Aprire un asilo: requisiti, costi e iter burocratico

Per poter aprire un asilo, è necessario rispettare alcuni requisiti personali e professionali. Leggi qual è la procedura da seguire, i requisiti obbligatori e i costi da sostenere.

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Aprire un asilo
  • Per aprire un asilo è necessario acquistare o affittare un locale che presenti delle specifiche caratteristiche, e il personale deve avere la dovuta formazione.
  • L’apertura di un asilo prevede l’apertura della Partita Iva con codice Ateco 88.91.00: “Servizi di asili nido e assistenza diurna per minori disabili”.
  • In alcuni casi è consentito aprire un asilo nido in casa, purché si rispettino alcuni requisiti sugli spazi e sulla formazione.

Aprire un asilo privato o un asilo nido significa offrire ai genitori un servizio educativo e sociale che accoglie i bambini, a partire dai 3 mesi fino ai 3 anni di età.

Si tratta di un luogo che favorisce lo sviluppo psico-fisico dei bambini e che li aiuta ad acquisire le prime abilità necessarie per uno sviluppo sano durante la crescita.

Proprio come qualsiasi altra attività, anche per aprire un asilo bisogna seguire un iter burocratico, ma è anche richiesto ai titolari e al personale il possesso di alcuni requisiti personali e professionali.

Tra gli obblighi a cui deve assolvere il titolare c’è anche l’apertura della Partita Iva, oltre all’apertura delle posizioni INPS e INAIL. In questa guida vedremo quali sono i passaggi da seguire, i requisiti necessari e i costi da sostenere per aprire l’attività.

Aprire un asilo: procedura

Per aprire un asilo nido è necessario procedere con un iter burocratico, previsto anche per altre attività imprenditoriali. Di conseguenza, il titolare dell’attività dovrà:

  • aprire la Partita Iva, individuare il codice Ateco dell’attività e scegliere il regime contabile da adottare;
  • effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio;
  • inviare la comunicazione di Inizio Attività al Comune almeno entro 30 giorni dall’inizio dell’attività;
  • richiedere il permesso per esporre l’insegna esterna;
  • aprire le posizioni INPS ed INAIL per il titolare e gli eventuali dipendenti;
  • ottenere il nulla osta sanitario ASL;
  • stipulare le Assicurazioni per garantire la sicurezza dei bambini e del personale addetto.

Bisogna, quindi, ottenere l’autorizzazione e il permesso di apertura dell’attività rilasciati dal Comune di residenza oltre al certificato di agibilità, rilasciato dai Vigili del Fuoco.

Aprire un asilo requisiti
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Aprire un asilo: requisiti

Poiché l’asilo non è semplicemente un luogo in cui i genitori possono lasciare i bambini per farli giocare e divertire, ma è un luogo dedito all’apprendimento, questo deve presentare alcuni requisiti. Alcuni di questi sono stabiliti a livello regionale, e pongono degli standard minimi che la struttura deve garantire.

Per aprire il proprio asilo è prima di tutto necessario assicurarsi che il personale abbia le necessarie qualifiche, i tioli di studio, e le esperienze necessarie per occuparsi diligentemente dell’educazione dei bambini.

Bisogna poi verificare che il locale rispetti le normative di sicurezza, igiene, agibilità, urbanistica, e di destinazione e assicurarsi di poter accogliere un numero di bambini congruo alla metratura del locale.

Prima di avviare l’attività, bisogna anche disporre di spazi interni ed esterni sufficientemente ampi, allestendo le aree necessarie come l’area giochi, l’area riposo e l’area educativa. È anche necessario verificare che i giochi e gli arredi siano a norma e messi in totale sicurezza.

Requisiti professionali

L’educatore che lavora in un asilo nido privato deve avere una specifica formazione e aver conseguito un preciso titolo di studio.

A stabilire i titoli di studio necessari per poter lavorare in un asilo sono le singole regioni, ma in generale sono richiesti:

  • la maturità conseguita al liceo socio-psico-pedagogico;
  • il diploma di “tecnico dei servizi sociali”;
  • una laurea in pedagogia;
  • un master specifico per le tecniche di formazione dei bambini.

Ciò non significa che il titolare dell’asilo debba essere in possesso di questi requisiti per poter avviare l’attività. Infatti, se il titolare dell’attività non possiede uno di questi titoli, può conseguire un percorso di formazione dedicato oppure assumere personale qualificato.

Invece, per aprire un nido privato in casa è richiesto in genere un titolo di studio specifico, ma è obbligatorio seguire un corso di studi di circa 250 ore seguito da un tirocinio. In questo caso si potranno tenere fino a un massimo di 6 bambini. La casa tuttavia deve possedere tutti i requisiti necessari a ospitare dei bambini.

