- I fornitori di servizi Pos propongono commissioni sui pagamenti a costi differenti, che variano in base al modello e all’offerta scelta.
- Gli esercenti possono accedere al credito d’imposta sulle commissioni Pos pagate e ottenere un rimborso dal 30% fino al 100%.
- La maggior parte dei fornitori di servizi Pos presentano canoni gratuiti con commissioni sul transato, ma in alcuni casi è possibile scegliere un Pos con canone, ma senza commissioni.
Esercenti e liberi professionisti, per poter accettare i pagamenti dei clienti con carta di credito, di debito o prepagate, devono dotarsi di dispositivi Pos e pagare delle commissioni sulle transazioni.
Se sei un libero professionista o sei titolare di un negozio fisico, acquistare un servizio Pos è necessario, nonché obbligatorio, per dare la possibilità ai clienti di pagare in modo veloce e sicuro con una carta di pagamento o in modalità contactless, anche con smartphone e smartwatch.
Se da una parte questi servizi Pos hanno un’indiscutibile comodità e convenienza, dall’altra gli esercenti sono tenuti a sostenere delle spese per l’utilizzo dei dispositivi. In genere, i fornitori di Pos offrono questo servizio a fronte del pagamento di commissioni sul transato, ma ci sono anche offerte in cui non è prevista alcuna commissione, ma solamente un canone fisso mensile.
In questa guida vedremo non solo come funzionano le commissioni Pos, ma anche quali sono le soluzioni più convenienti per esercenti e liberi professionisti in base alle diverse esigenze. In più ti illustreremo anche in quali casi è possibile accedere al credito d’imposta sulle commissioni Pos.
Indice
- POS con commissioni basse, quali sono
- Commissioni POS per esercenti: come funzionano
- Commissioni dispositivi POS
- Credito d’imposta per le commissioni Pos
- È legale addebitare le commissioni del POS ai clienti?
- Commissioni POS sotto 5 o 10 euro: sono gratis?
- Commissioni ridotte sotto i 30 euro?
- Come si calcolano le commissioni sui POS?
POS con commissioni basse, quali sono
Che si tratti di Pos portatili o fissi, tutti i dispositivi richiedono un costo per il loro utilizzo. Questi costi possono essere:
- fissi: con canone fisso mensile e il costo iniziale per l’acquisto del dispositivo;
- variabili: la commissione è calcolata sulle singole transazioni.
Esistono sia POS senza commissioni, quindi senza costi variabili, che POS senza canone, e quindi senza un costo fisso. Prima di scegliere un terminale, valuta il numero di transazioni che potresti fare mensilmente e fai la scelta più economica di conseguenza.
Prima di scoprire quali sono i Pos più economici, con costi fissi e variabili più bassi, ricordiamo che nella scelta del dispositivo è importante valutare anche quali sono le esigenze del business e se si necessita di servizi accessori presenti solamente con alcuni marchi.
Commissioni POS per esercenti: come funzionano
Oggi i pagamenti digitali sono sempre più comuni, soprattutto a seguito delle ultime decisioni in cui il governo italiano ha scoraggiato i consumatori a utilizzare i contanti, anche con l’intenzione di combattere l’evasione fiscale, invogliando i privati a pagare con carte di pagamento e riconoscendo un cashback sugli acquisti.
Infatti, anche se il contante rimane ancora uno dei mezzi più utilizzati dagli italiani per i pagamenti, i pagamenti digitali stanno aumentando progressivamente.
Da qui si può facilmente intuire quanto sia cresciuta l’importanza di disporre di un servizio Pos presso i negozi fisici, gli studi e altri esercizi commerciali. Senza contare che da quest’anno l’obbligo prevede anche importanti sanzioni in mancanza del Pos.
Le opzioni riservate agli esercenti e ai professionisti oggi sono sempre maggiori e sempre più varie, con servizi accessori innovativi che uniscono in un unico prodotto anche la possibilità di gestire un negozio online o le scorte di magazzino. Ma oltre a tutti questi interessanti servizi, è necessario valutare con attenzione le commissioni Pos, che rappresentano in alcuni casi un costo non da poco.
I costi dei dispositivi Pos variano in base alla tipologia (fissi o portatili), alle funzionalità di cui sono dotati, se si tratta di un Pos più o meno evoluto e dal tipo di contratto sottoscritto. Inoltre, la maggior parte dei fornitori di Pos prevedono una commissione percentuale sulle transazioni.
