegliere la tipologia di regime fiscale per il versamento delle tasse. Se apri una Partita Iva come musicoterapista, oggi avrai la possibilità di rientrare tra le forme di agevolazioni fiscali come il regime forfettario.

Sceglierlo ti permette di avere una serie di vantaggi rispetto al regime ordinario. Infatti, dal punto di vista delle tasse, si applicherà una quota annuale fissa, pari al 5% sul reddito imponibile, per i primi cinque anni, che sale al 15% nel periodo seguente. Non dovrai inoltre versare altri tributi come l’IRAP, l’IVA, addizionali ed eventuali contributi IRPEF previsti nel regime fiscale ordinario.

Inoltre, la gestione contabile è semplificata. In primo luogo,  è prevista l’esenzione IVA, e quindi potrai ottenere il pagamento della tua prestazione per intero. Inoltre, fino al 1° luglio 2022 potrai emettere la fattura applicando solo la marca da bollo di 2 euro e in maniera cartacea.

Successivamente, se il tuo fatturato è superiore a 25.000€, sarai tenuto a utilizzare la fatturazione elettronica. Infine, non dovrai compilare i registri delle fatture, ma ti basterà mantenere un ordine progressivo.

Regime contributivo Partita IVA per musicoterapista

Il regime contributivo è l’ultima delle valutazioni che dovrai effettuare per aprire Partita IVA per musicoterapista. Infatti, in base alla legge, se svolgi un’attività professionale che produce reddito, dovrai versare ogni anno, tramite apposita cassa previdenziale, una somma finalizzata per la tua pensione.

Generalmente, se appartieni ad un albo specifico come quello per gli avvocati, i commercialisti, gli architetti o i medici, il versamento avviene a favore della cassa di riferimento. Invece, se fai parte di quelle attività esentate dall’iscrizione a un ordine professionale, come quella per la musicoterapia, allora dovrai inserirti nella Gestione Separata INPS.

In questo caso quindi sarà calcolata una percentuale ogni anno su quanto guadagni, che dovrai versare all’INPS. Tuttavia non è presente una quota fissa annuale.

Partita IVA musicoterapista: tasse

Il regime forfettario è stato ideato come forma di supporto allo sviluppo di nuove attività d’impresa. Infatti, i vantaggi dal punto di vista della tassazione possono essere molto utili se vuoi avviare la tua professione di musicoterapista riducendo al minimo i costi.

Quante tasse dovrai versare? Il calcolo avviene solo sull’importo fatturato. Ciò significa che se non produci reddito durante l’anno, non sarai tenuto a versare quote allo Stato. Vediamo come funziona.

Dovrai prima di tutto individuare il reddito imponibile. Questo termine identifica il guadagno che verrà sottoposto a tassazione togliendo una percentuale di spese. Per le attività professionali con regime forfettario è pari al 78% del fatturato, dato che verrà sottratto il 22% a titolo di spese. Ecco un esempio:

  • incassi ottenuti durante l’anno: 15.000€;
  • reddito imponibile:  11.700€
  • imposta sostitutiva al 5%: 585€.

Quindi, se in un anno hai fatturato 15.000€, l’imposta sostitutiva che dovrai versare a titolo di tasse, corrisponderà per i primi 5 anni a 585€.

Partita IVA musicoterapista con doppia attività

Se svolgi la professione di musicoterapista, potrà capitare di ricevere delle proposte di lavoro a tempo determinato o indeterminato e quindi di trovarti ad affiancare la libera professione con quella di dipendente.

In questo caso dovrai fare attenzione che nel contratto sia prevista questa possibilità. Leggi la nostra guida sulla partita IVA e lavoratore dipendente per farti un’idea su come funziona.

Inoltre, potrai decidere anche di allargare la tua attività professionale, svolgendo altri ruoli nel settore sanitario o in quello musicale. In questo caso, diventa molto utile la competenza di un consulente, che ti potrà consigliare la soluzione più adatta, ad esempio attivando un secondo codice ATECO.

Quanto guadagna un musicoterapista?

Per quanto riguarda il guadagno di un musicoterapista, questo può variare di molto in base a come viene svolta la professione. Valutando lo stipendio medio, è possibile per un musicoterapista guadagnare da 20 e 30 euro all’ora, in relazione all’esperienza maturata.

Lavorando come dipendente di una struttura, è possibile guadagnare uno stipendio variabile dai 700 ai mille euro. Lavorando invece con una Partita Iva come autonomo, è possibile guadagnare cifre superiori, prestando la propria professionalità presso diverse strutture o a clienti privati.

La cifra in questo caso può arrivare anche da 700 a 2.500 euro al mese, su cui poi il lavoratore autonomo dovrà togliere le tasse e i contributi INPS, oltre a eventuali spese per l’attività.

Partita IVA musicoterapista: domande frequenti

Cosa fare per diventare musicoterapista?

Per diventare musicoterapista dovrai avere competenze in ambito musicale e riabilitativo, e seguire un corso professionale specifico. Scopri qui l’iter per svolgere questa professione.

 
Quando è necessario aprire la Partita IVA per musicoterapista?

Dovrai aprire Partita IVA per musicoterapista se svolgi l’attività in maniera continuativa e organizzata. Nella nostra guida, tutti i passaggi.

Quanto guadagna un musicoterapista?

Con la Partita IVA da musicoterapista potrai guadagnare dai 700€ ai 2.500€ al mese tramite un lavoro autonomo. Come lavoratore dipendente puoi guadagnare cifre intorno a 1.000€.
 

Autore
Foto dell'autore

Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.
Fact-Checked
Avatar di Giovanni Emmi
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 28 Aprile 2023
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

3 commenti su “Diventare musicoterapista: come funziona, codice ATECO e costi”

  1. Mi scusi dottore, ma il codice ateco da Lei riportato, non mi risulta esistente . Risulta come codice Ada, che però per l’apertura partita iva non serve. Quale codice ateco quindi?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      il codice ATECO per questa attività potrebbe essere 86.90.29 – altre attività paramediche indipendenti. Se il professionista è iscritto ad esempio all’ordine degli psicologi o è un musicista, potrebbe avere una partita iva già attiva.
      Nel merito dell’attività svolta, se si tratta di psicoterapia è indispensabile operare sotto il controllo di un professionista psicologo.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  2. punto 1) Diversi profili professionali delle Arti terapie si basano prevalentemente su una sola specifica disciplina artistica di vertice (Arte plastico pittorica visiva, Coreutica, Musicale, Teatrale, Drammatica) in base alla quale la norma UNI definisce cinque distinti profili professionali: Arteterapeuta, Danzamovimentoterapeuta, Musicoterapeuta, Teatroterapeuta e Drammaterapeuta.

    La nuova norma UNI 11592 interviene proprio per definire le conoscenze, le abilità e le competenze di questa figura professionale e definisce i compiti del professionista delle arti terapie raggruppandoli in sei passaggi essenziali.

    punto 2) Decreto Ministeriale 2905 del 6 dicembre 2021 – Diploma accademico di secondo livello – DCSL 72 – Teorie e tecniche in musicoterapia e tabelle allegate

    Domanda: quale sarà il futuro della materia adesso che la Mterapia è riconosciuta anche in Italia…. potreste darci qualche notizia? ci sono notizie per nuove forme di partita iva? Grazie

    Rispondi

Lascia un commento

Continua a leggere

Iscriviti alla Newsletter

Il meglio delle notizie di Partitaiva.it, per ricevere sempre le novità e i consigli su fisco, tasse, lavoro, economia, fintech e molto altro.

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.