Requisiti dell’immobile

Per poter aprire un asilo, specialmente se è privato in casa, bisogna prima di tutto avere a disposizione un appartamento in cui accogliere i bambini e consultare il regolamento comunale o regionale per conoscere le specifiche che la casa deve avere.

I principali requisiti dell’immobile in genere sono:

  • immobile pulito, areato e luminoso;
  • impianti a norma (elettrici, dell’acqua e del gas);
  • arredamento con i paraspigoli;
  • assenza di angoli vivi in ogni stanza;
  • area riposo con lettini;
  • bagno con fasciatoio dedicato unicamente all’asilo e non all’uso privato.

In base alla grandezza dell’immobile, è possibile stabilire il numero di bambini massimo che è possibile ospitare nell’asilo. In genere, il numero massimo va dai 20 ai 50 bambini.

Gli asili nido privati devono calcolare un minimo di 6 metri quadri per bambino, 8 metri quadri per bambino per quanto riguarda, invece, i bagni. L’asilo deve, inoltre, garantire 42 settimane di apertura, dal lunedì al venerdì.

Numero di educatori per bambini

Per far sì che ogni bambino sia adeguatamente seguito dagli educatori nei movimenti e nello svolgimento del progetto educativo, ci deve essere in ogni asilo un adeguato rapporto tra educatori e bambini in termini di numeri.

Infatti, non è solo l’ampiezza del locale a determinare il numero massimo di bambini da accogliere, come abbiamo visto sopra, ma anche il numero di educatori presenti.

Anche in questo caso la singola Regione prevede una propria legislazione. Tuttavia, in genere il rapporto prevede:

  • almeno 1 educatore ogni 4/5 bambini di età compresa tra 3 e 12 mesi;
  • almeno 1 educatore ogni 8 bambini di età compresa tra i 13 e 24 mesi;
  • 1 educatore ogni 10 bambini di età tra i 25 e 36 mesi;
  • per i bambini diversamente abili è previsto 1 educatore per bambino.

Negli asili privati bisogna, inoltre, prevedere la presenza del personale ausiliario, come gli addetti a servizi di cucina e alla pulizia.

Aprire un asilo costi

Quanto costa aprire un asilo

I costi necessari per aprire un asilo nido dipendono da molteplici fattori, tra cui:

  • ampiezza del locale;
  • tipologia di asilo (se in casa o in un locale commerciale);
  • numero di bambini ospitati;
  • numero di dipendenti assunti.

In generale, per aprire un asilo nido privato di piccole o medie dimensioni bisogna effettuare un investimento iniziale di circa 40.000 euro, ma può anche superare i 100.000 euro.

Tra i costi da considerare per aprire un asilo ci sono:

  • affitto o acquisto del locale;
  • spese per l’attrezzatura;
  • messa a norma dell’asilo e degli impianti;
  • spese per il commercialista;
  • iscrizione al Registro delle Imprese;
  • imposte e bolli.
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La Partita Iva per un asilo

Per aprire un asilo privato, come abbiamo anticipato, è necessario aprire la Partita Iva. Il titolare può scegliere di costituirsi sotto forma di ditta individuale o di società se sono presenti più soci.

Una volta individuata la forma giuridica più adatta alle esigenze, si procede con l’individuazione del codice Ateco relativo all’attività. Nel caso dell’asilo, il codice da indicare al momento dell’apertura della Partita Iva è 88.91.00: “Servizi di asili nido e assistenza diurna per minori disabili”.

Nel caso delle ditte individuali, è possibile scegliere tra tre regimi contabili da adottare:

Questi regimi contabili determinano l’insieme degli obblighi da rispettare, la modalità di pagamento delle tasse, e la tenuta delle scritture contabili, da conservare nella gestione dell’attività.

Il regime forfettario è considerato il più conveniente, perché prevede il pagamento tramite flat tax al 15% (5% per le startup per i primi 5 anni di attività). Tale imposta sostituisce, appunto, il pagamento di:

  • IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche);
  • IVA (imposta sul valore aggiunto);
  • IRAP (imposta regionale sulle attività produttive);
  • Addizionali comunali e regionali.

Per effettuare l’apertura della Partita Iva bisogna inviare all’Agenzia delle Entrate il modulo compilato con tutte le informazioni scegliendo una delle seguenti modalità:

  • in via telematica con ComUnica;
  • presso gli uffici fisici;
  • tramite raccomandata A/R.

Il modello che comunica l’apertura della Partita Iva deve essere inviato almeno i 30 giorni prima l’avvio dell’attività.

Aprire un asilo iter

Aprire un asilo in franchising

Una soluzione che offre molti vantaggi per i neoimprenditori è la formula del franchising, o affiliazione commerciale.