Questa percentuale, o fee, viene calcolata sul totale di ogni singola transazione e verrà poi pagata secondo le modalità previste dal contratto, al termine del periodo di riferimento, o sottratta al totale durante il trasferimento dell’incasso sul conto.
Commissioni dispositivi POS
Abbiamo riassunto nella seguente tabella quali sono i costi di commissione dei servizi POS visti fino ad ora, con offerte specifiche che permettono alle imprese e ai professionisti di risparmiare sui pagamenti. I costi possono variare in base all’offerta in corso.
Servizio | Costi delle commissioni |
MyPOS, Go 2 | – carte personali nazionali, SEE e GB: 1,20% + €0,05 per transazione – carte commerciali nazionali, SEE e GB: 2,55% + €0,05 per transazione – American Express: 2,45% + 0,05 per transazione – tutte le altre carte personali e commerciali: 2,85% + €0,05 per transazione |
Axerve Easy POS | A commissione: 1% di commissioni, senza canone, terminale a 100 euro A canone mensile: 0%, canone da 17 a 22 euro al mese in base agli incassi e terminale in comodato d’uso |
SumUp | 1,95% |
Nexi SmartPOS Mini | 1,89% |
Nexi Mobile POS | 1,89% |
Nexi SmartPOS Cassa | 0,99% |
Nexi SmartPOS | 0,99% |
MyPOS, pagamenti senza carta | – carte personali nazionali e SEE: 1,30% + € 0,20 per transazione; – American Express: 2,50% + 0,20 euro; – tutte le altre carte personali e commerciali: 2,90% + € 0,20 per transazione; – pagamenti MO/TO: commissione di pagamento POS + 1% per transazione. |
Revolut Reader | Carte per privati ed europei: 0,8% + 0,02 euro Tutte le carte internazionali e aziendali: 2,6% + 0,02 euro |
Credito d’imposta per le commissioni Pos
Oggi gli esercenti hanno la possibilità di accedere al bonus Pos, un credito d’imposta del 30% sulle commissioni effettuate mediante carte di credito, di debito o prepagate. Sono, tuttavia, escluse le commissioni sulle transazioni effettuate con le carte aziendali.
Possono richiedere il credito d’imposta tutti gli esercenti dotati di un dispositivo Pos e con un fatturato inferiore ai €400.000 annui. Non sono, invece, previsti particolari requisiti sul regime di contabilità o sulla forma giuridica dell’attività commerciale.
Per richiedere il credito d’imposta è necessario compilare il modello F24 da inoltrare all’Agenzia delle Entrate in modalità telematica, comunicando il numero totale delle transazioni effettuate e il totale dei costi sostenuti relativi al servizio Pos indicando il codice tributo “6916”.
È legale addebitare le commissioni del POS ai clienti?
Da quando è in vigore l’obbligo del POS, molte imprese e attività commerciali si sono adeguate con nuovi strumenti di pagamento che prevedono commissioni sulle transazioni. Questi servizi per l’imprenditore comportano un costo, che può essere più o meno alto in base al fornitore scelto.
Questi costi aggiuntivi, ovvero le commissioni, si possono addebitare ai clienti che scelgono di pagare con uno strumento elettronico come una carta? Su questo punto le norme europee sono molto chiare: non si può fare.
A specificare questo aspetto è l’Unione Europea1:
“Le imprese non sono autorizzate ad addebitare alla loro clientela costi aggiuntivi per l’uso di una carta di credito o di debito. Ciò si applica a tutti gli acquisti effettuati con una carta (nei negozi e online) in tutta l’UE.”
Questa regola quindi copre anche gli acquisti online e qualsiasi carta utilizzata dal cliente tramite dispositivi POS proposti dall’esercente. Per questo motivo applicare tariffe aggiuntive per l’uso di pagamenti elettronici non è legale neanche in Italia. Non si può quindi fare alcuna discriminazione per il metodo di pagamento.
Commissioni POS sotto 5 o 10 euro: sono gratis?
Un’altra questione che interessa imprese e esercenti è quella del pagamento di commissioni legato a transazioni molto basse, ovvero pagamenti sotto i 10 o i 5 euro. Ci si chiede se queste commissioni siano gratuite o comunque prevedano una percentuale da destinare alla banca.