Infatti, aprire un asilo nido in franchising offre i seguenti vantaggi:

  • possibilità di utilizzare un marchio noto e riconosciuto;
  • sfruttare l’esperienza ed il know-how della casa madre;
  • sfruttare le modalità operative e gestionali già collaudate;
  • ridurre il rischio imprenditoriale;
  • avere accesso a formazione, assistenza, consulenza ed affiancamento costanti;
  • aprire l’asilo con costi inferiori;
  • ottenere l’arredamento gratuitamente in comodato d’uso.

Le attività in franchising prevedono costi di avviamento molto più contenuti, e alcuni franchising sono molto redditizi. Nel caso dell’asilo, prevedono un investimento minimo che va dai 15.000 euro ai 30.000 euro per la soluzione chiavi in mano.

Aprire un asilo – Domande frequenti

Quanti soldi ci vogliono per aprire un asilo?

Per aprire un asilo nido di piccole o medie dimensioni è richiesto un investimento iniziale che parte dai 40.000 euro, ma può andare anche oltre i 100.000 euro. Costi più bassi sono previsti in caso di affiliazione commerciale. Scopri come funziona il franchising degli asili privati.

Che titolo di studio serve per aprire un asilo nido?

Per poter lavorare in un asilo nido è obbligatorio avere un diploma di maturità conseguito al liceo socio-psico-pedagogico, conseguire il diploma di “tecnico dei servizi sociali” o una laurea in pedagogia o scienze dell’educazione, oltre al master specifico per le tecniche di formazione dei bambini.

Cosa serve per aprire un asilo?

Per aprire un asilo bisogna aprire la Partita Iva, fare l’iscrizione al Registro delle Imprese, comunicare l’inizio dell’attività, ottenere i dovuti permessi, aprire le posizioni INPS ed INAIL e ottenere il nulla osta sanitario Asl. Leggi qual è l’iter burocratico da seguire.

Autore
Foto dell'autore

Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.

10 risposte a “Aprire un asilo: requisiti, costi e iter burocratico”

  1. Avatar Valeria
    Valeria

    Bui Gio,vorrei aprire un asilo appoggiandomi a mia sorella che ha un attività e partita iva ,ma parto da zero ,ho degli incentivi per poter aprire o no? O dovrei avere già dei soldi per farlo? Grazie

    1. Avatar Giovanni Emmi

      Buongiorno,
      gli incentivi sarebbero, in ogni caso, per il titolare della ditta. Se è localizzata al Sud si potrebbe accedere al bando resto al sud di Invitalia.

      Grazie per averci scritto

  2. Avatar Giulia
    Giulia

    Buongiorno,
    volevo chiedere cosa conviene fare se si vuole aprire un asilo nido senza il titolo di studio adatto; è consigliabile conseguire una laurea triennale in scienze dell’educazione, basta un master (ho una laurea triennale in un’altra facoltà) o esistono dei corsi? grazie.

    1. Avatar Redazione Professionale
      Redazione Professionale

      Buongiorno,
      nell’articolo è spiegato quali sono i titoli che abilitano queste attività, in aggiunta può confrontarsi con il suo comune che istruirà la pratica SCIA presso l’ASP di competenza. Si può rivolgere all’URP del comune o all’ufficio attività produttive.

      Grazie per averci scritto

  3. Avatar Loredana
    Loredana

    Buongiorno. L’assistente all’infanzia che lavora presso un asilo nido in casa, deve avere un’assicurazione? Spetta ai titolari dell’asilo stipularla? Grazie

    1. Avatar Redazione Professionale
      Redazione Professionale

      Buongiorno,
      se è un dipendente è sempre assicurato all’INAIL.

      Grazie per averci scritto

  4. Avatar Sonia Scaduto
    Sonia Scaduto

    Salve, si può aprire un asilo nido avendo una comprovata esperienza nel settore? O è obbligatorio avere uno dei titoli di studio sopra elencati?

    1. Avatar Redazione Professionale
      Redazione Professionale

      Buonasera,
      come scritto nell’articolo, trattandosi di disposizioni che potrebbero variare da regione a regione, sarebbe opportuno approfondire con il comune al quale viene presentata la richiesta.

      Grazie per averci scritto

  5. Avatar Graciela Gómez
    Graciela Gómez

    Buongiorno, mi consigliate e fate le pratiche burocratiche per aprire un nido asilo Sono di Ladispoli Grazie

    1. Avatar Redazione Professionale
      Redazione Professionale

      Buongiorno,
      il primo passaggio è quello tecnico. Da verificare se il locale individuato è idoneo per lo svolgimento dell’attività.

      Grazie per averci scritto

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