Come abbiamo visto, bisogna fare una premessa: ogni fornitore di POS, che sia una banca o un altro tipo di soggetto, imposta le proprie tariffe, che possono essere mensili o annuali o calcolate sul singolo pagamento. Alcuni prevedono costi agevolati per le transazioni sotto una certa cifra, tuttavia questa non è una regola.
A livello di leggi invece, in Italia ci sono delle esenzioni dal pagamento delle commissioni per importi così bassi pagati via POS? Negli scorsi anni sono state ipotizzate dai governi varie soluzioni e casi di esenzione dai pagamenti per importi bassi, tuttavia al momento non esiste una legge che esonera da questi pagamenti.
Per ottenere sconti importanti sulle micro-transazioni è consigliato informarsi su quali istituti bancari offrono particolari pacchetti con tariffe che escludono i pagamenti con cifre inferiori a 10 o 5 euro.
Commissioni ridotte sotto i 30 euro?
Attualmente non ci sono leggi che stabiliscono commissioni ridotte sotto i 30 euro di pagamento tramite POS, tuttavia lo scorso anno sono stati siglati alcuni particolari accordi tra banche e associazioni di esercenti per favorire l’applicazione di offerte favorevoli in questo senso.
Per le attività imprenditoriali infatti può essere piuttosto dispendioso, a fronte di pagamenti di cifre molto basse, versare una commissione standard calcolata in termini percentuali. Per questo motivo alcune banche oggi decidono di azzerare le commissioni entro importi bassi a determinate condizioni contrattuali o proporre commissioni ridotte sotto i 30 euro.
Questi accordi comportano di fatto una scelta sempre facoltativa per le banche, ovvero non si tratta di un obbligo di legge, che sarebbe altrimenti anticoncorrenziale. Il consiglio principale per le attività che vogliono risparmiare è quello di analizzare tutte le offerte predisposte dalle banche e disponibili sul mercato per ridurre le commissioni.
Come si calcolano le commissioni sui POS?
Le imprese che si devono dotare di POS devono pianificare di sostenere diversi costi: da quello per l’acquisto del dispositivo POS fisso o mobile, fino alla sua gestione nel tempo, in termini di canone mensile o annuale o in termini di commissioni su ogni transazione.
Le commissioni sui POS generalmente si calcolano in termini percentuali, solitamente variabili da meno dell’1% al 3% o poco più. Va considerato però che negli ultimi anni le banche si sono mosse per proporre prezzi agevolati, soprattutto per chi prevede un numero elevato di transazioni giornaliere o di importo molto basso.
Per sapere quanto costa in totale la commissione in un certo periodo di tempo, bisogna moltiplicare la percentuale stabilita dalla banca per il guadagno complessivo. Ad esempio, su un incasso complessivo di 40.000 euro e una commissione stabilita all’1,50%, il calcolo da effettuare è il seguente:
- (40.000 X 1,50) : 100 = 600 euro.
Da qui è piuttosto semplice valutare qual è la spesa annuale in termini di commissioni bancarie per i pagamenti effettuati tramite POS, per cui l’impresa può scegliere l’offerta più conveniente soprattutto per abbassare la percentuale.
Commissioni POS – Domande frequenti
Le commissioni Pos applicate sulle transazioni variano in base al fornitore, al tipo di carta utilizzata per il pagamento e al circuito. Le commissioni possono andare dall’1% al 3% dell’importo pagato. Inoltre, alcuni fornitori di Pos applicano anche un costo fisso minimo: ecco cosa c’è da sapere, all’interno dell’articolo.
In questa guida abbiamo individuato alcuni dei Pos più economici, tra cui quelli di MyPOS, Axerve, Nexi, SumUp. I prezzi possono variare in base alle offerte specifiche.
Uno dei pochi servizi Pos che non prevede commissioni è il Pos di Axerve, con il piano Easy Pos a canone. In questo caso non sono previste commissioni sul transato, ma un canone mensile fisso in base agli incassi totali. Il canone parte da un minimo di €17 al mese.
Le commissioni per il POS variano molto in base alla banca di riferimento: in generale per ogni pagamento si oscilla da meno dell’1% al 3% o poco più di commissione.
Attualmente molte banche propongono POS con commissioni molto basse, con offerte specifiche per chi prevede un grande numero di pagamenti o di importi bassi. Scopri qui i migliori POS con commissioni basse.
- Pagamenti elettronici e in contanti, Unione Europea, europa.eu ↩︎
Ilenia Albanese
Esperta di finanza personale e lavoro digitale